Gabriel
Dopo un mese, finalmente ritorno a casa mia.
Grazie all'aiuto di Esmeralda, che senza di lei non sarei di certo qui.
Non saprei come ringraziarla adesso.
Non basta un semplice "grazie" da parte mia.
Mi ha salvato la vita.
Poso le chiavi sul tavolo e mi avvicino a lei.
«Ti ringrazio tantissimo per ciò che hai fatto per me. E vorrei sdebitarmi con qualcosa, ad esempio un bacio o un uscita fuori se ti va» sorrido.
«Se mi va, la prima o la seconda opzione?» mi guarda contenta.
La bacio e l'appoggio delicatamente sul muro.
Vorrei farlo ma non trovo il coraggio di dirlo.
Non so neppure se lo abbiamo mai fatto.
«Ti va?» chiedo in un tono adeguato.
«Certo. Non chiedermelo più per favore» dice.
Ci dirigiamo verso il letto e pian piano ci posizioniamo l'uno sopra l'altra.
«Lo abbiamo fatto?» chiedo.
Ricordo alcune cose ma ancora non tutte.
Il dottore mi ha detto che ci servirà massimo un'altra settimana per riprendermi del tutto o forse anche di meno.
Non devo sforzarmi con nessuna cosa.
Quindi eviterò anche di non andare in palestra per un po' di giorni, fin quando non risolvo tutto.
«Certo che si» mi bacia.
Allora se è così si può anche fare.
Non so cosa c'è che mi attrae di lei, ma a me piace troppo quel filo che ci lega dentro.
Affondo in lei, magari sarà anche la decima volta ma per il momento è come se fosse la prima visto che non ricordo neanche questo.
Anzi, non voglio ricordare niente per adesso.Esmeralda
Non si ricorda proprio nulla, quindi vuol dire che si è scordato tutto ciò che abbiamo fatto insieme, anche tutti i litigi.
Menomale che magari adesso sta cercando di ricordarsi qualcosa in più.
Ecco perché adesso non mi tratta come all'inizio.
Spero che questo non se lo ricorderà più, non voglio continuare a soffrire per lui per tutta la mia vita, ne ho abbastanza adesso.