Stefano Lepri

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_Saschefano_Shipper_

Lanci il cellulare sul letto tirando un calcio alla scrivania. Vorresti urlare e rompere qualcosa ma allo stesso tempo, senza nessun controllo, vorresti rannicchiarti in un angolo buio della tua stanza e piangere per ore.
Nell'ultimo periodo ti chiedi perché il karma ce l'abbia con te. Ma poi pensi che forse, tutto questo, è il prezzo da pagare per esserti innamorata di una persona famosa.
All'inizio non ti importava. Prima passavate tanto tempo insieme, uscivate tutti i fine settimana e qualche volta facevate anche qualche video insieme. Ma ora, dopo un anno, le cose avevano iniziato ad andare male.
Aveva sempre meno tempo per te, non uscivate mai o ti balzava all'ultimo. Stefano era sempre più distante da te, ed eri sempre più convinta che ti nasconda qualcosa, e avevi l'orribile sensazione che ti nascondesse qualcosa. Magari aveva un'altra.
Ti lasci scivolare lungo la parete portando le mani tra i capelli. Prendi un respiro cercando di calmarti. Afferri il cellulare e chiami Sabrina. <<ciao tesoro mio, a cosa devo questa chiamata? Non dirmi che hai un'altra crisi eh!?>> dice lei facendoti sbuffare. <<non Sabri. Ho solo voglia di passare una sera normale con la mia migliore amica>> dall'altra parte la youtuber non risponde <<Hey... sei ancora lì?>> chiedi e la ragazza sbuffa. <<io sono più grande di te, dovrei darti il buon esempio y/n>> afferma lei. Sai che è seduta sulla sua sedia da gamer con uno dei suoi gatti sulle gambe. <<alle undici da me?>> chiedi ricevendo da lei un grido di approvazione.

Esci di casa rivolgendo un saluto malizioso alla tua migliore amica. <<wow... questo vestito è davvero provocante>> dice afferrandoti la mano e facendoti girare su te stessa per ammirare il cortissimo vestito nero brillantinato che ti copre fino a metà coscia. La profonda scollatura ti metteva un po' a disagio ma poi ti sei ricordata che era la tua serata. E che tanto Stefano non ti avrebbe vista.
<<Stefano ti ucciderà>> dice lei mettendosi alla guida. <<Sabri, per una sera voglio essere una ragazza normale, non la fidanzata di Stepny>>. Il silenzio cala nell'abitacolo. <<hai ragione. Mi dispiace y/n. Questa sera ci ubriachiamo e facciamo baldoria>> dice sorridendoti e partendo in quarta verso la sera più pazza delle vostre vite.

Nel locale la musica è così alta che anche urlare non serve. Al quinto cocktail già la tua mente ha perso il controllo della lingua. Ormai sono venti minuti che ti sfoghi con il barista gay dai capelli rosa fluo. <<come sai che ti sta tradendo?>> chiede il ragazzo, sulla targhetta attaccata al grembiule porta il nome Filippo. <<come faccio a sapere che non lo fa?>> chiedi passando la mano tra i capelli. <<secondo me ti fai troppe paranoie>> ripete Sabri per la terza volta in poco tempo, finendo l'ennesimo bicchiere di non sai cosa. Sbuffi. La testa ti gira e la gola brucia a causa dell'alcool.
Appoggi il bicchierino sul bancone facendolo sbattere sul legno e scendi goffamente dallo sgabello. I tuoi tacchi alti sono una tortura ma è l'ultimo dei tuoi problemi. <<io vado a ballare, mi si sta addormentando il culo a furia di restare seduta su uno sgabello>> e così ti fai strada tra la folla cercando di non cadere dalla pista rialzata o cercando di non dare una gomitata a tutti gli altri.
La musica è davvero molto alta, ti perfora i timpani, ma non ti importa. Sai già che domani starai malissimo dopo aver rigettato l'anima e con un mal di testa estenuante.
Balli e ridi con un paio di ragazze che non conosci e ti muovi scatenata. Oramai la tua pelle è medita di sudore, i capelli appiccicati al collo, e senti le orecchie tappate.
Girando su te stessa, ti accorgi della tua migliore amica venirti in contro con fretta. <<y/n, Stefano ti sta cercando. È a casa tua>> dice avvicinandosi al tuo orecchio. La canottiera con le paillette luccica sotto i faretti colorati. <<perché è a casa mia?>> chiedi gridando al suo orecchio continuando a muoverti. <<ti ha chiamata un sacco di volte e non gli hai mai risposto. È preoccupato>> risponde lei prendendoti per mano. <<Sabri! Per una sera riesco a divertirmi. Non sono sul divano a piangere mangiando gelato e guardando The Originals. Non voglio tornare a casa e trovare questo problema a casa che i aspetta sul divano>> rispondi con le lacrime agli occhi. Lei ti abbraccia scusandosi. <<senti Sabri, quando la nostra serata sarà finita torneranno tutti i problemi che abbiamo lasciato fuori da questo locale>> lei annuisce buttandosi con te in un ballo scatenato.

Al tuo ritorno a casa, intorno alla tre e mezza del mattino, fai fatica ad inserire le chiavi nella serratura. Hai una risatina incontrollata e le scarpe col tacco in mano.
Ridacchi per la tua buffa e instabile camminata. <<hai esagerato anche questa sera?>> chiede una voce. La luce della lampada accanto al divano si accende facendoti chiudere di scatto gli occhi. Stefano è seduto sul divano, i capelli spettinati e senza occhiali. Dallo sguardo si capisce che stava dormendo.
Lo indichi con un dito cercando di assumere un'espressione seria, ma la cosa ti riesce poco. <<non dovresti essere qui>> affermi mentre una ciocca di capelli ti ricade davanti al viso. Lui si alza lasciando la coperta sul divano e sistemandosi la felpa. <<mi hai ignorato per due giorni, pensavo ti fosse successo qualcosa>> afferma lui visibilmente preoccupato, ma in questo momento la cosa non ti importa. <<oh, perché ora ti importa?>> chiedi scuotendo la testa. Lui alza lo sguardo al cielo sbuffando. <<non iniziare y/n, sai che sono stato molto impegnato>> risponde camminando verso di te. Ridacchi. <<si con qualche ragazza in una camera di motel>> rispondi a bassa voce ma tento lui ti ha sentita lo stesso. <<sai che non è vero>> ribatte. Alzi le sopracciglia. <<sì, come no>> sussurri camminando verso la camera da letto.
Per colpa dell'alcol inizia a barcollare rischiando di cadere. Prontamente le sue mani, strette sui tuoi fianchi, ti sostengono. Ti allontani da lui dandogli una spinta sul metto. <<non mi toccare Ste>> gridi portando una mano sulla fronte. <<non urlare o sveglierai i vicini>> sussurra lui cercando di prenderti la mano ma ti divincoli. <<oh al diavolo i vicini>> gridi ancora. <<dillo Stefano. Dillo che non mi ami più>> la tua voce rimbomba nella stanza attutendo la sua voce che ti richiama pregandoti di fare silenzio. <<ma tu mi hai mai amata? C'è mai stato un momento in cui mi hai davvero amata?>> senza che tu te ne renda conto, Stefano ti ha già stretto le mani intorno alle spalle nude e spinta contro il muro; i vostri visi a poca distanza l'uno dall'altro. <<io ti ho sempre amata, fin dal giorno in cui ti ho vista seduta in quel bar a Milano. Non ho mai smasso di amarti e mai potrei smettere. Tu e le tue paranoie del cazzo, se tu che stai rovinando la nostra storia>> grida anche lui ormai rosso in viso.
All'improvviso ti senti piccola, vorresti sparire dalla faccia della terra. Lui ha ragione. Tu credendo che ti tradisse ti sei allontanata, allontanando anche lui da te.
Tiri su col naso e gli occhi ti si riempiono di lacrime. Abbassi la testa mentre le lacrime ti percorrono il viso, rovinandoti il trucco e rigandoti le guance.
<<sei tanto una leonessa, ma se alzo la voce ti fai piccola piccola>> dice lui dolcemente cercando di abbracciarti.
Lo lasci fare. Solitamente gli avresti tenuto il muso per giorni, ma in questo momento non sei nelle condizioni di opporti.
Ti lasci abbracciare nascondendo il viso contro il suo petto. Stefano passa la mano destra tra i tuoi capelli ancora mossi dalla piastra. Tiri su col naso e stringi la sua felpa nei pugni. Le sue braccia ti stringono forte e cerca di tranquillizzare il tuo pianto. <<che ne dici se ce ne andiamo a dormire?>> chiede guardandoti dall'alto. Annuisci.
Sapendo ormai della poca stabilità ti prende in braccio. Attraversando il corridoio cercando di non farti sbattere contro i muri, raggiunge la camera da letto. Ti lascia seduta sul bordo del letto aiutandoti a levare il vestito. <<questo è il momento in cui mi spogli per passare una notte di follia?>> chiedi ridacchiando subito dopo. Stefano ti lascia un bacio sulla fronte. <<non stanotte>> sussurra. Ti infila la maglia del pigiama e ti aiuta a struccarti. <<mi fai male>> bisbigli quando passa la salvietta struccante sul tuo occhio sinistro. <<non dire cavolate. Sono delicatissimo. Quando ti strucchi tu sembra che stai levando la crosta del pollo dalla teglia>> afferma facendoti ridere. Gli dai un pugno sul petto e ti infili sotto alle coperte. Gli fai segno di raggiungerti. Si spoglia infilandosi una maglia bianca. Si stende accanto a te e subito ti sdrai contro il suo petto, abbracciandolo.
<<davvero credi che ti abbia tradita?>> chiede lui. <<ciò che diciamo da ubriachi è sempre la verità>> rispondi sbadigliando. <<quindi lo credi davvero?>> chiede lui sconvolto. Gli fai segno di stare zitto poggiando la mano sulla sua bocca. <<ti amo Stepny>> sussurri prima di addormentarti.

Ciao a tutti/e,
Come ho già detto nel "capitolo" precedente ultimamente non è un periodo facile per tutti.
Questo capitolo lo sto scrivendo da secoli e finalment sono riuscita a fare qualcosa. Anche se non so cosa ne sia uscito effettivamente...
Spero comunque che vi piaccia.

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