Mi sveglio quando, il rumore assordante del telefono che squilla, risuona nelle mie orecchie. Al mio fianco, c'è solo il solito bigliettino che Austin mi lascia prima di andare a lavoro, quindi deduco che siano già le sette passate. Mi metto seduta e mi stiracchio per poi afferrare la causa del mio doloroso risveglio. È Stephan. Rispondo ma, aziono il vivavoce per poter parlare con lui e anche iniziare a prepararmi.
"Eilà... come mai questa chiamata così presto?"
"Buongiorno Stephan... come stai? Come procede da quelle parti? Quando ti chiamo sei sempre di fretta...", dice ridendo.
"Lo so, mi chiami sempre negli orari più incasinati..."
"Però se non ti avessi svegliato, ti saresti svegliata alle otto meno venti e avresti dovuto trasformarti in Flash e fare tutto in venti minuti... almeno così hai un ora per fare tutto calma: mi dovresti ringraziare!", dice facendo il finto offeso.
"In effetti... va bene, questa volta passi.. allora che mi dici?"
"In realtà ti avevo chiamato per dirti com'era andato il viaggio. Haiti era bella come te la immaginavi?"
"Si, è bellissima e spero di ritornarci questa estate... io ed Austin siamo tornati ieri pomeriggio mentre, Jade e Neil se la sono dati a gambe ieri notte...", dico ridacchiando.
"Lo immaginavo! Senti... parecchi giorni fa, mi ha chiamato Adam..."
"Adam? Adesso che ci penso, non si è nemmeno presentato al matrimonio di mio cugino... E poi perché ha chiamato te? Non mi sembrava foste amici per la pelle... sta bene?"
Adam. Non lo sentivo da un sacco di tempo. E come una svampita, mi ero dimenticata che non si era presentato al matrimonio quando Jade, mi aveva detto che sarebbe venuto dopo la cerimonia. Non si è fatto vedere e io, mi sono completamente dimenticata: che grande amica che sono!
《Ha detto che, era molto impegnato: si sta per fidanzate ufficialmente!》
"Cosa? Da quanto? E perché io non ne sapevo nulla? Jade non me ne ha parlato..."
"Ha perso il numero di tutti e casualmente, ha trovato il mio. Ho appena chiamato Neil e, ha avuto la tua stessa reazione! Comunque lui ci ha invitati tutti, anche per farvi conoscere la sua fidanzata... sarà agli inizi di maggio! Poi ti faccio sapere con precisione..."
"Non ci posso credere... sapevo che si frequentava con una ma, non pensavo che fosse seria la cosa..."
"E già... un altra cosuccia che, mi ha confessato Neil al volo mentre eravamo al telefono..."
"Di che si tratta?"
"Ho saputo che, Damon è ritornato..."
Il fiato mi si blocca in gola. Damon è in casa. Me n'ero scordata, come sempre da un certo periodo!
"Se ti hanno già detto tutto loro, non c'è altro da aggiungere...", gli dico secca.
Lo sento sospirare e posso capire il perché.
"Jonah come sta? Ha... ha già saputo?"
"Sta bene... vogliamo aspettare un po' e farlo stare insieme! Dopo gli diremo chi è veramente..."
"Capisco... è tardi e anche io ho degli impegni con mia madre! Ti consiglio di chiamare Adam... salutami Austin e stai attenta, con Damon, intendo... Buon lavoro!"
"Si, mamma... grazie e buone commissioni!"
Lo sentii ridere e poi riattaccare. Devo fare un miliardo di cose, e Adam è una di quelle cose di grande importanza. In men che non si dica, sono già pronta per un'altra giornata: si ritorna alla realtà! Mi sono truccata leggermente, con un linea di eyeliner e del mascara mentre, sue labbra, ho passato un semplice lucidalabbra. Ho infilato una gonna nera e una camicia bianca con delle décolleté alte poi, ho sistemato i capelli, legandoli in una treccia laterale. Prendo la borsa dove, si trovano già il portafoglio e ci infilo il cellulare. La lascio sul letto, velocemente sistemato e, vado in camera di mio figlio, ma non lo trovo. Dove può essere andato? È impossibile che sia uscito dalla sua stanza, chiusa perfettamente. Come poteva arrivare alla maniglia?
Aspetta un attimo. In casa ci siamo io, lui e... Damon. Si, è con Damon. Vado verso la sua camera ma, non li trovo nemmeno lì. Scendo di sotto e, un odore familiare, mi riempie la narici: crepes. E io amo le crepes!
Vedo Damon ai fornelli solo con un paio di pantaloni e senza lamaglia: spero vivamente che Austin non l'abbia visto così! Jonah è seduto nel suo seggiolino e batte la mani su di esso con impazienza.
《Ehm... buongiorno!》, esclamo varcando la porta della cucina.
《Mamiii...》, mi chiama Jonah allungando le braccine verso di me. 《Buongiorno anche a te... sto preparando le crepes! Spero non ti dispiaccia...》, dice Damon girandosi per guardarmi. Si sofferma sulle mie gambe scoperte e sento le guancie prendere fuoco.
《No, figurati...》, mi limito a dire. Prendo Jonah tra le mie braccia e osservo che, è già pronto per andare a scuola. Davvero Damon l'ha aiutato a vestirsi?
《Amore mio... ma come siamo belli stamattina! Chi ti ha aiutato?》
Indica Damon con il suo piccolo indice e lo vedo sorridere.
《Mamma sai che... il tuo amico è bravo! Ha detto che, un giorno, mi porta a vedere quel posto dove giocano tutti come faccio io con papà, in guardino!》, esulta.
《Ah davvero?》
《Jonah e io abbiamo un patto, vero?》, dice Damon facendogli l'occhiolino.
《Che patto?》, domando. Solo Damon poteva avere l'assurda idea di fare un patto con un bambino di tre anni.
《È un segreto!》, dice lui mettendo un dito sulla bocca. E Jonah lo imita.
《Un segreto? Ah quindi mi nascondi pure le cose?》, dico colpita.
《È un segreto! Mamma non rovinale il gioco!》, alzo la voce, gesticolando.
《Va bene, allora...》
Lo faccio scendere e faccio la finta offesa.
《Che dici Jonah, se l'è presa?》, gli chiede Damon ridendo. Lui annuisce dispiaciuto e si rigira le piccole manine.
《Vuoi vedere come si fa a far sorridere la mamma?》
Lui annuisce ancora, però con un sorriso.
《Guarda qui!》
Due braccia mi circondano la vita da dietro e mi stringono forte. Respiro il suo profumo.
《Sei pronta?》, mi chiede all'orecchio.
《Per cos-...》
Mi ritrovo fra le sue braccia e io, per sorreggermi, mi aggrappo al suo collo.
《Damon, non scherzare, mettimi giù!》, protesto.
Lui se la ride e poi, fa cenno a Jonah.
《Vieni che, adesso, facciamo ridere la mamma!》
Jonah ci segue fino al salotto dove Damon, mi fa cadere sul divano. Damon prende il piccolo e me lo posiziona di sopra. Dopo qualche secondo, iniziano a farmi il solletico e io, lo soffro da morire ma questo, Damon lo sa benissimo.
《Okay... r-ragazzi! Basta!》, continuo a dire.
Non appena Damon si blocca, Jonah lo copia.
《Siete cattivi, così!》, dico ridendo e loro si uniscono a me.
《Aspetta qua, mami! Ieri zio Neil mi ha comprato una cosa...》, si alza da me e scompare. Faccio per mettermi in piedi ma, Damon mi blocca e si posiziona su di me.
《Sei bellissima...》, dice sfiorando il naso con il suo.
《Sei stato carino... con lui!》, esclamo.
《Sto andando bene?》, mi chiede.
《Mmm... abbastanza, direi!》, sorrido.
《Bene...》
Sul suo volto si forma un sorriso furbo. China il capo sul mio collo e lo bacio molto lentamente. Premo le mani sul suo petto ma, quando mi ricordo che è nudo, è come se le mie mani, avessero voglia di toccarlo e di sfiorare i contorni dei suoi muscoli ben definiti.
《D-Damon... c'è Jonah di là...》, riesco a dire.
《Shh... solo un attimo...》 e, con questo mi zittisce.
Mi bacia ogni singola parte del collo.
Si solleva un attimo e slaccia i primi due bottoni della camicia. Bacia la parte superiore del seno e inizia a leccare lo spazio tra i duef. La sua lingua è qualcosa di... non so proprio come spiegarlo! Con la mano, si intrufola sotto la gonna e stringe la mia coscia, facendomi scappare un gemito. Deve smetterla, cazzo!
《Scommetto che sei già bagnata... sei bagnata solo per me! Voglio baciarti...》, biasbica. Raggiunge le mie labbra e quando sento l'allarme nella mia testa che mi impone di fare qualcosa, qualsiasi cosa, giro il capo e le sue labbra si posano sulla mia guancia. I suoi occhi esprimono dispiacere e delusione.
《Scusami... non possiamo...》, gli accarezzo la guancia e gli lascio un bacio. Sgattaiolo via da lui e mi risistemo.
《Ehm... sono in ritardo per il lavoro! Quindi... accompagni tu Jonah, no?》
《Si... vai, tranquilla!》, dice sottovoce.
《Grazie... Vado a salutare Jonah e me ne vado! Vuoi mangiare qualcosa di particolare a pranzo?》, domando per sviare la conversazione. 《Possocucinare io... 》
《Sicuro? Non sei costretto a fare nulla...》
《Lo so ma, lo faccio con piacere... ti auguro buon lavoro!》
Le nostre spalle si sfiorano e lui, si dirige in cucina. È tutto sbagliato! Le cose tra me e lui, sono sbagliate! Devo parlargli...
Ora, sono in ritardo per il lavoro e non ho nemmeno fatto colazione! Va be, prenprenderò un cornetto al bar! Cerco Jonah per salutarlo e dopo averlo salutato e lasciato con Damon, prendo la borsa e me ne esco. Salgo in macchina e avvio il motore. Si ricomincia!
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《Sam, io ho finito per oggi! Ti lascio i moduli per delle modelle con abbastanza esperienza. Contattele e fammi sapere...》, dico dando dei fogli alla mia segretaria. Eh già, ho pure una segretaria! Una ragazza che, ha una ventina d'anni e ha lasciato il college, proprio come me.
《Certo... ah, Signorina White, il signor Trevor ha chiamato e chiedeva di lei dicendo che era urgente...》
《È sempre urgente...》, dico stufa tra me e me.
《Grazie Sam... se richiama, digli che lo chiamo domani mattina, per favore!》
《Come vuole... ehm, signorina dietro di lei...》
Mi volto di scatto e un paio di labbra si posano sulle mie. Le riconosco subito. Gli getto le mani intorno al collo e approfondisco il bacio.
《Ei...》, diciamo insieme.
《Sorpresa?》, mi chiede Austin.
《Molto... che fai qui?》
《Sono venuto a prendere la mia ragazza e a portarti questa...》
Da dietro la schiena, estrae una rosa bianca e me la porge.
《È unica e bella come te!》
《Quanto sei dolce...》, dico prima di abbracciarlo e lui ricambia.
《Sam, hai già conosciuto Austin, no?》
《C-certo signorina... è un piacere rivederla!》, esclama Sam stringendo la mano al mio ragazzo.
《Allora? Ti rifaccio la domanda: perché sei qui?》
《Volevo pranzare a casa, oggi...》
《Perché...》
《Eh va bene! Volevo tenere d'occhio quel coglione... ora sei felice?》
《Lo sapevo e sì, sono felice...》, dico attirando le sue labbra sulle mie. Il bacio durò a dir poco, un paio di minuti, e solo quando il nostro corpo fu a corto di aria, decidemmo di andare a casa. Io presi la mia macchina e lui la sua.
Mentre parcheggio, noto che la moto di Damon c'è. Deve essere già andato a prendere Jonah e immagino come si sia divertito visto che è la sua prima volta su una moto.
Jonah ci accoglie entrambi, stringendo prima Austin e poi me. Loro due, salgono di sopra e io vado a vedere cosa sta combinando Damon.
《Ciao, com'è andata?》, domando posando la borsa sul ripiano.
《Ciao... benissimo! Jonah non voleva più scendere dalla moto...》, ridacchia.
《Immagino...》, dico avvicinandomi per vedere cosa prepara di buono.
《Tu? A lavoro, tutto bene?》
《Come sempre... tanti moduli di ragazze incapaci e troppo viziate, e altre no...》, ammetto appoggiandomi sullo stupite vicino a lui. Annuisce e continua a girare una specie di brodo dentro una pentola.
《Oggi c'è anche Austin che pranza... se lo sapevo ti avrei avvisato ma, è stata una sorpresa...》
《È venuto per controllare che non mi infilassi nelle tue mutande?》, domanda.
《Più o meno...》
《Prevedibile... comunque, che ne dici di questo?》, dice immergendo un cucchiaio e avvicinandolo alla mia bocca. Lo assaggio e il sapore, è quasi eccentrico.
《Cos'è?》
《Un sugo molto particolare per il pollo... ho cucinato pasta ripiena e come avrei capito, il pollo!》
《Mi piace molto... chi te l'ha insegnata questa ricetta? Anzi, da quando sai cucinare così bene?》
《Da quando tu sei scomparsa e io, ho trascorso i primi giorni da mia madre. Lei mi ha insegnato alcune cose, anche per distrarmi da te... e poi, quando sono andato da tuo cugino e io, non avevo voglia di uscire con lui, dovevo pur mangiare, così...》
Si blocca un attimo, forse in preda ai ricordi e, mi pare quasi un dovere, allenire pe immagine che gli passano per la testa.
《Ehm... Lara come sta? Victor è sempre una testa calda? E la piccola Sophie?》
《Stanno tutti bene, grazie... Sophie sta crescendo ed è una bambina a dir poco stupenda... se non fosse stato per te, io non avrei parlato mai con nessuno di loro!》, dice con uno sguardo sofferente.
《Mi fa piacere averti aiutato... mi piacerebbe anche andarli a trovare, un giorno...》《Davvero? Sono sicuro che sarebbero contenti: andavano pazzi per te!》
《Si, mi ricordo...》
《Anche io vado pazzo per te...》, dice guardandomi dritto negli occhi lucidi che, hanno raramente versato qualche lacrima. Damon è forte all'apparenza ma dentro, è ancora pieno di rancore, anche rabbia per suo padre, delusione nei miei confronti.
《Non ti ho mai ri graziato...》, aggiunge in un sussurro.
《Per cosa?》
《Grazie a te, ho recuperato una madre e ho anche una nuova famiglia... quindi, grazie! Sei la prima...》 《La prima in cosa?》
《Sei stata la prima a capirmi, accettarmi, aiutarmi e a consolarmi... l'ho sempre pensato che tu fossi speciale ma, solo ora che ti ho perduta, mi rendo conto di quanto tu sia unica! Abbiamo commesso tanto errori ma, per me, tu rimani il più bello!》
Quando Damon apre il suo cuore, non so perché ma, mi fa sentire in colpa. Mi parla con quegli occhi che, non mentono. Gli anni che ci hanno diviso, non ci hanno cambiato e da una parte, ne sono felice.
《Anche tu, Damon! Non mi pento di nulla... che ne dici se, s-e proviamo ad essere amici? Non è male, sai...》
《Amici? Amici è una parola grossa per noi...》
《Come ti sentiresti se la tua fidanzata stesse con te e nel frattempo, venisse baciata e toccata da un altro, come ti sentiresti?》
《Quindi, come quando vedo te e Austin...》
《Io e Austin stiamo insieme, è diversa la cosa...》
Non risponde e inizia a giocare con le mani in modo nervoso.
《Va bene... amici, per il momento!》
《Per il momento?》
Fa un passo verso di me, mette le mani sui miei fianchi e fa combaciare i nostri bacini. Sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio e si avvicina ad esso.
《Secondo te, io potrei stare nella stessa casa insieme a te e non provare nemmeno a toccarti? Io ti amo e questo, non cambierà...
Io farò il bravo amico, per come mi è possibile ma, stiamo a vedere quanto riesci tu, a resistermi...》
Si stacca da me per poi, darmi le spalle e allontanarsi. Io rimango qui. Imbambolata dalle sue parole e dall'effetto che questo ragazzo, mi trasmette. Amici? Mi sto prendendo in giro da sola?! Io e Damon, amici...
La vedo dura!