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Mi scoppia la testa, mia madre non la capisco. Mi impedisce di uscire con Gabriel, io ci esco ugualmente e se glielo nascosto lo viene a scoprire lo stesso.
Se sto a casa si lamenta, se invece sto tutto il giorno fuori casa mi urla in faccia.
Eh sì, adesso lei mi calcola pochissimo, ma va bene.
Tanto mi serve un posto per dormire e per i miei bisogni personali.
Lui adesso non mi scrive.
Non mi cerca.
Nessun messaggio.
Cosa sta facendo?
So solo che un attimo fa stava litigando con sua madre e suo fratello, ho sentito le urla tramite cellulare e di solito quando succede lui scappa da casa e fa una chiamata.
Non so a chi può chiamare essendo arrabbiato con il mondo, ancora non gli ho chiesto nulla di tutto ciò e non penso proprio che lo farò adesso.
Vorrei solo sapere cosa stia facendo senza di me. Se gli manco o meno, tutto qui.
É inutile che mi collego se non si farà vivo, altrimenti inventerà una scusa e mi dirà che stavo messaggiando con altri ragazzi al di fuori di lui.
Sono stanca di andare dietro alle persone, ma con lui è tutta un'altra cosa.
Con lui anche se mi arrabbio più del dovuto, alla fine, per me basta solo un abbraccio o qualche bacio e lo sa anche lui, credo.
Non voglio che continui così.
Ogni volta ci sono io per lui, anche se la cosa è reciproca, ma più delle volte sono io.
A volte vorrei mandarlo a fanculo, poi penso che senza di lui non saprei cosa fare o dove andare.
Non vorrei stare male per delle scelte sbagliate.
Mi manca più del dovuto stavolta.
Cosa dovrei fare in questo momento?
Mentre penso, mi arriva una chiamata da Garbiel.
Cosa vuole adesso?
Dovrei rispondergli?
E se invece faccio passare un po' di tempo?
Si chiude la chiamata.
Interessante.
Mentre penso a cosa fare si chiede.
Appure dovrei mettermi a farlo ogni volta che mi chiama, anche per le cose banali.
Solo alla terza chiamata decido di rispondere.
«Pronto?»
«Esmeralda?» dice una voce sconosciuta.
«Si sono proprio io...che è successo?» chiedo preoccupata.
«Questo ragazzo ha appena fatto un incidente e...»
La blocco prima che lei potesse aggiungere altro.
«Dimmi pure dove si trova»
Sono disperata adesso.
Lei mi indica tutto il tragitto e mi parto.
Sono solo le ventuno e venti, non è poi così tanto tardi.
Cosa ha fatto stavolta?
Ha bevuto ancora?
Se è così gli ordinerò di smetterla una volta per tutte.
Corro per le strade e per poco non inciampavo sopra la gente a caso per colpa di uno che non ragiona proprio per niente.
È proprio vero che ai maschi non ci arriva l'ossigeno al cervello, in modo tale da pensare a qualsiasi cosa che potrebbe succedere in base alle scelte che faranno in futuro?
Io credo proprio di sì, altrimenti non sarebbe successo niente stasera.
Spero che non sia nulla di grave altrimenti stavolta non ragionerei io.










Gabriel
Un altro cocktail, grazie.
Sono già otto in tutto, penso.
Anzi, ho perso già il conto di quanti bicchieri ho bevuto stasera.
Sono ancora lucido.
Dopo una serie di volte a dire "un altro" mi sono anche stancato.
La solita bionda qui non c'è, strano.
Mi metto in piedi e barcollo leggermente.
Pago il conto, senza sapere la cifra esatta e vado a prendermi un po' d'aria fresca fuori.
Dopo un paio di minuti a stare lì fermo senza fare nulla, decido di attraversare la strada.
Non sento nessun rumore di macchine quindi vado tranquillo come al solito.
All'improvviso si sente un leggero clacson. Poi il buio totale.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora