Mi alzo dal letto stropicciandomi gli occhi con le mani e frugo nell'armadio prendendo dei pantaloni e una felpa chiara. Mi chiudo in bagno abbassandomi sul lavandino e mi bagno la faccia con dell'acqua fredda. Quando alzo lo sguardo verso lo specchio sobbalzo vedendo la figura del mio fratellastro che esce dalla doccia tenendosi un asciugamano attorno alla vita. Non è la prima volta che lo trovo senza maglia, ma ogni volta mi sento sempre in imbarazzo. Non sono abituata a vedere nessun ragazzo così vicino a me seminudo.. e la cosa non mi piace. "Non si usa più bussare?" domanda ironico afferrando un altro asciugamano e se lo passa sul corpo togliendo ogni goccia d'acqua. "Potevi chiudere la porta a chiave" scrollo le spalle sbrigandomi ad uscire dal bagno. Scendo le scale recandomi in cucina e mi siedo accanto alla mia sorellina. Tempo di bere del caffè che ricevo un messaggio da Jason il quale mi scrive che mi sta aspettando. Prendo lo zaino e lo raggiungo salutando Kate con un bacio sulla guancia. Prendo posto vicino a Jason sprofondando nel sedile dopo averlo salutato.
Prendo posto con Jason nell'aula di matematica e aspettiamo l'arrivo del prof Rodríguez, a prima vista mi è sembrato il genere di professore che non riesce a farsi rispettare, ma quando ha tirato fuori il carattere ho capito che nelle sue ore è meglio stare attenti, o almeno fingere. Entra seguito da un Derek annoiato che prende posto neanche poi così lontano da me. Il prof apre il registro facendo scorrere le pagine e prego tutti i santi sperando che non venga fuori il mio nome. Non sono preparata sulla teoria e solitamente mi chiede sempre quella.. "Evans alla lavagna" chiude il registro rumorosamente svegliando chi si era addormentato sul banco per la stanchezza. Sospiro alzandomi e raggiungo la lavagna afferrando il gessetto in attesa che mi dica cosa devo scrivere."Muoviti a metterti le scarpe" borbotta Sam sistemandosi la coda davanti ad uno specchio "Devo proprio fare ginnastica?" domando disperata sapendo che oggi ci sono alcune discipline dell'atletica leggera. Probabilmente, oltre a scienze, è la materia in cui vado peggio, mi salvo solo per la teoria. Io e Sam raggiungiamo la palestra, dove alcuni si stanno già scaldando correndo attorno al campo da pallavolo. Il professor Hill ci fa un gesto invitandoci a raggiungere i nostri compagni. "Muovi il culo, su" mi spinge la mia migliore amica facendomi aumentare la corsa. "Fatti gli affari tuoi" sbuffo perdendo il fiato per qualche secondo. A fine corsa sento i polpacci bruciarmi, guardo i miei compagni freschi come delle rose e mi chiedo come mai solo io sembro essere appena fuggita da un dinosauro affamato.. questa è una cosa ingiusta. Guardo la pallina da tennis messa ai miei piedi e osservo i movimenti che fanno tutti per lanciarla almeno oltre la linea davanti a noi e provo ad imitarli. Intanto che aspetto di nuovo il mio turno mi fermo a pensare a come la mia vita in due anni sia cambiata così drasticamente: abitavo sempre in questa città, ma ero la solita ragazza sfortunata che viveva isolata dal mondo e mai considerata con la sua amica. Quando mi sono trasferita non avevo idea di aver fatto così tanto scalpore nella scuola: nessuno credeva che io e il miglior giocatore di calcio potessimo essere diventati fratellastri. Non ci credevo neppure io e preferivo non saperlo nemmeno. Sarei stata più felice se fossi stata affidata a mio padre, ma lui lavora sempre tornando solo la sera ed io essendo minorenne non potevo vivere così, o almeno questa è la giustificazione dei miei genitori. Essere la sorellastra di Derek ha dei pregi, ma molti difetti. Esempi? Sentire le grida delle ragazze che si porta spesse volte a casa quando non ci sono né Benjamin né mia madre è una cosa orribile, per non parlare di quando se ne vanno per il weekend e mi ritrovo come minimo quaranta persone a me sconosciute che si scolano intere bottiglie alcoliche strusciandosi su chiunque gli passi accanto. Fortunatamente ho la chiave di camera mia che impedisce alle coppie che vogliono "sfogarsi" di usare il mio letto.
Mi metto sugli spalti delle tribune del campo da calcio prendendo il libro di letteratura cominciando a studiare per la prossima interrogazione. Perché sono qui? Semplice, più tardi io e Jason usciamo e preferisco aspettarlo qui, così posso anche controllarlo. Sorrido vedendolo entrare in campo e, non appena mi nota, corruga la fronte avvicinandosi a me e si appoggia alla rete che ci divide "Come mai qui?" domanda sorridendo "Ti aspetto per dopo, spero di non dare fastidio ai tuoi compagni" mordicchio il labbro inferiore e scuote la testa "Darai fastidio a me se guardi gli altri giocatori" inclina la testa di lato e ridacchio. "Jason, che ci fai lì? Corri!" esclama il suo coach; rotea gli occhi allontanandosi e raggiunge gli altri ragazzi correndo con loro. Abbasso gli occhi verso il libro, perché i poeti non potevano assomigliare al mio ragazzo? Sarebbe stato ancora più piacevole studiarli.
Aspetto Jason fuori dallo spogliatoio e, quando la porta si apre, incontro un paio di occhi scuri che mi scrutano infastiditi. È da quando lo conosco che mi guarda così e così sarà per sempre. "Madison mi ha detto che questo weekend non ci saranno. Vanno a trovare degli amici di mio padre con Kate" mi guarda dritto negli occhi e sbuffo esasperata "Non farai una delle tue solite feste" glielo proibisco e un sorriso si forma sul suo viso "Troppo tardi. Tutti i ragazzi della squadra verranno, inclusi i loro amici". "Ma io sabato dovevo uscire con Jason!" sbatto i piedi sul pavimento facendolo ridere. "Sarà per un'altra volta. Ci sarà anche lui, a proposito" l'ultima frase la dice con rabbia. Ancora non ho capito cos'ha contro di lui, è talmente buono che non farebbe male ad una mosca. Mi scansa uscendo dalla mia visuale e incrocio le braccia al petto non appena Jason esce dallo spogliatoio con un suo amico. Quando incontra il mio sguardo, il suo sorriso si spegne incupendosi "Tutto bene Ash?" domanda lanciando un'occhiata al ragazzo di origini asiatiche "No che non va bene. Sabato io e te dovevamo uscire insieme" dico spostando il peso da un piede all'altro "Pensavo che per te non fosse un problema se avessimo festeggiato alla festa di Derek". "Lo sai che odio quel genere di feste" mi giro recandomi verso l'uscita degli spogliatoi. "Non dirmi che sei arrabbiata Ash" posa una mano sulla mia spalla e la scrollo. Gli occhi si scuriscono e mi pento di essere stata così brusca. "Scusa, è che io ci tenevo tanto a quella cena, era per il nostro anniversario" sussurro abbassando gli occhi. Mi alza il viso con una mano mentre con l'altra tiene il borsone da calcio "Ti prometto che avrai la cena tanto desiderata. Va bene?" sussurra accarezzandomi una guancia. Annuisco stringendomi nelle spalle e sorride avvicinandosi verso le mie labbra e le fa unire in tanti piccoli baci. "Ora me lo fai un sorriso?" aggiunge anche la sua faccia da cucciolo e non posso fare a meno di accettare la sua proposta riunendo le nostre labbra. "Vomitevole" sento sussurrare questa parola dalla persona poco lontana da noi. "Che vuoi Derek?" sospiro pesantemente staccandomi da Jason "Madison vuole che uno di noi rimanga con Kate e visto che io ho un impegno te ne devi occupare te. A sta sera" e sparisce con una bionda spuntata da chissà dove. "Ehi, aspetta! Ho un impegno anche io!" esclamo infuriandomi, non è la prima volta che mi ritrovo a fare i suoi doveri "Ma il mio è più importante" esclama di rimando e una sua mano si posa sul fondoschiena della barbie rifatta da capo a piedi. Impreco chiudendo le labbra in una linea dura "Non ci sono problemi Ash, tranquilla. Vorrà dire che usciremo direttamente sabato. Anzi, io verrò da te sabato" prende una mia mano tra le sue baciandomi il dorso. Annuisco debolmente e mi faccio accompagnare a casa raggiungendo mia sorella in soggiorno che sta tranquillamente giocando. Prendo il libro di letteratura continuando il mio studio. Quanto odio Derek da uno a dieci? Sicuramente dodici.
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Uno sbaglio da commettere insieme
Novela JuvenilAshley Evans è una ragazza di diciassette anni come tutte le altre proveniente da Atlantic City, nel New Jersey, e crede di avere una vita perfetta con un ragazzo perfetto, Jason Miller. Ma cosa accadrebbe se un giorno il suo odiato fratellastro De...