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Esco dal bagno dopo essermi lavata e vestita e decido di scendere in cucina, non ho niente di meglio da fare. Mi riempio un bicchiere con dell'acqua osservando Derek che gira intorno al tavolo scrivendo frettolosamente qualcosa sul cellulare, da come si comporta si direbbe che stia litigando con qualcuno. "Tutto bene? Sembri parecchio nervoso" domando appoggiandomi al ripiano da lavoro accanto al lavello. Alza gli occhi dallo schermo dopo averlo spento "È colpa di Rose, insiste per andare da lei a farle compagnia visto che ha casa libera". "E.." insisto capendo che c'è un fine in tutto ciò "Ho rifiutato, le ho detto che ho di meglio da fare. Lei non credendoci si è arrabbiata e adesso sta inventando una storia su me e lei, un prossimo fidanzamento da quello che ho capito. Quant'è stupida quella ragazza?" dice respirando profondamente "Sembra che abbia le idee chiare su cosa voglia da te" gli faccio notare incrociando le braccia al petto. Si siede sopra al tavolo lasciando le gambe a penzoloni "Ha idee diverse dalle mie". Gli vibra in continuazione il cellulare, lo afferra e rotea gli occhi spegnendolo. "Che hai intenzione di fare con lei?" domando io portandomi i capelli di lato, non sopporto quando dopo la doccia si gonfiano, divento peggio di un leone. "Ho rotto qualunque rapporto ci fosse stato tra noi due, già da tempo, ma non l'ha ancora capito evidentemente". "Vado a portarmi avanti con i compiti. Buona fortuna con Rose". "Ne avrò bisogno" sospira prendendo il cellulare che vibra ancora, Rose è veramente insistente. Apro la porta di camera mia, una busta è posata sul letto. Magari è la risposta a quella che ho scritto io... mi fiondo sul letto sorridente e apro la busta sorridendo ancora di più vedendo che è quello che mi aspettavo. "Mi hai stupito Ash, mi hai risposto. Quando ho visto quel biglietto sul tuo armadietto sono rimasto perplesso, credevo che qualcun altro avesse cominciato a scriverti come ho fatto io. Comunque sto bene, soprattutto da quando mi hai risposto. Credevo non l'avresti mai fatto, o che non avessi nemmeno letto la lettera. Non credere però che risponderò all'altra domanda, sono uno che ama tenere le persone sulle spine. Se ti può far stare più tranquilla posso solo dirti che sono un ragazzo che su per giù ha la tua età, frequento alcuni tuoi corsi a scuola, mi piace interagire con la gente, andare a feste, il calcio, e, soprattutto, mi piace guardarti. Spero che tu non pensi che io sia uno stalker adesso; non ho mai osato pedinarti per tutta la giornata, mi piace guardarti in classe mentre prendi gli appunti, quando ti aggiri per i corridoi con la tua migliore amica, il tuo sorriso che condiziona il mio, i tuoi capelli morbidi e fluenti, i tuoi occhi ghiaccio poi, questi sono una cosa spettacolare. Vedendoli solo da lontano non posso godermeli più di tanto, ma riesco lo stesso a vedere la loro bellezza. E non sto esagerando. Credimi quando ti dico queste cose. Credimi quando dico che sei bellissima, che vorrei starti accanto, che non faccio altro che pensarti, che mi piaci. Credi a tutto Ash. Scrivimi qualcosa che io di te ancora non so Ashley, sono curioso di scoprire cose nuove su di te". E anche questa volta non ha firmato. Ho lo stomaco sottosopra e un sorriso più grande della mia faccia. Prendo la lettera mettendola con l'altra dentro al cassetto del comodino e prendo un foglio con una penna buttando giù qualche idea.

Poco più tardi l'ho già chiusa in una busta e mi sto recando al piano inferiore sentendo delle voci, una delle due è di Derek, l'altra mi è familiare. Mi fermo sulle scale vedendo Derek che mi da le spalle senza la maglia, come di consuetudine, con Rose di fronte a lui con le lacrime agli occhi. "Perché non puoi innamorarti di me Derek come io ti amo? Ti amo da sempre, da quando ti conosco, e tu lo sai, ma nonostante ciò continui a giocare con i miei sentimenti non pensando nemmeno a quello che provo io!" esclama lei lasciando che le lacrime le solchino il viso. "Intanto tutta questa storia del sesso l'hai tirata fuori tu, hai proposto tutto tu e io sono rimasto al gioco. Non posso amarti e basta, il motivo è chiaro" incrocia le braccia al petto parlando duramente, non vorrei mai essere al posto di Rose. Anche se l'odio è reciproco mi dispiace per quello che sta passando. "Allora spiegami il motivo, perché a quanto pare sono l'unica a non averlo capito" gesticola alzando le braccia in aria per poi farle cadere sulle cosce, le quali sono coperte da una gonna piuttosto corta abbinata con una maglia bianca e degli stivali alti neri. "Amo un'altra ragazza, ti è chiaro adesso?! Me ne sono accorto troppo tardi, sto rimediando e tu sei solo da intralcio!" esclama Derek troneggiando su di lei, quasi non le urla in faccia. Derek è innamorato? "Sai che c'è allora? Devi andare a farti fottere, tu e la tua stupida ragazza" grida lei alzando la mano, lo stampo delle cinque dita rimane sulla guancia di Derek e lei indignata esce quasi correndo da casa nostra. Derek chiude la porta mettendosi una mano sulla guancia e alza lo sguardo verso le scale bloccandosi non appena mi vede "Hai ascoltato tutto?". "Non proprio.. solo le ultime parole" sussurro scendendo lentamente le scale. Vedo i suoi occhi mutare, il suo viso incupirsi, la mascella si contrae e abbassa lo sguardo evitando di guardarmi. "Ti ha lasciato proprio un bel ceffone" gli faccio notare avvicinandomi cautamente a lui. "Lo so, me lo sono meritato". "Già, forse potevi essere meno esplicito" alzo le spalle spostando il peso da un piede all'altro. "Si è più fatto sentire il tuo ammiratore segreto?" cambia discorso spostandosi in soggiorno. Sorrido mettendomi seduta sul divano a gambe incrociate "Sì, prima ho trovato un'altra lettera in camera, è stato davvero dolce e carino" dico avviandomi dei capelli dietro all'orecchio. "È entrato dalla finestra?" domanda sbigottito "Era chiusa, quindi non ne ho idea". "Farò cambiare la serratura della porta d'ingresso" sospira scuotendo la testa. Mi metto a ridere "E poi come farò senza le sue lettere?". "Sopravvivrai senza avere dei cuoricini intorno alla testa" fa il drammatico e in pochi istanti un cuscino l'ha già colpito sulla faccia. Riduce gli occhi in due fessure "Hai osato rovinare i miei capelli?" domanda con voce tetra "Poverino, adesso ti metti a.." vengo interrotta io da un cuscino e dalla sua risata malvagia. "Questa è battaglia Sanders, lo sai?". "Me ne rendo perfettamente conto, Evans" dice prima di partire all'attacco, ma per una volta sono più reattiva io e scappo come una lepre al piano superiore con un solo problema, io sono senza armi di difesa o attacco. Mi rinchiudo nella mia camera, la più vicina e mi nascondo dietro la porta, nascondiglio migliore no?.. sento la sua risata malvagia raggiungermi accompagnata dai suoi passi pesanti "Dove sarai mai piccola Ashley? Non voglio farti del male.." entra nella stanza accendendo la luce "Troppo facile" dice preparando il cuscino all'attacco con un sorriso sghembo in faccia. "Ma non è giusto, mi hai trovata subito!" esclamo con voce piuttosto lagnosa "La vita è questa, che ci vuoi fare?" esclama prima di buttare a terra il cuscino e in pochi istanti mi ritrovo sopra la sua spalla con la testa attaccata alla sua schiena nuda, i muscoli si contraggono quando si muove verso il letto. "Derek!" esclamo non appena sento le dita sfiorarmi i piedi "Non mi lasci scelta Ashley" dice con sempre quella voce oscura e mi butta di peso sul letto, nemmeno tempo di respirare che le sue mani sono ovunque sulla mia pancia facendomi contorcere dalle risate. Scalcio da tutte le parti colpendo solo l'aria, vado avanti così restando senza fiato con gli addominali che mi fanno male dalle risate accompagnate da quelle di Derek di sottofondo. "Tregua!" esclamo e allontana le mani restando sopra di me. I nostri respiri sono pesanti, ha il viso a pochi centimetri dal mio, gli occhi sono fissi nei miei, il petto si alza e si abbassa ad un ritmo irregolare, se poi penso anche al fatto che ha il petto scoperto mi ritrovo con le guance in fiamme. I nostri nasi si sfiorano, ma chiude gli occhi e serra le labbra allontanandosi di scatto stringendo i pugni. "Torno giù.. ho sporcato la maglia, devo.. metterla a lavare" farfuglia uscendo quasi correndo da camera mia. Continuo a guardare la porta rimasta aperta al suo passaggio chiedendomi cosa gli sia preso in pochi secondi, al suo mutamento. Sembrava che stesse per.. baciarmi? Non so nemmeno io cosa stava facendo sinceramente. So solo che avrei voluto che avesse continuato, e di questo non me ne capacito del significato.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora