Capitolo 36⭐️

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Prima, non mi importava chi Luis ferisse o almeno, non mi facevo complessi delle ragazze che uscivano con me e poi subivano violenze da lui perché non me ne importava e soprattutto, non ne ero innamorato ma, con Kat, la mia vita é mutata completamente. Io la amo e questa cosa, cresce ogni giorno di più e qualche volta, mi atterrisce del tutto. Dipendo da lei. Non sono niente senza di lei eppure, vorrei che non dovesse subire le angherie delle mie scelte del passato: vorrei che non mi avesse mai conosciuto. Il grosso é fatto e ora, ci sono le conseguenze.
《Amico, che vuoi fare?》, domanda Neil entrando nel Red.
《Propongo uno strozzamento e successivamente, una morte lenta...》
《Cosa? Sei pazzo? Non voglio mettermi nei casino per te!》
《Allora che proponi, genio?》
《Mmmh...》
《Bella risposta! Allora facciamo a modo mio!》
Mi segue a raffica e raggiungiamo il dietro del locale, dove di solito, si rifugia Luis e la sua banda. Il buttafuori, mi riconosce subito e ci fa passare senza esitare. Il tutto è molto familiare nonostante i miei ricordi siano mischiati ad alcool e ad altro.
《Ti senti bene?》
《S-sto bene. Troviamo Luis e andiamocene da qui.》, esclamo andando verso il bancone. Chiedo al barista e lui mi indica un tavolo in fondo. Vedo Luis seduto insieme ad altri quattro, con quelle faccie da mafiosi, da prendere a schiaffi e, affianco, due ragazze in completo intimo, che si strusciano su di loro. Voltastomaco!
Sbatto contro qualche drogato ma, alla fine, lo raggiungo. Mi guarda come se sapesse già che sarei venuto e ride, a prendersi gioco di me. Mi stanno girando le palle e sono davanti a lui, da soli dieci secondi.
《Che sorpresa! Damon, vuoi riiniziare a svagarti? Sul nostro tavolo, c'è sempre spazio per te!》, dice continuando a bere.
《Non fare il coglione che, se non l'ho fatto in passato, non significa che non ti spacchi il culo mai più...》
Gli uomini ai suoi lati, fanno uno scatto, come per proteggerlo ma, lui li ferma non appena alza la mano in aria.
《Luis, lui è il famoso Damon Clark?》, domanda uno dei quattro.
《Lui é Damon, sì...》, dice quasi fosse stufo. 《Avete finito di dialogare? Tu ed io dobbiamo parlare e voglio chiuderla definitivamente o giuro che spacco la faccia a te e tutti i presenti... non penso vi convenga!》, dico sbattendo il pugno sul tavolo.
I tre, spalancano gli occhi alla vista di quel pungno stretto e della mia faccia tirata dalla rabbia.
《Calmino, amico! Forza, parla in fretta: qui ho un bel gruzzolo e non ho intenzione di perderlo per le tue paranoie!》, dice buttando un paio di carte sul tavolo. Tutti aspettano iuna mia reazione, che non tarda ad arrivare. Rovescio il tavolo che, finisce addosso a una ragazza e mi pianto davanti a lui, prendendolo per il colletto della maglietta lurida che indossa.
《Sentimi bene pezzo di merda, so che stai facendo, okay? Stai cercando di farmi incazzare in modo che io spacchi quel tuo bel faccino e poi passi dei guai ma no, perché noi risolveremo tutto da buoni amici, mi ha capito?》, dico strattonandolo ancora. Lo lascio e faccio segno a tutti di dileguare. Come dei bravi cagnolini, obbediscono e se ne vanno. Risollevo il tavolo e mi metto seduto, subito dopo lo fa anche Luis.
《Che cazzo vuoi, Clark?》, dice contorcendo il naso.
《Voglio che tu la lasci in pace!》
Scoppia a ridere e beve un altro goccietto.
《Ti riferisci a quella ragazzina dell'altra volta? Davvero, Damon? Pensavo che potessi aver di meglio...》
《A te non deve fregare con chi sto e poi, a me non pare che non ti interessi più di tanto...》
Mi lancia un'occhiata e capisco che, per l'alcool nei polmoni, non ci arriva molto rapidamente.
《Senti, so che la stai seguendo e la devi piantare. So che ti piace giocare ma, per lei, io sono pronto a trattate oppure ad ucciderti: scegli velocemente!》
《Oh, Damon! Caro, Damon sei così ingenuo! Si, é vero, la sto pedinando o meglio, Vinc lo sta facendo ma, non le farò del male...》
《Ah si? E allora perché la stai facendo?》
《Ah, pensavo solo di scoparmela!》, dice incurante. Io lo ammazzo.
Mi alzo e gli tiro un pugno dritto al naso. Mi massaggio la mano e poi ritorno a sedermi.
《Lo volevi proprio fare, eh?》, dice ridendo.
《Non posso negarlo! Lasciala in pace, lei.. lei non è come le altre Luis: è dolce e tante altre cose che, queste ragazze non hanno nemmeno. Non è una puttana, lei è speciale e non merita che tu le faccia del male!》
《E vediamo, io cosa ne ricavo?》
《Tutto quello che vuoi. Soldi o altro, dimmi tu!》, dico stupito del fatto che voglia trattare.
《Ne ho già soldi. Voglio la tua macchina!》, dice sogghignando.
《La mia macchina? Se hai soldi, te la compri, no?》
《I miei guadagni sono anche quella di Vinc e quindi, i soldi, spartiti non sono molti e non mi bastano per una bella macchina come la tua.》
《E se te la do, tu non le farai nulla, vero?》
《Accetta, Damon!》
Non mi importa dell'auto, posso ricomprarla, l'importante è che Kat non viva più nel terrore di essere perseguitata. Al diavolo! 《Accetto, infatti! Manda qualcuno a prendere la macchina al college che lascio le chiavi in auto!》, dico alzandomi e facendo per uscire.
《È un piacere fare affari con te, amico mio!》
Mi rigiro e gli assesto un altro pugno sulla mascella. 《Non sono tuo amico!》, dico prima di tirare fuori Neil dal locale.
Come ho fatto a frequentarlo? Che cretino che sono stato!
POV'S KATY
Sono in pensiero per lui! Non riesco a chiudere occhio e sono già le tre del mattino. Ho una mezza idea di scrivergli ma, l'altra me, dice di non disturbarlo e aspettare una sua chiamata. Mi alzo dal letto, anche per il caldo e giro per la stanza, senza una ragione precisa. Dopo un pò, mi ricordo di aver chiuso il telefono e mi sbrigo ad accenderlo. Infatti, trovo tre sue chiamate. Lo chiamo e per fortuna, risponde subito.
*inizio*
"Kat?! Dio, Kat perché non rispondevi? Mi è preso un colpo!"
"Scusami, avevo spento il telefono e avevo paura di ricevere un altro messaggio e..."
"È tutto risolto! Ho risolto con Luis e Vinc se n'è andato!"
"Era Vinc, quindi? Cosa volevano da me?"
"N-non importa, Kat! Adesso sei al sicuro!"
"Come l'hai convinto? Non l'avrai mica..."
"Non ho fatto nulla apparte dargli qualche pugno quando ha detto che voleva scoparti... in quel momento lo avrei voluto uccidere!"
"E quindi come l'hai convinto?"
"Gli ho dato la mia macchina..."
"La tua macchina? Costa un botto di soldi, Damon! Hai davvero rinunciato a quella macchina?"
"Non mi importa nulla, me ne comprerò un altra non appena farò un altro incontro. Quello che conta è che tu stia bene... vorrei vederti in questo momento!"
"Anche io! Dobbiamo stare separati solo un giorno poi, ritorno per il ringraziamento dei tuoi, promesso..."
"Stai sorridendo?"
"Cosa?"
"Stai sorridendo? So che lo stai facendo..."
In effetti é vero.
"Come lo sai? Non è che mi spii anche tu, no?", dico ridendo.
"No però, conosco abbastanza bene la mia ragazza da sapere che adesso, sta sorridendo..."
"L-la tua ragazza? Ho sentito bene?"
"Adesso che Luis si è tolto dai piedi, immagino che tu sia la mia ragazza, no?"
Sto esultando dall'euforia, in silenzio.
"Quanto vorrei baciarti, ora!"
"Non dire così o ti raggiungo, anche a piedi!"
"No, hai ragione! Ci sentiamo domani mattina, d'accordo?"
"Si, ti chiamo io. Sogni d'oro, dolcezza!"
"Notte, Damon!"
*fine*
Ora sono sicura che dormirò come un angioletto! Vorrei davvero vederlo e scaldarmi, in questo letto così vuoto, tra le sue braccia. Il telefono vibra nella mano e la schermata, si illumina di un suo messaggio.
"Ti amo!"
Il mio cuore fa un salto, come la prima volta.
*IL GIORNO DOPO*
Stephan è venuto presto stamattina e ha fatto colazione con me. È come hai vecchi tempi, solo senza tutte quelle cerimonie, senza mia madre a dettare regole su noi due e la nostra storia.
《Le hai controllato la febbre?》, mi dice Stephan mentre metto le cose di ieri sera a lavare nella lavastoviglie.
《No, non è ancora sveglia. La devo svegliare?》
《No, meglio che smaltisca la febbre se riesce a smaltirla...》
《Devo chiamare qualcuno che la guardi, domani! Io non ci sono e, se si riprende almeno un pò, non credo di ritornare in questa casa, anche perché lei non mi vuole...》
《Ma che dici, Kat? Lei ti vuole bene ma, sai quanto è testarda, come te oltretutto e, lei si preoccupa per il tuo futuro con... con lui. Che futuro avresti?》
《Perché tutti dite così? Damon lavoro e combatte come un professionista e probabilmente, guadagna più di te e lei messi insieme... solo perché vi sembra il solito ragazzo che spezza cuori, voi lo giudicate? Non sapete nulla della sua famiglia e del suo passato...》, dico con un disprezzo interiore nei confronti di entrambi.
《Tu credi così tanto in lui? Il fatto che ti dica le sue paroline magiche che ti fanno perdere la testa, non vuol dire nulla...!》
《Per me vuol dire qualcosa, invece!》, gli dico con più convinzione.
《Scusami Stephan ma, senza una ragione valida, io crederò sempre a Damon e forse è anche sbagliato ma, lo amo. Non posso smettere di esserlo... emh, io vado a fare una doccia! Se ti chiama mia madre...》
《Si, lo so... vai tranquilla!》, dice fissando le sue mani intrecciate sul tavolo con un espressione buia. Sapevo che avremmo affrontato più volte l'argomento ma, sono stanca di ripetere sempre le stesse cose. Ho spiegato ciò che provo ma, a quanto pare, solo i miei amici, mi capiscono.

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