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"Ma non è giusto! Era per festeggiare i vostri mesi di relazione!" esclama la mia migliore amica dall'altra parte del computer. "Non ci posso fare niente, ormai è deciso. Ci verrai?" le domando speranzosa mentre mi sistemo dei capelli dietro all'orecchio "Perdermi una festa di tuo fratello? Mai! Sono degli eventi molto citati sul gossip della scuola" posso vedere la gioia uscirle da ogni punto possibile della sua pelle "Fratellastro. Nemmeno quando ti invito a guardare Titanic sei così contenta". "Non fare paragoni tra Titanic e tuo fratellastro" borbotta incrociando le braccia al petto. "Tra quant'è la festa?" domanda girandosi verso l'orologio alle sue spalle "Poco meno di un'ora. Giù ci sono i ragazzi che stanno sistemando la casa". "E credi di stare in mezzo alle persone conciata così?" si alza dalla sua sedia scomparendo dalla webcam "Sono così tanto vestita male?" domando guardando il maglioncino crema e i pantaloni neri larghi. "Sembrerai una suora in convento". "Preferisco le suore alle donne dai facili costumi". "Spero di sentire una parolaccia uscire dalla tua bocca prima che io muoia". Scuoto la testa contrariata. "Sto arrivando con dei vestiti perfetti per te" e chiude la videochiamata prima che io glielo proibisca. Sbuffo spegnendo il computer e mi alzo dal letto mettendolo sulla scrivania. Resto ad aspettarla fissando la moquette sotto i miei piedi identica a com'era quando sono arrivata. Mi chiedo come abbia fatto a resistere nonostante tutte le cose che ci sono finite sopra. La porta si spalanca e una borsa vola sul mio letto. "Sbrigati a cambiarti che ti devo truccare". "Come hai fatto ad essere così veloce?" domando vedendola pronta per la festa. I capelli le ricadono lungo le spalle lisci e gli occhi sono contornati da matita e eyeliner, indossa una maglia aderente e dei pantaloni di pelle nera con dei tacchi non troppo alti. Vedo cosa c'è nella borsa e faccio una smorfia "Non lo metterò". "Non farmi usare la forza" minaccia estraendo attrezzi a me sconosciuti dalla trousse dei trucchi. "Ti ho detto che non.." mi tappa la bocca con una mano "Non sembrerai una poco di buono, o come le definisci tu. Chiaro? E poi scommetto che Jason apprezzerà" ammicca e sento il rossore comparire sulle mie guance. Sospiro pesantemente ed esulta aiutandomi a chiudere i bottoncini del top dietro la schiena. Indosso i pantaloni strappati un po' ovunque e mi costringe a mettermi ai piedi dei tacchi neri; mi siedo sul letto spaventandomi vedendo la quantità di trucchi messi vicino a me "Ti proibisco di farmi sembrare ad un clown" la blocco mentre cerca qualcosa tra di essi. Alza le mani innocente e comincia ad elencarmi ciò che applicherà sulla mia faccia, è ufficiale, sarò un clown a tutti gli effetti.

Quando sono pronta, la musica è iniziata da un bel pezzo e anche le urla delle persone al piano inferiore. "Sbrigati Ash, la porta non si aprirà da sola" ripete Sam spingendomi verso di essa. La guardo pietrificata mentre penso a cosa sta accadendo al piano inferiore e a cosa può accadermi se scendo anche solo un gradino. Prendo un respiro profondo appoggiando la mano sulla maniglia e la abbasso lentamente aprendo di poco la porta. Sam la spalanca buttandomi fuori da camera mia e la chiude a chiave. Metto la chiave sotto una pianta messa vicino alla porta sperando che nessuno la veda. Scendiamo le scale, solo alcune luci sono accese, la musica mi perfora le orecchie e il forte odore di alcol mischiato a chissà cos'altro mi fa portare una mano davanti al naso. "Ma perché ho accettato?" grido contro l'orecchio di Sam affinché mi senta. Ragazzi girano per tutta casa mia, chi già ubriaco, chi senza maglia, chi scambiando la propria saliva con ragazze a me sconosciute, un po' come tutti i presenti. Prendo un respiro profondo e ci intrufoliamo tra le persone riconoscendo la chioma castana del mio ragazzo tra tutti i presenti. Picchetto un dito sulla sua spalla e si volta sorridendomi "Credevo di doverti venire a prendere con la forza" grida contro il mio orecchio e sorrido scuotendo la testa "È rimasta tutto il tempo a fissare la porta facendosi problemi mentali sulla situazione quaggiù" grida Sam facendo ridere Jason. Le dedico un'occhiata di avvertimento e una mano di Jason si posa sul fianco mentre avvicina il volto al mio posando le labbra sulle mie. "Sei bellissima Ash" posa i suoi occhi ovunque sul mio corpo passandosi la lingua sul labbro inferiore. "Bevete qualcosa?" parla il mio ragazzo mostrandoci il tavolo delle bevande. Arriccio la bocca "Niente, tranquillo". "Tu Samantha?". "Sto bene così". Scrolla le spalle e si avvia verso di esso fermandosi a parlare con un ragazzo e, da quello che vedo, prende vari bicchieri bevendone il contenuto con altri ragazzi. Come fa a bere così tranquillamente? Forse lui è abituato, mentre io ho assaggiato a malapena una birra... mi sento proprio un pesce fuor d'acqua qua dentro. E sola quando Sam si mette a ballare con un ragazzo dal volto familiare: Luke, il migliore amico del mio fratellastro. Sospiro guardando la casa che non sembra più il luogo dove trascorriamo il tempo in famiglia. Mi auguro che non si rompa nulla di prezioso o chissà cos'altro.

Esco dalla folla mai stanca di ballare sulle note di varie canzoni ed entro in cucina, molto più vuota rispetto al soggiorno. Prendo un bicchiere riempiendolo con l'acqua del rubinetto. "Allora, le mie feste sono così insopportabili?". Sobbalzo girandomi di scatto verso Derek nemmeno poi così lontano da me. Non lo vedevo da questa mattina, quando è andato a fare rifornimento di alcolici e altro con i ragazzi della squadra di calcio. "Anche di più" mi appoggio al ripiano da lavoro di marmo sospirando. Gli compare un ghigno mentre caccia le mani nelle tasche dei pantaloni, i suoi muscoli guizzano ad ogni suo movimento "E così questa è la tua prima festa". Apro la bocca per ribattere ma continua "Non negare la verità. Abiti qui da due anni, non esci mai se non con il tuo ragazzo e la tua amica. Per il resto del tempo sei confinata in casa" la sua voce è calma, troppo calma. "Cosa dovrei fare?". "Seguimi" indica con la testa l'angolo bar e assumo un'espressione disgustata "Non ti farò ubriacare per poi sotterrarti nel giardino" rotea gli occhi prendendomi il polso, trascinandomi poi verso quelle bottiglie mezze piene e mezze vuote. Credo che sia una delle prime volte che Derek mi stia così vicino, oltre a tavola ovvio, ma questa volta mi parla anche e cerca di.. aiutarmi? Non so se è questo il termine adatto, ma sembra che mi voglia sbloccare, farmi varcare altri confini a me sconosciuti. Mi posa un bicchiere di plastica rosso sotto il naso e lo afferro titubante ispezionando il liquido contenuto in esso. "Dio Ashley, bevi e fregatene delle conseguenze una volta nella vita" esclama prendendo un altro bicchiere travasandolo tutto d'un fiato. Lo guardo sbigottita, sapevo che gli piace bere, ma non credevo che.. ok, basta pensare. Avvicino il bicchiere alla bocca e prendo un piccolo sorso.. pensavo peggio a dire la verità. Ho sempre pensato che la gola mi sarebbe andata in fiamme e non volevo sperimentare questa novità, ma ora mi ricredo. Di sicuro non farò come il ragazzo di fronte a me che beve alcol come fosse acqua. Ne prendo un sorso un po' più grande ed è qui che sento la gola scaldarsi "Che cos'è?" grido all'orecchio del mio fratellastro "Roba buona" risponde con una scrollata di spalle. Aspetta, non sa nemmeno lui cosa mi ha dato da bere? Appoggio il bicchiere sul tavolo e mi guardo attorno per vedere dov'è finito Jason, ma sembra sparito. Magari è uscito in giardino come hanno fatto altri ragazzi. Vengo spostata da lì e portata in mezzo al mucchio delle persone "Che stai facendo?" grido all'orecchio di Derek "Mi diverto e basta" esclama muovendosi a ritmo di musica. Devo ammetterlo, il mio fratellastro sa ballare e anche bene, io invece sono ancora immobile che mi guardo intorno cercando di capire come si ballano queste canzoni. Vedo Jason e per qualche secondo i nostri occhi si incastrano, ma distoglie lo sguardo allontanandosi. Rimango perplessa ma non mi faccio scoraggiare, sarà andato fuori a fumare. Provo ad imitare un po' di persone facendo ridere Derek "Sciogli quei muscoli, sei troppo rigida" mi da una spintarella e scuoto la testa ridacchiando. È una delle prime volte che non ci urliamo contro qualcosa e, finalmente dopo due anni, posso dire di essere felice con lui.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora