Apro gli occhi maledicendomi per il fatto di non aver chiuso le persiane prima di addormentarmi, i raggi del sole filtrano dalle finestre accecandomi, non è di certo il miglior risveglio che si possa desiderare dopo una serata come quella di ieri. Mugolo qualcosa di incomprensibile e ci metto tutta la mia forza di volontà per convincermi ad alzarmi dal letto per affrontare questa giornata. Scorro con la testa i vari impegni in programma per oggi e faccio una smorfia ricordandomi della festa organizzata dagli amici di Benjamin. Cosa c'è di più insopportabile di una festa dove bisogna essere al massimo dell'eleganza quando nella testa ci sono delle mini me che saltano in tutte le direzioni? Sospiro pesantemente trascinandomi verso il bagno, mi rinfresco la faccia con dell'acqua fresca e sobbalzo sentendo la porta del box della doccia chiudersi. Lo osservo attraverso lo specchio, le gocce d'acqua gli cadono dai capelli bagnati percorrendo il suo volto, scivolano lungo il suo collo, il suo petto e spariscono quando arrivano all'asciugamano messo attorno alla sua vita. "Buongiorno" la voce roca di Derek mi distrae dal lungo ed emozionante viaggio dell'acqua e riporto l'attenzione sul lavandino "Giorno" sussurro in imbarazzo. Appoggia le mani sulle mie spalle sfiorandomi il collo con il naso "Non sono riuscito a dormire sapendo che eri dall'altra parte del corridoio" sussurra accarezzandomi le braccia con le mani, il suo respiro mi investe lasciandomi attonita. Non può fare così mentre io sto ancora cercando di capire come si parla talmente stanca sono. "Esagerato". "Credimi, ogni notte vorrei essere con te nello stesso letto". Per porre fine alla sua specie di tortura causata dalle sue mani, mi volto verso di lui unendo le nostre labbra. Sorride schiacciandomi contro il lavandino con le mani sui fianchi, inclina la testa di lato passando la lingua sul labbro inferiore. Non capisco più nulla, di sicuro sto ancora dormendo. Mi stringo a lui, la mano sprofonda tra i suoi capelli bagnati, la sua lingua esplora la mia bocca in modo famelico. Mi stacco cercando di riprendere fiato, la testa mi gira per la poca aria dentro questa stanza. Sbaglio o fa troppo caldo qui dentro? Abbasso furtivamente gli occhi verso i suoi addominali ben scolpiti, lui probabilmente lo nota e sorride prendendomi una mano poggiandola sul suo petto. Arrossisco visibilmente mentre muove la mia mano lungo il suo corpo "Questo mi sembra un buongiorno, non trovi?" ammicca baciandomi di nuovo. Sorrido, ma questo momento viene interrotto dai nostri genitori che dal piano inferiore ci chiamano per la colazione. Derek sospira amaramente prima che io esca dal bagno lasciandolo solo per cambiarsi. Scendo lentamente le scale, mi siedo di fronte a mia madre che mi scruta attentamente "Com'è andata la festa?" domanda congiungendo le mani sopra al tavolo appoggiandosi con i gomiti su di esso "Bene, tutto tranquillo" afferro la tazza di caffè e mi nascondo con essa bevendo un gran sorso della bevanda bollente, mi brucio anche la lingua ma non vorrei mai dire nulla che possa far capire loro cos'è successo fra me e Derek. "Spero per voi che non siate troppo stanchi per questo pomeriggio" fa lei in modo allusivo per l'evento al quale siamo stati invitati. Ancora non ho capito perché ci obbligano a partecipare a queste feste. "Siamo freschi come due rose, giusto Ash?" esclama Derek entrando in cucina allegramente. Mi limito ad annuire, lo osservo mentre prende del succo d'arancia dal frigo mettendosi sulla sedia di fianco a me "Ci sarà anche Sebastian oggi, vi siete più scritti?" domanda sempre mia madre e con la coda dell'occhio riesco a vedere che Derek si agita sulla sedia stringendo saldamente il bicchiere "Ad essere sincera no.. non ci siamo scambiati i numeri, poi non credo che tra noi due possa scattare la scintilla, o come la vuoi chiamare tu" spiego sistemandomi i capelli lateralmente "Oh.. peccato, mi è sembrato un ragazzo simpatico ed educato" ammette alzandosi per andare a svegliare mia sorella. "Se quello sfigato osa avvicinarsi a te, tornerà a casa camminando con le mani, non so se comprendi" sibila fra i denti Derek. La sola idea di immaginarlo con le gambe rotte mi fa ridere e preoccupare allo stesso tempo. "Non lo sfiorerai di una virgola, intesi?" gli punto il dito contro e apre la bocca per parlare, ma si ammutolisce sentendo Kate entrare in cucina "Intesi" sussurra portando una mano sotto il tavolo per metterla sul mio ginocchio, me lo accarezza lentamente risalendo versa la coscia e tiene la mano ferma propagando su di me una sensazione piacevole di calore.
Esco dalla doccia coprendomi con l'accappatoio e metto un asciugamano attorno ai capelli. Indosso la biancheria dopo averla recuperata da camera mia e asciugo i capelli con il phon. Mi guardo attraverso lo specchio indecisa su come truccarmi, la voglia di toccare anche solo il rossetto è pari a zero, ma la mia carnagione pallida mi fa sembrare cadaverica. Ci metto una ventina di minuti per essere soddisfatta del risultato, ho dovuto struccarmi e ritruccarmi parecchie volte. Apro l'armadio passando le mani tra i vari vestiti al suo interno, non che non ne abbia molti, ma non ho mai occasione per indossarne uno. Opto per uno che non ho mai indossato nero di pizzo stretto sul corpetto e la gonna cade morbida fino a metà coscia più o meno. Faccio una smorfia verso i tacchi neanche poi così vertiginosi, ma si sa che non andiamo d'accordo. Scendo le scale stupendomi di me stessa vedendo che sono la prima ad essere pronta, quindi mi siedo sul divano rigirandomi i pollici per i seguenti dieci minuti. "Sei pronta tesoro?" domanda mia madre, alzo lo sguardo annuendo e mi sorride, ma prima che possa parlare Benjamin le prende le mani baciandole la fronte. Rivolgo lo sguardo altrove sentendo la bocca dello stomaco chiudersi, una brutta emozione prende il controllo su di me: la rabbia. Rabbia verso mia madre, lei può vivere la storia d'amore che tanto desidera, mentre io sono bloccata proprio da lei, non possiamo essere liberi. I miei pensieri vengono interrotti dal passo pesante di Derek che scende le scale, alzo gli occhi facendo appello a tutto il mio autocontrollo per non farmi notare dai nostri genitori. "Bene, ora che siamo tutti pronti possiamo andare" esclama Benjamin, io e Derek ci scambiamo uno sguardo prima che io prenda parola "Possiamo fare due macchine? Io sono abbastanza stanca e non vorrei costringervi a tornare presto a casa" dico nel modo più convincente possibile. Non ci mettono molto ad accettare la proposta, lasciano a Derek l'indirizzo del luogo dove si terrà questa festa e si dileguano nel garage. Sposto gli occhi verso Derek, i suoi mi si cuciono addosso, mi squadrano più e più volte da capo a piedi facendomi sentire in soggezione. Mi metto in piedi camminando verso di lui che si avvicina di un passo per arrivare a sfiorarmi la bocca con la sua "Quanto sei bella Ash" sussurra accarezzandomi una guancia, arrossisco abbassando gli occhi verso il pavimento "Sono serissimo" mi alza la testa e prima che possa parlare le sue labbra entrano in contatto con le mie, sono morbide e calde, racchiudono le mie in movimenti lenti e seducenti. Questo ragazzo sa baciare davvero bene, non che possa confrontare i suoi baci con altri ragazzi, visto che ho baciato solo un'altra persona nella mia vita. Inclina la testa di lato insinuando la lingua nella mia bocca, la esplora lasciandomi sopraffatta dalle emozioni che esplodono dentro di me. Poggio una mano sopra il suo petto coperto da uno solo strato di tessuto bianco e mi stacco sorridendogli, prima che il bacio si prolunghi in qualcosa che, a dire il vero, non mi dispiacerebbe. Quanto vorrei stare con lui, tra le sue braccia, su un letto passando la serata ad abbracciarci e a baciarci. Mugola qualcosa tenendo gli occhi sulla mia bocca e mordicchia il labbro inferiore "Dobbiamo proprio andare?" domanda quasi scongiurandomi nel restare a casa. "Direi proprio di sì" sospiro sistemandogli la cravatta nera. "Conviene che ci sbrighiamo, se non vuoi che ti segreghi in casa". Lo trascino per le mani verso il garage, mi ruba le chiavi dell'auto dalle mani e roteo gli occhi trattenendo a stento un sorrisetto.
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Uno sbaglio da commettere insieme
Teen FictionAshley Evans è una ragazza di diciassette anni come tutte le altre proveniente da Atlantic City, nel New Jersey, e crede di avere una vita perfetta con un ragazzo perfetto, Jason Miller. Ma cosa accadrebbe se un giorno il suo odiato fratellastro De...