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La campanella finalmente suona e mi alzo uscendo il prima possibile dall'aula delle punizioni. Nel corridoio sento i passi veloci di Derek dietro ai miei ma non mi fermo, anche perché mi seguirebbe in ogni caso. "Sei così arrabbiata con me da evitare di parlarmi?" domanda alle mie spalle. Non gli rispondo mentre cerco Sam nel corridoio aspettandola per andare in mensa "Eddai Ashley, cosa vuoi che sia?" mi scuote e gli lancio occhiate di fuoco intimidendolo a staccare la mano dalla mia spalla o rischio di staccargliela a morsi. Mi volto sorridendo alla mia migliore amica e la raggiungo provando a seminare Derek, ma sospira continuando a seguirmi, visto che con Sam c'è anche Luke, fantastico. Prendo il piatto di minestra mettendolo sul vassoio e vengo seguita dagli altri verso un tavolo libero. Mi siedo accanto a Sam e i ragazzi davanti "Certo che la cuoca potrebbe impegnarsi a cucinare un pasto decente" borbotta Luke guardando annoiato il piatto messo di fronte a lui "Lo sai com'è fatta lei, viva le cose sane e niente schifezze" la scimmiotta Sam roteando gli occhi. Ascolto il loro discorso sulla scarsa varietà del cibo della mensa cercando di evitare di sentire lo sguardo di Derek su di me. Allontana il vassoio verso il mio appoggiandosi al tavolo "Gliel'hai chiesto?" domanda a Luke "Lo stavo per fare. Sabato c'è una festa, vorrei che venissi" parla Luke guardando la mia migliore amica "Ovviamente ci sarà anche Ashley" parla Derek saettando lo sguardo da me a Samantha. "Tu che accetti di venire ad una festa? Questa sì che è nuova" ridacchia Sam e roteo gli occhi annoiata "Ho già detto a Derek che non ci sarei venuta" incrocio le braccia al petto assottigliando gli occhi verso il mio fratellastro "Sarò in punizione per colpa sua". "Madison ti lascerà andare visto che si fida ciecamente di noi due" parla Luke indicando lui e il suo amico "Anche se accettasse, io non verrei. Non mi piacciono queste feste". Samantha sospira guardando Luke "I miei mi lascerebbero solo se anche Ash può, ma a quanto pare qualcuno qui preferisce deprimersi". "Non usarmi come ricatto! I tuoi genitori ti lascerebbero anche se dovesse esserci un'epidemia mortale in giro". "Dai Ashley, buttati, trasgredisci le regole come noi comuni mortali" la mia amica mi circonda le spalle con le braccia facendo il labbruccio e gli occhi imploranti "Convinci tu mia madre dopo che ha scoperto che sono stata in punizione" borbotto scrollandomela di dosso. "Lo sappiamo tutti che alla fine verrai, che tu lo voglia o meno" incrocia lei le braccia sbuffando sonoramente. Scuoto la testa guardando il ragazzo di fronte a me che rigira tra le mani il cellulare spento. Una sedia accanto a lui viene spostata e occupata da una persona amante del fucsia, non mi ci vuole molto per capire chi sia "Derek, ti ho cercato tutt'oggi, dovevo parlarti privatamente" parla Rose con voce seducente e per poco non vomito la minestra appena ingerita "Scommetto che dovevi parlargli in bagno mentre te lo sbattevi" sbotta Luke ricevendo un'occhiata di fuoco dalla bionda. Io e Sam ci tappiamo le bocche trattenendoci dalle risate "Ti vuoi unire anche tu?" domanda alzando un sopracciglio. Luke scoppia a ridere gettando la testa all'indietro, ma è Derek a parlare evitando di guardarla in faccia "Credo che l'iperspazio sia meno profondo di ciò che nascondi sotto la gonna". A questo punto non resisto e scoppio a ridere seguita dalla mia amica che si tiene la pancia dalle risate. Furente di rabbia si alza pestando i piedi e se ne va quasi correndo verso le sue amichette. "Dio, non sai quante volte mi ha chiamato in questo periodo, dovrò cambiare numero" sbuffa Derek passandosi una mano tra i capelli. Ci alziamo dalle sedie uscendo dalla mensa e in pochi secondi la mia amica è sparita in un corridoio con Luke che le parla tenendo una mano alla base della sua schiena. "Il tuo amico è proprio cotto di lei" faccio notare a Derek e alza un angolo della bocca "Noto con piacere che hai ripreso a parlarmi". Mi mordo il labbro inferiore maledicendomi mentalmente "Basta pochissimo per farmi cambiare idea" dico riprendendo a camminare verso l'armadietto con Derek al mio fianco. È talmente assorto dai suoi pensieri che non si accorge che mi sono fermata e continua a camminare per qualche metro, poi si ferma ed entra nei bagni dei maschi in uno scatto fulmineo. Guardo quella porta stranita per qualche minuto, poi mi decido a prendere il libro di storia e vado in classe attendendo che la pausa pranzo finisca.

