Guardo la valigia posta dinanzi a me che aspetta solo di essere riempita con i vestiti che in questo momento sono disposti sopra il letto insieme a tutte le altre cose che ci serviranno questa settimana. Il piano è questo: quattro giorni li passeremo in montagna con gli Scott, le persone che abbiamo conosciuto a casa di Sebastian, poi andremo a trovare i parenti di Derek a New York. Si prospettano delle vacanze impegnative, se devo anche contare della valanga di compiti che ci hanno assegnato gli insegnanti. La voglia di andare con la figlia dei Scott in vacanza è pari alla mia voglia di alzarmi alle 8 la domenica mattina: inesistente. La porta si apre e alzo gli occhi incontrando i suoi profondi che mi sorridono. Si richiude la porta dietro di lui e quando mi raggiunge il suo profumo mi invade le narici regalandomi una sensazione di spensieratezza. "Devi ancora finirla? Si parte tra tre ore". "Non l'ho nemmeno iniziata e non so da dove cominciare" sospiro indicando i vestiti. "Ho già portato la mia giù, ti do una mano se vuoi". Annuisco e, prima di metterci al lavoro in quest'impresa che a me sembra impossibile, mi lascia un sonoro bacio sulle labbra accarezzandomi la guancia che si tinge di rosso sotto il suo tocco.
Io e Sam ci siamo salutate all'incirca mezz'ora fa scambiandoci velocemente i regali di Natale, poi è dovuta andare via visto che sarei dovuta partire a momenti. "Forza, salite in macchina" esclama Benjamin più entusiasta che mai mentre si affretta a controllare di aver chiuso bene la casa. Mi metto nei sedili posteriori accanto al finestrino, Derek è attaccato a me che cerca di allacciare la cintura del seggiolino a mia sorella, la quale non vuole proprio saperne di stare ferma. Ci siamo solo noi tre, visto che i nostri genitori sono impegnati a chiamare gli Scott per avvisarli della nostra partenza. "Come andrà questa vacanza?" sussurro puntando gli occhi su Derek. Sospira prendendomi la mano, se la porta alla bocca baciandomi le dita "Sinceramente non lo so. Spero che tutto vada nei migliori dei modi" sussurra tenendo gli occhi puntati sui miei, un sorriso sincero nasce su entrambi i nostri visi e restiamo a guardarci fino a quando i nostri genitori non irrompono nella macchina rovinando questo momento. Rivolgo lo sguardo oltre il finestrino guardando la strada scorrere sotto di noi sempre più velocemente, la mano di Derek è stretta alla mia, anche lui con lo sguardo perso oltre lo stesso finestrino assorto nei suoi pensieri. Con il pollice disegna dei cerchi immaginari sul mio dorso, gli stringo la mano per fargli sentire il mio sostegno, sento quanto ha bisogno di me in questo momento, come io ne ho di lui.
Riapro gli occhi solo quando vengo scossa per le spalle, faccio fatica ad abituarmi al buio che ci circonda, ma incontro subito i suoi occhi "Siamo arrivati". "Che ore sono?" domando contorcendomi per sgranchirmi un po'. "Le 19, stiamo scaricando i bagagli. Fa parecchio freddo, chiuditi il giubbotto". "Sì papà" borbotto facendogli sfuggire una risata. In effetti, però, ha ragione lui, qui in montagna ci saranno al massimo -3°, cosa alla quale non sono per niente abituata. Trasporto la mia valigia fino all'ingresso della casa che abbiamo prenotato, tutt'intorno a noi è innevato rendendo l'atmosfera ancora più natalizia. Mia sorella non perde tempo a prendere della neve e a tirarla addosso a Derek, lui lascia cadere la valigia guardandola con malvagità prima di contrattaccare e così facendo inizia la loro piccola battaglia. Varco la soglia d'ingresso con il sorriso, ma questo mi muore dalla faccia non appena incontro Christine, intenta a fissare Derek dalla finestra del soggiorno che dà sul vialetto d'ingresso. La sorpasso serrando le labbra in una linea dritta e trasporto la valigia verso il primo piano. Le stanza sono tutte già occupate dalle valige sopra i letti, quindi sbuffo rialzando la valigia portandola all'ultimo piano, dove ci sono ancora un paio di camere da letto. Prendo la prima libera che trovo, butto la valigia sul letto e mi tolgo il giaccone pesante mettendolo sempre sul letto, per fortuna questo è già fatto, non avrei avuto voglia di farlo adesso, il mio cervello sta ancora dormendo. Torno al piano terra sentendo le imprecazioni di mia madre contro Kate e Derek che sono infreddoliti, sudati fradici e bagnati dalla neve. "Andate subito a lavarvi che vi prendete qualcosa!" esclama mia madre indicando le scale e loro come due cani rimproverati eseguono l'ordine, lasciandosi sfuggire però una risata. Mia madre sospira guardandomi "Va' ad aiutare Cindy a cucinare che devo occuparmi di Kate se non voglio che il bagno diventi un lago". Ridacchio ricordando perfettamente quel giorno, Kate aveva tre anni e mezzo quando mio padre ha allagato il bagno perché lei non ne voleva sapere di lavarsi, la faccia sconvolta di mia madre era la cosa più divertente. "Ciao Cindy... posso esserti d'aiuto?" domando impacciata vedendola alle prese con la cena "Ho quasi finito, se vuoi puoi preparare la tavola". Annuisco e prendo l'occorrente, ma non trovo i tovaglioli, quindi chiedo aiuto a Cindy "Dovrebbero essere all'ultimo piano, nella stanza dei prodotti per le pulizie". Rifaccio tutte le scale e arrivo in questa stanza con il fiato corto, riprendo il respiro appoggiandomi al mobile accanto a me e accendo la luce saettando lo sguardo in questa specie di sgabuzzino. Ovviamente nessuno pensa che esistono persone basse come me che non arriveranno mai all'ultimo scaffale per prendere delle stupide salviette. Ci metto tutto il mio impegno per saltare il più in alto possibile senza raggiungere il mio obbiettivo. "Serve una mano?" domanda divertito alle mie spalle e che mi venga un colpo! "Anche con altre persone in casa vai in giro a torso nudo?" domando mordendomi la lingua, ti prego Dio fa che non abbia visto che ho notato solo i suoi addominali scolpiti... "Mi piace girare per casa così.." mi raggiunge alzando il braccio senza staccare gli occhi dai miei, afferra le salviette con facilità porgendomele "..e mi piace l'effetto che ho su di te" sussurra sfiorandomi la guancia con la mano che avvampa per le sue parole che mi fanno perdere il senso della ragione. Dalla mia bocca non esce nessuna parola, nemmeno un verso che possa fargli capire che non mi sta mettendo in difficoltà, quando in realtà è proprio quello che sta facendo. "Questo corpo è solo per te Ash, nessuno lo toccherà" sussurra prendendomi la mano, la appoggia sul suo petto sopra al cuore che batte all'impazzata. Allora non sono l'unica a impazzire, buon per me. Ed ecco il momento più atteso della giornata, il suo bacio inaspettato che mi manda in confusione ancora più di prima. Chiudo gli occhi inseguendo le sue labbra in questo bacio delicato, fa scorrere la mia mano lentamente lungo il suo petto e non posso fare a meno di sentirmi in imbarazzo, un gemito gli sfugge non appena arrivo al bordo dei pantaloni. Le salviette mi cadono dalle mani mentre mi spinge contro la parete con un braccio sopra la mia testa, la sua lingua si fa spazio nella mia bocca e posso sentire i fuochi d'artificio esplodere nel mio stomaco. Apro gli occhi perdendomi nei suoi che mi guardano cercando di leggermi dentro, ma questo momento finisce troppo presto "Ashley, le hai trovate?" esclama Cindy. "Sì, adesso arrivo" dico di rimando senza però muovermi. Rivoglio le labbra di Derek sulle mie, rivoglio tornare nel nostro piccolo mondo, da soli, fuori da ogni realtà. "È meglio che vada" sussurro raccogliendo le salviette, mi ruba un ultimo bacio prima di uscire dallo sgabuzzino "Ti conviene metterti qualcosa addosso, o ti rinchiudo in camera" lo minaccio facendolo ridere, ma fa quello che gli ho imposto. Torno al piano inferiore finendo di apparecchiare la tavola, Christine sembra essersi appena accorta della mia esistenza "Derek ha finito di lavarsi?" cinguetta guardandosi le unghie, quanto vorrei dirle le peggiori cose in questo momento. "Sta scendendo" sibilo stringendo un cucchiaio fra le mani. "Perfetto, ho bisogno di parlargli" esclama uscendo dalla cucina muovendo troppo i suo fianchi perfetti. Si può uccidere una persona con un cucchiaio? Forse riesco a farle passare il Natale all'ospedale...
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Uno sbaglio da commettere insieme
Teen FictionAshley Evans è una ragazza di diciassette anni come tutte le altre proveniente da Atlantic City, nel New Jersey, e crede di avere una vita perfetta con un ragazzo perfetto, Jason Miller. Ma cosa accadrebbe se un giorno il suo odiato fratellastro De...