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"Non mi piace, mi fa i fianchi grossi". "Grossi?! Ma se sei più magra di un chiodo!" esclamo contro Samantha attirando l'attenzione degli altri clienti nei camerini, la mia amica fa una smorfia e si richiude dietro la tenda per quella che sarà ormai la dodicesima volta. Le gambe mi fanno male, sono in piedi da quasi quattro ore, questo è il settimo negozio forse, ho perso il conto. Io il mio l'ho trovato ed è sigillato nel sacchetto che stringo tra le mani, vorrei correre via dal negozio lasciando da sola la mia amica, riesce a trovare un difetto per ogni singolo abito. Shane si è arreso, credo che sia in qualche bar a rilassarsi, quasi quasi vado a farmi dare il cambio... "Ti vuoi decidere Samantha?" domando esasperata, apro di poco la tenda vedendola indaffarata con il cellulare "Io ci rinuncio.. vado da Shane, quando hai deciso raggiungici" sospiro e annuisce senza staccare gli occhi dallo schermo, mi allontano confusa dal suo comportamento, lei non sarebbe mai rimasta sola in un camerino, mi ha sempre detto che ha paura che qualcuno apra la tenda da un momento all'altro... non mi faccio troppe paranoie e vado in cerca di Shane trovandolo appunto seduto su una sedia anche lui con l'attenzione riportata sul suo telefono. "Sam è impossibile da gestire" sbuffo quasi lanciandomi sulla sedia di fronte alla sua, sobbalza alzando gli occhi verso di me, ha un'aria confusa in volto "Non ha ancora deciso?". Scuoto la testa negativamente e torna a concentrarsi sul cellulare, sembra parecchio nervoso "Chi è?" domando ma non mi rivolge la minima attenzione, digita velocemente le dita sulla tastiera e mi arrendo già adesso. "Un mio amico ha bisogno di una mano.. ti spiace se lo raggiungo?". "No, tranquillo, vai. Ti scrivo quando torniamo a casa". Annuisce alzandosi per baciarmi la guancia e poi quasi corre via verso l'uscita del centro commerciale. Poso gli occhi sul tavolino e mi perdo fra i miei pensieri, non me la sento di andare al ballo sabato, sarà pieno di coppiette e io sarei l'unica da sola in un angolo della palestra, non posso nemmeno consolarmi con del gelato e altri dolci del genere. Sobbalzo non appena un cameriere mi mette di fronte agli occhi una cioccolata calda "Non ho ordinato nulla" dico confusa già pronta a restituire la cioccolata al cameriere "Una persona mi ha detto di portargliela, l'ha già pagata" e con questo se ne va. Continuo a guardarmi attorno confusa, c'è per caso una spia in giro? Perché mi succedono queste cose strane in questi pochi giorni? Vedo un piccolo biglietto sul piattino, lo prendo e lo apro alzando le sopracciglia interrogativamente "Ti penso ancora". Che sia la stessa persona del pasticcino di oggi a pranzo? Deve essere la stessa persona o quell'ancora non avrebbe senso, in ogni caso la cosa mi rende nervosa, vuol dire che la persona in questione mi vede e sa cosa sto facendo. "L'ho trovato!" esclama la mia amica sedendosi al posto di Shane e mi si illumina la mente "L'anonimo?". "Chi?". "L'hai detto tu". "Si". "Quindi chi è?". "Chi è chi?". Giuro che adesso sbatto la testa sul tavolo. "L'anonimo che mi ha scritto oggi a pranzo". "Non lo so". "Cos'hai trovato allora?" domando decidendo di prestare attenzione alla cioccolata calda, ne bevo un sorso rischiando di bruciarmi la lingua "Il vestito per sabato" risponde con ovvietà, alzo gli occhi al cielo sospirando "Era ora". "Senti Ash, Luke mi ha chiamata. Ha detto che Derek ci metterà più del previsto a riprendersi". "Okay" dico senza guardarla, mi si stringe lo stomaco e lascio perdere l'ordinazione fatta dalla persona anonima, non riesco nemmeno a guardarla. "Solo okay? Ashley, Derek sta male e ha bisogno di te, di vederti. Pensa che l'hai cancellato dalla tua testa in modo definitivo. Ogni volta che vado lì chiede solo di te, non si accorge nemmeno che le infermiere gli fanno a volte un prelievo del sangue e sai quanto lui detesti gli aghi". "Senti Sam, so che sto sbagliando non volendolo nemmeno guardare, ma ho paura di tante cose che non sto qua a dirti. Dobbiamo riuscire entrambi a capire che abbiamo fatto uno sbaglio, hai visto com'è andata a finire in famiglia, non metto piede in casa a meno che lui non ci sia e inoltre sembra che mi voglia evitare. La storia è bella che andata, chiudiamola qui" ammetto sentendo le lacrime formarmisi, è dura da dire ma è così che deve andare. "Lo ami ancora" la sua non è una domanda e ho capito cosa intende ma non posso fare finta di nulla, abbiamo fatto soffrire tutta la nostra famiglia e i nostri amici, non possiamo rischiare commettendo di nuovo gli stessi sbagli. Mi alzo dalla sedia scuotendo la testa e mi dirigo fuori dal centro commerciale, sento i passi della mia amica dietro ai miei, entrambe silenziose, abbiamo toccato il tasto sbagliato. Mi fermo di fronte alla macchina e mi giro verso Samantha "Scusa per prima, ma è un argomento tabù, capisci?". "Sì, certo, solo cerca di prendere una decisione definitiva e che ti renda davvero felice". Annuisco, saliamo in macchina e la riporto fino a casa sua, poi mi dirigo verso l'appartamento di mio padre. Mi chiudo la porta alle spalle, il silenzio mi circonda, controllo l'ora e capisco che tornerà dal lavoro tra qualche ora. Prendo il vestito mettendolo su una gruccia e appendo questa sulla maniglia dell'armadio, lo guardo sfiorando il tessuto con la mano: voglio davvero andare al ballo della scuola? No, sarei l'unica senza accompagnatore ma ormai Sam mi ha fatto comprare il vestito quindi devo parteciparvici contro la mia volontà. Per qualche istante mi domando come andrebbe il ballo se ci andassi con Derek, poi scaccio subito dalla testa quest'idea assurda e decido di dedicarmi al bucato arretrato, sia del mio sia di quello di mio padre. Trovo alcune felpe di Derek, dovrei restituirgliele, ma ormai come se fosse un gesto automatico mi tolgo il maglione indossando la sua felpa che preferisco maggiormente, è quella più vecchia e usata che ha e questo mi rende più felice e mi fa pensare a lui, a ogni suo singolo particolare, dalle sue labbra rosee ai suoi occhi profondi che si incastrano perfettamente nei miei, i suoi capelli morbidi, il suo profumo che mi investe completamente, le sue braccia che mi stringono contro il suo petto muscoloso, la sua voce sussurrata nelle mie orecchie mentre mi sussurra quanto mi ama.. rivoglio tutto questo pur sapendo a cosa vado incontro, pur sapendo che non posso farlo.

Uno sbaglio da commettere insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora