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Sento vibrare il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni, lo prendo senza farmi beccare da Rodríguez e vedo che è mia mamma

Mamma: Quando torni a casa con Derek preparate la festa di vostra sorella. Io e Benjamin arriveremo due o tre ore in ritardo per dei problemi con il regalo, voi fate cominciare la festa con gli invitati. C'è anche la torta da fare.

Non posso neanche protestare, sbuffo silenziosamente digitando una breve risposta e la campanella suona qualche minuto dopo. Sgattaiolo fuori dall'aula quasi correndo verso l'armadietto, riposo i libri che non mi servono ed esco da scuola cercando Derek con lo sguardo, ovviamente è vicino alla sua moto a braccia incrociate che mi aspetta. Com'è possibile che sia così veloce ad uscire da scuola? Lo raggiungo e prima che io possa aprir bocca mi precede "C'è la festa di Kate da preparare". "Lo so, ci conviene sbrigarci" indossiamo i caschi e torniamo a casa in poco tempo. Kate tornerà a casa tra un'ora con i genitori delle sue migliori amiche, le quali si fermeranno direttamente a casa nostra. Ci dividiamo, lui comincia a decorare il soggiorno mentre io penso alla torta al Nesquik, niente di troppo impegnativo fortunatamente. Guardo le dosi di ogni ingrediente che vanno raddoppiate per il gran numero di bambini che invaderanno il soggiorno e la cucina, spero di fare giusti i calcoli altrimenti sono fritta.

Esattamente quaranta minuti dopo sto infornando due impasti nel forno, me ne è avanzato un po' e non so che farne, forse un paio di muffin. "Sei riuscita a non mandare a fuoco la cucina? Sorprendente" mi beffeggia Derek ridendo, ma io non rido affatto sono in agitazione per questa festa: lo scorso anno i bambini hanno ricoperto una parete con le tempere e dei pezzi di dolce, abbiamo dovuto ridipingere tutto ed è stato un incubo, contando anche il fatto che c'era della coca-cola sparsa un po' ovunque per la cucina, rischiavo seriamente di rompermi l'osso del collo se non ci fosse stata mia madre dietro di me a sorreggermi. Avrei anche fatto cadere i piatti sul pavimento e lì sarebbe stato un altro problema da aggiungere alla lista. Derek intinge un dito nell'impasto assaggiandolo, mi guarda alzando un sopracciglio "Sicura di non aver comprato il dolce in una pasticceria?" domanda scherzando, lo fulmino con lo sguardo per la sua bassa fiducia nelle mie doti culinarie, se non altro ho la conferma che sia venuto bene. "Dai piccola, sai che scherzo" mi costringe a retrocedere verso il bancone e mi chiude tra le sue braccia appoggiate sul ripiano da lavoro "Sì, lo so, ma sono preoccupata per la festa. Hai idea di quanti bambini ci saranno?". "Questa casa ha ospitato più di sessanta ragazzi per una festa passata che ho dato, rammenti?". "Un conto sono dei ragazzi quasi tutti maggiorenni, un conto sono dei bambini di cinque o sei anni che corrono per la casa urlando con dei giochi in mano rischiando di prendere con la testa uno spigolo.. oddio, cosa direi ai loro genitori se accadesse?" esclamo portandomi le mani sul volto, Derek si sporge verso di me appoggiando la fronte sulla mia "Ho un'idea per farti passare il nervosismo e scommetto che ti piacerà" sussurra e tiene gli occhi puntati nei miei intensamente, sfiora il mio naso con il suo e chiudo gli occhi fidandomi di lui e delle sue labbra che non tocco da questa mattina. Attendo qualche secondo prima di.. spalanco gli occhi e la bocca, l'ha fatto sul serio? Se ne sta appoggiato all'isola della cucina ridendo a crepapelle con le mani sulla pancia, io invece sto cercando di togliere l'impasto della torta dai miei capelli "Ma dico io, ti sembra normale?!" esclamo non capendo cosa fare in questo momento. Potrei scegliere di farlo soffrire con la tortura del silenzio accompagnata dalla mia evitazione nei suoi confronti oppure potrei cacciarlo di casa, o gridargli contro tutto ciò che mi passa per la testa. L'unica cosa che però faccio è prendere la ciotola dell'impasto rimasto e, visto che ha gli occhi chiusi dalle risate, gli lancio tutto il contenuto addosso. Sul mio sorriso compare un sorriso compiaciuto, mentre lui assottiglia gli occhi provando ad essere serio, ma non ci riesce e scoppia a ridere come faccio io di conseguenza. Forse ha ragione, non devo andare in paranoia per questa festa. Mi prende per i fianchi e preme le labbra contro le mie, sorride allontanandosi pochi secondi dopo "Nesquik, giusto?" sussurra passando la sua lingua sulle mie labbra, annuisco sorridendo e purtroppo suonano al campanello, saranno arrivati gli invitati. "Vai a farti una doccia veloce, ci penso io" si dirige all'ingresso e lo ringrazio salendo le scale correndo, mi chiudo a chiave in bagno dopo aver preso degli altri vestiti e mi fiondo sotto il getto dell'acqua cercando di lavarmi e asciugarmi il più velocemente possibile.

Prendo gli ultimi piattini mettendoli dentro il sacco nero dell'immondizia, manca solo da aspirare il pavimento e pulire i vari mobili, fortunatamente di questo se ne occuperà mia madre che sta già pulendo la cucina con Benjamin. Quasi mi trascino verso camera mia e, con mia sorpresa, trovo Derek steso sul mio letto con lo sguardo verso la finestra. È talmente assorto nei suoi pensieri, che non sente nemmeno che mi stendo al suo fianco. Solo quando appoggio la testa sul suo petto abbassa lo sguardo verso di me sorridendo "È andata bene in fin dei conti. Kate si è già addormentata" mi circonda le spalle con un braccio e mi stringe forte tra le sue braccia, prendo una sua mano e mi metto a giocare con le sue dita "Sì, a parte la coca-cola sul maglione e le mie orecchie ormai inesistenti per le troppe urla, per il resto è andata bene". Sghignazza baciandomi la fronte. "Come mai sei qui?" domando accarezzandogli il petto con l'altra mano "Trovo che la vista da camera tua sia migliore per guardare le stelle" sussurra e alzo le testa verso di lui vedendo le sue guance tingersi di rosso. Sorrido alzandomi in piedi e lo trascino dietro di me uscendo sul balcone. "Che fai?" domanda irrigidendosi vedendo che mi avvicino ad una specie di scala attaccata al muro "Saliamo sul tetto" dico come se fosse una cosa ovvia e mi arrampico sulla scala arrivando in cima, fortunatamente il tetto è poco inclinato quindi si può stare tranquillamente in piedi. Derek mi raggiunge sorridendo e appoggia le mani sui miei fianchi baciandomi le labbra "Non venivo qua sopra da un'eternità" si siede facendomi segno di fare lo stesso e mi metto fra le sue gambe con la schiena appoggiata al suo petto "E io che pensavo di aver scoperto questo posto segreto" borbotto sentendo poi il suo petto vibrare contro la mia schiena "Mettiamola in questo modo, ora questo sarà il nostro posto privato. Ci stai?" domanda appoggiando le labbra sul mio collo e mi ritrovo ad annuire facendo divagare il mio sguardo sul cielo stellato, un'ondata d'aria fredda fa rabbrividire entrambi e ci stringiamo di più tra noi due. "Ho l'impressione che le amiche di Kate mi vogliano alle loro riunioni del tè". Rido ripensando immediatamente alla scena che mi sono ritrovata con la torta in mano: Derek sembrava sotto tortura mentre aveva due bambine attaccate ai suoi capelli e cercava contemporaneamente di bere l'aria da una tazzina di plastica intrattenendo una conversazione con le altre bambine. Mancava soltanto che lo truccassero e che gli facessero mettere un vestito da principessa e al solo pensiero rido ancora più forte, lo vedo assottigliare gli occhi "Ti fa ridere? Sul serio? Per poco non rimanevo calvo" esclama indicandosi i capelli scompigliati, mi mordo il labbro per trattenere una risata, ma alla fine lo immagino con il vestito, truccato e calvo e non riesco più a resistere. Quando smettiamo entrambi di ridere decidiamo di tornare dentro casa prima che di prenderci l'influenza. Si ferma davanti alla porta di camera mia sospirando "Quando glielo diremo?" domando io incrociando le braccia al petto, entrambi sappiamo che vogliamo toglierci questo peso dalle spalle, ma nessuno di noi due sa quando e come. "Presto piccola, presto" sussurra posando le labbra sulla mia fronte, annuisco ed esce da camera mia a spalle ricurve chiudendosi nella sua. Mi metto a letto dopo essermi cambiata con il pigiama, tengo lo sguardo rivolto verso la finestra e la mia mente viaggia con i pensieri, cerco di non pensarci ma è inevitabile, non posso sapere la reazione di mia madre e di Benjamin, ammetto che è una cosa rischiosa dir loro tutto ciò. Mi mordo il labbro inferiore strizzando gli occhi per non far uscire le lacrime, provo a pensare ad altro e ritorno con i piedi per terra solo quando sento un movimento dietro la mia schiena, apro gli occhi ritrovandomi faccia a faccia con Derek "Non voglio che tu pianga piccola. Ne usciremo insieme felici, te lo prometto" sussurra stringendomi forte contro di lui e le lacrime ormai sorpassano la barriera solcando il mio volto "Ti amo Derek" sussurro intrecciando le dita delle nostre mani, mi bacia delicatamente le labbra e la fronte "Ti amo anch'io Ash". Chiudo gli occhi stringendomi il più possibile a lui, la testa appoggiata al suo petto e il suo profumo che mi stordisce completamente.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora