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Esmeralda
La campanella suona e usciamo finalmente tutti.
Aspetto Gabriel ma non lo vedo, non c'è traccia di lui.
Se ne sarà già andato?
È in grado di farlo, ma non penso fino a questo punto.
Vorrei tanto aiutarlo, ma se non è in grado di farsi aiutare non potrei fare niente.
Non posso costringere a fare qualcosa che non vuole, non sono la classica ragazza che costringe ai maschi per qualsiasi cosa, e forse è meglio così almeno mi distinguo dalle altre.
Ognuno è diverso a modo suo.
Decido di rientrare in classe a cercarlo.
E lo vedi lì.
Piange?
Gabriel piange?
Oddio.
È grave allora, non l'ho mai visto in questo stato, peggio sì ma non così.
«Che ti prende?» sussurro.
«Vai via, almeno tu salvati» mi guarda.
«Salvarmi da cosa?»
Ora mi preoccupo.
«Da un mostro»
Non ci sto capendo nulla.
«Che mostro?» mi giro intorno.
Penso sia un uomo che ruba qualcosa oppure io sono stupida.
«Salvati da me, per favore, vai via adesso» si alza.
Ora è chiaro, sono stupida.
«Non lo sei, ok, forse sì ma non con me» lo seguo.
Perché fa avanti e indietro dalla classe?
Non capisco cosa gli prende oggi.
«Non lo capisci che facendo così ti faccio soffrire? Non capisci che tutti stanno andando via dalla mia vita perché per loro non sono altro che un mostro? Tu non puoi capirmi!!» urla e rovescia alcuni banchi per terra.
Ora dovrei farlo calmare.
Giustamente tocca sempre a me.
«Calmati, vedrai che tutto si sistemerà»
Sto per abbracciarlo ma si scansa.



Gabriel
Faccio soffrire tutti.
Lo ripeto in continuazione dentro la mia testa ogni fottuto secondo stamattina.
«Non posso calmarmi. Come ti sentiresti tu se fosse al contrario?» urlo nuovamente.
«Mi sentirei una merda, lo ammetto, ma non revescerei tutto come hai fatto tu» sta al mio tono di voce.
«Non urlare» sussurro incazzato.
«Hai cominciato tu quindi non pretendere che la smetta di farlo con due semplici parole dette a cazzo»
Non l'ho mai vista così.
Ora mi tratta male anche lei, me lo merito.
Si avvicina e mi da uno schiaffo, poi aggiunge «Non permetterti più a dirti che sei un mostro, meriti di sentirtelo dire ma, non lo sei»
Forse adesso si calma, ma io non ho intenzione di farlo.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora