Capitolo 5⭐️

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Sentire la sua voce è quasi un sollievo ma, sono sconvolta dal sentirla proprio adesso. È difficile che non noti che, con me, non c'è nemmeno una ragazza ma ben di ragazzi!
《Stephan... c-che fai qui? Non dovevi arrivare stasera?》, dico messa un pò in soggezione dallo sguardo dei presenti su di me.
Stephan mi raggiunge e mi attira a sé per poi baciarmi sulle labbra a stampo.
Imbarazzata, mi stacco e sorrido imbarazzata.
《Stephan, loro sono Adam e Damon, con cui... condivido il bagno! Dopo ti faccio conoscere Jade!》, dico  stringendogli la mano sul mio fianco.
Stringe quella di Adam che, gentilmente gliela porge mentre, Damon non toglie lo sguardo dalla nostre mani intrecciate.
《Quindi la mia ragazza condivide il bagno con te?》, domanda a Damon.
《Già! Per me è un piacere...》, afferma Damon con un sorrisetto, infilando le mani in tasca.
《Immagino... Piccola, ho scoperto che chi dirige questo posto è un caro amico d'affari di mio padre quindi, ho chiesto di farti uscire prima! Ti va? Magari mi mostri la tua stanza...》, afferma rivolgendosi a me in un modo diverso dal solito, quasi pervertito mentre dice l'ultima frase.
《Mmh... certo! Damon mi dai le chiavi della stanza che le ho dimenticate?》
Fa una faccia divertita. 《Mi dispiace ma, le ho dimenticate nello zaino, in classe!》, dice.
Lo guardo torva perché so che non è vero: lui non va in giro con nessuno zaino!
《Va bene! Vado a chiedere una copia in portineria! A dopo!》, affermo
trascinando fuori il mio ragazzo.
Damon è così fastidioso, Dio! Che pensava che... che l'avremmo fatto? E se anche fosse, che gli importa a lui?
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Passiamo l' intera giornata in camera a parlare delle lezioni, del suo lavoro e qualche volta, intromette Damon nei discorsi che riguardano il bagno e tutto il resto. Per fortuna, lui non si è fatto proprio vedere e non penso che sia nemmeno tornato in camera poiché, di solito, sento la porta sbattere e poi il cigolio del suo letto che si piega per il peso del suo corpo. Conosco più cose di quanto penso di lui! Cose insignificanti, tipo che usa solo un tipo specifico di balsamo e che adora riempirsi di profumo. Lo sento persino in camera mia!
Mi preparo per uscire e Stephan mi porta in un ristorante poco lontano dal college che, sicuramente, costerà un occhio della testa. Parlare con lui mi rende sempre felice e riesce a risollevarmi il morale come non mai.
Amore o no, io ho bisogno di lui accanto, ne ho bisogno per non essere sola contro il mondo.
Mi riaccompagna in auto e prima di andarsene, ci abbracciamo.
《Fai la brava e chiamami se quello lì ti dà fastidio!》, dice baciandomi la fronte.
Per la prima volta, lo dico spontaneamente: 《Ti amo!》
I suoi occhi si illuminano e il suo sorriso va da orecchio a orecchio.
《Anche io! Buonanotte, amore!》
Mi bacia e si allontana, girandosi un paio di volte per lanciarmi un'occhiata.
Lo guardo salire in macchina e sfrecciare via, così io me ne salgo in camera e ne approfitto per fare una doccia. Prendo tutto l'occorrente e me ne vado in bagno. Inizio a spogliarmi quando, la porta che conduce alla Sua camera, si apre e mi copro istintivamente il petto.
《Oh... scusa! Non volevo!》, dice portando gli occhi sul pavimento. Sposto lo sguardo sulla sue dite che stringono il fianco e intravedo del rosso sulla maglietta bianca.
《Damon... che hai fatto al fianco? Quello è sangue?》, dico impaurita.
《Nulla. Ti lascio!》, dice frettoloso per poi uscire dal bagno. So che non dovrei preoccuparmi ma, sapere che qualcuno sta male, non mi va giù. Rimetto la maglia e apro la porta della sua camera. Non ci sono mai entrata e forse non devo ma, lui l'ha fatto già una volta, quindi! La camera è identica alla mia: solo l'armadio si trova sulla parete opposta al letto.
Lui é lì, sul letto, che preme un panno, forse una sua maglietta sulla ferita.
《Damon...》
Alza lo sguardo ma resta impassibile.
《Fammi vedere...》
《Non voglio! Esci dalla mia stanza... per favore!》, dice freddo.
《No! Ora tu mi fai vedere questa ferita e la finisci di fare l'orgoglioso!》
M'inginocchio davanti a lui e gli sollevo la maglietta. L'enorme livido è inzuppato dal sangue che non cessa di uscire e un profonda taglio lì vicino. 《Vieni con me!》 Gli prendo la mano e ritorniamo di là, dove tolgo dal cassetto, la busta che mia madre mi aveva preparato con tutti i medicinali. Estraggo l'alcool e del cotone dalla busta.
《Togliti la maglietta!》, gli ordino.
Lui cerca di togliersela ma noto il suo viso contorcersi una smorfia.
《Vuoi che... che lo faccia io?》
Annuisce e prendendo un lembo della maglia, glielo sollevo e poi lo aiuto a sfilarsela definitivamente.
Si siede sul lavandino ed io inizio a passare il cotone imbrattato di alcool sulla ferita.
《Perché... perché fai tutto questo?》, mi chiede dopo diversi minuti.
《Lo faccio e basta, no? Ci deve essere un motivo?》
Non risponde.
《Se n'è andato Steven?》
《Si chiama Stephan e sì, è andato via! Lasciami dire che stamattina sei stato odioso!》
《Odioso, io? Quel damerino mi dava sui nervi, tutto qui!》, dice appoggiandosi al muro.
Sbuffo ed inizio a togliere il sangue sull'enorme graffio che sembra espandersi sempre più e risale fino al petto.
Mi sento nervosa a toccarlo, soprattuto per l'effetto che trasmette. Trasuda sesso e ribellione.
《Dolcezza, tutto apposto?》, dice poggiando una mano sulla mia guancia.
Non mi sono accorta che le lacrime stanno rigando il mio viso. È come se questo enorme dolore non finisse mai e me lo porto dentro da troppo tempo. Solo mia madre lo sa e nemmeno Stephan ne è a conoscenza. Qualche segno è rimasto ma, fa più male il ricordo.
《Ei ei, che succede? Mi stai facendo preoccupare!》
Si mette in piedi e mi solleva il mento con due dita.
《L-lasciami Damon! Io m-me ne ritorno in camera!》
Lo lascio lì ed io mi rannicchio sul letto e piango come non mai.
La ferita è ancora aperta e sbagliavo di grosso se credevo che, venendo al college, si chiudesse. È tutto sbagliato! Tutto un fottuto errore!
《Dimmi che hai, piccola...

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