Le persiane di camera mia vengono spalancate e maledico mia madre per averlo fatto, non l'ha capito che io durante le vacanze di Natale ho bisogno di dormire? "Forza Ash, giù dalle brande, sono già tutti in piedi" esclama accendendo anche la luce, porto le coperte oltre la testa rintanandomi al caldo. "Non ci riesco" bofonchio volendo dormire ancora "Muoviti Ash, tra meno di un'ora dobbiamo essere tutti in macchina". "Perché? Dove andiamo?". "A sciare, indossa la tuta nell'armadio e vieni a fare colazione" e detto questo chiude la porta di camera mia. L'ultima volta che ho sciato? Lasciatemi riflettere... ah sì, quando ho fatto una sorta di incidente con un bambino più piccolo di me, ovviamente i miei tentativi di non farlo piangere sono stati inutili e i suoi genitori mi hanno guardata male prima di allontanarsi con quel bambino. Che poi non era colpa mia, è lui che si era messo in mezzo. Riemergo dal caldo delle coperte e mi alzo traballando per andare al bagno, mi cambio poi con la tuta che mi fa sembrare un pinguino in via d'estinzione e scendo al piano inferiore in cucina. "Oggi fa più freddo di ieri, copritevi bene" ci avvisa Larry spegnendo la televisione appesa alla parete. Afferro la tazza di caffè e la finisco quasi subito, rivolgo un'occhiata alle montagne distinguibili dalla finestra della cucina e mi incanto sulla neve che riflette i raggi del sole. "Ci conviene partire, il giorno della vigilia è sempre pieno" parla Benjamin alzandosi dalla sedia e tutti fanno come dice lui. Alzo lo sguardo sulla persona seduta di fronte a me, è perso nei suoi pensieri e non si accorge che siamo rimasti solo noi due qua dentro. "Derek, dobbiamo andare". Si risveglia da ciò che stava pensando e annuisce alzandosi, mi viene incontro e, anche con la tuta da scii, rimane pur sempre divino. Perché solo io sembro obesa? "Buongiorno" sussurra prima di posare le mani sulle mie guance e unire le nostre labbra. Sorrido ricambiando il suo saluto mattutino e mi allontano subito sentendo dei passi avvicinarsi. "Derek guidi tu la nostra macchina?" cinguetta Christine facendo oscillare tra le sue dita delle chiavi, lui annuisce afferrandole senza nemmeno guardarla e ci dirigiamo verso la macchina. "Voi tre salite nella stessa auto, avrete così modo di conoscervi meglio" consiglia mia madre e vorrei solo usare le mie mani per strozzarla. Ovviamente oggi non è giornata, Christine si siede davanti ansiosa di stare vicino a Derek, il quale mi rivolge uno sguardo di scuse. Tiro un sorriso, sperando che non somigli ad una smorfia e mi metto nei sedili posteriori evitando di ascoltare le parole che escono dalla bocca della bionda antipatica.
Una volta noleggiate le attrezzature da scii si recano verso la seggiovia che li porterà alla pista. Perché non sto parlando anche di me? Semplice, preferisco rimanere seduta su una panchina piuttosto che andare addosso ad altra gente beccandomi i loro insulti, sono una frana nel sciare e questo lo sanno tutti. Perciò mi metto seduta ad aspettarli utilizzando il cellulare, non sono una patita di social network, ma qualche volta li utilizzo. Nel giornalino online della mia scuola non c'è nulla di nuovo, i soliti auguri per le vacanze di Natale e il buona fortuna per le verifiche che attenderanno noi studenti una volta tornati dalle vacanze, a pensarci mi viene male. "Ash, sei sicura di non voler venire?" domanda Derek sedendosi accanto a me "Tranquillo, andrò in un bar o da qualche parte ad aspettarvi" provo a rassicurarlo inutilmente, continua a farmi una serie di proposte le quali declino gentilmente. Gli afferro il volto guardandolo negli occhi "Starò bene Derek. Ti aspetto" dico posando poi le labbra sulla sua guancia, anche se avrei preferito in un altro posto. "Va bene.. a dopo allora" sussurra dandomi un bacio sulla fronte prima di alzarsi e raggiungere i genitori verso la seggiovia. Ora che guardo meglio mi rendo conto che mia madre e Cindy sono con Kate dagli slittini, almeno lei ha trovato un modo per divertirsi.
Come promesso sono seduta in un bar di fronte ad una tazza di cioccolata calda ormai vuota, tengo gli occhi puntati fuori dalla finestra ad osservare la pista di pattinaggio. Il bar è appunto della pista, difatti è stracolmo di gente che ha finito di sciare o deve ancora farlo, sono stata fortunata a trovare un tavolo libero. La porta del bar viene aperta e speranzosa controllo se è lui, ma non lo è. Sarò qui dentro da più o meno due ore, forse esagero, ma sono stata fuori al freddo per un'ora a girarmi i pollici e dopo un po' mi sono arresa cercando un posto caldo. Mi arriva un messaggio e controllo sorridendo vedendo che è mio padre
Papà: Ciao tesoro, tua madre mi ha detto che siete in montagna.. come ve la state spassando?
Io: Alla grande, a parte per il freddo, ma è abbastanza sopportabile. Tu, tutto bene?
Papà: Si, non mi lamento... mi chiedevo se quando tornerete da New York ti piacerebbe passare un paio di giorni da me, è da molto che non ci vediamo e mi manca la mia bambina. Mi si scalda il cuore leggendo quelle parole
Io: Non sono più bambina, comunque sì, mi farebbe piacere, mi manchi anche tu
Papà: Lo resterai per sempre per me. Ci sentiamo per sapere quindi quando sei libera, ti voglio bene. Digito velocemente l'ultimo messaggio prima di spegnere il telefono. La sedia accanto a me viene strusciata e due tazze di cioccolata compaiono dal nulla. Scatto la testa confusa verso la persona che si è messa vicino a me, ma mi rilasso subito "Come mi hai trovata?". "Ho chiesto a Madison dove fossi andata" porta un braccio attorno alle mie spalle e saetto gli occhi attorno al locale per scorgere dei volti familiari. "Li ho seminati nella pista, saranno a metà a cercare di far capire a Christine che non si scia col culo piantato a terra". Scoppio a ridere immaginandomi la scena e afferro la cioccolate fumante che mi ha messo sotto il naso "Ti sei divertito a sciare?". "Sì, non è andata male, comunque oggi pomeriggio ti porto in un posto che ho visto venendo per di qua". "Quale?". "È una sorpresa Ash". "Mi lasci con la voglia di saperlo?". "È bello vederti sulle spine" ridacchia prima di baciarmi dolcemente. A vederlo non sembra il ragazzo dolce che tutte le ragazze sognano, si nasconde in quella specie di corazza che si è creato, ma in realtà è un tenerone e ne ho avuto la conferma con questi piccoli e semplici gesti.
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Uno sbaglio da commettere insieme
Teen FictionAshley Evans è una ragazza di diciassette anni come tutte le altre proveniente da Atlantic City, nel New Jersey, e crede di avere una vita perfetta con un ragazzo perfetto, Jason Miller. Ma cosa accadrebbe se un giorno il suo odiato fratellastro De...