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Mi guardo intorno impaziente di tornare a casa dopo queste lunghe ore di scuola. Non ho avuto verifiche, interrogazioni o altre cose impegnative, ma nonostante tutto è stata una mattinata estenuante per un semplice motivo. Chissà perché non mi stupisco del fatto che tutti i miei dilemmi abbiano lo stesso nome. Esatto, sto parlando di Derek. Come mai? Beh, diciamo che non è bello vederlo circondato ogni minuto dalle sue fans. Non era bello prima vederlo così e non lo è ora, dopo nemmeno una settimana di relazione. Esattamente come l'ho lasciato prima dell'ultima ora, lo ritrovo intento a sbarazzarsi di una brunetta interessata a corteggiarlo. No, non va bene per niente. Mi avvicino cautamente e, appena mi nota, sposta la ragazza delusa dal suo tentativo fallito e arranca verso di me. Mi guarda negli occhi sorridendo e vedo che indugia sui movimenti da fare. Lo abbraccio semplicemente facendogli sciogliere i muscoli "Hey" sussurro sprofondando la testa contro il suo petto "Ciao" sussurra a sua volta stringendomi il più possibile a lui, quasi mi manca l'aria. "Prima andiamo a casa prima saremo liberi" mi trascina verso la macchina e tempo di mettere le cinture che siamo già sulla strada principale diretti verso casa. Mi appoggio al finestrino tenendo la testa rivolta verso di lui concentrato sulla strada. Quando riesco finalmente a mettere piede dentro casa tiro un lungo sospiro scacciando ogni pensiero negativo ed ogni preoccupazione. Derek mi raggiunge portando una mano sul mio viso e le sue labbra sfiorano le mie. "Ragazzi siete voi?" esclama mia madre dalla cucina e in meno di un secondo sono già distante da Derek, posso immaginare la sua smorfia. "Sì, siamo appena tornati" esclamo salendo le scale e faccio cenno con la testa a Derek di seguirmi. Ci chiudiamo a chiave in camera sua e mi prende fra le sue braccia schiacciandomi contro la parete "Sono passate troppe ore" mormora in modo disperato "Esagerato". "Non sai quanto volevo prenderti e portarti nella prima aula vuota solo per poterti baciare" sussurra soffiando sulle mie labbra "Ora puoi farlo" gli faccio notare con un'alzata di spalle. Non se lo fa ripetere due volte e, dopo svariate strazianti ore, le nostre labbra rientrano in contatto in un bacio focoso, disperato. Le sue labbra morbide mi regalano una sensazione di pace, non ho mai sentito un'emozione simile a questa, talmente paradisiaca che non mi sembra vera. Mi trasporta sul suo letto appoggiandomi delicatamente su di esso, rimane steso su di me affondando il viso nell'incavo del mio collo. Avvampo mentre le sue mani sono dappertutto sul mio corpo, sto facendo dei versi che nemmeno sapevo prima d'ora di poter fare. Non mi sono mai sentita così ed è per questo che non trovo parole per descrivere lo stato in cui mi trovo. "Mia madre può arrivare.." sussurro ansimante, la sua lingua sfiora i punti dove le sue labbra sono appena passate "È impegnata in cucina" risponde ripartendo all'attacco con l'altra parte del collo, mi sta facendo impazzire. Si sposta ritornando fino alle mie labbra e le sfiora più volte aspettando una mia reazione, porto le braccia dietro il suo collo costringendolo ad avvicinarsi. Sorride contro la mia bocca e lo stesso faccio io "Forse è il caso che ci fermiamo" sussurro contro me stessa "Hai detto forse.." mormora intrappolando il labbro inferiore tra i denti. Scuoto la testa sorridendo e si scosta sistemandosi di fianco a me stringendomi fra le sue braccia. "Per quanto ancora?" sussurro mordendomi la lingua per la domanda, non è il momento giusto. Sento che appunto si irrigidisce e riflette sulle parole da dire "Fino a quando troveremo il momento giusto. Ti prometto che un giorno non dovremo più nasconderci". Annuisco baciandogli la guancia e appoggio la testa sulla sua spalla. La mano mi accarezza il fianco provocandomi dei brividi di piacere, ogni tanto gli lascio dei baci sul collo e lui mi stringe sempre di più a sé. Sinceramente non vedo l'ora che quel giorno arrivi. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno io e Derek ci saremo trovati in questa situazione?

"Dai Ash non ti chiedo tanto". "Tu dici? Se non voglio non devi insistere" borbotto incrociando le braccia al petto "Non devi aver paura, ci divertiremo". "Non ne sarei così certa". "Farò in modo che tu ti senta a tuo agio, te lo prometto". "Ashley ti stai comportando da bambina" esclama la mia migliore amica "Da quando difendi Derek?" domando stupita dal fatto che si sia schierata dalla parte del diavolo "Da quando ho capito chi ha ragione dei due". "Non voglio ragazzi, non potete costringermi. Voi andate pure e divertitevi". "Eh no, cara mia, tu verrai a questa festa, che lo voglia o meno" minaccia Samantha facendo leva sulla porta, fortunatamente esiste la chiave. "Ho vinto io, arrendetevi" dico con nonchalance. Li sento bisbigliare e, contenta di avere la vittoria in tasca, mi appoggio alla porta della doccia. Nemmeno tempo di sospirare che la porta si spalanca in uno slancio e sobbalzo vedendo lo sguardo soddisfatto di Derek "Hai dimenticato per caso il sistema di chiusura della porta?" domanda con aria innocente tenendo tra le mani una chiave. Assottiglio gli occhi "Vi odio" sibilo a denti stretti "Io non ho fatto niente" borbotta il ragazzo di Samantha "Appunto, non hai nemmeno cercato di fermarli" bofonchio stringendomi nelle spalle "Indossa questi dannati vestiti e andiamo" Sam mi mette fra le mani una camicetta e dei jeans, i ragazzi escono dal bagno lasciandomi con lei. "Devi farmi anche da guardia?" domando cambiandomi "Se non voglio che tu rimanga a casa a deprimerti, questo è l'unico modo". Mentre mi do una sistemata al trucco vedo che mi guarda intensamente "A cosa pensi?" le domando capendo che vuole parlare, ma non vuole fare uno di quei discorsi che si fanno quando ci si mette lo smalto, questo è molto più serio. "Come va con Derek? Sembrate più affiatati" alza le spalle e sospiro guardandola attraverso lo specchio. "Prometti di non dirlo a nessuno?". Annuisce invitandomi a continuare "Circa una settimana fa ci siamo messi insieme. Abbiamo promesso di non dirlo a nessuno, quindi anche di non mostrarci di fronte a tutti. Questa settimana è stata più dura di quello che pensavo". Tiene gli occhi spalancati e per poco non si mette a saltellare per tutto il bagno "Perché mi sembri triste?". "Perché non possiamo comportarci come vorremmo. Siamo fratellastri, che direbbe la gente vedendoci mentre ci baciamo?". "Vi importa così tanto del giudizio altrui?". "Non più di tanto, ma se la voce si spargesse, arriverebbe anche ai nostri genitori e qui puoi dire addio al matrimonio che stai organizzando" le faccio notare e si rattrista. Non dice nulla sapendo che ho ragione, usciamo dal bagno dopo che mi ha dato un abbraccio e raggiungiamo i ragazzi nel garage. "Ce l'hai fatta. Credevo che avrei dovuto ricorrere all'artiglieria pesante" esclama Derek aprendo la macchina con la chiave. "Ritieniti fortunato che non mi sia nascosta da qualche altra parte". Scuote la testa ridendo e salgo nei sedili posteriori con la mia amica e, contro la mia volontà, ci dirigiamo a questa dannatissima festa.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora