È da qualche ora che mi sto rigirando tra le coperte, il sonno non vuole proprio arrivare visto che ho dormito tutta la giornata. Mi sento stanca e assonnata, ma allo stesso tempo ho voglia di uscire con Sam o con Derek, anche se può sembrare strano pensare ad una cosa simile alle due del mattino. Mi tolgo le coperte di dosso facendole cadere sul pavimento e mi alzo dal letto dirigendomi in bagno. Mi do una sciacquata alla faccia con dell'acqua fresca e, con passo per nulla leggero, raggiungo la cucina. Prendo una tazza e mi preparo una camomilla scaldando l'acqua nel forno a microonde. Successivamente mi metto sul divano e accendo la televisione facendo zapping tra i vari canali, ma a quest'ora non c'è nulla in televisione. Le mie orecchie si raddrizzano quando sento dei rumori provenire dal piano di sopra. Questa scena l'ho vista in un horror molto simile, il protagonista era più o meno messo come me durante la notte, ma era solo in casa. Sentendo quei rumori non si è mosso di una virgola tanto era paralizzato e questo ha permesso all'intruso di... "Anche tu sveglia?". Lancio un urlo e per poco non faccio cadere la tazza sul pavimento. Mi porto una mano sul petto, il cuore batte ad un ritmo irregolare e prendo dei respiri profondi guardando nei peggiori dei modi il ragazzo poco distante dalla mia faccia "Ti sembra normale arrivare in punta di piedi e sussurrare in quel modo nel mio orecchio mentre stavo pensando ad una scena di un horror?!" esclamo punzecchiandogli i fianchi, si contorce cercando di smettere di ridere "Dovevo farlo, Ash, non ho saputo resistere" dice sempre con quella voce tetra. Giuro che adesso prendo la cosa più vicina a me e gliela tiro contro: il telecomando, perché non butterei mai questa bellissima tazza. È possibile riuscire ad uccidere una persona con un telecomando? Probabilmente riuscirei solo a causarli dei danni fisici, perché lui ne ha già celebrali, non credo di riuscire a peggiorare la situazione che è all'interno della sua zucca vuota. "Come mai non dormi?" domanda dopo essersi ripreso dalle risate "Non ho molto sonno. Tu?". Alza le spalle appoggiando i gomiti sulle ginocchia a tiene la testa fra le mani "Ho sentito un rinoceronte scendere le scale e sono venuto a controllare che non avesse distrutto la casa". "Non sono un rinoceronte!" esclamo riprendendo a punzecchiarlo. Alza le mani con faccia innocente "Va bene, come vuoi tu". Roteo gli occhi incrociando le gambe all'indiana, entrambi abbiamo lo sguardo puntato sul pavimento immersi nei nostri pensieri. A cosa sto pensando io? A tante cose. Ma la cosa principale è il rapporto con Derek, ormai è il mio pensiero fisso, è sempre nella mia testa e non riesco a pensare ad altro se non a lui e a come mi rende felice con poco. Mi rendo conto che è anche riuscito a togliermi dalla testa Jason in breve tempo, non sarei riuscita a dimenticarlo senza il suo aiuto. "Grazie Derek". "Per cosa?" domanda confuso, punta i suoi occhi profondi nei miei, ci perdiamo tra i nostri colori senza batter ciglio "Per tutto quello che hai fatto e quello che stai facendo per me". "Non ho fatto nulla" ammette alzando le sopracciglia, sorrido appena scostandomi dei capelli dietro l'orecchio e posso notare che segue con attenzione ogni mio movimento. "Dovrei essere io a ringraziarti invece... per me non è facile parlarne, e.." si blocca abbassando gli occhi, riesco a vedere che le sue guance mutano in un colore molto simile al rosso. Trattengo il fiato, ma capisco che non parlerà fino a quando non si sentirà pronto per farlo, è successo più di una volta che non ha parlato per insicurezza, anche se cercava di nasconderla. "Parlamene quando sarai pronto Derek, non sentirti costretto" dico allungando timidamente una mano verso la sua, sfioro le sue dita che entrano in contatto con le mie, me le stringe appena e, con questo semplice contatto, posso sentire la mia temperatura corporea aumentare. Annuisce e da un'occhiata all'orologio "Torniamo a dormire? Ti ricordo che tra qualche ora torni a scuola" indica il piano superiore con un cenno del capo e faccio una smorfia "Stavo così bene a casa" borbotto alzandomi e lo stesso fa lui, lasciamo le nostre mani unite e cammino dietro di lui seguendolo fino in camera sua "Adesso hai anche paura a dormire da sola?" domanda ridacchiando e scuoto la testa allontanandomi "No, ehm, scusa... notte". "Stavo scherzando Ash... se vuoi dormire di qua non.. non ci sono problemi" dice e posso vedere che le sue guance arrossiscono notevolmente. Sono riuscita a farlo imbarazzare? Questo fatto va segnato sul calendario in modo urgente, non è una cosa che capita tutti i giorni. Annuisco mordendomi il labbro inferiore, non avrei dovuto accettare, ma ormai sono già in camera sua, distesa sul letto il più lontano possibile da lui. "Non ti mordo Ash" ridacchia spegnendo la luce dell'abat-jour. "È solo una prevenzione di sicurezza. Non provare ad avvicinarti" lo avverto nel modo più convincente possibile e sospira borbottando qualcosa. Restiamo in silenzio, io gli do le spalle, lui è girato verso il soffitto. Ruoto piano la testa per vedere se si è addormentato, ma incrocio i suoi occhi che appena vedono i miei cambiano direzione. Spero che al buio non sia riuscito a vedere a quanto assomiglio ad un pomodoro, potrei essere più rossa del colore stesso. Chiudo gli occhi concentrandomi solo su pensieri positivi, che ovviamente hanno come soggetto il ragazzo a poca distanza da me "Ash?". "Mmm?". "Notte" sussurra sospirando. Dopo qualche istante di silenzio gli auguro anch'io la buonanotte e, con sempre lui tra i miei pensieri, mi addormento.
Persino nel sogno me lo sono ritrovato che mi sorrideva nel modo più affascinante che possa esistere, ecco come fa ad avere una lista infinita di donne di qualsiasi età che lo desiderano.. non posso però non ammettere che è un bel ragazzo. Okay, forse bello è l'aggettivo più diminutivo che possa essergli affibbiato, ma non posso farmelo piacere, perché, lo ripeto, è il mio fratellastro e potremo essere solo questo: fratellastro e sorellastra. Sento qualcosa di strano dentro di me per nulla piacevole, come se lo stomaco si fosse chiuso, sento che ogni speranza si è frantumata quando ho pensato a quello che saremo io e Derek, qualsiasi cosa mi piacerebbe non potrà mai avverarsi. Cosa penserebbero i nostri genitori se fossimo più di semplici amici? Accetterebbero di vedere... me e Derek in altri atteggiamenti? Suona così strano pensarlo, non immagino come potrebbe essere nella realtà. Ho una domanda per me: perché penso continuamente a lui e se ci potrebbe essere qualcosa che va oltre alla semplice amicizia che stiamo instaurando tra noi due? Una risposta non c'è. O forse c'è, ma ho paura a dirlo. Forse, e ribadisco forse, Derek mi... piace. Spalanco gli occhi di scatto temendo che io non l'abbia pensato ma detto. Fortunatamente sta ancora dormendo, ma la cosa che mi fa trattenere il fiato è che è praticamente appiccicato a me: una sua mano è appoggiata sul mio fianco, le gambe si toccano come le nostre fronti, il suo respiro mi investe in modo rilassante. Riesco a sentire il mio battito cardiaco accelerare, per poco il cuore non esce dalla cassa toracica e questo sarebbe un vero problema... osservo i suoi lineamenti del viso rilassati, i capelli gli ricadono sulla fronte disordinatamente e non mi trattengo, nel modo più leggero possibile sposto le ciocche all'indietro provando a sistemargliele. Continuo così per un po' di tempo, poi smetto temendo di svegliarlo. Corruga le sopracciglia mugugnando qualcosa e serro le labbra mordendomele "Non fermarti" dice d'un fiato quasi supplicandomi. Allungo la mano tremante tra i suoi capelli ricompiendo gli stessi gesti di prima. La sua mano mi stringe delicatamente il fianco e trattengo il respiro. Apre lentamente gli occhi e alza un angolo della bocca "Hey" sussurra appena. Sembra che le mie corde vocali siano andate a farsi benedire, apro la bocca per rispondergli, ma sono come bloccata, anche se non ha detto niente di strano, è stato solo un saluto. Un saluto detto da un ragazzo che anche mezzo addormentato è stupendo. A peggiorare le cose è il fatto che non smette di guardarmi negli occhi, la sua mano arriva alla mia guancia e me la accarezza con il pollice sorridendomi. Ma ovviamente non va mai nulla per il verso giusto: il suo telefono vibra e Derek sospira mettendosi seduto, allunga la mano verso il comodino e con voce ancora assonnata risponde. "Si? No. Ok, lo so, adesso arriviamo... di a Samantha di non gridare che mi sta perforando i timpani. Ciao" e attacca. Scosta le coperte di dosso avvicinandosi a grandi passi all'armadio, lo guardo torvo "Da quando sei così reattivo?". "Da quando tu non controlli l'ora?". Corrugo la fronte allungandomi verso il suo telefono e per poco non balzo giù dal letto "Maledizione, è tardissimo, la Brown darà di matto!" esclamo precipitandomi in camera mia, perché non va mai nulla come deve andare?
Spazio autrice:
vi sta piacendo la storia? 💕
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Uno sbaglio da commettere insieme
Teen FictionAshley Evans è una ragazza di diciassette anni come tutte le altre proveniente da Atlantic City, nel New Jersey, e crede di avere una vita perfetta con un ragazzo perfetto, Jason Miller. Ma cosa accadrebbe se un giorno il suo odiato fratellastro De...