《Hai finito di contemplare?》
Una voce. Dietro di me. Profonda, fredda, impassibile.
Balzo sul letto ma, prendo una storta al piede, che si gira con troppa velocità. Gemo dal dolore e mi tocco la caviglia. Lui ride.
《Damon, Dio! Che ci fai qui? Esci dalla mia stanza!》, gli grido.
In un attimo è affianco a me e poggia una mano sulla mia, che è sulla caviglia.
《Fa male, davvero?》, dice serio.
《Togli la mano!》, lo ammonisco.
Non mi ascolta e scostando la mia, tocca esattamente il punto in cui fa male.
《Damon...》, dico ancora.
《Stai ferma un secondo!》, esclama serio. La sua mano mi massaggia tutta la parte dolente e il dolore si allevia, così lo lascio fare. Si siede sul letto e mi solleva il piede, poggiandolo sulla sua gamba. Lo guarda incuriosita: sembra così gentile ora!
《Damon... sto bene!》, dico cercando di ritirare il piede ma, lui me lo impedisce.
《Non stai bene! Se ti alzassi, cadresti!》, commenta sicuro.
Non lo ascolto, come del resto non ascolto nessuno che mi dà ordini, così mi alzo. Barcollo un pò e quando il peso, si poggia su quel piede, mi sento sul punto di cadere. Una mano si appoggia sul mio fianco e mi tiene sollevata. Incontro il suo volto, e il suo respiro è sulle mie labbra, i suoi occhi che vagano da una parte all'altra del mio viso. Involontariamente mi mordo il labbro e mi impongo di distogliere lo sguardo. Ha degli occhi magnetici!
《Te l'ho detto che saresti caduta!》, sussurra.
《Ehm... mi aiuti a sedermi?》, dico imbarazzata. Annuisce e tenendomi ben stretta, mi fa sedere sul letto.
《Perché sei qui, Damon?》, chiedo.
《Ero venuto per dirti che... insomma...》, si gratta la nuca con fare nervoso.
《Cosa?》
《Jade mi ha detto che sei brava in biologia e mi serviva una mano, se non ti dispiace!》, dice con lo sguardo basso.
《Damon ma, ti rendi conto? Fino a tre giorni fa mi insultavi e ora... sei incredibile!》, dico incrociando le braccia al petto. 《Ti ho chiesto solo se puoi aiutarmi, altrimenti me ne vado! Ah, potresti anche ringraziarmi per il piede, no?》, dice scorbutico come al solito però, ha ragione.
《G-grazie! Ma questo non cambia il fatto che mi aspetto almeno delle scuse da te!》《Puoi scordartelo! Ho detto solo la verità e lo sai anche tu!》, dice alzandosi in piedi.
《Anche se fosse, tu non sei nessuno per...》
《Senti, non sono abituato a chiedere scusa, quindi... non ti pregherò di aiutarmi! Si o no? Non mi offendo, guarda!》, dice velocemente.
Gli tirerò fuori quella parolina!
《Ti aiuto... però, tu in cambio mi tratti bene, intesi?》
《Ci proverò!》, afferma in un sussurro.
Lo guardo torva e lui sorride. Devo ammettere che ha un bel sorriso!
《Puoi uscire adesso dalla mia camera?》
《Ci vediamo domani, dolcezza!》
Mi fa l'occhiolino ed esce.
Questo ragazzo è strano! Di solito, la stranezza non mi piace ma, la sua, mi incuriosisce. Tutor in biologia? Vedremo! Jade vuole che siamo amici: vedremo cosa significa per lui "essere amici".
Cerco di rialzarmi e quando, sono più stabile, zoppico verso il bagno e metto del ghiaccio per qualche minuto. Poi metto, invece dei jeans, un pantaloncini, poiché fa ancor caldo e una maglietta con lo scollo a barca e mi piastro i capelli. Sistemo i libri in borsa e vado verso l'aula di fisica, dove mi aspetta una lagnosa lezione di fisica.
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Andando in mensa, mi raggiunge Adam che, intanto mi racconta delle sue nuove conquiste, non che mi interessi granché!
《Quindi oggi viene il famoso Stephan si cui mi hai parlato?》, chiede Adam appena entrati nella grande sala.
《Si, arriva stasera ma, sta per poco! Sai, il lavoro e tutto il resto...》, affermo.
《Ed è per lui che oggi ti sei fatta bella?》, dice normalmente.
《Perché? Vuoi insinuare che sono brutta gli altri giorni?》, dico con una risata.
《No, sto dicendo che ti fa un... cioè, ti evidenzia le curve questa gonna!》, dice correggendosi.
Gli do una pacca sulla spalla e lui fa il finto offeso. Adam è davvero un bravo ragazzo ed è un buon amico! 《Che carini? Nuova coppia del college?》, ci interrompe una voce incredibilmente fastidiosa e stridula. Karina. Si avvicina affiancata da Damon che le tiene un braccio sulla spalla e la mano a penzoloni parecchio vicina al suo seno. Un termine educato per dire che senso abbia questa ragazza nella vita, non esiste, quindi lo dirò nel modo moderno che si usa oggi: troia, puttana; chiamatela come volete! 《Damon, perdi ancora tempo con questa troia?》, la colpisce Adam.
1 a 0 per Adam.
Damon ridacchia e Karina gli rivolge uno sguardo omicida che lui nemmeno nota.
《Ah Damon, sapevi che questa stronzetta è vergine?》, spara Karina con un sorrisetto diabolico.
Damon se la scrolla di dosso e la guarda con il fuoco negli occhi.
《Stronza sarà tua madre! Chiedile scusa!》, le ordina Damon.
Mi sta difendendo? Sto sognando? Si, sto sognando. Devo svegliarmi da questo assurdo sogno: è irreale!
《Mai! Questo non me lo puoi chiedere!》, risponde la ragazza aggiustandosi il vestito e andarsene sculettando.
《Te l'avevo detto che mi sarei comportato bene, no?》, dice Damon vedendo la mia faccia stupita.
《E io che invece pensavo che continuassi a fare lo stronzo... mi dovrò ricredere!》, dico ridendo e lui si aggiunge e a me.
《Amore...