POV'S KATY
Come fai capire se il mondo, sta per crollare? Come si fa a reagire? Come si fa a credere a questa assurdità...
Si sa solo che, se non ti alzi, la tua intera a esistenza sarà andata a farsi fottere. Per me, é un pò così, adesso. Preferisco essere inghiottita da un grande buco nero che vivere una vita senza di lui. Tutte le nostre risate. I nostri litigi. Le nostre gelosie e paure. Gli abbracci. I baci. L'amore. É tutto finito. La domanda è: tutta una bugia? Tutta una presa in giro? Ma soprattutto, perché? Che senso avrebbe dire di amare così tanto per poi negarlo? Solo sofferenza. Sono stata così scema... Cosa credevo, che lui sarebbe stato il mio "per sempre"? Mi sbagliavo. "Non mi ama. Non mi ama. Non mi ama..."
Le parole risuonano assordanti nella mia testa mentre, il cielo sopra di me, prospera l'inizio di un temporale. Non so dove sono. Ho perso la cognizione solo pochi secondi dopo aver varcato quella porta. Non voglio più entrare in quella camera anzi, in nessuna delle due. Non voglio più vedere niente che mi ricordi lui. Mi tappo le orecchie con le mani per non farmi sopraffare dai ricordi e automaticamente, emetto un urlo seguito da un lampo che si staglia dal cielo che mi fa stringere le braccia intorno a me. "Smettila di piangere. Smettila. Reagisci. Alzati.", sussurra piano la mia mente.
《Non ci riesco. Non posso. É tutto inutile.》, dico a voce alta tra me e me.
Le lacrime mi pizzicano gli occhi stanchi e sicuramente rossi. Butto la testa all'indietro, che sbatte contro il tronco dell'albero dove sono appoggiata. Un altro tuono. Il cuore mi fa male e il mio petto sale e scende da ore troppo velocemente. Il telefono squilla incessantemente e io, mi rifiuto di rispondere. Non so se sia Jade o Neil o... Damon ma, non mi interessa di nessuno. Sembra cattivo dirlo ma, voglio pensare al dolore che provo e al modo di placarlo prima che la pancia mi scoppi. Ad un tratto, si proietta un'immagine nella mia testa.
FLASHBACK
Io e Damon stiamo camminando mano nella mano per le strade di Buenos Aires, il giorno prima di Natale. L'immagine è poco sfocata ma, la ricordo come se fosse ieri. C'era un aria così nuova è confortevole tanto da dimenticare il rumore delle macchine, delle persone e dei bambini. Sentivo solo la sua stretta sulla mia mano e il vento gelido che mi accarezzava i capelli. Inconsciamente, mi ero fermata davanti a una vetrina ad osservare come, dentro ad un negozio, la mamma con la sua bambina, la rimproverava per qualche bravata infantile. Lei metteva il broncio e stringeva le spalle altezzosamente mentre, la madre la richiamava. Vedevo, man mano, il volto della mamma, addolcirsi per come la figlia si sentisse a disagio, guardando le sue piccole scalette rosa. Lei si è inginocchiata e dopo averle detto qualche altra parola, ha stretto tra le braccia la bambina che, sembrava brillare solo sorridendo. Quella scena mi fece tanta tenerezza.
《La vuoi?》, mi richiamò Damon guardandomi con quei bellissimi occhi corvini.
《Che intendi?》
《Vuoi una bambina o un bambino, un giorno?》
《Chi non li vorrebbe! Anche se quel giorno è lontano, voglio diventare mamma e guardare mia figlia/o come quella mamma guarda la sua. Con amore...》, affermai riportando lo sguardo alla vetrina.
《Bene allora, li avremo.》, disse Damon sicuro.
《Cosa?!》, domandai divertita.
《Avremo dei bambini. Sarà bello come il papà e testardo come la mamma!》, disse ricominciando a camminare con me a fianco. La sua espressione era serissima e non trapelava divertimento.
《Al massimo il contrario... e comunque chi te lo dice che io e te, staremo ancora insieme fra dieci anni?》, dico ridendo.
《Io, ovvio! Tu sei mia e nessuno tranne me può averti! La mia vita sei tu quindi, ho deciso...》, disse impassibile girandosi a guardarmi.
《Che cosa?》, esclamo ancora colpita dalle sue parole.
《Ho deciso che voglio stare con te per sempre. Sposarti. Avere due bellissimi bambini con te. E invecchiare con te fino alla morte dove, le nostre anime si rincontreranno e vivranno in eterno il nostro amore. Questo significa amare, no?》, domanda con un sorriso sulle labbra. Ero rimasta incantata da quelle parole ma soprattutto, dal fatto che le avesse pronunciate lui e, solo per un attimo, ho sentito così reale, la descrizione del nostro futuro insieme. Ero a corto di parole e non potti fare altro che baciarlo, gettandogli le braccia al collo.
《Sono le parole più belle che tu potessi dirmi...》, sussurrai appoggiando la fronte sulla sua.
《Grazie... le ho prese da Internet!》, disse baciandomi la punta del naso e poi scoppiare a ridere. Gli ho rifilato uno spintone sul petto e ho fatto la finta offesa fino a quando, mi ha avvolta nelle sue braccia riscaldandomi subito.
《Andiamo amore mio! Abbiamo tanto tempo davanti... sarai la mamma dei miei figli e mia moglie, un giorno! Cosa posso chiedere di meglio?》
Sorrido e inclinando la testa di lato, lo bacio dolcemente.
《Ti amo, Damon!
《Anche io, dolcezza!》
FINE
Questo è uno dei ricordi più belli che ho con Damon. Questo bambino/a è suo. Ho suo figlio in grembo e lui non lo sa. Non lo verrà mai a sapere. Voleva davvero avere dei figli con me o anche quelle erano solo bugie? Se non mi amava, come faceva a dire certe cose anzi, con che coraggio? Non capisco. Non capisco più nulla. Non so se mi stanno cercando. Non so se mia mamma é ancora viva. Non so perché Austin se n'è andato in quel modo e non so se la storia con Luis sia finalmente finita o se mi sta dando la caccia. Non so nulla perché, la mia vita, é stata svuotata.
Un tuono risuona nell'aria e una goccia ricade sul mio viso. Non sono mie questa volta poiché, il cielo ha deciso di sfogarsi su di me, in questa notte. Le gocce aumentano e io, mi faccio cullare dal rumore che sento non appena toccano terra, liberando il mio corpo, da quel caldo precedente. Una cosa è certa: non posso restare qui per inzupparmi e ammalarmi! Mi prendo cura di me e del mio piccolo da oggi in poi. Solo noi due. Il mio bambino crescerà senza il suo bel papà... Non so nemmeno se tornare al college, anche perchè non saprei come tornarci e ho troppa paura di rivederlo. Mi metto in piedi con difficoltà a causa del mal di pancia appena in atto e mi guardo intorno per scorgere un qualcosa di familiare.
Deserto. Non riconosco il posto. Non vedo macchine né nessun in giro. Inizio a camminare spaesata e quasi spontaneamente, mi copro il grembo cercando anche di ripararmi dal freddo. Vedo una fermata del bus e mi ci metto di sotto. Non so se passerà mai un autobus ma, è meglio stare qui che sotto la pioggia. Dopo qualche minuto, sento un rombo e non so cosa fare. Potrei fermarlo o no. Non posso fidarmi di uno che non conosco: potrebbe essere un maniaco o peggio o... qualcuno! E sempre uno che non conosco, Dio! Speriamo non mi vede...
Come non detto! Quello che immagino sia un ragazzo, gira il capo proprio verso questa direzione mentre sfreccia sulla strada. Fa retromarcia e si togli il casco sotto la pioggia. Un ragazzo che ha all'incirca la mia età, mi guarda sistemandosi subito il ciuffo bagnato.
《Ti serve un passaggio?》, grida per sovrastare la pioggia. Nego con il capo e poi, inizio a tremare come una foglia.
《Beh... a me non sembra. Dai vieni! Ti assicuro che non ti faccio del male. Questo non è un bel posto per una ragazza come te...》, dice sorridendomi e porgendo la mano con fare amichevole. Guardandomi, noto di avere addosso ancora la maglietta di... la sua maglietta e un paio di pantaloncini. Mi sento scoperta davanti a lui.
《Forza, sali! Se non mi trovi simpatico te ne vai ma, ti assicuro che in giro, non ci sono persone molte affidabili...》
Lo osservo ancora e poi prendo la parola: 《Mi posso fidare?》
《Mi vedi? Sono il ragazzo più affidabile di questa Terra! Sali e fai un favore a te stessa e a me che mi sto bagnando solo per farti salire su questa moto e quindi, aiutare una sconosciuta...》
Mi sfugge un sorriso ma, abbasso subito il capo.
《Dove devi andare?》, mi chiede.
《Io....vado al college ma, non ci voglio ritornare!》, dico sinceramente. 《Capisco... allora è un motivo in più per salire. Lascia che ti aiuti, forza!》, dice ancora con un sorriso che, devo ammettere sia molto contagioso. Mi porge nuovamente la mano e io avanzo prendendola con dubbio. È forte e tiene salda la mia mano appena presa. Mi passa il casco e io me lo allaccio per poi salire.
《Dove mi porti?》
《A casa mia...》, dice prima di ripartire. Sono costretta a reggermi a lui, altrimenti cadrei. Con la velocità che andiamo, non vedo nemmeno dove stiamo andando o se riconosco la strada su cui stiamo sfrecciando. Dopo una decina di minuti, accosta e noto una cosa a cui non ho fatto caso: ha smesso di piovere!
《Tutta intera?》, dice vedendomi impaurita mentre scendo.
《P-penso di sì... 》
《Bene... io ho una stanza in più. Puoi dormire da me...》, dice con nonlachance. Prima non lo vedevo bene ma ora, vedo i suoi occhi azzurri e un visetto molto carino.
《Ehm... io sono Kat, scusami per come mi sono comportata prima... i-io non sapevo se fidarmi...》, ammetto.
《Oh, tranquilla. Lo sarei stato anche io. Io sono Cody, piacere!》, dice gentilmente. 《È notte fonda! É meglio se dormiamo un pò e poi, domani mattina ci conosciamo bene, va bene?》
《Oh, si! Ti ringrazio...》, dico prima di seguirlo nell'edificio davanti a noi.