Esmeralda
Cosa vuole fare?
Pensavo che all'inizio stesse scherzando invece sto capendo che non lo fa affatto.
Menomale che ho chiamato Gabriel in tempo, ma non verrà subito presumo visto che non so nemmeno io dove sono per l'esattezza.
Daniel mi ha portata in un posto sperduto e che probabilmente conosce solo lui.
Spero di no ovviamente.
Gabriel deve fare il più presto possibile.
Esco dal bagno e lo vedo lì punto immobile. Davanti i miei occhi.
«Mi spieghi che cazzo vuoi fare?» perdo la calma stavolta.
«sai cosa voglio fare? Vendicarmi. Per prima cosa per quello che mi hai fatto tu» si ferma.
«Continua pure, non ho intenzione di interromperti» sbuffo.
«Seconda per non averlo fatto con me e terza per avermi lasciato per quel lurido ragazzo che non merita te» mi abbraccia.
«Vuoi vendicarti con cosa?» chiedo aspettando una risposta.
«Ora vedrai» mi sorride malissimo.
Mi prende sulle spalle e sale le scale.
Mi ritrovo nel letto sotto di lui.
Che cazzo vuole farmi?
Non penserà di stuprarmi.
È pur sempre il mio ex, la persona che diceva di amarmi tempo fa.
Si sposta leggermente a destra e prende una corda.
«Vuoi frustarmi con quella?» cerco di scherzare anche in un momento come questo.
Mi lega le mani e si distende sempre sopra di me.
Scende nuovamente le sue sporche mani sopra il mio corpo e si ferma in quel punto.
«Baciami o lo faccio» mi ricatta.
Lo bacio anche con passione, sperando che non lo faccia neanche con il pensiero.
Mi toglie tutto ciò che avevo addosso e sta a guardare.
Si alza e nota ogni mio piccolo dettaglio.
«Dai su, ormai che lo hai fatto che cazzo aspetti?» comincio ad urlare.
Si alza e va via.
Neanche due minuti e ritorna.
«Bevi l'acqua sennò avrai la gola asciutta»
«Che cazzo devo farmene?» urlo nuovamente.
«Senti, se non vuoi bere a me non fai nulla ma io adesso devo andare» dice e fa un passo verso la porta.
«Fammi bere. Ma da sola» urlo.
Non voglio smetterla di urlare, magari qua giù mi sentirà qualcuno prima o poi.
Mi avvicina il bicchiere alla bocca senza fiatare. Ride solo.
Dopo un po' la vista diventa sfocata e non riesco a muovermi neanche un muscolo.Gabriel
Vorrei chiamarla ma quello non deve scoprire che ha rintracciato me, non deve farle del male.
Già è troppo che l'ha toccata.
Menomale che David sa il posto è conosce pure lui.
Ci dirigiamo con una macchina nella traversa prima e aspetto con ansia l'arrivo.
Se la tocca nei posti privati io impazzisco direttamente.
Non voglio che nessuno la tocchi.
Finalmente arriviamo cazzo.
Scendo dall'auto e avanzo piano di passo.
«Parcheggia l'auto qui vicino, io intanto salgo cercando di non far nessun rumore»
Ci sono dei piani con varie lettere.
A-V-B-E.
Dove cazzo vado?
La sento urlare.
«Lasciami»
Oddio.
Corro verso le grida e mi fermo all'improvviso.
Lui è sopra di lei e sono entrambi nudi cazzo.
Se mi faccio vedere questo sicuramente scapperà via, devo per forza aspettare.
«Piccola è stato bello, ma vado a vestirmi» pronuncia quel coglione.
Per poco non mi vedeva.
Mi passa davanti e non si accorge di nulla.
La vecchiaia.
Non so nemmeno descriverla in questo stato.
«Aiutami» dice con poche forze che ha.
Sciolgo velocemente la corda e cerco una coperta per coprirla.
«Noi due parliamo dopo» l'avviso.
La copro e sto attento ad uscire da qui.
È strano che ancora non è tornato.
Esco senza problemi da questa topaia e accelero il passo molto più di prima e arriviamo in macchina. David parte.