Ho due sentimenti contrastanti in questo momento: emozione, nel rivederlo e nel poter sprofondare nella profonda laguna nera dei suoi occhi; paura, di come possa reagire a vedere Stephan in casa mia. É una preoccupazione un pò banale ma, con Damon, meglio essere prevenuti.
《Ma che ore sono?》, domando.
《Le 11:30 passate!》, risponde lui incantato a guardare fuori.
Penso proprio che abbia fifa... molta fifa!
《Oh no! Io devo ancora vestirmi... e poi ci sei tu: cazzo!》, mi lamento.
《Tu vai ad aprire e stai tranquilla, okay?》
Annuisco e lui si dirige in cucina. Prendo un bel respiro e apro la porta. Damon è la perfezione e lo ripeterò fino alla morte. Vestito in modo impeccabile: scarpe bianche, dei jeans a vita bassa e una camicia che, risalta perfettamente i muscoli sulle braccia e sul petto.
Con un gran sorriso, gli salto addosso e lui si stringe a me.
《Mi sei mancato!》, dico sulla sua spalla.
《Mi sei mancara anche tu, dolcezza!》
Lo stritolo come una bambina con la sua bambola preferita e poi, mi mette giù.
《Me lo dai un bacio?》, sussurra.
Nego con le testa mentre incrocio le braccia intorno al suo collo.
《Allora me lo prendo da solo, teoricamente é mio di diritto!》, afferma. Avvinghia le sue mani dietro la mia schiena e mi avvicina per far combaciare le nostre labbra. Se potessi imprimere un momento nella storia, fotograferei questo. Noi due che ci divoriamo come se la distanza che ci ha divisi, fosse stata enorme. Il suo solito profumo mi riempie le narici e mi fa perdere la testa, come sempre. 《Mi piace baciarti!》, afferma ancora scoccandomi l'ultimo bacio.
Arrossisco di poco e mi mordo il labbro.
《Una altro!》, dice avvicinando nuovamente il suo corpo al mio.
Mi bacia ancora, con più passione e desiderio.
《Non vorrai mica dare spettacolo, no?》, scherzo. Siamo ancora sul portico di casa e lui mi ha praticamente accollata alla parete.
《Non qui, certo! In camera tua, magari!》, sogghigna.
《Scemo! C'è mia madre e poi dobbiamo andare dai tuoi: non abbiamo tempo per soddisfare i tuoi ormoni!》
《Non sono ormoni... è solo voglia di averti! E poi, non dirmi che non lo faresti anche tu. So benissimo che ti piacciono le mie mani su di te! 》, dice accarezzandomi delicatamente l'interno coscia. Non posso negare di volerlo ma, so sicuramente controllare meglioi miei ormoni.
《Che ne dici se prima entriamo?》, dico con un sorriso.
《Hai ragione! Ci penseremo dopo!》, dice con un ghigno. Lo prendo per mano e lo conduco in casa, facendo meno rumore possibile. Non voglio che mia madre lo senta. Stephan sbuca dalla mia camera con le chiavi di casa sua in una mano e nell'altra, il suo giubbino.
Damon si irrigidisce all'istante e sciata la sua mano dalla mia.
《Lui che fa qui?》, chiede incrociando le braccia con fare minaccioso.
《Lui é...》
《Tranquilla, Kat! Sto andando via! Ho controllato tua madre un ultima volta e poi passerò stasera! Buon ringraziamento!》, dice cortesemente. Lo ringrazio mentalmente e lui mi sorride semplicemente. Lo seguiamo entrambi con lo sguardo mentre si allontana e, appena sentiamo la pOrta rinchiudersi, Damon si gira in attesa di una spiegazione.
《Che ci faceva lui qui? E sopratutto: cosa cazzo faceva in camera tua?》, dice evidentemente arrabbiato.
《N-non è successo nulla! Mi ha dato solo una mano in questi giorni e ieri sera, ci siamo addormentati in camera mia!》
《Tutto qui? Mi devo fidare?》
《Sei non ti fidi, puoi andare, Damon!》, dico allibita. Sono io quella che non dovrei fidarmi di lui e avrei molte ragioni valide. Gli do le spalle e raggiungo la mia camera. Inizio a perlustrare a fondo l'armadio e lui resta in silenzio sullo stupite della porta.
《Scusami... quello che volevo dire è che mi fido di te ma, non di lui...》, biascica sotto voce.
《Perché, alla fine, ieri non mi hai scritto?》
《Ho voluto studiare un pò... sai per non arretrare tutto e poi, ho fatto un paio di incontri: uno il pomeriggio e un altro la sera. Mi dispiace se ti ho fatto preoccupare...》
Non rispondo però, in compenso, trovo ciò che stavo cercando. Prendo il bracciale che mi ha regalato Ash e cerco di oltrepassare Damon per andare in bagno.
《Sei arrabbiata?》
《No, non direi!》
《E allora? Devo chiederti ancora scusa? Ti amo e questa è l'unica cosa che conta.》, dice accarezzandomi la guancia.
《Non è l'unica cosa, Damon! Dobbiamo avere fiducia l'uno dell'altro e non fare come hai fatto prima! La fiducia è la base di una relazione e, tra noi, non ne vedo molta...》
《Se mi avessi visto con un altra in camera, tu che avresti fatto?》
《Di certo non ti avrei aggredito ma, ti avrei chiesto spiegazioni...》
Ci riflette un attimo.
《H-hai ragione! Ti prometto che, cercherò di trattenere la mia... gelosia!》, dice ridacchiando.
《Grazie, amore!》
Mi alzo in punta di piedi e lo bacio.
《Vuoi che ti aiuti a spogliarti? Sono molto bravo in quello...》
Lo attiro di nuovo sulle mie labbra e poi, con un inganno, lo sorpasso e mi chiudo in bagno, sentendo la sua risata che riecheggia nell'aria. Quanto lo amo!
Mi ricompongo e inizio a truccarmi, passando solo una leggera linea di eyeliner sulla palpebra, la matita al di sotto e mascara. Passo il rossetto rosso sulle labbra e dopo, mi vesto. Una gonna di Jeans nera come la maglietta, che lascia trasparire leggermente la pancia. Stiro i capelli e infilo i tacchi.
Ringrazio Jade per avermi convinto a rinnovare il guardaroba: ne avevo veramente bisogno! 《Damon?!》, lo chiamo non appena uscita dal bagno. Lo trovo, intento ad osservare una foto sul comodino vicino al mio letto, di me quando ero piccola.
《Damon...》
《Stavo pensando...》, dice girandosi ma, si blocca non appena mi vede. Mi squadra dalla testa ai piedi e poi si lecca le labbra. È incredibilmente sexy quando fa quel gesto! 《Cazzo. Cazzo. Cazzo.》
《Finiscila e mettimi la collana!》, dico gettandogli una pacca sul petto.
Mi giro e gli porgo la collana. La allaccia, molto e dico molto lentamente e poi mi bacia la spalla. Scosta i capelli dal collo e inizio a baciarmi anche lì, mordicchiando qualche punto. Allaccia le sue braccia intorno alla mia vita e non posso evitare, di sentire la sua erezione sulla mia schiena.
《Non so cosa mi freni nel buttarti sul quel dannato letto e farti mia...》
《Non abbiamo tempo, Damon...》, dico ansimante.
《Mi basterebbero cinque minuti ma, non ci troverei gusto...》
Mi bacia un altra volta e poi sulla guancia.
《Sei bellissima e ho un' idea!》, mi dice prima di mollare la presa e trascinarmi davanti allo specchio del bagno. Estrae il telefono dalla tasca e me lo porge.
《Avanti, fai la foto! Così posso averti sempre con me...》, dice dolcemente. 《Stai diventando troppo romantico per i miei gusti!》, dico ridendo.
《Dai, fai questa foto che siamo in ritardo!》, esclama.
Ci mettiamo in posizione e subito dopo, scatto la foto e devo ammettere che siamo usciti molto bene.
《Dopo me la mandi, però!》
《Va bene! Ora andiamo, dolcezza!》
Prendo il telefono e la borsetta e una volta uscita di casa, chiudo la porta a chiave, lasciandola come concordato con la vicina, sotto il tappeto.
Speriamo che vado tutto bene!
Damon sale sulla moto e mi aiuta ad allacciare il casco.
《Pronta per l'inferno?》, dice ironicamente.
《Non deve essere poi così male!》, affermo salendo anche io.
《Vedremo! Reggiti, dolcezza!》
___________________________
Il viaggio è stato stancante e credo che sia dovuto anche al fatto che siamo andati un moto ma, per fortuna, é finito.
《Non ci credo! È davvero casa di tua madre questa?》, domando stupita.
《A quanto pare...》, commenta scocciato. Avanzo nel vialetto alberato ma, mi accorgo che Damon non mi sta seguendo.
《Damon... dai, entriamo!》, lo invito ma lui continua a stare appoggiato alla sua moto e ad ammirare l'enorme villa.
Ritorno indietro e lo abbraccio.
《Andrà tutto bene! Ci sono io...》
《Non sei per niente in ansia, vero?》, dice con gli ancora fissi su quello stesso punto.
《Forse dovrei, visto che sto per incontrare tua madre ma, adesso sto pensando a te... stai bene?》
《Se sei con me, va più che bene... ora sono pronto e tu?》, domanda.
《Prontissima!》