"Perché non mi hai chiamato prima?"
"Sono stato in giro, cuginetta! Sai com'é Parigi, Londra, Italia, Cuba! È la vita da imprenditore!", esclama ridendo.
"Si, certo! Io sono al college!"
"College? Eri una ragazzina con i capelli rossi e adesso vai al college? Quanto è passato?"
ASH é sempre stato un ragazzo alla mano e molto simpatico, anche troppo.
"Mmh... 4 anni?"
"Già... comunque volevo parlarti di Natale!"
"Natale?"
"Si! È tra quindici giorni e mi chiedevo se ti andava di venire in questa enorme Villa a Buenos Aires! Puoi portare anche i tuoi amici, se vuoi..."
"Davvero?! Mi farebbe piacere... magari ci risentiamo per conferma d'accordo?"
"Aspetto la tua chiamata! Notte, pulcino!"
"Ancora con questo soprannome? Non sono più una bambina!"
"Per me sì!"
"Allora io ti chiamo in quel modo..."
"No, ti prego...", dice teatrale.
"Ahah... notte anche a te cucciolo!"
E chiudo il telefono.
Non vedo l'ora di vederlo. Il problema solo il viaggio e altri piccoli dettagli come mia madre ma, troverò una soluzione.
《Allora? Chi era? Il "cucciolo"?》, dice bevendo della birra.
《Cosa?》, dico continuando a ridere per le parole di Ash.
《Chi era? Questo Ash è un.. un altro tuo ex o un amico innamorato di te?》, dice alzandosi per prendere il cellulare. Lo guardo e mi rendo conto che oggi, non è la sua giornata preferita e io, non lo sopporto quando fa lo stronzo. Mi alzo e prendo il giubbotto di pelle, le chiavi della stanza e il telefono.
《E adesso che stai facendo?》, dice prendendomi la mano.
《Oggi non è giornata per nessun de due Damon quindi, quando hai finito di fare lo stronzo, chiamami!》
Lo spingo via e mi allontano a passo veloce, per raggiungere la camera di Jade. Busso un paio di volte e mi apre Neil, mezzo nudo.
《O s-scusa... c'è Jade?》, dico saettando lo sguardo sul pavimento.
Se ho interrotto qualcosa mi uccido, giuro! Sbadiglia e si strofina gli occhi come farebbe un bambino.
《Scusami tu! Jade sta dormendo: ti serviva qualcosa? Magari gliela riferisco quando si sveglia...》
《In realtà... beh, Damon oggi non è in vena e volevo un pò di compagnia!》
Scoppia in una risata fatta con gusto.
《Perché? Quando mai Damon è un vena?》
Continua a ridere e io mi sento in imbarazzo.
《Comunque puoi andare da Adam, se vuoi... è da solo in camera e magari potete farvi compagni a vicenda... per quanto riguarda Jade: ti farò chiamare!》, dice facendomi l'occhiolino. 《Grazie! Allora, vado da Adam!》
Meglio passare la mia serata con lui che con Damon e il suo pessimo umore.
《Tiralo su di morale, per favore!》, mi grida nel corridoio.
《Contaci!》, gli dico anche io.
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《Allora? Hai mangiato?》, chiede Adam prendendo dell'acqua dal frigo.
《Più o meno! Comunque che stavi combinando?》
《Ricerche, sai per i regali di Natale e poi... stavo pensando a dove andare!》
《Ah... non sai dove andare? Io... cioè forse... mio cugino, a Buenos Aires, ha una villa e mi ha invitato per le vacanze. Mi ha detto anche di portare degli amici: se vuoi puoi v-venire!》, dico sedendosi sul divanetto in pelle.
《Davvero? Sarebbe stupendo! Sennò dovevo andare dai miei e immagina che palle!》
《Eh si, lo so!》
《Ehm... acqua o qualcos'altro?》
《Acqua anche io, grazie!》
Mi alzo per prendere il bicchiere e lui si gira contemporaneamente, facendo cadere l'acqua sulla maglietta. Ridiamo entrambi e lui si scusa ripetutamente.
《Ehm... vuoi che ti presti una mia maglia? Sembra che te la sei fatta addosso e neanche la maglia è ridotta bene!》, dice ridendo ancora.
《Okey, ora basta! Dammi questa maglia, lunga per favore!》
Va all'armadio e toglie fuori una maglietta nera. Ah, grazie a Dio è nera!
Mi indica il bagno e mi cambio, verificando che la maglietta é abbastanza lunga ma non quanto quella di Damon.
Esco fuori e lui mi guarda.
《Mi sta bene?》
《Oh, si! Perdonami se... se ti ho fissata!》, dice arrossendo e girandosi.
《Figurati! Forse è meglio se m ne vado e poi, non posso stare così!》, dico guardando la maglia.
《Hai ragione! Ti va se ci sentiamo più spesso? Mi piace la tua compagnia, anche solo per studiare!》, dice visibilmente in imbarazzo.
《Certo, quando vuoi!》
sorrido calorosamente. Mi apre la porta e mi bacia sulla guancia.
《Stai attenta! In giro ci sono persone poco affidabili!》, dice nervoso.
《Ehm... perché non mi accompagni? Non mi va di andare in giro alle 23:00 di sera, in effetti!》
《Certo! Andiamo!》
Mi prende la mano ma, non la scosto. È un bel gesto, per un amico e basta: non voglio pensi male.
Arriviamo davanti la mia stanza e ci guardiamo.
《Grazie mille e... scusami se ti ho rubato una maglietta! Poi la lavo e te la restituisco!》
《Puoi tenerla!》, dice alzando il lato del labbro in un sorrisetto.
《Che hai qui?》, dice toccandomi la guancia.
Ancora rossa? Lo sapevo.
《Nulla, stai tranquillo!》
Continua a toccare la ferita: deve essere molto visibile.
《Chi ti ha...》
Non riesce a concludere poiché la porta della camera di apre di schianto.
Merda. Adesso chi lo tiene?
Adam toglie la mano e se le infila, come delle vittime, nelle tasche.
《Damon, come va amico?》, gli dice lanciandogli solo uno sguardo.
Lui lo guarda torvo e poi si rivolge a me.
《Kat, entra dentro che è tardi! E... per quanto riguardo te, ne parliamo domani in camera tua!》, dice come stesse accusando un criminale.
Bacio Adam sulla guancia ed entro senza esitare, vedendo Damon in procinto di esplodere e preferisco che lo faccia con me e non con lui. Gli sbatte la porta in faccia e si siede sulla sedia, forse aspettando che io parli ma, non devo dirgli nulla. È lui che fa lo stronzo e, da tale, si deve abbassare perché io non lo farò, non di nuovo e, i miei sentimenti per lui, mi condizionano nelle scelte che prendo nei suoi confronti. Devo pur creare un limite, no?