Sono ancora stordita dopo ieri sera e, mi sono svegliata con un gran cerchio alla testa, nella camera per gli ospiti di mio cugino dopo che, preoccupato per la mia incolumità in quell'hotel tutta sola, ha trasportato le mie valigie da lui e io, ho ceduto a lui. Mi hanno proposto di andare a fare un giro con loro stamattina, per ricordare i vecchi tempi prima che i novelli sposi partano per il loro viaggio di nozza ma, proprio non mi va. Volevo passeggiare sulla riva del mare, assaporare quell'aria dolce e familiare, lasciarmi trasportare dal rumore delle onde, approfittando di questa giornata così calda. Mi sciaquo velocemente il corpo e indosso il mio costume preferito ovvero, un tanga nero e il pezzo di sopra con forma triangolare di un colore verde militare. Con l'allattamento, il mio seno è cambiato e risalta con qualsiasi vestito che indosso. Sicuramente se avessi avuto il seno minuto di una volta, non avrei mai osato a mettere questo costume: mai! Infilo un vestitino a pantaloncino, che lascia scoperta la schiena, poi gli infradito e degli occhiali da sole che, mi ha regalato Stephen per il compleanno dell'anno scorso. Lui è l'unico che sapeva dove fossi e, meritava la mia sincerità dopo tutto quello che era successo, anche se sperava tornassi da lui.
Il suono della portone, indica che la casa è vita e ho via libera per andare in spiaggia. Prendo una borsa e ci metto solo il telo da mare, della crema e una bottiglietta d'acqua. Adesso devo solo avvisare Austin di non chiamarmi per le prossime due ore.
"Buongiorno amore mio..."
"Giorno amore... sei a lavoro?"
"Si, sto per tornare a casa... tu che mi dici: hai pranzato?"
"Ancora no... vado prima un pó in spiaggia e poi, ritornano per pranzare con gli altri..."
"Sai che, sono geloso... se vai in spiaggia tutti guarderanno il tuo bellissimo culetto! Non puoi andare con Jade?"
"Gelosone, lei è già uscita e io, sono pronta per andare in spiaggia... sono sicura che non mi guarderanno, tranquillo..."
"Oh, altroché che ti guarderanno, sei forrutamente bella e... aspetta che costume metti?"
"Quello che abbiamo comprato insieme...", sibilo.
"Cazzo, tu vuoi vedermi morto, Eh?" "Mah, no... come farei sennò senza di te?"
"Hai ragione: saresti persa, piccola mia..."
Sospira e aggiunge: "Va bene, vai e divertiti mentre rosicherò dalla vogloa di vederti con quel coso addosso e se qualcuno ti parla... Dio, gli spezzo le gambe!"
"Si si, ho capito! Ti amo..."
"Ti amo da morire... ci sentiamo dopo!"
"A dopo..."
Chiudo in fretta e mi precipito fuori dalla camera ma, contemporaneamente qualcuno esce dalla sua: Damon. Ci guardiamo per un attimo e il suo sguardo ricade sul mio corpo. Mi sento nuda... a disagio, sotto di lui. Deglutisce e si gratta nervosamente la nuca.
《Ei...》
《Ei...》, dico timidamente. Da quand'è che sono così timida, eh?
《Vedo che stai andando in spiaggia...》
《E vedo che, lo stai facendo anche tu...》, dico indicando l'asciugamano poggiato sulla sua spalla.
《Già... ehm, vuoi... cioè vuoi venire con me? Sotto ho la moto!》
《N-non so... non so se è il caso...》, balebetto. Il suo debole sorriso gli muore sul volto e mi sorpassa, facendo sfiorare le nostre dita. Lo sento che scende le scale.
"No! Non lo fare... non lo seguire! Ti metterai in brutti guai, ragazzina... ricorda quello che ha detto Austin. Non seguirlo; non scendere le scale; non oltrepassare la porta di casa; non rincorrerlo..."
Peccato! Già fatto...
《Damon...》, gli grido. Lui è sulla moto ma, udendo la mia voce, si gira a guardarmi.
《Cosa?》, chiede quando sono a un passo da lui con affanno per aver corso.
《Vengo... vengo con te!》
Sorride sgembo e mi passa il suo casco. Appena lo metto, salgo in sella e mi stringo inevitabilmente a lui. Lo sento sospirare per poi avviare il motore. Forse ho fatto la più grande cazzata di tutti i tempi ma, non voglio sembrare così acida con lui, anche se dovrei. Era sciocco non accettare il suo invito visto che, ci saremmo ritrovati comunque nello stesso posto. Diamo inizio a questa giornata!
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Una volta in spiaggia, corro felice come unabambina ad ammirarlo in tutta la sua bellezza. Se qualcuno mi dicesse cosa preferisco tra mare e montagna, dire mille volte il mare... alcuni lo odiano e io, veramente non li capisco! Ho provato ad andare in montagna per qualche giorno con Austin ma, il giorno successivo al nostro arrivo, siamo dovuti ritornare indietro perché mi era presa una febbre da cavallo... non sono proprio adatta alle basse temperatute ed è più che normale, siccome sono nata in Florida, il posto più caldo degli Stati Uniti.
Damon mi guarda come stesse ammirando una cosa nuova ma, lui mi conosce bene r meglio di chiunque altro oltre a Austin. Ma perché paragono sempre Austin e Damon? È inutile, sono gli opposti e io, li paragono o li nomino nella stessa frase: incredibile!
Ci sistemiamo in un punto e noto che, c'è solo un signore più in là e un gruppo di ragazzi che gioca a calcio. Incantata dal posto che mi circonda, non noto che Damon ha già tolto la maglietta ed è rimasto solo con i boxer. "Porca puttana... e tu vuoi paragonare davvero Austin a lui?"
E taci, coscienza! Damon è... più muscoloso di quello che ricordavo e Austin non è da meno ma, le sue braccia sono diverse da quelle di Damon... meno muscolose, anche se larghe. E quei dannati boxer, gli cingono perfettamente i fianchi.
"Ma dici sul serio? Vuoi un paio di occhiali o cosa?"
Zitta, ho detto! Toglitele dalle palle, così non mi aiuti, lo capisci?
《Vado a fare un bagno, tu... vieni?》
《Eh... si, arrivo...》, gli sorrido e lui ricambia.
Dio, se ci fossero ragazze, impazzerebbero!
"Stai già impazzendo tu..."
Vai Via! ADESSO!
Inizio a sistemare il telo e prendo la briga si sistemare anche la sua, non so perché ma, lo faccio...
Mi spoglio e ripongo gli occhiali in borsa. Prendo un bel respiro e mi dirigo verso il mare. Il contatto con l'acqua, mi fa rabbrividire e posso constatare quanto sia fredda.
《Kat, forza... è bellissima!》, grida Damon ormai completamente bagnato.
《È congelata... scherzi?》
《È dai... vuoi che ti faccia entrare con la forza?》, ride.
《Assolutamente n-...》
Vengo sollevata e mi ritrovo tra le sue braccia mentre un urlo esce dalla mia bocca.
《Damon, ti prego... ho freddo!》, dico agitandomi tra di lui.
《Non mi interessa...》, ride ancora prima di buttarmi in acqua. Riemergo pronta a urlagli contro ma, mi ritrovo di nuovo tra le sue braccia.
《D-Damon... so nuotare se non lo sapessi...》, dico balbettante.
《S-scusa, io...》, dice mettendomi giù. 《È tutto okay, dico davvero...》, lo rassicuro.
Sorride debolmente e ci ritroviamo in uno strano silenzio.
《Allora, perché non mi racconti cosa... intendo, cosa stai facendo? Stai continuando il college a New York?》
《In realtà ho fatto un anno di college ma, dopo mi hanno offerto una stage e grazie a quello, adesso lavoro in un'agenzia per modelle. Mi occupo di varie cose ma, posso portare anche il lavoro a casa... Austin invece...》
Mi blocco immediatamente ma lui, mi fa cenno di continuare.
《Austin invece, lavora tutto il giorno e ci vediamo solo alla sera...》, finisco.
《Capisco...》
《Tu? H-hai una relazione con quella... Sandy?》
Ridacchia. 《Sai che, non sono tipo da queste cose...》
《Però con me, lo eri...》, mi lascio sfuggire.
《Perché ti amavo... questo è il semplice motivo!》, ammette a bassa voce.
Lo guardo interdetta e lui, scocca un'occhiata prima di lasciarmi lì e ritornare sulla spiaggia. Perché non possiamo parlare senza mettere in mezzo noi? Come? Mi faccio una nuotata e decido di uscire non appena un brivido di freddo lungo le braccia. Esco e mi stringo tra le braccia fino a dove si trova lui per poi sdraiarmi. Il sole sbatte su di me e mi metto seduta per spalmarmi la crema, anche se trovo difficoltà a passarla sulle spalle.
《Vuoi una mano?》, mi chiede posando lo sguardo su di me. Annuisco e lui mi fa cenno di sdraiarmi. Faccio come dice lui e mi lascio trasportare dalle sue mani su di me. Mi passa la crema con dei movimenti lenti e arriva fino al mio fianco, stringendolo tra le sue dita. Sussulto qaundo sento le sue mani sulle parti dei miei glutei scoperti. Sento anche che, il suo corpo ha cambiato posizione e si trova su di me. Si avvicina al mio orecchio e di conseguenza, le sue mani salgono su per il mio corpo.
《P-perdonami, dolcezza! Scusami se non riesco a stare così vicino a te non potendoti toccare... non mi allontanare! Anche se so che è sbagliato, non mi allontanare!》, mi sussurra. Lo dovrei allontanare... dovrei, è questo il problema! Mi bacia la spalla e continua per tutto il mio collo fino al mio lobo tirandolo tra i denti dolcemente. Gemo quando la sua lingua, si deposita un po' su del mio fianco e morde ogni parte risalendo fino al mio braccio. Bacia il mio tatuaggio e intreccamia la mia mano con la sua. Si lascia ricadere sul mio corpo e sento la sua erezione poggiata sulla mia parte più intima.
《D-Damon...》
《Sei mia, non sua! Mi fa male sapere che tu e lui... che ti abbia toccata... non lo sopporto!》
La sua voce si incrina e sento delle gocce bagnate la mia spalla. Mi muovo sotto di lui fino a guardarlo in volto. Lui non osa spostarsi e sta sopra di me tenendosi per le braccia. Delle lacrime solcano il suo bel viso e, mi sento come se mi avesse toccato quel pezzo nascosto del mio cuore. Fa tutto lui e io, mi lascio trasportare dall' emozione che, mi toccano profondamente ogni volta che, i suoi occhi o le sue mani, mi sfiorano.
《Perché stai piangendo?》, dico poggiando le mani sulle sue guancie.
《Ti ho persa... ho perso l'amore della mia vita...》, ammette facendo scendere altre lacrime per poi mettere la fronte sulla mia. Inizio a baciargli l'intero volto e anche il collo fino alle sue labbra ma, mi fermo a pochi millimetri di distanza.
《Non posso...》, dico guardandolo negli occhi. Lo stringo in un abbraccio per un tempo che sembra interminabile o forse è proprio così.
Annuisce e si stende affianco a me ma, le nostre mani restano intrecciate. Entrambi con lo sguardo rivolto verso il cielo e il fiato corto. I nostri corpi che, soffrono la mancanza del calore dell'altro. È Austin che mi ha frenato. Il suo pensiero e il suo volto che è apparso nella mia mente. Domani non lo rivedrò più e, devo dirgli ancora di Jonah. Si arrabbierà. Ne ha il pieno diritto e ritornerà ad odiarmi come ha finto di farlo in questi anni ma, per davvero. È stato bello, riviverlo ma io, non posso sbagliare ancora e rovinare la mia vita apparentemente perfetta. Un figlio, un uomo chemi ama e un ottimo lavoro. Con Damon che futuro avrei? Quello che ci accumuma è solo nostro figlio, anche se lui ne è allo scuro. Il nostro amore, se esiste ancora, è impossibile.