Prima che l'insegnante riesca a darci i compiti per casa, l'ultima campanella suona e gli studenti corrono fuori dall'aula, mentre io mi alzo mettendo i libri lentamente nello zaino assorta nei miei pensieri. Quando esco dalla classe, i corridoi sono già vuoti. Mi stringo nelle spalle chiudendo la cerniera del giubbotto ed esco da scuola scendendo i gradini velocemente. Salgo in macchina guidando fino a casa e parcheggio la macchina vicino alla moto nera di Derek, il che vuol dire che è già a casa, probabilmente in camera sua. Entro in soggiorno togliendomi le scarpe e salgo le scale ripensando a questi tre giorni di assenza da parte di Jason. Ogni suo messaggio era breve e freddo, almeno così li percepivo io. Ho pensato che, forse, essendo malato, potrebbe essere anche molto stanco e quindi dorme molto. Ma non mi fido più di tanto, per questo mi sento pessima nei suoi confronti: me l'aveva detto lui stesso a lezione di inglese, una delle prime volte che abbiamo parlato, che in un rapporto lui vuole soprattutto fiducia e lealtà, niente bugie, niente paure sull'altro. È per questo che mi sto preoccupando. Io con lui sono sempre stata sincera, mentre adesso sto pensando che Jason non lo sia mai stato con me. La porta della camera di Derek è stranamente aperta, butto l'occhio fermandomi sui miei stessi passi e lo vedo steso sul letto con le mani dietro la testa e le cuffie alle orecchie con la musica a palla. Scommetto quello che volete che se scoppiasse una guerra in questo istante lui non se ne accorgerebbe talmente è perso nei suoi pensieri accompagnato dalla musica a tutto volume. Supero camera sua arrivando finalmente alla mia e mi siedo sul letto guardando il cellulare tra le mie mani. Entro nella chat di mio padre e gli scrivo. È in momenti come questi che mi manca e, anche se mi dispiace farglielo sapere, glielo faccio sapere.
Io: Hey papà, scusa se ti disturbo al lavoro.. volevo solo dirti che mi manchi, un sacco. Vorrei che fossi vicino a me e che mi tirassi su il morale solo come tu sai fare. Spero di poterti vedere presto. Ti voglio bene, Ashley. Premo invio e sospiro spegnendo il telefono. La mia mente vaga con i ricordi che ho con lui da piccola, tutte le gite in montagna, al mare, in città. Andavamo ovunque io e lui, eravamo felici di passare giornate da soli. Mi risveglio con il suono del campanello e mi alzo sapendo che Derek non l'ha sentito. Scendo le scale e apro la porta squadrando da capo a piedi la ragazza di fronte a me. Lei con aria altezzosa fa altrettanto, disgustata probabilmente dal mio aspetto fisico. Che ci posso fare se non ho un bel viso, culo e nemmeno tette? Niente. "C'è Derek?" dice guardando oltre la mia spalla. Sospiro pesantemente lasciandola entrare e corro al piano superiore entrando bruscamente in camera sua. Sobbalza vedendo la mia faccia infuriata. "Perché l'hai chiamata?". Mi guarda confuso mettendosi seduto "Chi?". "Rose" sibilo a denti stretti il suo nome "Non pensavo che tu oggi fossi a casa, quindi.." fa un gesto di noncuranza con la mano e alzo gli occhi al cielo "Mandala via, non voglio sentire le sue urla strazianti" assottiglio gli occhi e alza le sopracciglia ridendo "E secondo te io rinuncio al sesso per te?". Incrocio le braccia al petto sentendo la bile salirmi in gola "Ti farebbe bene stare un po' in astinenza" sputo acida uscendo da camera sua e mi scontro volontariamente contro la spalla di Rose. Mi lancia un'occhiataccia prima di buttare le braccia attorno al collo di Derek, sento i suoi occhi bruciarmi la schiena mentre scendo frettolosamente le scale. Indosso le scarpe e prendo la macchina dirigendomi in centro. Entro in un bar e ordino delle ciambelle, dopodiché mi dirigo verso la meta predestinata.
Suono al campanello dondolandomi sui talloni in attesa che venga ad aprirmi. Sorrido alla mamma di Jason e lei fa altrettanto "Ashley, accomodati. Cerchi Jason?" domanda lasciandomi lo spazio per entrare "Sì, volevo vedere come stava". Alza le sopracciglia con faccia confusa "Ehm.. si, è in camera sua". Annuisco salendo le scale e busso aspettando un suo consenso. Apre la porta spalancando gli occhi, ma toglie subito quest'espressione "Ash, non mi aspettavo una tua visita" mi fa entrare e metto il sacchetto con le ciambelle sulla sua scrivania "Mi sei mancato in questi giorni e volevo essere sicura che domani saresti tornato a scuola" alzo le spalle mettendomi sul letto. Annuisce e posso vedere che è nervoso dal modo in cui si tortura le mani. Si siede vicino a me prendendomi una mano e mi avvicino a lui appoggiando la testa sulla sua spalla "Ash". "Dimmi". Apre bocca per parlare, ma la porta viene aperta e rimango stranita vedendo una ragazza a me sconosciuta di fronte a noi. "Ho interrotto qualcosa?" domanda lei facendo un passo indietro. "No, nulla. Grazie per essere venuta Diana". Passo gli occhi dalla bella bionda al mio ragazzo, che non le toglie gli occhi di dosso mentre la fa entrare in camera "Ti ho portato gli appunti di storia, domani abbiamo una verifica e non volevo che venissi impreparato" parla lei ignorandomi e prende dalla sua borsa dei fogli. "Non ho capito nulla infatti, potresti spiegarmeli velocemente?" domanda Jason indicando la scrivania. Mi sento completamente esclusa in questo momento, per questo motivo mi alzo prendendo la giacca da sopra il letto "Vi lascio studiare allora. Ci vediamo domani Jason" bisbiglio uscendo da camera sua, non mi saluta nemmeno ed esco quasi correndo da casa sua. Vedo la vista appannarsi e salgo in macchina stringendo la mani sul volante. Non devo piangere, non devo farlo, infondo devono solo studiare storia. Mi ha completamente ignorata da quando si è presentata Diana, o come cavolo si chiama. Guardo l'ora sul cellulare asciugandomi le lacrime dalle guance e vedo che mio padre ha risposto al mio messaggio
Papà: Mi manchi anche tu tesoro. Sappi che puoi passare a trovarmi quando vuoi, io ti aspetto. Ti voglio bene. Metto in moto la macchina e senza nemmeno pensarci due volte, proseguo per la strada principale recandomi verso il centro della città.
STAI LEGGENDO
Uno sbaglio da commettere insieme
Teen FictionAshley Evans è una ragazza di diciassette anni come tutte le altre proveniente da Atlantic City, nel New Jersey, e crede di avere una vita perfetta con un ragazzo perfetto, Jason Miller. Ma cosa accadrebbe se un giorno il suo odiato fratellastro De...