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Shane: Cinque minuti e sono da te, spero che tu sia pronta :).

Io: Ti aspetto giù.

"Papà io vado" entro nella sua camera vedendolo mentre lotta contro la cravatta "Non fare tardi e non ubriacarti. Di' a Shane da parte mia di tenere a posto le sue mani". Scuoto la testa sorridendo appena, mi avvicino a lui facendogli il nodo alla cravatta "Esci con Annalisa?" gli domando, lo guardo dritto negli occhi, i suoi brillano e annuisce sorridendo "Non ho idea per che ora tornerò, tu scrivimi appena torni, io ti avviserò se ci saranno dei problemi per tornare a casa". Annuisco di nuovo, mi squadra da cima a fondo sempre con gli occhi che gli brillano "Sei bellissima tesoro" sussurra baciandomi la fronte. "È meglio che vada" mi avvio verso l'uscita e ringrazio mentalmente gli architetti per aver inserito l'ascensore in questo palazzo, non ce l'avrei mai fatta con questi tacchi ai piedi. Arrivo all'uscita sussultando per il freddo pungente, tra tutte le macchine riesco a scorgere quella di Shane, apro lo sportello sedendomi di fianco a lui "Come siamo carine questa sera". Scuoto la testa allacciandomi la cintura "Spero che questa dannata festa finisca il prima possibile". "Come sei noiosa" borbotta immettendosi nella strada principale che porta verso la scuola. "La persona che hai invitato è già arrivata?" gli domando con curiosità, annuisce con le guance leggermente arrossate "E chi sarebbe la fortunata?" alzo le sopracciglia, deglutisce guardandomi con la coda dell'occhio "Andrea". Riesco a vedere il nervosismo impossessarsi di lui, la mano destra gli trema leggermente mentre spegne la macchina estraendo la chiave "Vedrai che andrà tutto bene" cerco di rassicurarlo, mi guarda con i suoi occhi azzurri "Dovrei essere io a dirtelo" sussurra aprendo poi lo sportello della macchina, eseguo i suoi stessi movimenti ed esco dall'auto, ci avviamo all'ingresso superando degli studenti rimasti fuori. Arriviamo in palestra e rimango ferma qualche istante guardandomi attorno, chiunque deve aver organizzato la festa ha fatto un bel lavoro. Mi giro per dire una cosa a Shane ma la scena che mi viene presentata di fronte agli occhi mi fa restare senza parole: Shane sta baciando un ragazzo. Non ho nulla contro gli omosessuali, ma sono sorpresa che anche lui lo sia, a scuola ogni tanto vedo che lancia delle frecciatine in giro quindi credevo che Andrea fosse una ragazza e invece non lo è... il sorriso che ha in faccia fa sorridere anche me, lo conosco da poco ma da quel poco che lo conosco ho subito capito che è un ragazzo che ti contagia con la sua energia, basti vedere che sono qui al posto di essere a casa con le coperte ammassate sopra di me. "Volevo dirtelo prima in macchina.. ma, non trovavo le parole" si gratta la nuca guardandomi in imbarazzo, sorrido per rassicurarlo "È tutto a posto. Sono Ashley, una sua amica" allungo la mano verso il ragazzo che me la stringe sorridendo "Andrea". E così mi ritrovo a scoprire le storie intriganti dei due amanti che continuano a nascondere la verità ai loro genitori, un po' come me e Derek in fondo. Devo smetterla di pensare sempre e solo a lui, perché se veramente mi avesse voluto, mi avrebbe scritto o chiamato, ma non l'ha fatto.

Come avevo immaginato precedentemente, mi ritrovo da sola seduta su una sedia nell'angolo più remoto della palestra, qui dentro è fin troppo romantico e sdolcinato per i miei gusti, al contrario di Sam che sembra essere a suo agio mentre lei e Luke ballano tra le altre persone. Persino la professoressa Brown sta ballando con il bidello, è mai possibile?! E visto che è una festa della scuola e ci sono soprattutto minorenni il preside ha vietato qualsiasi tipo di bevanda alcolica, quindi non posso nemmeno godermi una birra qualsiasi. Sono costretta a bere uno strano punch rosa al gusto di fragola, che strano, tutto rosa qua dentro –da notare il senso ironico–. Se non fosse stato per Sam avrei preso un vestito tutto nero, ma per poco non prendeva un manichino gettandomelo in testa. Fortunatamente il corallo sta bene su di me e sulla mia carnagione, l'altra opzione sarebbe stata il pigiama, e inoltre non rischio di inciampare sulla base del vestito visto che arriva di qualche centimetro sopra al plateau. Forse questo è uno dei miei abiti preferiti usato nel momento peggiore. Finisco il contenuto del bicchiere di plastica e torno a concentrarmi sulle pieghe dell'abito fino a quando una mano non si proietta di fronte ai miei occhi "L'ho già detto Shane, non ballo e se sei Andrea la risposta è la stessa". "E chi sarebbe Andrea?". No, non può essere, sarà la musica alta a confondermi l'udito, a rendere la voce... ma nel momento in cui alzo lo sguardo per aver conferma, prego purché la sedia sotto di me non si rompa facendomi passare per l'imbranata di turno. "Tu?". "In persona" sorride lasciandomi senza parole, devo riuscire a riprendere fiato, dopo tutto questo tempo è qui, di fronte a me a chiedermi di ballare... le parole mi muoiono in gola, me la schiarisco cercando di riprendermi "Cosa.. cosa ci fai qui?" sussurro con la voce strozzata, mi afferra entrambe le mani mettendomi in piedi, ho le gambe molli come gelatina, rischio seriamente di cadere e sbattere la testa. "Sono venuto a prendere la ragazza che amo" sussurra prima che mi baci la fronte, un bacio lungo che mi manda in scompiglio "Non eri all'ospedale?" la mia voce pare inesistente, ma sembra non farci caso mentre le sue mani scorrono sulle mie braccia ricoperte di brividi "Non riuscivo più a starti lontano. Allora, vuoi ballare?" sussurra incastrando i nostri occhi, dopo quasi un mese e mezzo li rivedo da vicino, lo rivedo e lo ritocco, ho quasi paura di fargli male. Tutto quello che mi ero detta, quello che avevo deciso sparisce completamente lasciando spazio solo ad un pensiero: Derek è di fronte a me in carne ed ossa e mi sta chiedendo di ballare con lui. Cosa devo fare, qualcuno me lo dica che tra il cuore e la testa non mi sto più capendo...

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora