Mi scruta attentamente come fossi un'opera d'arte e poi sospira.
《Mi spieghi questa storia?》, dice guardando per terra. La porta si apre, la secondo volta in un giorno, troppo velocemente. 《Oh, scusate ho interrotto qualcosa? Neil ha detto che volevi parlarmi》, dice Jade scrutandomi dalla testa ai piedi.
《Si, entra! Damon stava andando via!》
Lo guardo e mi pento di averlo fatto. I suoi occhi sono troppo potenti per contrastare il piccolo lato di me che prova disprezzo per l' umore di questo ragazzo: cedo sempre! Lui comunque si alza e sbatte la porta contro.
Rimbalzo dalla violenza con cui l'ha fatto.
《Che è successo, amica? Problemi di convivenza?》, dice poggiando una mano sulla mia spalla.
《Hai idea di cosa gli prenda? Fa lo stronzo dalla mattina alla sera e oggi, lo è stato di più degli altri giorni!》, dico andando a sedermi sul letto e prendere un cuscino da stritolare.
《Damon è sempre così, Kat! Perché pensi che sia diverso? Solo perché ti ha baciata un paio di volte?》, chiede confusa e sincermente, lo sono anche io. Perché tutti si meravigliano del fatto che io parli di Damon come se, prima di ritornare in sé, si comporti bene? Possibile che sia così bipolare soltanto con me? Prima Neil ha riso di lui e ora, Jade mi guarda come se stessi dicendo la più grande cazzata del mondo.
《Non capisco! Io credo che... che voi conosciate una parte di Damon perché con me, ha due faccie e ti assicuro, che non è facile da gestione il suo repentino cambio di personalità!》
《Non saprei, Kat! Damon è... Damon! Il ragazzo sciupa femmine e poco gentile che ti ho descritto quando ci siamo conosciute! Con te... è diverso? La scorsa volta non abbiamo finito di parlare!》, dice affiancandomi.
《È diverso con me! Poi, Neil ti ha detto che sono andata da Adam?》
《No!》, dice pensandoci un attimo.
《Beh... Damon mi aveva irritato ef ero venuta a cercarti! Tu stavi dormendo e lui mi ha detto di andare a fare compagnia ad Adam: così ci sono andata! Abbiamo parlato e riso, ma ad un certo punto, mi ha versato le sbaglio un bicchiered'acqua sui vestiti e mi dovevo cambiare! Mi ha offerto la sua maglietta e poi mi ha accompagnata in camera. Quando stava per andarsene, Damon ci ha visto e... non lo so, sembrava geloso!》, dico curando ogni dettaglio.
《Geloso?! Damon, geloso? Impossibile!》, afferma facendo uno strano verso con la voce.
《Hai appena interrotto una scenata e, non sarebbe la prima volta che me la fa!》, dico cercando di portarla a riflettere.
《Kat... lo so che non mi riguarda ma, dimmi la verità: provi... provi qualcosa per lui?》
Mi sento tra la vita e la morte oppure, semplicemente nella mia stanza del college a parlare con la mia amica del suo migliore amico, che mi ha sconsigliato di frequentare troppo e sopratutto di innamorarmene.
《Io... credo di... insomma credo di provarequalcosa ma non so effettivamente cosa!》, dico. È una bugia, solo in parte; è una mezza verità.
《Lo sapevo! Kat, ti prego, scordartelo! Gli voglio bene ma, non voglio che lui ti ferisca o che succeda di peggio!》, dice diminuendo tonalità. 《Peggio, in che senso? Non ho detto di.. di amarlo! É solo una cotta, credo... forse nemmeno! Non c'è preoccuparsi!》, la rassicuro.
《Lo spero ma, nonostante ciò, non consiglio di continuare queste cosa! Non per lui, per te! Lui non ama nessuno, Kat! A stento vuole bene a qualcuno: non sa cosa significhi amare!》
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"Non sa cosa significhi amare!"
Mi rimbombano incessantemente le parole di Jade nella testa. Non capisco cosa intendesse di preciso ma, la maggior parte di quelle parole, sono inutili! Non è una cotta, non lo è mai stata! Cosa faccio adesso? Il mio cuore parla per sé, la mente non è da meno!
Mi spazzolo i capelli, frustata come non mai e poi mi vesto, dopo una calda doccia purificante. Indosso un paio di pantaloncini di flanella e un top.
Prendo il phon e mi accovaccio per raggingere la spina in basso. Quando mi rimetto in piedi, Damon mi osserva dalla porta collegata alla sua camera.
《Non riesco a dormire: tu che fai?》, mi chiede rigidamente.
Non rispondo, ancora parecchio offesa dal suo comportamento. Accendo il phon e lo ignoro ma, dopo poco, stacca la spina dalla presa.
《Ma che fai?》, gli dico.
《Mi spieghi perché? Perchè ogni volta che litighiamo spunta qualche coglione follemente innamorato di te che riesce a portarti nella sua stanza e a scoparti, eh? Prima quel Stephan, poi Austin, pomeriggio quell' Ash e ora Adam? Indossavi anche la sua maglietta!》, dice con molta calma, così tanta da far paura.
《Ti rigiro la domanda: perché ti interessa, Damon? Posso andare a letto con chi voglio, giusto? A te non importa tanto e poi, continui a fare l'orgoglioso e non chiedere scusa.》, dichiaro sicura di me, convinta a non cedere.
《Mi fai perdere il controllo, porca puttana! Non è una giornata rosa e fiori, okey? Poi ha chiamato quello lì e sono scoppiato!》, commenta avvicinandosi a me.
《Quello lì è mio cugino, Damon! Non uno "follemente innamorato" di me!》, esclamo.
《Allora... okey!》, dice abbassando la guardia.
《Okey? Nulla è Okey! Mi devi spiegare perché ti comporti così e non intendo ricevere un no come risposta!》, esigo.
《Bene....no!》
Se ne va e io, questa volta, non intendo starmene con le mani in mano e aspettare che il principino si degni di parlarmi o di risolvere per lo meno.
Mi dirigo in camera sua e non mi faccio scrupoli nel gridargli addosso.
《Damon, stammi a sentire, non ce la faccio più con questa situazione tra di noi quindi, o mi dici come stanno le cose o me ne vado e... non intendo dalla tua stanza!》, dico senza aspettarmi una risposta intelligente in cambio. Lui non stacca la mano dagli occhi e l'altra con cui si messaggia le tempie. 《Non sono in forma! Se non vuoi che dica altro, vattene! Lasciami solo, cazzo!》, dice con un tono lamentoso.
Non so perché ma, inizio a preoccuparmi: non si è mai arreso, così!
《Cos'hai?》, domando.
《Sei ancora qui? Esci...》sbraita.
《Non esco! Sono qui, parlami, dimmi cos'hai!》, gli urlo stanca di tutto è tutti.
Si alza e mostra i suoi occhi, sfortunatamente bagnati e rossi, con le guancie rigate a stento, visto che a ogni lacrima è scacciata dal suo braccio, automaticamente.
Lo guardo con un pizzico di amarezza.
《Che... che è successo?》, dico accarezzandogli il viso. Non lo riconosco, questo Damon fragile e pieno di misteri. So che mi nasconde qualcosa. Prende la mia mano e se l'appoggia al petto, nel punto dove il suo cuore sta correndo pericolosamente.
《Mi fa male! Fa tanto male!》, dice chinando il capo.
《Vuoi sapere cos'ho? Te lo dico subito! I miei sono divorziati:
mio padre era un alcolizzato e cerca ancora di uscirne. Mia madre si è risposata e a lei, non frega un cazzo di me! Ha un altro figlio e non si preoccupa più di me da quando avevo 8 anni. Mio fratello minore è in una casa famiglia ed è da 3 anni che non ho notizie di lui! E, la ciliegina sulla torta, credo di essermi innamorato!》, dice come se fosse la cosa più disgustosa che abbia mai emesso la sua voce. Innamorato: di chi? Cazzo, che dico ora?
《Credo di essermi innamorato, porca puttana e, non ci voleva! Non posso innamorarmi!》, dice lasciando la presa sulla mia mano. Mi avvicino di più e gli sollevo il viso.
《Chi è? La conosco?》, dico con un sorriso più falso di me e tutta la storia con mio padre.
Ridacchia continuando a versare lacrime.
《Non posso!》, dice mettendo le distanze tra di noi.
《Dimmelo!》, lo voglio sapere prima di sotterrarmi.
Si strattona i capelli con un gesto teatrale della mano.
《Sembrerò uno sciocco!》
《Non significa essere sciocchi, amare! Avanti, dimmelo!》, gli dico.
《Mi sembra strano che tu non te ne sia accorta! Non è evidente?》, dice sfregandosi le mani.
《No, non lo è! Ancora non credo a quello che dici quindi, come posso saperlo?》
《Se ti dicessi che... che sei tu, che mi sono innamorato di te, che faresti?》...