Non desidererei altro in questo momento se non sfiorare le sue labbra con le mie e, inevitabilmente mi sento un mostro. Il suo fiato è così familiare e scaturisce in me, quei ricordi proibiti. Quando si toccano leggermente, una voce stridula lo richiama.
《Damon amore, ecco dov'eri... che fai qui con questa...?》
Questa, eh? Si è portato pure una puttana con sé e voleva baciarmi: i miei complimenti! Capelli biondi platino, culo alto e labbra finte più del suo irritante sorrisetto.
《Questa, come la chiami tu, se ne stava andando...》, mi faccio la largo tra i due ma, mi rigiro di colpo.
《Ah Damon, sono contenta voi... avete una relazione, no? Oppure mia cara, tu e Damon vi date solo da fare? Se fosse così, una sarebbe una relazione insana, lo sai no?... 》, dico con la faccia della finta dispiaciuta.
Damon mi guarda con uno sguardo duro, quasi come per invitarmi a smetterla di blaterale e io, ricambio con un sorrisetto. L'oca invece, butta le braccia lateralmente intorno al suo collo.
《Ci stiamo lavorando, carina... tu invece, Non ce l'hai un fidanzato? Ops, forse ho toccato un tasto dolente...》, esclama mettendo una mano davanti alla bocca con fate da ingenua.
《Tranquilla, sono felicemente fidanzata e ora, scusatemi ma, devo ritornare alle feste... divertitevi!》, li salito con la mano e mentre lui alza gli occhi al cielo, lei ricambia un sorriso.
Rientro in sala e, come se per tutto questo tempo avessi trattenuto il fiato, riprendo a respirare. Tutti si divertono qui dentro e io, ho le idee più che confuse. Mi dirigo in bagno e chiudo a chiave. Per mia fortuna, non ha lasciato segni sul mio collo e il trucco è intatto tranne per il mascara, visibilmente colato. Ho avuto la bella idea di portarmi l'occorrente nella mia mini borsetta, così lo ripasso e già che ci sono, ripasso le labbra con il rossetto più scuro.
Non sono comunque pronta a rientrare per vederlo con quella. Hanno una relazione? Devo credere a quello che mi ha detto? Anche se fosse così, non doveva andare via, doveva dirmelo e lo avremmo affrontato insieme ma, lui è Damon. Posso capire che volesse proteggermi ma, non lo posso accettare. Che io capisca il perché ha fatto quel che fatto, non vuol dire che lo perdono... mi ha fatto troppo male! Ha detto di non aver mai smemmo di amarmi: sarà vero? Quando mi ha detto di non provare nulla per me, quel giorno, lui sembrava così convinto di quello che diceva e gli ho creduto, non pensando minimamente a una possibile spiegazione da parte sua: l'ho accettato e fine della storia. Anche se fossi vero... anche se lui mi amasse, io non so più cosa prova. C'è Austin, c'è sempre stato e solo adesso penso di voler ringraziare in parte quella ragazza per aver interrotto quel momento tra me e Damon. Lui mi ama ancora? Forse ma, io non so cosa provo... C'è Austin, lui c'è sempre stato per me e Jonah anche se non è suo figlio. Eppure Jonah lo credo suo papà poiché si comporta da tale. È piccolo ma, capirebbe se gli dicesse che Damon è suo padre?
Se ci fosse stato quel bacio, gli avrei detto di Jonah ma, non è successo.
Devo pensare ad altro. Prendo il telefono e compongo il numero di Austin che mi risponde dopo tre squilli.
"Amore mio, tutto bene?"
"Ei, si qui va bene e voi che fate? Jonah fa il birbante?"
"Stiamo giocando a nascondino e anche se io so dove si nasconde ovvero sotto il tavolo, faccio finta di cercarlo e alla fine mi arrendo e lui esce dal suo nascondigli con aria vittoriosa...", ridacchia.
Come posso non amarlo? Come posso anche solo per un instante aver dubitato dei miei sentimenti nei confronti di Damon? Non so se lo amo ancora, lo ammetto ma, il rapporto tra me e lui, non ritornerebbe mai com'era o almeno credo.
"Mi mancate da morire... se fosse venuti non sarei in un bagno per scampare alle fauci di una giovane sposa!", dico ridendo.
"Ci manchi anche tu, piccola... h-hai parlato con gli altri? Di noi, intendo..."
"Si e sono tutti felici, anche se Jade credo che ti odierà per un po' per averle mentito..."
"Mi perdona sempre... amore vai a divertirti, sennò così non sto tranquillo...""Si, hai ragione... baciami il mio piccolino... ti amo, Austin!"
"Ti amo, piccola... ci sentiamo domani mattina! Lascio Jonah solo per mezza giornata con la babysitter. Ho chiesto al mio capo il permesso di portarmi il lavoro a casa e me l'ha concesso per questi due giorni senza di te... vorrei baciarti!"
"Sei un tesoro, mi fido di te... ti mando un bacio enorme, amore..."
"Sognami!"
"Anche tu! Notte..."
Chiudo in fretta la chiamata e senza pensarci, accosto il telefono sul cuore. Questo ragazzo è unico e speciale, bello e premoso... praticamente il contrario di Damon, apparte per la bellezza...
Sono due bellezze differenti ma uguali , diciamo...
"Che cazzo dici? Damon è mille volte meglio... Ma te li ricordi o no i suoi pettorali?"
Stupida vocina, taci. Non mi serve altra confusione. 《Eccoti qua ma, dov'eri finita?》
Jade. 《M-mi... sono versata della bibita sul vestito e... mi sono trattentenuta un po' per toglierla del tutto...》, mento.
《Hai risolto, quindi?》, chiede scrutando il mio vestito.
《Si, ho finito... cosa volevi?》
《Ah, giusto... vieni!》
Mi prende la mano e mi trascina quasi correndo verso la sala. Ash e Grace stanno ballando sulle note di una canzone. Il loro primo ballo da sposati. Sono così teneri mentre lui, le sussurra parole dolci all'orecchio.
《Dai, tocca a te... vai!》
Mi spinge in avanti fino a toccare la schiena di mio cugino e lui si stacca da Grace per poter ballare con me. Arrossisco per averli interrotti ma, appena vedo che, Damon invita Grace a ballare, mi rilasso. Ash fa intrecciare la mano con la mia mentre con l'altra, afferra il mio fianco e io la posiziono sulla sua spalla. Ondeggiamo sulle note della canzone in silenzio.
《Mi dispiace... mi dispiace di non averti detto nulla su Damon...》, dice con voce flebile facendo un cenno verso di lui con la testa. 《Non sa del bambino, giusto?》
《Ovviamente no ma, sono convinto che tu debba dirglielo... Jade mi ha detto che stai con suo cugino a New York ma, quel bambino... non è suo! Deve saperlo...》
《Lo so ma, che senso avrebbe? Non penso ci rivedremo più dopo questo matrimonio e... Ho paura di perdere anche Austin...》
《Quindi non lo ami più? E vuoi che il tuo bambino abbia un padre non suo? La verità esce sempre a galla e mettiamo caso che, quando avrà sedici anni, verrà a saperlo: secondo come la prenderà? Ti odierà, Kat... meglio adesso che è piccolo ma, non quando ci si è cresciuti. Lui merita di avere il suo vero padre accanto... p ensa al tuo che non c'è mai stato! Lui avrebbe un padre di riserva sì ma, non sarà mai... Damon!》
Ha ragione. Ha fottutamente ragione. Non vorrei mai essere al posto di mio figlio se venisse a scoprirlo così... Sospiro e poggio il mio capo sulla su suo petto. È già, nonostante i tacchi, rimangl più bassa di lui...
《Lo farò... e gli dirò anche di non avercela con te...》
《Avete parlato prima, no? L'ho visto mentre ti seguiva in terrazza...》
《Spii, cuginetto? Comunque abbiamo parlato...》
《E di che cosa?》
《Mi ha raccontato degli ultimi anni, di Luis, del fatto che mi ha cercato e il resto fino a te... è tutto vero?》, dico curiosa della risposta.
《È tutto vero... Lui ti ama ancora, Kat! Non te lo direi se non ne fossi sicuro... si vede da come ti guarda!》
Non anche tu, Ash. Ti scongiuro.
Non rispondo e rimando immobile dove sono muovendo solo i piedi insieme ai suoi sulla pista. 《Mi permette?》 Voce sensuale e sexy. Damon. No, ti prego. Se questo è un incubo svegliatemi! Ash rifiuta, ti imploro...
《Oh, certo amico! Ritorno dalla mia sposa...》
Si stacca da me facendomi occhiolino per poi allontanarsi. Faccio per andarmene ma, mi blocca per un polso.
《Non fuggire da me, dolcezza...》
La mia pelle brucia sotto il suo soave tocco.
《D-Damon ritorna dalla tua amichetta...》
《Chi, Sandy? Voglio solo ballare con te... concedimi almeno questo...》
Sospiro e annuisco. Sorride e mi avvicina titubante a sé. I suoi occhi sono incastonati tra i miei, da non rendermi nemmeno conto di aver intrecciato le mani dietro al suo collo mentre le sue, mi tengono stetta per la schiena.
《Il nostro primo ballo...》, dice ridacchiando. Mi faccioscappare un sorriso e lui sembra felice di aver suscitato in me una qualsiasi reazione.
《È vero quello che hai detto prima... in terrazza? S-si fidanzata?》
Annuisco e i suoi occhi, non brillano più di quella solita luce.
《C-chi è? Lo conosco?》, chiede balbettante.
La verità. Iniziamo da questa verità.
《Austin. Viviamo insieme a New York.》
Distoglie lo sguardo per un secondo e sento che, le sue mani sono stretta più che mai dietro la mia schiena.
《Lo ami?!》 Adesso, sono io a distogliere lo sguardo.
《Rispondimi, ti prego...》, il suo tono è supplichevole. 《Lo ami come ami me?》
Lui dà proprio per scontato il fatto che io, provi ancora quel sentimento per lui ma, non sa cosa passa per la mia testa.
《È diverso...》, rispondo semplicemente.
Non insiste e gliene sono grato.
《S-sei felice con lui? Insomma... stai bene?》, mi sorride sotto sforzo.
Noto un cambiamento evidente in Damon. Non si arrabbia più come credo che, avrebbe fatto una volta. Mi ricordo solo adesso, che sono passati diversi anni che ci sono serviti per crescere, per essere più maturi.
《Si... lui, mi ha aiutata a superare quel momento di debolezza della mia vita... stavo soffrendo tanto!》, confesso.
Mi stringe di più a lui e io, mi lascio abbracciare. Il suo profumo. L'avevo dimenticato.
《"Non ti vedo. Tu non mi vedi. Sorridi. Voglio vederti sorridere. Amami ancora."》, sussurra al mio orecchio. Una scossa attraversa il mio corpo. Queste parole. Le ricordo benissimo nonostante sia passato tutto questo tempo.
《S-sei stato tu? Quel giorno mi hai mandato tu quei fiori?》, chiedo colpita.
《Non ti mai lasciata quando... quando tua madre se n'è andata! Ti guardavo da lontano...》, scrolla le spalle.
《Quei fiori mi hanno fatta sorridere quel giorno, dopo tanto tempo... ho ancora il bigliettino!》
《Mi fa piacere...》, sorride falsamente e abbassa di nuovo lo sguardo sulle sue scarpe.
Gli sollevo la testa con due dita e gli lascio un bacio all'angolo della bocca. 《Grazie...》, esclamo. 《Tutto per vederti sorridere... ti volevo dire che, stasera sei la ragazza più bella di tutta la festa, sicuramente...》
《Anche tu, non sei male...》, dico ridacchiando. Si lascia sfuggire una risata e, non posso che pensare a quanto tempo ho desiderato sentirla ancora.
Mi mordo il labbro e lui lo osserva con occhi che, chiedono pace. Smetto di fare quel gesto e mi immobilizzo, non appena la sua mano si posa sulla mia guancia per spostare dei capelli dal viso.
《Sei ancora mia...》, afferma guardando il mio braccio. Quel tatuaggio è lì.
《Damon, io...》
《Non dire nulla... va tutto bene! So che, sei ancora mia, lo sento qui dentro...》, afferma poggiando una mano sul suo cuore. Lo guardo non sapendo cos'altro fare o dire.
Mi bacia la guacia per un tempo lunghissimo e poi, la mia mano.
《È stato un piacere, signorina...》, mi fa l'occhiolino e si allontana. Mi porto la mano sulla guancia, ricordando le sue labbra sulla mia pelle. È inutile negare che, il mio corpo reagisce al suo in maniera non molto casta... tutti questi anni e ancora mi fa lo stesso effetto! Sono ancora sua? Non voglio sapere la risposta. Voglio solo allontanarmi di qui e pensare, pensare a quello che mi frulla nella testa anche se solo per pochi minuti, avrei bisogno di silenzio. Sola su una posta da ballo, con il mio cuore in mano.