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Mi poggia sul letto delicatamente e mi toglie le scarpe pian piano.
«Non posso lasciarti dormire coi vestiti» sbuffa.
Che intenzioni ha?
Lo sapevo, non dovevo accettare.
«Esmi...dovresti cambiarti» mi tocca il braccio piano.
Mi lamento e mi giro dall'altra parte.
«Come vuoi. Notte» mi copre.
Non posso rispondere.
«Dimenticavo, se hai bisogno io sono di fronte la tua stanza» e va via.
Mi siedo sul letto e capisco che in fondo è un bravo ragazzo.
Se non sarebbe così a quest'ora non sarei per niente da sola.
                       ***
Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza non mia.
Mi giro a destra e c'è un vassoio con la colazione e un piccolo biglietto.
“buongiorno, sono uscito a comprare la spesa per stasera. Aspettami pure lì”
Lo aspetterò mangiando.
Decido di mangiare dopo e farmi una doccia.
Vado in bagno in cerca di qualche asciugamano ma non trovo nulla e torno in camera.
Dove dovrà pur metterli se non sono di là?
Apro il suo armadio e ne trovo una abbastanza larga.
Mi spoglio e faccio scorrere l'acqua sul mio corpo.
Ma la porta l'ho chiusa?
Ecco che ricominciano le paranoie.
Non voglio che mi veda nuda.
Ma pazienza, fatto più in fretta possibile.
Esco dalla doccia e per fortuna la porta è chiusa, non è a chiave ma almeno sono un po' al sicuro.
Così evito di fargli venire strane idee di prima mattina.
Ad un tratto, la porta si apre.
«Oh» diventa rosso e si gira. «Non sapevo fossi qui»
Urlo di andarsene subito ma resta lì.
«Dovrei andare in bagno, se è possibile»
Perché continua a fissarmi?
«Dovrei vestirmi, se è possibile» imito le sue parole.
«Sei già vestita, no?»
Non gli rispondo, non voglio arrabbiarmi adesso.
Mi ha appena vista in intimo, quindi decido di uscire e andare nella camera in cui ho dormito stanotte.
Trovo una felpa larga e la indosso.
«Carina» mi sorride.
Ma che tenero. Sbuffo.
Vado a sedermi al letto e faccio colazione.
«Guarda che oggi la palestra non la apro»
Non può non farlo. La deve aprire per forza.
«Non puoi» gli ricordo.
«Aprila tu»
«Mi prendi in giro?» chiedo con curiosità.
«No...ma puoi sempre farlo» sorride.
    ***
Non dovevo accettare. Non so neanche da dove cominciare.
Come si apre questo affare?
«Ei, vuoi un aiuto?»
E adesso chi è?
Mi giro e trovo una ragazza piena di tatuaggi.
«Ei...»
Mi aiuta e dopo secoli entriamo in palestra.
«Sei la nuova ragazza di Gabriel?»
Eh?
«Cosa...? Chi io?» balbetto.
«Si, proprio tu» mi guarda dalla testa ai piedi.
«Nono»
Le spiego tutto e finalmente qualcuno che mi capisce.
Entrano dei clienti e non ho la minima idea di ciò che devo dirgli.
Ma a quanto pare ognuno di loro si fa i propri esercizi senza dirmi nulla. Meglio così.
«Te la sai cavi bene anche senza di me, allora»
Mi giro. Ed eccolo dietro di me.
«No ma tranquillo, fammi venire qualche collasso ogni volta che vuoi eh» mi allontano.
«Ti ho fatto una domanda» e si avvicina.
«Mi hanno fatto qualche domanda, non di più e gli ho assegnato gli esercizi» mento.
«Ah si? E come mai con me non lo fanno?» chiede incuriosito.

Gabriel
Mi ha mentito per sapere cosa rispondevo.
Ovviamente i miei clienti non mi dicono nulla, ognuno prende il loro foglio con scritto ciò che devono fare e se hanno già fatto tutto chiedono a me.
Ma è raro, succede solo una volta ogni tre settimane.
«Evidentemente gli stai antipatico, visto che non ti rivolgono la parola» scherza lei.
«Anche te allora, visto che mi hai mentito»
Gli schiaccio l'occhiolino e non mi rivolge più la parola. Me ne farò una ragione.
Ma dove andrà a dormire questa notte?
Non mi ha neanche detto il motivo per cui ieri sera non aveva posto per riposare un po'.
Decido di non farle più domande per adesso, d'altronde non ho un buon umore.
Mi squilla il cellulare. Che palle!
«Cosa vuoi Molly?» chiedo.
«Stasera mi farai compagnia, vero?»
«Certo che vengo, a più tardi, ciao»
Chiudo.
Non ho voglia di andarci ma non posso farne a meno.

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