"Domani tornano mia madre e tuo padre... che barba" borbotto buttandomi a peso morto sul divano. Mi scocca un'occhiata prima di ripuntare lo sguardo sulla partita che danno in televisione. "Complimenti per il tuo modo di lamentarti, era da un po' che non lo sentivo" mi prende in giro per la mia incapacità di usare un linguaggio scurrile e, da brava ragazza che sono, gli alzo il medio facendolo ridere. Mi prende per le spalle tirandomi verso di lui e appoggio la testa sul petto, una cosa normale ormai... in questa settimana, soprattutto una sera, mi sono accorta di quanto cerca il contatto fisico con me. O meglio, me l'ha fatto notare la mia migliore amica sostenendo che mi stava troppo appiccicato per sembrare solo un amico. Non ho raccontato a Sam ciò che Derek mi ha detto in pizzeria, sarebbe andata fuori di testa cominciando a pensare già ai centrotavola da mettere il giorno del matrimonio... l'ha fatto veramente una volta quando le avevo detto di Jason, davanti a lui, lo ha fatto restare traumatizzato. La conferma del fatto che ci stiamo avvicinando di più del previsto io e Derek è il fatto che, proprio due sere fa, ci siamo ritrovati nel bel mezzo di una festa di un suo amico con i nasi che si toccavano. Le farfalle nello stomaco si erano risvegliate dopo tutto il tempo passato dentro al bozzolo. Com'è andata a finire? Un'esemplare di Samantha ubriaca mi è caduta addosso e così facendo la mia bevanda analcolica è finita sul preziosissimo vestito di Rose che ballava a poca distanza da me. Diciamo che oggi sono sopravvissuta per miracolo a scuola, non ho ricevuto il tipo di punizione che mi aspettavo, anche se qualcuno di nome Derek non ha apprezzato per nulla il suo scherzetto. Quando lui, Samantha e Luke sono riusciti a trattenermi dal strapparle ogni singola ciocca di capelli finti che ha in testa, ho deciso che la vendetta arriverà al momento giusto: si sa, è un piatto che va servito freddo. Sento i muscoli rigidi di Derek farsi ancora più rigidi, anche se credo che questo sia impossibile. "Stai ancora pensando a Rose?" domando alzando la testa dalla sua spalla. Non risponde facendomi intuire che la mia ipotesi è corretta. "Derek, non serve che ti arrabbi per quello che mi ha fatto" lo guardo dritto negli occhi, combaciano perfettamente con i miei. "Come puoi chiedermi una cosa simile quando tu stessa sei crollata di fronte ai miei occhi? Cazzo Ashley, non so se te ne rendi conto, ma oggi c'erano ragazzi di ogni età che mi chiedevano se era vero ciò che Rose ha fatto scrivere nel giornalino scolastico" sbraita portandosi entrambe le mani fra i capelli disordinati. "Non avrebbero dovuto, tutti sanno la verità" mi stringo nelle spalle scacciando dalla testa il volantino che mi faceva sembrare una pornostar. Devo ammettere che le ragazze del giornalino ce la sanno fare con il Photoshop. Le guance mi si tingono di un rosso acceso e noto che anche a Derek succede lo stesso. "Aspetta, questo significa che tu e Miller..." lascia la frase in sospeso e lo guardo sbigottita "Credevi che io e Jason fossimo arrivati a quel momento?" domando quasi gridando a bassa voce. "Ripeti con me questa parola Ash: sesso" scandisce le lettere e ci metto poco tempo prima di prendere un cuscino tirandoglielo in testa. L'unica cosa positiva è che la tensione si è attenuata. "Ho capito che non vedevi l'ora di saltarmi addosso, ma contieni i tuoi bollenti spiriti" commenta con uno sguardo fin troppo malizioso per i miei gusti. Sprofondo di vergogna facendomi piccola piccola, voglio che in questo momento il divano crei un buco nero e che mi risucchi nel suo oblio facendomi sparire per sempre. Scoppia a ridere per un tempo a me indefinito, ma sono sicura che non dura poco "Ti sei preso gioco di me abbastanza?" domando ironicamente incrociando le braccia al petto. Si trattiene dal continuare a ridere e mi guarda con le lacrime agli occhi "Si, ho finito" sospira infine allungandosi con la testa sulle mie gambe "Fai con comodo" dico roteando gli occhi e lui chiude i suoi afferrandomi una mano. Con l'altra mia libera gli sistemo i capelli dalla fronte spostandoglieli, sono contenta che almeno si sia dimenticato del motivo per il quale sarò ricordata per almeno un mese da tutta la scuola come una ragazza dai facili costumi, per non usare altri termini. "Ash?" sussurra a malapena aprendo gli occhi "Dimmi". Mi fissa sospirando pesantemente "Niente" rivolge lo sguardo verso la televisione continuando a stringermi la mano saldamente. Quando la partita termina, ovvero a tarda notte, ci ritroviamo a trascinarci sulle scale verso la mia camera mezzi addormentati. Crollo sul mio letto senza preoccuparmi di togliermi il trucco o di mettermi sotto le coperte. So che mi trascina lui sotto a queste stringendomi fra le sue braccia e non riesco a buttarlo giù dal letto perché ormai sono caduta in un sonno profondo.
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Uno sbaglio da commettere insieme
Teen FictionAshley Evans è una ragazza di diciassette anni come tutte le altre proveniente da Atlantic City, nel New Jersey, e crede di avere una vita perfetta con un ragazzo perfetto, Jason Miller. Ma cosa accadrebbe se un giorno il suo odiato fratellastro De...