All'ultima campanella gli studenti corrono verso l'uscita, io me la prendo con più calma prendendo i libri che mi servono per i compiti e chiudo l'armadietto. Quando mi volto vado a sbattere contro qualcuno "Scusami, non ti.. avevo visto" sussurro le ultime parole vedendo chi ho davanti "N-non fa nulla". Aspetto qualche secondo fissandomi la punta delle scarpe, poi alzo la testa sorridendo forzatamente "Ci si vede in giro" mi allontano di un passo e apre la bocca per parlare afferrandomi il polso. La pelle brucia sotto la sua stretta, ritrae la mano come se avesse sentito anche lui il calore che si è diffuso dentro di me, ma il problema è che questo calore è dato dalla rabbia che deve ancora uscire da me. "Devo parlarti Ashley". "Ci siamo già detti tutto" replico sperando di mettere fine a questa conversazione. "No, tu hai parlato, non mi hai dato tempo di spiegare". Mi metto a ridere sbattendo le mani sulle cosce "Spiegare cosa, Jason? Mi hai tradita palesemente con quella ragazza e magari non solo per una volta, magari era da molto tempo che andava avanti questa storia o magari...". "Lasciami parlare Ash" mi interrompe bruscamente facendo un passo verso di me "Ashley, e comunque no, devo andare a casa" lo correggo e contrae la mascella prima che io prosegua "ed entrambi dobbiamo evitarci il più possibile, solo così potrò dimenticarti". "È questo che vuoi? Non vuoi nemmeno riprovarci?". "Come posso fidarmi di te dopo che mi hai dimostrato di non essere fedele?" sussurro arretrando con i passi "Provandoci, Ashley". Vado a sbattere contro qualcuno e riconosco immediatamente questo profumo "Ci sono problemi?" tuona dietro di me appoggiando le mani sulle spalle "No, Jason se ne stava andando" abbasso gli occhi verso il pavimento riuscendo a sentire la tensione nel corridoio. "Pensaci bene Ashley. Lo so che lo vuoi tanto quanto lo voglio io" sussurra prima di dare una spallata al mio fratellastro per poi sparire dalla mia vista. "Vuole riprovarci?". Annuisco alzando la testa verso Derek. Mi avvia una ciocca di capelli dietro l'orecchio guardandomi negli occhi "E tu?". "No, la mia scelta l'ho fatta" sussurro non staccando i miei occhi dai suoi "Bene" sussurra prima di allontanarsi percorrendo la strada verso l'uscita. Lo seguo nel parcheggio e mi fa salire sulla moto passandomi il casco, poi accende il motore partendo verso casa. Mi stringo a lui, sento che i suoi muscoli sono tesi. Parcheggia nel garage e mi affretto ad andare in camera asciugando le lacrime che stanno solcando il mio volto "Ashley, dove credi di andare? Il preside mi ha chiamata dicendo che.." interrompo mia madre bruscamente "Falla breve e lasciami stare!" esclamo agitando le mani. "Non usare questo tono con me! Sei in punizione, considera il computer ritirato a meno che non ci siano ricerche per la scuola e preparati a svolgere le faccende domestiche" esclama lei indicandomi camera mia. "Bene" grido correndo sulle scale e sbatto la porta dietro di me lanciandomi sul letto e reprimo un grido contro il cuscino lasciandomi sfuggire numerosi singhiozzi. Bussano alla porta "Vattene via!" urlo quando Derek entra in camera facendo finta di non sentirmi. Si siede di fianco a me mettendo un braccio attorno alle mie spalle "Perché.. non va nulla.. come.. deve andare?" dico interrotta dai singhiozzi contro il suo petto "La vita è fatta così Ash. Devi toccare il fondo per poter risalire" appoggia la testa sulla mia accarezzandomi la schiena. "Tu l'hai toccato il fondo?" sussurro respirando profondamente. Rimane un po' in silenzio prima di parlare "Ci sono rimasto inchiodato per troppo tempo. Sto trovando le forze per poter riemergere". "Ci stai riuscendo?". "A piccoli sforzi si. Anche tu piano piano ce la farai, fidati di me" sento le sue labbra posarsi sulla mia fronte, dei brividi si espandono lungo il mio corpo e alzo lo sguardo verso di lui piuttosto confusa dal suo comportamento così diverso dalla sua natura. Ci guardiamo negli occhi nel contempo che i suoi pollici mi asciugano le lacrime dalle guance. Chiudo gli occhi e quando li riapro lui non c'è più. Guardo la porta aperta di camera mia rimanendo in questa posizione per molto tempo con infinite domande che tormentano la mia testa.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora