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E così proprio come due mesi fa circa mi ritrovo a disfare di nuovo le valige a casa di mio padre, il mio telefono non smette di illuminarsi facendo comparire il nome di mia mamma, probabilmente pensa che io ce l'abbia con loro ed in parte è così, perché se io e Derek ci siamo lasciati è anche colpa loro e del loro matrimonio. Non hanno nemmeno voluto sentire un nostro parere, chiederci cosa ne pensavamo. Mi mordo il labbro inferiore chiudendo gli occhi, stringo tra le mani una felpa e trattengo per qualche istante il respiro "Così facendo dovrai stirarla di nuovo" consiglia mio papà togliendomi la felpa dalle mani per poi metterla nel mio armadio, mi sta dando una mano a svuotare le valige e gli scatoloni, questa notte ho preso una decisione definitiva che avrebbe aiutato tutti quanti a superare quest'accaduto. Si era offerta anche Annalisa di darmi una mano, ma mio papà conoscendomi bene le ha consigliato di preparare la cena. Sono venuta a scoprire che anche lei è venuta a stare da mio padre e sono felice per lui, almeno questo appartamento sembrerà un po' meno vuoto. Kate? Beh, lei pur essendo una bambina sembrava distrutta vedendo la mia scelta definitiva, che poi non me ne sono andata dall'altra parte dell'oceano ma solo a mezz'ora da casa. Mi ero già abituata di nuovo a sfuggire di prima mattina dalle coperte di Derek per non essere beccati dai nostri genitori, ora dovrò abituarmi di nuovo a dormire... da sola. Sono sola. Mi lascio crollare sul letto portandomi le gambe contro il petto e le braccia attorno ad esse con le lacrime che solcano le guance, è possibile che una ragazza della mia età possa provare tutto questo dolore? Provare tutto questo dolore per amore? Forse non era nemmeno corrisposto, non ha nemmeno pensato ad affrontare insieme i nostri genitori. Due mani si posano sulle mie spalle, mi accarezza le braccia baciandomi la fronte "Sei una ragazza forte Ash, non dimenticartelo mai". "Io.. non volevo..". "Lo so piccola mia, lo so". Sento un tuffo al cuore a quel nomignolo e cercando di riprendermi gli dico di non ripeterlo più. Un solo giorno, ed è solo il primo di una vita che mi porterò dietro assieme al bagaglio di ricordi che ho con lui.

"Ash, ti prego almeno rispondimi!" esclama battendo dei pugni sulla porta, borbotto qualcosa togliendo il cuscino da sopra la mia testa "Cosa vuoi?". "Allora sei viva" sospira continuando poi a bussare insistentemente come sta facendo ormai da dieci buoni minuti, Sam ha davvero la testa dura. Oggi non vedendo ne me ne lui a scuola ha ben pensato di venire a trovarmi, ma è passata nel momento peggiore. "Aprimi" ripete e sbatto i piedi sul pavimento sbuffando, apro la porta e mi ritrovo a volare verso il parquet per colpa sua che mi ha investito. "Ma sai cos'è la delicatezza?" borbotto staccandomela di dosso, mi rimetto in piedi aiutandola ad alzarsi, ci guardiamo negli occhi e passano pochi secondi prima che entrambe scoppiamo a piangere. "Come stai?" sussurra con la voce tremante, probabilmente temendo di schiacciare qualche tasto sbagliato che possa farmi impazzire. "Sto bene" mentire ormai è diventato un'abitudine, ma a quanto pare dallo sguardo che ha non se la beve, quindi decido di oltrepassare "Perché stai piangendo?" le domando confusa, scuote la testa contro la mia spalla "Perché sei come una sorella per me e non riesco a vederti soffrire di nuovo". Sospiro abbracciandola sapendo che è la verità. "Va bene così Sam. Non avremmo dovuto farlo, abbiamo sbagliato entrambi e so che sembrerà strano dirlo subito, ma questa notte ho riflettuto. Devo assolutamente voltare pagina, mancano pochi mesi al diploma e se mi perdo con i sentimenti non passerò mai l'anno". "Sei forte Ash e ha tutta la mia stima per questo" ci asciughiamo le lacrime e ci sediamo sul letto, lei comincia a raccontarmi ciò che è successo oggi con le due Api Regine, per poco un ragazzo non veniva sbranato da loro due per essersi intromesso in una loro litigata. A quanto pare a nessuno sta andando bene la vita, un po' la cosa mi rincuora. Sam mi incoraggia a chiamare mia mamma ed è ciò che faccio stringendole la mano, devo risolvere questa faccenda. "Perché Ashley? Avevate appena risolto le vostre divergenze" esclama non appena rispondo alla chiamata, prendo un respiro profondo "E invece abbiamo scoperto che ne abbiamo delle nuove. Non si ripareranno tanto facilmente e se prima ti è sembrata dura, ti posso assicurare che questa volta sarà impossibile. È il mio fratellastro, lo so, ma è proprio questo il problema: è il mio fratellastro. Sono felice per te e Benjamin, quando avrete organizzato il tutto mi fai uno squillo". "Ma cosa diavolo stai blaterando? Io e Benjamin avevamo deciso di darvi questa notizia adesso proprio perché avevate fatto pace! Adesso non possiamo più essere una famiglia, ti rendi conto di ciò che hai fatto?" la rabbia si impossessa di me e forse per la prima volta mi ritrovo a gridarle contro. "Io? Pensi che tu non abbia fatto di meglio? Hai distrutto tu la nostra vera famiglia, ti sei mai chiesta come mi sono sentita vedendo te e papà divorziare? Ti sei mai chiesta come mi sono sentita e come mi sento vedendoti di fianco a un uomo che non è mio padre? Come mi sento sapendo che con questo matrimonio mi hai rovinato la vita? No, non te lo sei chiesta perché tu pensi solo a te stessa, non hai nemmeno chiesto a me o a Kate se volevamo vivere con te e Benjamin, hai semplicemente portato le valige all'ingresso caricandoci in macchina. Non hai mai pensato a me e ai miei sentimenti. Se penserai di avere una famiglia perfetta, te lo puoi scordare, perché io dei tuoi sogni e dei tuoi desideri non voglio farne parte!" esclamo e attacco non volendo sentire una sua risposta, spengo il telefono e guardo la mia migliore amica in lacrime proprio come me. Ci abbracciamo coricandoci sul letto e penso solo ad una cosa: sono libera. Mi sono liberata di un peso che mi portavo sulle spalle, sto voltando pagina con una sola certezza, quella di voler dimenticare. È così che deve andare e così andrà, costi quel che costi.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora