Prima di salire su questo aereo, ho lasciato un bigliettino ad Ash e Grace sotto la porta della loro camera, rassicurandoli e chiedendo scusa ad Ash in anticipo per come Damon, si comporterà, qualunque sia la sua reazione. Magari mi odierà e non vorrà mai conoscere suo figlio, oppure mi odierà comunque ma, vorrà spiegazioni che io, non sono stata capace di dargli. Gli ho baciato la guancia mentre lui, dormiva profondamente e in un modo, da farmi tenerezza prima di lasciarlo da solo in quel letto e poi, sono andata a salutare Jade e Neil, che si sono prontamente offerti di accompagnarmi e di conseguenza, anche Cody. Salutarli ancora una volta, mi ha logorato il petto anche se, Jade e Neil verranno verso gli inizi di gennaio, a tenere d'occhio Jonah perché la babysitter non può ed Austin mi ha tormentato così tanto per una vacanza solo noi due, per starcene da soli, che alla fine ho accettato. Cody invece, verrà per Natale e quindi, tra due mesi lo rivedrò. Ad Austin non dispiace: loro sono buoni amici e quando lui veniva a trovarmi nei week-end, stavano ore e ore, a parlare di sport e si sfidavano alla play come dei matti oppure giocavano con il mio piccolo, cosa che preferivo di gran lunga! Austin è tutt'altro che un bambino ma, quando c'era lui, lo diventava e sembrava staccarsi per un momento dal suo lavoro così pesante, per certi versi.
Ed ora, sono qui, di nuovo su un aereo che, mi porta lontana da lui. Ho preso l'aereo parecchie volte in questi anni ma, è come se fosse la prima visto che, è successo un'altra volta ed io, non posso che starci male. È inevitabile non pensarlo, è più forte di me ma, è sbagliato e ne sono più che cosciente. Apro quel foglietto di carta infilato maldestramente nei miei jeans e mi domando il perché l'abbia riscritta. Perché voglio tenerla? Non lo so. Già... è successo che, mentre aspettavo gli altri nel salotto per andare via, sono risalita in camera e nel più totale silenzio, mi sono messa a riscrivere la lettera. L'originale, ce l'ha lui ovviamente ma, non so perché mi sia presa la briga di farlo. La velocità con cui scrivevo, non mi ha permesso nemmeno di leggerla nella mia mente e forse, è proprio per questo che, voglio leggerla adesso... voglio leggere quelle parole che, dal mio cuore sono finite diritte sul foglio.
"Ti starai chiedendo, perché ti scrivo... sicuramente, quandi leggerai questa lettera, io sarò già partita o forse, sarò a New York con Austin mentre, nella mia mente, ci sei ancora tu e il tuo ricordo che, anche se lo trovo difficile da ammettere, non è mai andato via dal mio cuore. Perdonami per non averti salutato ed essermene andata senza nemmeno una parola ma, non potevo salutarti non sapendo se ancora ci saremmo visti o se quello sarebbe stato un addio. Ci facciamo del male, Damon... ce ne facciamo in continuazione eppure noi torniamo sempre da capo, ogni volta. Quello che c'è stato in questi giorni, lo confesso, è stato bellissimo e tutto perché ci sei tu: sai che tu sei importante per me! Non ti ho scritto solo per dirti questo ma, per alcune cose che, non ho avuto il coraggio di dirti. Intanto, volevo dirti grazie. Già, ti dico grazie perché mi hai regalato il vero amore e spero che io, te l'abbia regalato a te. Sei stato lo sbaglio più bello della mia vita ma, a quanto pare, sei stato anche la mia più grande rovina. Amo Austin e lui ama me però... io amo anche te. L'ho capito quando, abbiamo ballato l'altra sera e tu mi tenevi tra le tue braccia e io... mi sentivo così bene e libera, solo perché c'eri tu e c'ero io. Tra noi c'è attrazione e ci amiamo ancora ma, c'è Austin come ho detto e, devi sapere che lui, per me, c'è stato quando stavo male e se stavo male, lo ero per te. Devi anche sapere che, è passato un anno prima che io e Austin stessimo insieme. Ti pensavo ma, alla fine, ho deciso di essere amata perché mi sentivo sola, tradita e... Austin mi amava: gli ho dato una possibilità e sono finita per innamorarmene perché lui, mi fa sentire protetta. Sono due amori diversi ma, io ho già scelto quando questa mattina non mi hai trovata con te. Una cosa e solo una, penso che dipenderà il nostro futuro e in passato, ti ho mentito su essa. Quell'ultima sera, quando sei rientrato, io volevo parlarti ma, ho insisto che iniziasse tu: non ti ho detto cosa volevo dirti! Ieri sera, te lo volevo dire dopo tutti questi anni, quasi un'eternità ma, pensavo che tu, avessi il diritto di saperlo nonostante io pensassi che, mi avessi usata e altre cose che tu, hai smentito. Alla fine, non te l'ho detto ed è proprio questo l'obiettivo di questa lettera. Io, Damon... quel giorno di tre anni fa, avevo scoperto di essere incinta. Aspettavo un figlio da te ma, per un motivo o per un altro, che mi ha spinto a sparire e di conseguenza, a non rilevarti di lui, di nostro figlio, non te l'ho più detto. Ti chiederai cosa ho fatto... l'ho tenuto con me. Ho partorito a New York e considera Austin, suo padre. Non sa nulla di te perché, credevo di non vederti più ma, mi sono sbagliata, di nuovo... sono un mostro! Odiami, ti prego ma non potevo cercarti per dirtelo poiché mi sentivo ferita dalle tue parole e, credevo che non meritassi di sapere. Sono stata un stupida! Volevo dirtelo... non mi importa cosa farai dopo aver letto tutto ciò ma, ti capisco se di lui non te ne importasse nulla: non sai nemmeno il suo nome! Si chiama Jonathan ma io, lo chiamo Jonah. È bello, proprio come te. Faccio discorsi che, non dovrei fare ma, se non te lo dico adesso, me lo rimpiangerò a vita! Non so se ci rivedremo ancora o se non verrai nemmeno vedermi in foto ma, quello che so è che ho sbagliato e lo ammetto! Mi dispiace anche se le mie scuse non valgono molto...
Scusami tanto, Damon per averti rovinato definitivamente.
- Kat."
Mi sento come se un masso mi abbia colpito in pieno petto. Ho scritto delle cose bellissime, facendomi guidare dal cuore ma lui, non mi perdonerà e non vorrà mai vedere suo figlio. Da una parte ne sarei sollavata perché se Damon rientrasse a far parte della vita di Jonah, rientrerebbe anche nella mia, in un certo senso e questo renderebbe tutto più complicato ma dall'altra, come ha detto Ash, Jonah crescerebbe nella menzogna e le bugie, vengono sempre a galla. Non so cosa mi aspetti domani, tra una settimana o tra un mese e preferisco non saperlo: il destino deciderà per me questa volta!
POV'S DAMON
Stringo quell'insignificante foglio tra le mani fino a renderlo solo cartaccia. Mi sta distruggendo. Sto dannatamente piangendo. Era incinta, cazzo! Io ho un figlio e non sapevo nulla. Cazzo. Cazzo. Mi prendo il viso tra le mani e mi dondolo nervosamente come un disperato anche se, in questo momento, privo tutto tranne disperazione. Mi stronfino le mani tra i capelli e getto il figlio per terra. Giro per le stanza. Grido. Continuo a piangere.
"Era incinta. Ho un figlio. Non sapevo nulla di lui..."
Stringo i pugni e la mia mano, si scontra contro la parete. Ribalto la scrivania. Un altro pugno e la parete si sfregia. Sento le braccia gonfiarsi ed il respiro irregolare. Chiudo gli occhi annebbiati e quando li riapro, la stanza è distrutta. La porta si apre ed entrano nella stanza. Mi guardano tutti e due come se non sapessero nulla ma, loro sapevano. Ash sapeva. Neil anche. Erano miei amici. Miei amici, cazzo! 《Damon, ma che cazzo hai fatto?》
Li guardo entrambi con lo sguardo basso. Sono dei traditori, solo dei traditori! Agisco in fretta infatti, in un nano secondo, Ash è a terra: l'ho scaraventato dall' altra parte della stanza. Lo ripesco per il colletto e lo sbatto contro il muro.
《Sei un bugiaro! Siete tutti dei figli di puttana! Avete finto di essere miei amici, eh? Cosa ci guadagnavate, eh? Forse qualche pugno in meno sulle vostre faccine di merda...
Ho un figlio e nessuno di voi mi ha detto nulla? Capite? Come cazzo avete potuto? Come?》, gli urlo contro a un centimetro dalla sua faccia.
《Amico, ascoltami...》, interviene Neil posando una mano sulla mia spalla. Mi fa schifo!
《Togli quella lurida mano da me: non sino tuo amico!》, sbraito e lui senza obiettare la toglie.
Ritorno a guardare colui che, consideravo un amico, un vero amico ma, mi sono fidato della persona sbagliata.Sono tutti dei traditori del cazzo! Lo sapeva tutti tranne me, lo sapevano. Un destro, si fa strada a lato della faccia di Ash e la parete, ne soffre quanto almeno sto soffrendo io.
《Siete tutti dei traditori! Mi fidavo, capite? Lo avete sempre saputo, vero? Sapevate anche dove si trovava, scommetto...》, dico con un risata diabolica che sorge incontrastata sul mio volto. 《Avevamo giurato di non dirti nulla, ti prego di capire...》, sussurra Ash.
《Eravate miei amici!》, ribadisco urlando e un sinistro, sbatte contro il sul viso questa volta. Mi allontano sentendo dolore per le mie goti pieni di sangue ma soprattutto per il dolore del mio cuore. Ho bisogno di aria.
Ash si rialza con l'aiuto di Neil e si pulisce il naso da cui sgorga il liquido rossastro.
Sono disgustato! Distrutto.
《Damon, lei è anche nostra amica... ti abbiamo mentito su questo ma, non sapevamo dove fosse, te lo giuriamo... solo Cody lo sapeva!》, esclama Neil.
《Non vi credo più! Sono tutte cazzate, voi e le vostre cazzate... ho dovuto sapere di avere un figlio attraverso una lettera, lo capite? Da lei lo posso anche accettare ma, da voi... ci saremmo risparmiati anni di sofferenze!》, grido di nuovo sul punto di piangere ma, ne ho proprio le scatole piene.
《Intorno a me, ho avuto solo degli stronzi egoisti che, mi vedevano mentre preferivo morire su quel fottuto divano piuttosto che vivere senza di lei e ora, mi viene a dire che s-sono padre... ho un figlio, porca puttana!》
Vorrei chiudere gli occhi e risvegliarmi, sapendo che era solo un sogno ma, non è così. Questa è la verità.
《Damon, pensava che tu fossi scomparso! Non te l'abbiamo mai detto ma, lei chiedeva di te e noi, per non farla soffrire ancora di più, le dicevamo che ti eri scomparso per questo non ti ha detto nulla... non avercela con lei e nemmeno con noi! Volevamo solo che voi non soffriste...》, ribadisce calmo Ash.
《È così avete ingannato anche lei, eh? Me ne avrebbe davvero parlato se sapeva che io c'ero ancora?》, chiedo.
I due non rispondono e io, preferisco togliere il disturbo. Il mio posto non è più qui.
Li sorpasso e scendo di sotto seguito da loro. Prendo le chiavi della mia moto e mi dirigo alla porta.
《Dove stai andando?》, urla Neil.
《Non lo so... devo schiarirmi le idee. Non cercartemi, non so quando rientrerò!》, dico semplicemente.
《Non puoi guidare così, Damon! Ti prego...》
《Fatti i cazzo tuoi...》, dico prima di gettarmi fuori e lasciare tutto alle spalle. Quella lettera. Tutto questo tempo. Era incinta. Ho un figlio. Sono padre. Nessuno mi ha detto nulla. È tutto così confuso. Non so cosa fare. Non so che pensare. Devo riflettere. Devo sfogarmi. Vorrei bere ma, non posso. Ho smesso di gettarmi nell'alcool per non affrontare la vita. Il mio respiro si fa più regolare, lasciando spazio alle mie debolezze. Ai miei punti deboli. Cosa devo fare ora?