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Tempo di vedere che ore sono che sono già in piedi e corro per la camera in cerca di qualcosa di decente da mettermi addosso. Maledetta me che mi sono scordata di mettere la sveglia. Corro giù per le scale rischiando di inciamparci e mi fiondo in cucina, dove ovviamente tutti hanno già fatto colazione. Rivolgo uno sguardo di scuse verso mia madre che scuote la testa contraria, ma che fare se studio fino a tarda sera come una dannata? "Ma cosa ti sei messa addosso?". Stringo le labbra in una linea dura stringendo il muffin tra le mani, stando attenta però a non schiacciarlo. "Fatti gli affari tuoi" sibilo non distogliendo gli occhi dai suoi: lo odio. Il clacson dell'auto di Jason mi fa perdere la gara di sguardi e mi alzo da tavola salutando Kate, la mia amata sorellina. Si fa per dire, eh. Non è mai stata un angioletto e non lo è nemmeno ora, ma in qualche modo riesco a trovare qualcosa di buono in lei. Apro lo sportello della macchina di Jason e mi siedo sospirando "La sveglia non ha suonato?" Domanda con una risatina "Esattamente" borbotto chiudendo gli occhi. Le sue labbra si posano sulle mie e sorrido contro di esse. "Speriamo che la giornata vada meglio" sussurro non appena mette in moto l'auto "Deve. Oggi ci sono le selezioni, dobbiamo cercare altri attaccanti, i migliori dell'anno scorso sono andati all'università" borbotta cambiando marcia "Ne troverete, ne sono certa" appoggio la mano sulla sua e accenna un sorriso. "Oggi abbiamo lezione insieme?" Domanda parcheggiando non troppo lontano dalla nostra scuola. All'esterno è accogliente, le mura sono di mattone rosso scuro e la porta d'ingresso è bianca, sono appese delle bandiere su una piccola terrazza, che rappresentano le squadre di calcio e basket della scuola. Raggiungiamo gli armadietti tenendoci per mano e controllo l'orario "Abbiamo inglese alla terza ora" prendo il libro di scienze, sbuffando vedendo che sono con le persone più antipatiche che conosco. Jason mi accompagna fino alla mia classe e lo saluto con un bacio prima di entrare sedendomi in un banco in fondo alla classe. A scuola vado bene, non sono la ragazza secchiona certo, ma nemmeno una che non studia. Mi definisco sulla media. Ma se c'è una materia che non capisco, questa è scienze: non sono mai riuscita a studiarla e mai ci riuscirò. Non so mai come, ma in un modo o nell'altro riesco sempre ad ottenere la sufficienza. La prof Brown entra in classe sbattendo la porta, anche lei oggi ha un diavolo per capello. È una di quelle insegnanti che pretendono il massimo da ogni studente, vuole che ogni cosa sia in perfetto ordine, ma oggi lei non lo sembra. La camicia stropicciata è chiaro segno che è passata dal bidello: non è una novità che si frequentino, solo il preside non ne è a conoscenza. Nel momento in cui la prof comincia a fare l'appello, la porta viene aperta e chiusa con un grande tonfo. "Le sembrano maniere di entrare, per di più in ritardo?" esclama la Brown cercando di trattenersi dall'urlare. "Ho avuto un contrattempo e mi ha fermato il bidello.. mi ha detto di darle questo" le lancia sulla cattedra un foglio. La Brown non risponde e apre il foglio sorridendo. Il ragazzo dai capelli scuri si avvia ai banchi dietro di me "In anticipo rispetto alla tua tabella di marcia" gli faccio notare non appena si ferma vicino a me "Non mi ha soddisfatto" scrolla le spalle superandomi per sedersi proprio dietro di me. Roteo gli occhi disgustata, come posso vivere con una persona simile? "Per questa volta chiudo un occhio, Derek, ma questa è l'ultima" il sorriso sulla faccia della prof smentisce tutto, è ovvio che ha la testa tra le nuvole immaginando la sua fiamma d'amore. Che orrore. "Bene, ora posso iniziare. Aprite il libro a pagina 91".

Sobbalzo vedendo una chioma rossa spuntare dal nulla "Sam, vuoi che muoia giovane?" esclamo portandomi una mano sul cuore "Farti morire ancora vergine? Non se ne parla mica". Roteo gli occhi annoiata mentre sistemo il libro di inglese tra le mani "Allora, ho sentito che uscirai con Jason sabato" si dondola sui piedi incuriosita aprendo gli occhi al massimo. Se c'è una cosa che ho sempre amato di lei sono i suoi occhi verdi smeraldo che risaltano sulla pelle pallida, per non parlare dei capelli più unici che rari. Non mi piacciono le lentiggini, ma su di lei stanno bene. "Sì, ti ricordo che faremo sei mesi insieme. Mi sembra un sogno" sospiro probabilmente con gli occhi a cuoricino. "Se.. Ash, hai mai pensato a ciò che ti ho detto in passato?". Aggrotto la fronte retrocedendo con la mente: ah si, il suo sesto senso infallibile. Ma non questa volta. Jason è un ragazzo dolce, gentile, con la testa sulle spalle e, cosa più importante, mi ama. "Non ha la puzza sotto il naso e non mi sta prendendo per i fondelli, o non saremo qui in quest'ultimo caso" le faccio notare e arriccia il naso contraria. Si ammutolisce e posso capire il motivo sentendo due mani posarsi sulle mie spalle "Pronta per il test di Walker?" domanda a bassa voce Jason "Sì, tu?". "Credo che mi dovrai suggerire un po' di cose" sussurra sprofondando la testa nell'incavo del mio collo. Ridacchio girandomi verso di lui "Smettila Jason. Lo sai che non mi piace mostrarmi a scuola" dico arrossendo, molti studenti che camminano in questo corridoio hanno gli occhi puntati su di noi e questa è una cosa che odio, essere al centro dell'attenzione. Ma se io la odio, qualcuno non sembra essere d'accordo con me: esce da un'aula portandosi la giacca dietro ad una spalla con la testa alta e le spalle larghe. Perché sembra che stia camminando al rallentatore? Vari sospiri appartenenti al popolo femminile si propagano nell'aria, tutte ammirano il mio fratellastro tanto odiato da me. Non è colpa mia però se fa di tutto per farmi imbestialire: non lo perdonerò mai per avermi tagliato dei capelli nel cuore della notte. Mai. Sbuffo vedendo che si avvicina a noi con passo deciso "Dì a Madison che non torno dopo scuola" si ferma davanti a me quasi scansando il mio ragazzo e la mia migliore amica. "Potresti anche essere più gentile, sai?". "Quella parola non rientra nel mio vocabolario. Ora perdonami, ma ci sono delle ammiratrici che mi aspettano". Dà una spallata a Jason avviandosi verso la squadra delle cheerleaders con la divisa striminzita che lo attende. Roteo gli occhi disgustata e chiedo scusa a Jason e a Sam. La campanella suona e saluto Sam andando in classe con Jason. "Hai fatto qualcosa a Derek o lui l'ha fatto a te?" gli chiedo guardando il profilo del suo volto "Che io sappia no. È sempre stato così, Ash" mi ricorda e annuisco seguendolo verso i banchi in ultima fila.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora