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Mi rigiro nel letto, sono solo le cinque del mattino e non riesco proprio a dormire, sì e no forse ho chiuso gli occhi per due ore. Ogni tipo di pensiero occupa la mia testa senza darmi pace, la maggior parte di questi riguardano Derek e il suo malumore. Quando gliene parlo cerca in ogni modo di sviare il discorso o trova sempre qualche stupida scusa, l'ultima volta ha detto che una verifica di scienze gli era andata male: Derek detesta la scuola in generale, se poi gli chiedessi i difetti di scienze saprebbe dirmene un'infinità da quanto la odia. Sospiro alzandomi dal letto e decido di andare in cucina a bere qualcosa, magari un po' di latte caldo mi farà bene. Me ne riempio una tazza e lo metto nel microonde. Finisco di bere il latte e me ne torno verso la camera, vedo la porta di Derek socchiusa, la apro e rimango sorpresa vedendo il letto disfatto. Alzo lo sguardo e noto che la finestra è aperta, mi ci avvicino e lo vedo appoggiato al parapetto con una sigaretta tra le mani "Hey" sussurro stringendomi le braccia per il freddo qua fuori, ma lui sembra starci bene con la canotta e dei pantaloncini da basket. Si gira verso di me avvicinandosi "Già sveglia?". "Già fumi?" alzo il mento indicandogli la sigaretta, la guarda alzando le spalle "Non riuscivo a dormire". "Troppi pensieri? Siamo in due" sento la pelle d'oca impossessarsi di me e sembra che lo noti anche lui. Spegne la sigaretta e viene a stringermi fra le braccia tenendo lo sguardo verso la città. "A cosa pensavi?" sussurro girandomi verso di lui "A tante cose.. a te" mi sfiora il collo con le labbra raggiungendo la guancia, vorrei fermare il tempo solo per restare stretta tra le sue grandi braccia muscolose. "Pensavi a qualcosa in particolare su di me?" continuo sentendo la curiosità aumentare. Annuisce e deglutisce prima di parlare "Non è facile per me dirtelo, ma è da molto che ci sto pensando. Vorrei dire tutto ai nostri genitori, dir loro che stiamo insieme". Sento un tuffo al cuore e il mio respiro diminuisce, ho sentito bene? È per questo che era sempre così assorto nei suoi pensieri? "Perché?" credo che non mi abbia sentito talmente basso è il mio tono di voce, ma a quanto pare sì. Prende un respiro profondo mettendosi di fronte a me tenendo le mie mani unite alle sue "Non ce la faccio più a dovermi nascondere, sono sincero Ash. Voglio urlarlo a tutti, voglio che tutti sappiano che sei la mia ragazza, l'unica che mi rende veramente felice anche quando tutto sembra andare a rotoli. Perché è così Ash, è la verità, sei l'unica che ha messo radici nel mio cuore, ti amo come non ho mai fatto, e non è un amore di quelli che si dicono tutti mentre si fanno le corna. No, ti amo in un modo pazzesco, così tanto che ho paura, paura di perderti, di renderti infelice, è per questo che voglio poter essere me stesso con te davanti a tutti, amarti come solo io riesco. Ho paura che a te non piaccia la vita che stiamo facendo noi due, sempre in fermento per paura che qualcuno ci scopra rovinando ogni cosa" appoggia la fronte sulla mia riprendendo fiato, cosa che devo fare anch'io talmente sono state sconvolgenti le sue parole e non in senso cattivo. Ricapitolando: lui mi ama e vuole dirlo a tutti. È così anche per me, ora che ci rifletto. Questi pochi mesi insieme sono stati opprimenti e temuti da parte di entrambi. Mi concentro su di lui, sui suoi pollici che mi asciugano le guance, sui suoi occhi profondi che cercano una risposta dai miei. "Ti amo anch'io Derek e visto che lo penso anch'io daremo presto la notizia ai nostri genitori" sussurro prendendogli una mano, sorride stringendomela saldamente, sfiora il suo naso con il mio e mi ritrovo sospesa tra le sue braccia mentre mi trasporta dentro casa adagiandomi sul suo letto. Chiude la finestra ancora con il sorriso che gli illumina il volto e mi raggiunge sedendosi di fianco a me "Dillo di nuovo ti prego" sussurra a poca distanza dalle mie labbra "Ti amo Derek". Si fionda sulla mia bocca come se volesse sigillare queste parole per sempre, sentirle su sé stesso. Mi sposta a cavalcioni su di lui con le mani a coppa sul mio viso, la sua lingua si fa spazio nella mia bocca incontrando la mia, un miscuglio di emozioni diverse si aggrovigliano su loro stesse regalandomi sensazioni nuove e meravigliose. Incliniamo le teste di lato cominciando a sentire il fiato venir di meno, fa scorrere le mani lungo la mia schiena arrivando ai fianchi e infine alle cosce accarezzandomele da sopra i pantaloni del pigiama. Mi avvicino il più possibile a lui desiderandolo come non ho mai fatto, forse sarà per quello che abbiamo capito l'uno dell'altra, ci amiamo ed è questo ciò che conta. Un mugolio di piacere esce dalla mia bocca non appena scende con i baci verso il collo "Ripetilo piccola" quasi implora Derek stringendo le mani sulle mie gambe, sfiora il mio collo con le labbra e mi mordicchia il lobo facendomi così compiere di nuovo il suo desiderio. "Ti amo" e in uno scatto mi ritrovo distesa con le braccia sopra la mia testa con i polsi stretti da una sua mano, l'altra è impegnata a insinuarsi sotto la mia maglia. Torna a baciarmi le labbra e mi sento completa in questo momento: forse le cose per una volta stanno andando nel modo giusto. Questo è quello che penso, ma il mio pensiero viene rovinato in pochi istanti: la porta si spalanca rivelando la figura di mio padre. Ci guarda con la bocca semiaperta e gli occhi che vagano per la stanza imbarazzati fino a quando non si posano sulla mano di Derek sotto la maglia che prontamente la toglie scostandosi da sopra di me. "Quando vi siete sistemati ne riparliamo" ed esce chiudendo la porta dietro di lui. Io e Derek alziamo gli sguardi imbarazzati contemporaneamente tenendo gli occhi uniti, i suoi sono pieni di timore. Si passa una mano fra i capelli "Non credevo che volessi dirlo così presto" prova a smorzare la situazione sospirando pesantemente. Gli afferro una mano "Ci parlo prima io, almeno non aggredirà anche te". "Esagerata" mi stampa un bacio sulla fronte prima di alzarsi avvicinandosi alla valigia. Prendo un respiro profondo uscendo dalla camera chiudendo la porta dietro di me, è giunto il momento.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora