*4 MESI DOPO*
Non mi aspettavo nulla, dico sul serio. Forse però, una chiamata o magari un messaggio, l'avrei voluto ricevere, solo per sapere come l'avesse presa anche se fosse stato arrabbiato, lo avrei capito. Il nulla totale. Ho passato, come promesso, il Natale con Cody e da lui, ho saputo solo che quello stesso giorno, qualche ora dopo essermene andata, si sono sentiti dei tonfi provenienti dalla stanza così Neil e Ash sono saliti. Non sa cosa si sono detti perché è rimasto con le ragazza ma, qualche minuto più tardi, Damon è andato via e Ash è tornato in cucina con un labbro spaccato e dei residui di sangue fuoriuscito dal naso. Alla fine del suo racconto, mi sono limitata ad abbassare il capo ma, non ho proferito parola non sapendo cosa dire, anche per la presenza di Austin. Tra me e lui non ci sono mai stati segreti, per questo, al mio ritorno, gli ho detto tutto, tralasciando ovviamente i particolari su le mani di Damon su di me. Il suo volto, era preoccupato ma, intuii subito che non si trattava solo di perdere me ma, anche Jonah. Gli vuole davvero un gran bene e sono sicuro che, se Damon avesse voluto vederlo, le cose sarebbero cambiate. I primi giorni era triste costantemente e trascorreva ogni istante con Jonathan, probabilmente per paura che Damon avrebbe bussato alla nostra porta dw un momento all'altro ma, non è successo e il suo umore è migliorato come non mai, come se per lui, fosse un a vittoria. Mi chiedeva molto spesso se lo amavo e io, gli dicevo di sì senza alcuna esitazione anche perché, non avevo motivo per dubitare del mio amore per lui. Non ne ho tutt' ora.
Sono sdraiata su di lui, dopo aver fatto l'amore su un letto che si affaccia, ad un terrazzo, dove la Luna, brilla più del solito e riflette la sua bellezza sulle profonde acque del mare. Siamo a Haiti, un isola parecchio lontana da New York ma, il viaggio in barca è stato semplicemente favoloso. Con oggi, siamo qui da una settimana e domani ripartiamo. Mi manca tanto mio figlio. Parliamo al telefono ogni giorno e faccio sempre molte raccomandazioni a Jade anche se so che posso stare tranquilla. Vorrei tanto riaddormentarmi ma, mi frullano mille cose per la mente e non riesco a smettere di pensarci. 《Amore?!》
《Mmh?》
《Che pensi?》
A quella domanda, alzo il capo e mi poggio su un gomito per osservarlo. Anche lui sembra pensieroso.
《E tu, che pensi?》, chiedo. Ripone il suo sguardo al soffitto e incrocia le braccia dietro il suo collo.
《Prima tu...》, mi incoraggia.
《Stavo pensando a Damon...》, ammetto sospirando.
《Provi ancora qualcosa per lui?》
Il suo volto è immutabile e calmo.
《N-non lo so... so solo che ti amo, Austin! Tu sei stato la mia salvezza...》
Si limita a chiudere gli occhi e capisco, che la conversazione è finita. Mi ripoggio sul suo petto, disegnando una scia di baci che risalgono fino al collo dove, inizio a succhiare quel sottile strato di pelle. Il risultato è stupendo e ne vado fiera. All' improvviso, prende il mio braccio e lo bacia ripetutamente, persino il tatuaggio. 《Non mi hai ancora detto a cosa pensavi...》, gli ricordo. Si sporge a baciarmi sulle labbra e rimane di qualche centimetro più lontano da me.
《La verità è che ho paura... ho tanta paura di perdere te e Jonah.》
I suoi occhi sono lucidi e una scintilla di pura paura attraversa i suoi occhi.
《Non devi... di cosa hai paura di preciso?》
《Damon è ancora in quella tua testolina, lo so. Se lui ritorna, le cose cambieranno, soprattutto con Jonah: lui conoscerà suo padre, com'è giusto che sia e io, non sarò più importante per lui, non mi chiamerà più papà... poi, non riesco a capire quanto lui sia dentro il tuo cuore, se io sono solo un passatempo per non pensarlo, se...》
Lo interrompo premendo le sue labbra con le mie.
《Non pensiamo a questo, okay? Tu sei qui e io sono qui con te e, non vorrei essere in nessun altro posto. Ti amo tanto. Jonah ti ama tanto e ti amerà sempre anche se verrà a sapere chi è il suo vero padre, non cambierà l'affetto nei tuoi confronti. Noi ti amiamo...》
Mi sorride e mi bacia con avidità. Fa ribaltare la situazione e, in un attimo, sono io quella di sotto.
《Signorino, sarei un pó stanca e domani ci attende un aereo: che ne dice di dormire?》, dico ridendo.
《Signorina, lei senza volerlo mi sta facendo eccitare ulteriormente...》
《Come?》, e dopo mi rendo conto che la mia gamba si trova in mezzo alle sue e arrossisco automaticamente.
《Sei bellissima e sei mia...》, dice accarezzandomi una guancia con il dorso della mano.
《Tu invece, sei un ragazzo eccezionale oltre che bello...》
《Lo so, piccola...》, dice facendo il modesto.
《Dai, dormiamo...》
Lui si stende e mi attira a sé, baciandomi la fronte.
《Mi prometti una cosa?》, chiede.
《Certo...》
《Non mentirmi mai! Anche se la verità dovesse essere dolorosa, non mentirmi...》
《Te lo prometto...》
《Grazie... notte amore mio!》
《Buonanotte!》
Chiudo gli occhi e mi lascio cadere in un sonno tanto atteso. Domani si ritorna a casa e anche alla normalità. Questa settimana trascorsa nella più assoluta tranquillità di quest'isola, mi è servita molta, anche per staccare dal lavoro e dal resto del mondo. È stato perfetto.
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Prendiamo i nostri posti sull'aereo e aspettiamo qualche minuto prima di decollare. Un'oretta dopo, un' hostess vestita del suo striminzito completino, si ferma davanti a noi. È alta, capelli biondi e labbra gonfie come un canotto, riempite di gloss: bene, non sapevo che assumevano anche le puttane!
《Desiderate qualcosa?》, ci sorride ma la sua attenzione è sul mio ragazzo, che non le degna di uno sguardo. Fottiti!
《Amore, vuoi qualcosa?》, mi chiede Austin.
《Solo acqua minerale...》, le sorrido falsamente.
《E tu, bel ragazzo?》, si rivolge lei inumidendosi le labbra.
《Scusami ma, desiderei anche un'altra cosa...》, intervengo.
《Cosa?》, chiede quasi annoiata.
《Vorrei che tu, girassi al largo dal mio ragazzo anzi, vorrei direttamente che tu portassi il tuo culo da un altra parte... e, vuoi un consiglio? Non fare la puttana davanti ai passeggeri: crederanno che tu sia una gran puttana! Non lo sei, giusto?》
Lei stringe il suo blocchetto tra le mani e stringe i denti come la cagna che è. Gira i tacchi e se ne va senza proferire parola: non le sarebbe convenuto comunque mettersi contro di me!
《E sarei io il geloso qua, Eh?》, domanda con quel suo bel sorriso divertito.
《Non sono gelosa, stavo solo...》, incrocio le braccia al petto.
《Stavi solo marcando il territorio, no?》, chiede ridendo. 《Stavi solo marcando il territorio, no?》, chiede ridendo.
《Più o meno...》, sorrido continuando ad osservare fuori dal finestrino.
《Mi piace! Non avrei comunque guardato quella ragazza...》, ammette baciandomi la guancia.
《Come no... ma se era perfetta!》
Certo era perfetta perché era rifatta, non per altro.
《Ma che dici? Tu sei perfetta per me e non lo dico solo per farti piacere... quel tipo di ragazza mi dà sui nervi!》
《Come no...》, sbuffo. Mi prende la mano e la bacia. 《Credimi, tu sei più che bella, sia dentro che fuori...》
Sorriso e lo abbraccio. Rimango comoda sul suo petto mentre lui, mi accarezza i capelli e intreccia la mano con la mia. 《Volevo parlarti di una cosa...》, dice calmo ma, nel suo tono sento un po' di esitazione.
《Cosa?》
《Hai... non so, hai mai pensato che, Jonah vorrebbe una sorellina o un fratellino...》
Allarme! Il mio sistema nervoso è in massima allerta!
《Vuoi dire... un bambino, tutto nostro?》, dico deglutendo.
《Già... ci hai pensato?》
《Ehm... no, non credo! Abbiamo già Jonah e, non pensavo che tu, volessi avere dei figli, ora...》
Io amo Jonah e non mi pento di averlo avuto nonostante la giovane età ma, è stato una cosa che io e Damon, non abbiamo programmato: è venuto e basta! Se Austin me lo sta chiedendo, vuol dire che lo vuole, quindi entrambi ne siamo coscienti e direi che ora, è il momento giusto per avere figli ma, qualcosa mi frena. Forse è ancora troppo presto... non lo so!
《Si, solo che... Jonah lo considero un figlio ma, non lo è. Vorrei tanto che noi avessimo una cosa, solo tu e io che ci lega. Non dico proprio ora ma, magari tra un po' di tempo...》
Ha le idee chiare, il ragazzo!
《Q-quando ti è venuto in mente?》
《In realtà, stanotte mi è passata questa cosa dalla mente... è una cosa affrettata?》
《Ehm... no! Solo che, non lo immaginavo... tutto qui!》, dico scrollando le spalle.
《Quindi... lo vuoi anche tu?》, chiede titubante.
《Credo di sì...》, rispondo. Il suo cuore smette di battere all'impazzata come stava facendo fino a pochi secondi fa e tira un respiro di sollievo. 《Uh, grazie! Credevo di essere uscito pazzo... insomma, è come se avessi avuto un figlio visto che Jonah l'ho cresciuto io ma, è come se vedessi sempre lui in Jonah e questo, mi fa male. Capisci...?》, dice serio. Mi sollevo per guardarlo e sono contenta, di vedere con quanta onestà dice le cose.
《Si, capisco... ci penseremo più in là, prometto!》
Sorride felice e mi bacia. Ogni volta che mi bacia anche solo un semplice bacio a stampo, riesco a percepire quanto mi ama e mi rende la persona più amata del mondo.
Veniamo interrotti da un altra hostess, per fortuna non quella di prima che, ci invita ad allacciare le cinture per l'arrivo. Devo dire che il tempo passa in fretta! Ringraziamo e facciamo come dice. Una volta scesi, usciamo dall'aeroporto e Austin, chiama un taxi. Attendiamo qualche minuto prima del suo arrivo e nel frattempo, Austin saluta un sacco di persone, molti suoi colleghi e anche moltissime ragazze: spero vivamente che una di loro non gli faccia da segretaria anche perché tutte quelle che ha salutato, sembravano volergli saltare addosso! Non ho commentato su di loro, vedendo che lui rivolgeva solo un debole sorriso e un segno con la mano mentre io, lo stringenvo la mano che penzolava sulla mia spalla e sorridevo fiera. Mi fido di lui, questo è ovvio ma, non delle altre: per un ragazzo come lui, benestante e bello, le ragazzine vanno matte! Per me sono solo puttane, semplice! Sono già le sei quando arriviamo di fronte casa nostra.
Casa dolce casa! Non vedo l'ora di riabbracciare il mio bambino! L'auto di Neil però, non è nel garage e dubito che siano in casa: magari sono andati al parco con Jonah! Loro non sapevano l'orario preciso del nostri ritorno quindi, è più che ovvio che con questo insolito solo di gennaio, siano andati a divertirsi!
Entrando in casa, noto il silenzio che ci circonda e possiamo dire, di essere soli. Devo avvisare Jade che siamo tornati! Austin inizia a mettere le cose a lavare mentre io, cerco il suo telefono per chiamate la mia amica, poiché il mio è morto. Finalmente lo trovo e cerco il suo numero in rubrica. Aziono la chiamata ma, squilla inutilmente e inizio a preoccuparmi. 《Kat, hanno suonato!》, mi grida Austin dall'altra stanza. Ero così concentrata da non accorgermene ma sicuramente, sono loro. Corro giù per le scale e...