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Pov's Derek

Ha visto la parte che ho lasciato nascosta a tutti per anni, le ho permesso di formare una crepa sul muro dal quale mi proteggo da tutto il resto del mondo. Sto cambiando, me ne rendo conto e questo l'hanno visto tutti, persino il mio migliore amico mi sta dicendo di frenare un po'. Il problema è che per me non esistono freni, se voglio una cosa niente e nessuno mi ferma, non è mai successo e mai succederà. Luke è di fronte a me che aspetta che finisca di arrotolarmi le maniche della camicia e dopo averlo fatto indosso le scarpe e scendiamo le scale sentendo le risate delle ragazze dalla camera di Ashley. "Noi andiamo" avviso mio padre e Madison che sono impegnati a guardare la televisione "Non tornate tardi" parla papà senza staccare gli occhi dalla tv "Prendo la macchina di Ashley, ciao". Saliamo in macchina in garage e usciamo spegnendo la macchina qualche metro dopo casa nostra. Torniamo fuori da essa e ci dirigiamo sul giardino sul retro aspettando che le ragazze scendano dalla grata del balcone della camera di Ashley. "Devo ancora ringraziare Samantha per averla convinta" dico a Luke scoccandogli un'occhiata "Già, Sam riesce a persuadere le persone con poco". "Ti ha stregata amico" lo prendo in giro e mi lancia un'occhiata di avvertimento "Non sei messo meglio". Mi faccio serio sapendo che è la verità "Non lo sono mai stato in questi due anni" gli faccio notare e si limita ad annuire cacciandosi le mani in tasca. La luce della camera si spegne e vedo Samantha cominciare a scendere la grata tenendo le scarpe in una mano. Luke la aiuta a scendere gli ultimi passi e mi metto sotto aspettando che scenda anche Ashley. Prendo al volo i tacchi posandoli sull'erba e comincia a scendere lentamente. La afferro per i fianchi posandola per terra e mi stacco quasi subito sentendo le mani fremere sui suoi fianchi. La osservo con i pantaloni lunghi che le fasciano le gambe valorizzando ogni sua curva, la camicetta ha una scollatura che non passa inosservata sotto il mio sguardo, mi soffermo sugli occhi valorizzati da delle linee nere vicino alle ciglia. Oh dai, non so nulla sui trucchi eccetto il rossetto, quello rimane ovunque. Ritorniamo in auto in silenzio e partiamo poi verso la festa. Guardo Ashley attraverso lo specchietto mente parla con la sua migliore amica su discorsi a me sconosciuti e in poco tempo parcheggio l'auto di fronte alla villa del mio compagno di squadra che ha organizzato il tutto. Io e Luke veniamo seguiti dalle ragazze che si guardano intorno probabilmente elettrizzate, curiose e spaventate da ciò che stanno per fare. "Lo sai che per noi l'angolo bar è vietato?" domanda Luke prima di varcare la porta "Non ricordarmelo" scuoto la testa sospirando e ci immergiamo nella folla tenendo per mano Ashley e Samantha, basta poco per perderle subito. "Ma dove diavolo mi hai portata?" grida Ashley al mio orecchio "A farti divertire" esclamo con ovvietà e vedo i suoi occhi roteare verso l'alto. Mi volto verso il mio amico e scuoto la testa vedendolo già tra la folla di persone appiccicato a Samantha "E li abbiamo persi" li indico ad Ashley che scoppia a ridere scuotendo la testa "Quanto ci metteranno a mettersi insieme secondo te?" domanda continuando a guardarli "Mah, nel giro di qualche settimana se tutto procede liscio come l'olio". Il brano viene sfumato con un altro e Ashley si lascia sfuggire un gridolino, le lancio un'occhiata confusa "È una delle mie canzoni preferite!" esclama afferrandomi le mani trascinandomi in mezzo agli altri ragazzi che ballano. Alzo gli occhi al cielo accontentandola, non riesco a staccarle gli occhi di dosso pur sapendo che ci sono ragazze che mi stanno aspettando per chiudersi in bagno con me. Questa sera è diverso, niente alcol, niente sigarette, niente sesso, niente di niente. Solo io, Ashley, la musica e il suo sorriso che mi rapisce. Cosa mi sta succedendo io non lo so, ma so che non riesco a non sfiorarla, metto una mano sul suo fianco, riesco a vedere le sue gote arrossire nonostante la poca luce. Le sorrido continuando a muovermi e lei fa lo stesso mantenendo lo sguardo imbarazzato puntato altrove. Un altro suo pregio, l'imbarazzo, il colorito che cambia nel giro di pochi secondi, una cosa da non prendere poco in considerazione. Ecco cos'è lei, è bellissima e non mi impedisco nemmeno di pensarlo pur sapendo che è la mia sorellastra. Aveva ragione il mio migliore amico, non dovevo permetterle di cominciare a crepare il mio muro, ma ormai lo sta facendo, sta buttando giù ogni mio singolo mattone cercando di entrare nella mia anima, solo che lei ancora non lo sa.

Esco dal bagno dopo essermi dato una rinfrescata e torno al piano inferiore nella zona in cui ho lasciato Ashley. Ma lei non c'è. Saetto lo sguardo in mezzo alle persone che stanno ballando sperando che sia lì con Samantha o Luke. La porta che dà sul retro della casa è aperta, esco guardandomi intorno e quando mi volto per andare al piano superiore, sento delle voci poco distanti. Mi avvicino sospirando di sollievo vedendola di spalle, ma mi irrigidisco non appena vedo con chi sta parlando. Perché non la lascia in pace? Arranco verso di loro stringendo i pugni lungo i fianchi "Ti stavo cercando Ash" metto una mano sulla sua spalla, sobbalza girandosi verso di me con gli occhi lucidi. Appena incontra i miei, abbassa i suoi verso le scarpe "Vi ho interrotti?" domando con tono amaro "No". "Sì" rispondono contemporaneamente. È ovvio che Jason le stava parlando di loro due, lo si può capire da quanto sono tesi i suoi muscoli "Potresti andartene?" domanda lui squadrandomi dall'alto al basso, anche se lo supero notevolmente. "No. Devo parlare con Ashley". "È quello che stavo cercando di fare io prima che tu ci interrompessi" sputa acido facendo un passo verso di me, ma la ragazza dagli occhi di ghiaccio si frappone dandomi le spalle "Jason, non.. non muoverti". Lancio uno sguardo omicida al moro dopo aver visto cosa tiene in mano Ashley "Le hai dato da bere?!" esclamo anche se so già quale sia la verità. "Cosa ne sapevo che non regge?" borbotta e a questo punto alzo il braccio per colpirgli la faccia che si ritrova. "No, Derek!" esclama Ashley, ma ormai sono già sopra il suo ex, lo colpisco svariate volte in faccia, non cerca nemmeno di difendersi e quando vedo i suoi occhi capisco il suo tranello. Mi stacco tenendo la mano con il suo sangue nell'altra e mi volto verso Ash, ma ormai sta già correndo verso l'ingresso. "Sei un figlio di puttana" sibilo prima di rincorrere la mia sorellastra che a fatica si regge in piedi. Continua a gridare aiuto inutilmente, nessuno a queste feste sente nulla. La afferro per le braccia facendola girare e mi guarda spaventata "Hai paura?" sussurro guardandola dritto negli occhi "Di te? Sì" sussurra chiudendo gli occhi. Stringo la presa sulle sue spalle sapendo che non ci sono scuse per questo mio comportamento. È proprio questo che voleva Jason, mostrarle chi sono. Ma lei non sa ancora chi è lui veramente, ma non giocherò sporco, la devo tenere lontana da lui. Rotea la testa emettendo un grugnito "Mi sento male" borbotta appoggiandosi alla mia spalla "Ti porto a casa" la prendo tra le braccia trasportandola fino alla macchina.

Una vota arrivati a casa la aiuto a salire le scale in silenzio e la porto in bagno "Ehm, ce la fai da sola?" domando grattandomi la nuca "Esci" indica la porta e alzo le mani verso il cielo "Nulla che non abbia mai visto" strizzo l'occhio e afferro al volo la spazzola che mi ha tirato addosso evitando di svegliare Madison e mio padre. Le preparo qualcosa di veloce da mangiare e le metto il piatto sul comodino, prendo il pigiama e la biancheria portandogliela in bagno. Apro la porta vedendola davanti allo specchio con l'accappatoio addosso. Gira lentamente la testa, gli occhi sono storditi, mi guarda confusa. Sospiro prendendo il phon e le asciugo i capelli sentendo il suo sguardo penetrarmi attraverso il riflesso. "Vestiti, ti aspetto in camera" sussurro scoccandole un'occhiata e annuisce prima che chiuda la porta. In pochi minuti è seduta di fianco a me che mangia lentamente il panino "Vuoi dirmi cos'è successo?" sussurro, ingoia il boccone smettendo così di mangiare, tiene gli occhi puntati sul pavimento "Non ricordo bene tutto. Jason mi ha raggiunta con due bicchieri. Temevo la sua reazione, visto che avevo già rifiutato. Me ne ha messo uno fra le mani incitandomi a bere e poi.. mi ha dato anche l'altro. Mi ha portata fuori parlandomi di non ricordo cosa, ho solo delle scene, lui che... che" si copre gli occhi con le mani e sposta i capelli lasciando libero il collo con una macchia, una macchia che prima di Jason non c'era. "Lui che insiste per andare a casa sua.. io che stavo per accettare come una stupida! Tu che gli tiri dei pugni, io che ho paura...". "Basta Ash, basta così" bisbiglio tenendola stretta tra le braccia "Se accettavo.." si lascia sfuggire un singhiozzo rumoroso "Shh, non l'hai fatto, non ti ha fatto nulla. Non farete nulla. Non ti farà nulla" sussurro, il solo pensiero di loro due insieme mi dava già il voltastomaco un tempo, pensarli adesso a fare altro mi fa ribollire il sangue. Le asciugo le lacrime sospirando, sono sempre di tristezza, mai di gioia. "Derek?". "Mm?". "Notte" sussurra dopo essersi sistemata sotto le coperte. Sorrido appena alzandomi dal letto "Notte" mi avvicino lentamente al suo volto posando le labbra sulla fronte e il suo respiro si appesantisce all'istante. Esco dalla camera percorrendo il corridoio e mi spoglio dei vestiti che indosso stendendomi sotto le coperte. Guardo il soffitto, le parole di Ashley si ripetono una ad una, ogni singola lettera che è uscita dalla sua bocca da quando eravamo in macchina fino ad ora ed è con il suono della sua voce che mi addormento, chiedendomi cosa mi ha fatto questa ragazza per essere riuscita a cambiarmi in così poco tempo.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora