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"Credevo vi foste persi" esclama mia mamma venendoci incontro "Vieni, ti faccio conoscere delle persone" mi prende sottobraccio trascinandomi con sé, ovviamente Derek ci insegue come un cagnolino smarrito cercando di allentarsi il nodo della cravatta. "Permettetemi di presentarvi mia figlia, Ashley" sorride alle persone di fronte a me e lo stesso faccio io porgendo loro la mano "Lui è il suo fratellastro, Derek". Quest'ultimo si limita a sfoggiare uno dei suoi sorrisi migliori scrutando con attenzione i movimenti della coppia di fronte a noi "È un piacere potervi finalmente conoscere! Anche nostro figlio maggiore è qui da qualche parte.." la donna dal fisico slanciato viene interrotta da una ragazzo che le porge un bicchiere contenente quello che probabilmente dovrebbe essere champagne. "Oh, eccolo. Lui è Sebastian". Non appena questo distoglie lo sguardo da me, mi allungo all'orecchio di mia madre "Non mi avevi detto che era così bello" bisbiglio e mi strizza l'occhio furtivamente sorridendomi. "Prendete qualcosa da bere?" domanda Sebastian a me e a Derek "Dell'acqua può bastare, grazie". Sebastian annuisce e ci invita a seguirlo e così faccio sentendo i passi del mio fratellastro starmi dietro "Devi starmi attaccato per tutta la serata?" gli domando e rotea gli occhi "O sto con te o mi metto a parlare con i muri, magari sono più divertenti di questo tizio" borbotta ricevendo da parte mia una gomitata "Zitto che magari ti ha sentito" bisbiglio voltandomi poi verso Sebastian che mi passa il bicchiere "In che scuola vai?" gli domando visto che non l'ho mai visto alla nostra "Alla Lincoln High School, non molto distante da qui". "E cosa vorresti fare finite le superiori, intendo continui gli studi o cercherai un lavoro?" continuo incuriosita "Ho già spedito varie richieste in più università, mi piacerebbe continuare a studiare lettere. Voi?". "Avevo pensato alla facoltà di lingue e letterature straniere, o comunque qualcosa che abbia a che fare con paesi stranieri e la loro cultura" alzo le spalle facendo vagare lo sguardo altrove. "Quindi ti piacciono le lingue?" domanda sistemandosi i capelli "Sì, soprattutto quelle dell'est, un giorno mi piacerebbe visitare l'Europa". "Di preciso?". E da qui la nostra conversazione si dirama, parliamo di ogni cosa che sappiamo su questi paesi, sulla loro storia, i loro letterari, su i nostri pensieri, su tutto.

Dopo un'infinità di tempo passato a parlare con Sebastian mi accorgo che Derek non è più al mio fianco, le porte finestre che danno sul giardino posteriore mi danno la possibilità di vederlo seduto su un dondolo che fissa il calice vuoto tra le mani. "Vuoi andare fuori?" domanda gentilmente Sebastian. Annuisco e ci spostiamo all'esterno, la temperatura è diminuita notevolmente, mi stringo nella giacca che mi sono portata. Non capisco come riesca a resistere Derek con solo la camicia nera e i pantaloni addosso. Alza lo sguardo puntando i suoi occhi su di me, bruciano infuocati non appena Sebastian porta un braccio attorno alle mie spalle per scaldarmi. Sorrido arrossendo al ragazzo accanto a me e ci avviciniamo a Derek "Ti annoi, lupo solitario?" domando sedendomi di fianco a lui "Non si vede?" domanda ironico con una punta di acidità sulla lingua. Mi mordo l'interno della guancia per non protestare di fronte a Sebastian che si guarda intorno tenendo le mani nelle tasche. "Io vado in bagno, torno subito" si allontana il biondo con ampie falcate e Derek scioglie i muscoli delle braccia appoggiandosi allo schienale "Ti sei divertita con il saputello?". Alzo le sopracciglia "Non è un saputello, è un ragazzo gentile, divertente e simpatico". "Se trovi divertente parlare per tutto il tempo di persone morte da secoli, allora sei da ricovero" sospira incrociando le braccia al petto "Mi perdoni sua maestà se qualcuno condivide le mie stesse passioni" borbotto roteando gli occhi. Prende un respiro profondo evitando di rispondere e restiamo un po' in silenzio. "Ad un certo punto sei sparito. Dove sei stato?". "Non riuscirai mai a non essere invadente, vero? Comunque sono stato un po' in giro e alla fine sono venuto qui" alza le spalle puntando gli occhi verso il cielo stellato "Da solo?". "No, mi ha fatto compagnia un unicorno volante rosa" scuote la testa con voce seria e reprimo un sorriso. Un'altra folata di vento mi fa rabbrividire e presto sento qualcosa posarsi sulle mie spalle, guardo e vedo che è la giacca di Derek e subito vengo investita dal suo profumo. "Senti, non ce la faccio più, possiamo andare a casa?" domanda alzandosi in piedi "Va.. va bene" sussurro alzandomi e lo seguo all'interno della villa. Vedo Sebastian raggiungerci sistemandosi la giacca. "Io e Derek siamo parecchio stanchi, spero non ti dispiaccia se andiamo via adesso" avvio una ciocca di capelli dietro l'orecchio e scuote la testa sorridendo "Nessun problema, tra poco me ne vado anch'io. Mi ha fatto piacere conoscerti, spero di poterti rivedere Ashley". "Lo spero anch'io" accenno un sorriso e si abbassa baciandomi una guancia restando attaccato ad essa per qualche secondo prima di allontanarsi e sussurrarmi: "Non te l'ho ancora detto, ma sei bellissima". Arrossisco mentre porge la mano a Derek. Quest'ultimo gliela stringe saldamente mantenendo il suo solito sguardo da duro contro Sebastian "Allora a presto" si allontana dopo avermi dedicato un'ultima occhiata e sospiro voltandomi verso Derek che mi prende la mano trascinandomi fuori dalla villa. "Mi ha fatto piacere conoscerti, spero di rivederti.. patetico" bofonchia Derek visibilmente irritato "Geloso, Sanders?". "Di uno smidollato come lui? Nemmeno sotto tortura". "Riuscirai mai a chiamarlo per nome?" alzo gli occhi al cielo per tutti i soprannomi che gli ha affibbiato. "No" apre la macchina e ci salgo dentro chiudendo lo sportello prima di continuare a parlargli "Riuscirai mai ad essere più gentile?". "Non ti vado bene così come sono?" domanda alzando le sopracciglia e mette in moto la macchina "Dico solo che potresti provare ad usare un altro approccio, meno antipatico ecco" sospiro e stringe il volante con forza "Non ce la farei mai ad assomigliare ad uno come quel biondino, ti immagini?" restiamo qualche secondo in silenzio prima di scoppiare a ridere in una risata fragorosa. Però, a pensarci bene, sarebbe carino vederlo qualche volta nelle vesti del bravo ragazzo gentile con tutti. Arriviamo a casa e, non appena oltrepasso l'ingresso, mi sfilo i tacchi ringraziando il cielo per essere finalmente arrivata. Mi sfilo la giacca e raggiungo il bagno cominciando a struccarmi. Tiro giù la zip del vestito, ma si incastra e impreco contro me stessa per essere così sfortunata nella mia vita. Siccome non mi va di aspettare altre ore con questo vestito che mi sta comprimendo, decido di fare la cosa meno giusta che si possa fare in questo momento: chiedere aiuto a Derek. Lo chiamo gridando il suo nome e sento le sue imprecazioni mentre mi raggiunge in bagno "Non dirmi che ti sei chiusa dentro. Di nuovo" bussa alla porta "No, non riesco ad aprire la cerniera del vestito.. mi aiuteresti?" domando aprendo la porta tenendo gli occhi verso il pavimento per l'imbarazzo. Ridacchia appoggiandosi allo stipite "È bello vederti in difficoltà". "Non sei divertente! Aiutami invece di startene lì con le mani in mano" borbotto dandogli la schiena aspettando che questo momento finisca in poco tempo. Sento le sue mani calde sfiorarmi la schiena, scendono lentamente fino al punto dove il gancio della cerniera si è bloccato e continuano il loro percorso facendo arrivare il gancio fino alla fine. Sostengo il vestito dalla parte anteriore girandomi subito verso di lui che stringe tra i denti il labbro inferiore non staccando i suoi occhi dal mio corpo. Mi schiarisco la gola "G-grazie.. puoi.. puoi andare" balbetto trovando il coraggio di parlare. Si riprende scuotendo la testa e annuisce chiudendo la porta dietro di lui. Mi guardo allo specchio provando a raffreddarmi le guance bollenti con le mani congelate. Prendo un respiro profondo sfilando il vestito e indosso il pigiama uscendo poi dal bagno. Scendo in cucina preparandomi un piatto veloce da sgranocchiare e mi siedo sul ripiano da lavoro appoggiando la testa sulla mensola. Entra in cucina anche Derek con solo la biancheria addosso e apre il frigo cacciandoci la testa dentro "Non vedevo l'ora di togliermi quella dannata camicia, era strettissima" borbotta prendendo una lattina di birra e la apre bevendo direttamente da essa. Mi limito ad alzare le spalle continuando a mangiare il cibo che tengo tra le mani "Kate dorme da tuo padre?" domanda appoggiandosi al tavolo e mi limito ad annuire guardandolo mentre alza il gomito continuando a bere la birra. "Comunque.. stavi bene questa sera, intendo, eri più carina del solito, questo non vuol dire che le altre volte tu non lo sia, ma penso che stavi ancora meglio del solito... hai capito, dimmi di si ti prego" farfuglia velocemente tenendo basso lo sguardo. Non riesco a reprimere un grande sorriso e non riesco nemmeno a trattenermi dall'arrossire velocemente "Sì, ho capito cosa intendi. Grazie" sussurro infine spostandomi i capelli di lato. Alza la testa, posso notare che le sue guance hanno preso un colorito roseo e tiene gli occhi puntati sui miei, sono così profondi e scuri che quasi non si vede la pupilla al suo interno. "Ora vado a dormire, notte" salto giù dal ripiano e lo supero dirigendomi verso le scale "Notte Ash" dice dalla cucina e sorrido raggiungendo camera mia e, tempo di mettermi sotto le coperte, che sono già caduta nel mondo dei sogni.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora