Se non mi contengo, giuro che chiedo dove sono e vado a spaccargli ogni dente della mandibola.
《Clark, andiamo di sopra?》, domanda Karina attaccandosi al mio braccio come una sanguisuga.
La strattono e continua a guardare torvo davanti a me.
《Dai, Damon è da tanto che non ci divertiamo solo noi due. Sai che facciamo scintille noi due!》, dice poggiando le sue luride mani che hanno toccato mille altri uomini, sulla mia erezione. Se non fosse successo nulla con Kat, a quest'ora me la starei già scopando ma, adesso, voglio solamente lei e ho anche capito il perché: lei è pura, toccata solo da me e nessun altro e deve rimanere così.
《Quale parole non ti sono chiare? Vatti a scopare qualcun'altra e lasciami fottere, troia!》, gli dico buttando giù tutta la bibita.
La lascio lì e mi avvicino in pista dove Jade e Neil si stanno palpando.
《Jade, veloce, dimmi dove si trova!》
《Ma di che parli, Damon?》
《Di Kat! Voglio sapere dov'è!》
《Lasciala in pace, dai! Non puoi rincorrerla per sempre e poi lei si deve dimenticare di te, è completamente persa ed è meglio che state lontani, no?》
Neil mi rivolge uno sguardo stranito e si starà chiedendo se la sua ragazza stia blaterando cose senza senso oppure il suo migliore amico, io, non gli abbia detto niente. Ovviamente la verità è che non ho proferito parola con nessuno, solo all'inizio con Jade ma, Kat deve averle raccontato tutto.
《Katy è innamorata di Damon?》, domanda.
《È una lunga storia, amore! Fattela raccontare da Damon!》
《Brutto coglione, non mi hai detto nulla? Lei sta con te?》, chiede sorreggendo Jade dal ventre. 《No... n-non stiamo insieme. Non cambiare discorso Jade, devi dirmi dove sono o ribalto la città!》, le dico sul punto di spaccare qualcosa.
《Ah, Damon sei una causa persa! Comunque dovrebbero... ah eccoli.》
Mi giro e li vedo entrare mano per la mano, che ridono come si conoscessero da una vita. Lei non indossa quei soliti jeans ma un vestitino verde smeraldo ricoperto di paiette, eccessivamente corto; troppo corto, DIO.
《Amica mia, sei arrivata!》
Jade le si butta al collo e quasi cade ma, Adam la prende per la vita. Se continua così, io giuro che... lo strozzo, cazzo! 《Sai amica, Damon ti stava cercando! Se non fossi arrivata sono sicura che ad Adam...》
《Basta, Jade! Sei ubriaca ed è meglio che ritorni al college per far passare la sbronza.》, le intima Kat, intuendo le parole a succedersi.
《No voglio rimanere ancora un pò! Per favore... domani non c'è nemmeno scuola!》, si lamenta.
《Domani andiamo in centro e ti permetto di rifarmi il guardaroba ma tu adesso vai a letto, okey?》
Jade annuisce evidentemente stanca e Kat fa un segno a Neil. Lui la bacia sulla guancia come a ringraziarla e prende in braccio Jade per portarla fuori. Ma è un vizio che tutti la devono toccare? Calmo, Damon: tieni le mani a posto!
《Ei, Kat vuoi qualcosa da bere?》, le chiede Adam.
《Oh, si grazie!》, risponde educatamente. Appena Adam si allontana, colgo l'occasione per parlarle. Si aspetta che io inizi a gridare e la trascini via ma, non lo farò, anche se lo vorrei.
《Voi... dove siete andati?》, le domando fingendo un sorriso.
《Un giro e a cena!》, risponde nervosa dondolandosi sui talloni.
《Ah, solamente questo? Cioè non siete andati al college o...》
《Mi stai chiedendo se sono andata a letto con lui? Perché se ci tieni proprio a saperlo, no non ci sono andata, Damon!》, risponde avidamente.
《Io... lasciamo stare! Andiamo a fare un giro in città?》, le chiedo speranzoso. È da una settimana che non la vedo più sorridere, non in mia presenza almeno e non mi parla: mi è mancata la sua voce.
《Non posso! Adam... mi aspetta!》, dice guardando nella sua direzione.
《Adam se la caverà! Dai, mi sto annoiando!》, la imploro.
《Strano! Ho visto Karina: può andare a fare il giro con lei, no?》
Con un passo, la raggiungo e le accarezzo il braccio.
《Non voglio andare da nessuna parte con lei. Voglio che tu ci venga!》, le dico dolcemente. Fa un sorriso timido e abbassa lo sguardo per non farsi vedere.
《Lo so che, sono uno stronzo ma, voglio farmi perdonare! Ci stai?》
Mi guarda mordendosi quel cazzo di labbro e annuisce. Le prendo la mano e la trascino fuori.
《Aspetta, devo avvisare Adam!》
《Lo chiamiamo dopo, dai! Andiamo!》
Si guarda di nuovo intorno e poi mi segue.
POVS' KATY
Nonostante la settimana sia passata senza una parola, uno sguardo, un sorriso, mi ritrovo sempre a seguirlo, ad essere attratta da lui come il primo giorno. La mia astinenza non ha alcun senso perché, in un modo o in un altro, riesce a farmi perdere quella piccola parte di me che cerca di non pensarlo e di trattarlo male ma, é più forte: questa cosa è più forte di noi!
《Dove l'hai presa questa macchina?》
Mi apre la portiera e mi stupisco del suo gesto.
《Ho i miei mezzi, dolcezza!》, dice ammiccando.
《Dai, Damon... non l'avrai mica rubata?》, dico incerta.
《Cosa?! Non sono un ladro, cazzo! Una Lamborghini è facile da comprare!》
《Come no...!》, dico roteando gli occhi. 《Davvero! Con la box guadagno un bel pò e me la posso permettere!》
Mette in moto e la macchina fa un rombo. Questa macchina è wow.
《Dove mi porti?》, domando guardandolo mentre aziona lo stereo.
Si avvicina pensando mi voglia baciare invece, mi allaccia la cintura.
Sogghigna per il mio cambiamento di respirazione. 《Bella mossa, Damon! Una scusa per toccarmi, ah?》, dico sarcastica.
《Lo sai che non sono un santo, Kat!》
Sbuffo.《Allora? Dove mi porti?》, domando insistentemente.
《Nei tuoi sogni!》
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In auto, un silenzio assordante e poco piacevole, si sprigiona tra di noi. É la prima volta che mi sento a disagio, forse perché dopo quello che è successo, non mi fido più nemmeno a guardarlo in faccia e gli elementi di conversazione sono esauriti.
《Allora... mi hai perdonato?》, chiede rilassando le spalle tese.
《Tu che dici?》
《Visto che sei voluta uscire con me e hai lasciato Adam in quel locale a marcire, immagino di sì!》
《Immagini male, visto che mi hai praticamente trascinata via e hai fatto il viso da cucciolo indifeso!》, esclamo.
《Ah si? Cucciolo indifeso? E come sarebbe? Magari se so come si fa, riesco a ricattarti più spesso!》, dice con sguardo perverso.
《Forse ma, non per quelle cose...》
《Non ci ho ancora provato, Kat! Non ci ho ancora provato...》
Mi volto verso il finestrino e ammiro il panorama. Tutto così bello, quasi irreale. 《Kat?》
《Mhm?》
《Siamo arrivati!》, dice con un largo sorriso. Deve essere un posto speciale se sorride in questo modo.
Scendo dall'auto e lui mi affianca e mi indica la strada. Mi stringo il petto con le braccia per l'improvviso attacco di vento. 《Senti freddo?》
《Abbastanza, tu?》
《Sono a posto! Ho il sangue caldo, io!》, dice quasi fiero di sé.
《Anche io ce l'ho, Damon!》
《Dai stavo scherzando! Stasera sei acida, Kat!》, dice bruscamente.
《Forse! E sai che ti dico? Mi piace: almeno così ti tengo testa!》, ammetto.
《A me non piace quindi...》
Mette un braccio sulle mie spalle e mi attira al suo corpo, in effetti caldo e rassicurante. Comunque non faccio resistenza. Come potrei? È da una settimana che non lo sento così vicino e mi é mancato.
Entriamo da un cancello in ferro mezzo socchiuso e al di sopra, mi attrae la scritta in caratteri cubitali: LUNA PARK.
Davvero mi ha portata al luna park?
Non fiato e continuo a camminare al suo passo, anche se i piedi iniziano a sentire la mancanza delle mie Nike.
D'un tratto, si ferma. Si posizione dietro di me e mi copre gli occhi.
《Voglio farti sognare, piccola!》, sussurra.
Sorrido e metto le mani sulle sue.
《Non ti preoccupare di cadere! Ci sono io!》
《Non mi preoccupo, infatti!》
Camminiamo per qualche minuto e svolgiamo in quelli che sono dei vicoli, immagino!
《Puoi aprire, ora!》
Toglie le mani ed io rimango incantata dalla visione surreale che mi si para davanti. Un lago: grande, enorme! La luna che riflette su di esso e lo spettacolo in fondo è ancora più bello.
《Ci venivo sempre da piccolo! Era il mio posto speciale... ci venivo sempre con mio padre quando, beh... quando non era ubriaco. Giocavo su quell'altalena con il mio fratellino e mi ricordo come rideva quando lo spingevo, oppure quando si faceva male ed io ero lì, pronto a cura egli le ferite. Una volta, mentre giocavamo a pallone, la palla finì nel laghetto e non l'abbiamo mai più preso... abbiamo pianto per ore e quando siamo ritornati a casa, la mamma ci ha preparato la cioccolata calda e ci ha permesso di mangiare il gelato, di sera. È stato uno dei giorni più belli che ho trascorso con la mia famiglia... al completo!》 Se non conoscessi Damon, direi che queste parole, queste piccole confessioni, non lo toccano per nulla ma, non è così. È ferito, una ferita aperta e indelebile e solo ora, capisco cosa intendeva quel giorno, quando disse di non voler soffrire.
Si appoggia a un albero e scivola giù, non distogliendo lo sguardo da quell'altalena in fondo.
Mi stendo tra le sue gambe, appoggiando le spalle al sue petto. Lui mi stringe forte e mi bacia la guancia.
《Sono sicuro che i tuoi ti amino ancora, Damon! E sono anche sicura che tuo fratello non ti abbia dimenticato! Tu sei indimenticabile. Alcune volte penso a come fossi da piccolo e credo che tu, sia stato uno di quei pochi bambini affettuosi e dolci con tutti, uno di quelli che si prendeva cura del fratellino e avrebbe dato tutto il suo cuore per la felicità della sua famiglia. Non è colpa tua, Damon... non credo che sia tu il colpevole delle condizioni della tua famiglia! So che ti senti colpevole perché, mi sento colpevole anche io. Se non fossi nata, la mamma sarebbe ancora con "mio padre" e lei non si sentirebbe così sola eppure, io non ci penso, vado avanti e mi lascio tutto alle spalle. È successo. Non posso disperarmi a vita sennò, soffrirei. Non lo vuoi nemmeno tu, vero Damon?》