Ultimamente soffri di una malattia che hai rinominato "mal di gente". Da alcuni mesi a questa parte il genere umano ti fa schifo. L'unica persona responsabile della cosa è Jacob. Il tuo amato gemello ha infatti deciso, così di punto in bianco, di diventare il fratello dispettoso e antipatico che non è mai stato.
Se una volta ti copriva le spalle con mamma e papà, ora fa la spia su tutto. Siete passati dal "dai non litigate" al "y/n! Lascia stare tuo fratello". Persino il criceto di tua cugina di tre anni ce l'ha con te. Se non dividevate la camera, lo avresti ignorato fino al ringraziamento del 3100.
Sistemi gli ultimi dettagli del progetto di storia e scivoli indietro di alcuni centimetri. Questa volta ti sei superata. La porta della camera si apre e un Jacob annoiato entra nel tuo campo visivo strisciando i piedi a terra. <<Ciao sorellina>> ti saluta con lo sguardo di uno che ha in mente di fare un danno. Lo ignori e cautamente riponi il progetto nella cartelletta e la infili nello zaino. <<Che fai, non mi saluti più? Antipatica>> bisbiglia buttandosi a peso morto0 sul tuo letto, scompinando e facendo cadere i vestiti che avevi accuratamente sistemato. <<Che vuoi? non sei ancora evaporato?>> rispondi raccogliendo i vestiti e trattenendo il fastidio. <<No, sarò la tua palla al piede fino alla morte>> ribatte sorridendo. <<Be almeno passerò l'eternità lontana da te>> alla tua affermazione gli dai una spinta alle gambe, facendogliele appoggiare al pavimento. <<fai come vuoi, mi vado a fare una doccia se devi fare la pipì falla ora>> ti avverte levandosi la maglia nera e lanciandotela in faccia. <<Spero che ci affoghi nella doccia>> gli urli dietro lanciando la sua magli apuzzolente sopra al suo letto.
Ti metti a sistemare nuovamente i tuoi vestiti, sulle labbra un sorriso maligno. <<La vendetta arriva quando meno te l'aspetti>> dici a te stessa muovendo le spalle in quello che un super cattivo chiamerebbe "ballo della vittoria".
Un quarto d'ora dopo il tuo nome viene urlato così forte da far spaventare la nonnina sorda nel palazzo difronte. In un attimo, tuo fratello entra in stanza con solo l'asciugamano addosso. Testa e spalle ricoperte di farina. Il trucco della farina nel phon... che genialata. <<Non posso credere che tu l'abbia fatto davvero>> ti grida dietro, camminando verso di te e gocciolando ovunque. Inizi a ridere a crepapelle e per fermarti, Jacob ti afferra i polsi, sorridendo a sua volta. Cerchi di divincolarti ma ne ricavi solo una sua gomitata in un occhio. Ti allontani dolorante e massaggiandoti l'occhio che lacrima <<E' quello che ti meriti>> dice ma sai che non lo pensa davvero, lo si capisce dalla voce un po pèreoccupata. <<Io non ti ho fatto del male però>> rispondi spingendolo a terra. <<Mi hai reso questi ultimi mesi un inferno. A doversi prendere la gomitata sei tu non io>> urli, ora davvero infastidita dai suoi modi di fare.
Lo vedi abbassare la testa e un po di farina gli cade sulle braccia incrociate sulle gambe. <<Mi dispiace>> sussurra. Ti volti lentamente come se ti avesse appena detto di essere un vampiro. << mi dispiace per come mi sono comportato. E' che ho avuto paura che non avremmo più passato del tempo insieme. Ti stavi fidanzando, uscivi sempre con gli amici e non stavi più con me>> spiega alzando le spalle ma non lo sguardo.
Sposti lo sguardo sulla mensola sopra i vostri letti. C'è una foto di voi due li sopra: avevate tre anni, eravate abbracciati e sorridendi.
In un momento metti da parte gli ultimi tempi e ti inginocchi vicino a lui. Gli stringi le braccia al collo e sospiri <<sei mio fratello. Ti perdono Jacob>> dici contro il suo orecchio, fregandotenje della farina. Lui stringe le braccia intorno ai tuoi fianchi e ricambia l'abbraccio <<Ti voglio bene sorellina>>
Cortino, lo ammetto, ma non ho moltissime idee ultimamente. Spero che vi piaccia ugualmente...