Stephan El Shaarawy

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MissElShaarawy

Chiudi la valigia inginocchiandotici sopra, sospirando una volta chiusa quella stra maledetta cerniera. Ti guardi intorno e un brivido ti attraversa le braccia. Non hai mai visto la tua stanza così vuota. Hai tolto tutti i poster, i quadri, e le fotografie; hai tirato giù dalla libreria e dagli scaffali tutti i libri, i film, le action figure dei tuoi innumerevoli fandom; hai levato le cartoline, i bigliettini e le medaglie dalla bacheca di sughero. Tutta la tua vita chiusa in una decina di scatoloni. Hai svuotato completamente l'armadio e la cassettiera infilando a fatica tutti i vestiti e le maglie di svariati calciatori in tre valige.

Ti siede sul letto senza coperte e con sguardo triste guardi la tua vecchia camera.
Lasciare Roma per trasferirti a Madrid sarà il nuovo capitolo della tua vita.
Non sai quando rivedrà la tua amata Roma, ne i tuoi amici ne il tuo fidanzato.
Una lacrima ti riga la guancia se ripensi aappenalla discussione avuta con Stephan appena gli hai riferito che ti trasferiva a Madrid. Certo, le relazioni a distanza sono difficili, ma speravi in un minimo di comprensione da parte sue. Come, del resto, tu avevi fatto quando i giornali (neanche lui di persone) ti hanno detto che andava in Cina per giocare con lo Shangai Shenhua.
Creando di avere un minimo di forza interiore, esci dalla camera trascinandosi dietro l'ultima valigia. Sotto la felpa leggera hai la maglia della Roma, per avere qualcosa legato al cuore anche quando sarai in Spagna.
Sali in macchina e i tuoi genitori non dicono una parola mentre tua madre guida verso l'aeroporto con le lacrime agli occhi.

Dopo mezzo circa, scendi e fai imbarcare in fretta tutti i bagagli. <<allora io... beh, si va>> dici guardando i tuoi genitori. Li abbracci e chiudi gli occhi. Tua madre inizia con la solita infinità lista di raccomandazioni mentre tuo padre le ripete di smetterla ti tartassati <<ormai ha ventitré anni tesoro. Non le devi fare questo monologo>> dice lui ridendo forzatamente. Lei lo guarda seria, dandogli un colpo al petto <<è e sarà sempre la mia bambina che sognava di esultare all'Olimpico saltando sul divano>> dice lei scoppiando definitivamente in lacrime. L'abbracci per un sacco di tempo finché non chiamare il tuo volo.
Attraversi la porta trasparente salutandolo con la mano e guardi la linea rossa che ti separa dalla zona delle partenze. Passi i controlli e ti siedi sulle sedie di metallo della sala d'aspetto, guardando gli aerei decollare e atterrare.
Qualcuno si siede accanto a te ma non ci dai molto peso. O almeno finché non parla.
<<credevo avessi paura di volare>> giri la testa a sinistra non appena la voce di Stephan si fa strada nelle tue orecchie, sovrastando Stay with me.
<<che diavolo ci fai tu qui?>> gli chiedi cercando di resistere dalla voglia di buttargli le braccia al collo. Lui si sistema i capelli e abbassa lo sguardo <<mi hanno dato una settimana per poter stare con te>> lui sembra notare la tua confusione e ti stringe delicatamente il polso, iniziando a disegnare cerchi delicati con il pollice <<so di aver reagito male, nonostante tu non avessi fatto altro che accettare il mio trasferimento. Mi sono sentito un cogliona quando ho visto i tuoi occhi riempirsi di lacrime. Ci siamo innamorati anche se i chilometri erano tanti, possiamo continuare ad amarci anche se ci sarà un oceano e due continenti a dividerci>> prende il tuo viso tra le mani e appoggia la fronte alla tua. Chiudi gli occhi stringendoti contro di lui. <<voglio amarti nonostante la distanza, il fuso orario e la connessione di merda>> sussurra facendoti ridere. <<e poi>> inizia allontanandosi per alcuni centimetri <<visto che sci siamo possiamo rapinare la zecca di stato>> scherza facendoti scuotere la testa. Ti appoggi a lui, mentre le sue braccia ti circondano. <<guardi troppo e serie tv>> dici giocando con le sue dita. Ti bacia la fronte e sorride <<sei tu che mi hai contagiato con quella serie>> tira fuori il cellulare e fa una foto mentre resti tra le sue braccia, il sorriso sulle labbra e gli occhi chiusi. Il tuo cellulare vibra nella tasca dei jeans e sai che il mondo sta già guardando quella foto. <<spero di essere venuta decente>> bisbigli entrando sul tuo profilo Instagram.
Guardi la foto in cui ti ha taggata e atroci il naso <<visto che sei venuta bene>> dice. Ti lecchi le labbra e rimetti il cellulare in tasca <<appena arriviamo a Madrid ti faccio arrestare per tentata rapina alla zecca di stato>> lui scoppia a ridere, lasciandoti un bacio sulle labbra.


Eccomi di nuovo qui, viva e vegeta.
Spero che il capitolo vi piaccia. Un bacio😇😇

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