*Una settimana più tardi*
Passare le ultime ore della sua vita con lei, mi fortifica e mi permette di vivere un dolore in meno dell'ultimo periodo. Sapevo che, le bastava poco e se ne sarebbe andata, appena Stephan ha pronunciato le parole più vicine alla morte che io conosca. Le lacrime non servono, adesso l'ho capito e le persone ti abbandonano in un modo o nell'altro. Dopo un padre inesistente nella mia vita, il fato ha voluto togliermi la persona che odiavo per la maggior parte del mio tempo, non rendendomi conto però di tutti i valori, di una casa, del cibo e di una "famiglia" che mia aveva dato. Mia madre era una guerriera, ora lo so. Io invece, lo voglio diventare. Sto qui a punirmi, vedendoti lontano ma, allo stesso tempo vicina, si questa terra ma, allo stesso tempo in un altra dove tutti siamo destinati ad arrivare, prima o poi.
《Kat...》, mi chiama Stephan di qualche passo più lontano da me.
《Ei... c-che fai qui?》, chiedo con un finto sorriso. Non posso più mostrarmi debole. Non posso.
《Sono... volevo assicurarmi che stessi bene! Quel ragazzo, Cody mi ha raccontato un pò di cose: spero non di dispiaccia!》
《No, figurati! Anche perché, ho parlato così tanto volte di tutto quello che è successo che, di sicuro, non avrei sopportato di ricominciare a parlarne...》, dico riferendomi a Damon.
《Il... il b-bambino è suo, no?》, chiede balbettando.
Annuisco continuando a fissare la foto di mia madre sulla sua lapide. Ricordo benissimo quella foto: eravamo in spiaggia con Stephan e la sua famiglia e lei, cominciò a fare delle foto ricordo, soprattutto di me e lui. Alla fine, la convinsi a mettersi in posa e a scattarne una a lei; successivamente la immortalai in una cornice della sua stanza.
《Kat... Ash crede che tu, debba stare con lui...》, dice schietto.
《Ash non può costringermi e anche se vorrei rifugiarmi una stanza e piangere fino ad allagarla fino sprofondare nel più profondo della terra, non posso farlo. Per me e per... per il mio bambino!》
《Allora... resta con me...》
Mi volto verso di lui e noto che, dal suo viso, non traspare nessuna scintilla di ironia, così mi limito a dire: 《 Non posso...》 《Perché non puoi? Kat sei incinta e Damon, non merita questo bambino anche se è suo. Permettimi di prendermi cura di te... di voi. Avrai una bit perfetta e io, non ho smesso di amarti e vorrei aggiustare tutto...》, continua a parlare poggiando una mano sulla mia guancia.
《Non è giusto, Stephan... io ti voglio bene ma, non ti amo. Non posso usarti e vivere la vita come se fossi felice perché, non lo sarei... non posso, davvero! Tu, meriti una ragazza che ti ami con tutto il cuore e non me... lo dico per te, per non farti soffrire. Mi dispiace!》, concludo spostando la sua mano da me e sorpassandolo per uscire da questo posto così lugubre e riempito di un aria sporca che, mi stuzzica le narici. Guardo la punta delle mie scarpe fino alla macchina di Ash, dove alzando lo sguardo, lo vedo intrattenere un'accesa conversazione con Cody. Inizio a raggiungerli ma, un signore di parecchi anni avanti con in mano un enorme mazzo di rose rosse, mi blocca il passaggio.
《Lei è la signorina Katrine White?》
《Sono io...》, sussurro.
《Queste sono per lei...》
Me le porge e faccio un pò di fatica a sorreggerle per la pesantezza.
《Mi scusi ma, ci deve essere un errore... è impossibile che siano per me!》
《Non credo, signorina!》
《Eh allora chi me li manda?》, dico annusando il loro buonissimo profumo.
《É un omonimo! Mi hanno solo ordinato di portarglieli... buona giornata!》
Fa un leggero inchino togliendo leggermente il cappello di seta e scompare dalla mia vista.
Le rose rosse. Damon. No, é impossibile! Non può essere stato lui: lui mi ha lasciata, mi ha abbandonata. Ma perché, il mio cuore continua a gridare il suo nome, in questo momento?
Riesco a intravedere un biglietto e mi affretto a prenderlo.
"Non ti vedo. Tu non mi vedi. Sorridi. Voglio vederti sorridere. Amami ancora."
Sorrido e mi guardo intorno spaesata. Lui non è qui. È solo la mia mente che elabora il pensiero, di averlo ancora accanto e di poter sentire il suo fiato sul mio collo come la prima volta?
Sono solo paranoica. Ancora spero in una cosa impossibile: il mio cuore ancora prega e spera! Sta di fatto che, non so di chi possa essere il mittente.
《Kat, come mai tutte queste rose?》,domanda Ash affiancato dal mio amico.
《Non lo so... qualcuno me le ha mandate ma, non so chi.》, spiego sotto la loro attenzione.
《Vuoi portarli a casa? In macchina non c'è molto spazio ma...》, cerca di concludere Cody.
《No, non voglio portarli. Li lascio sulla sua tomba così, quando potrà respirare dell'aria non inquinata, in quel brutto posto...》, ridacchio.
《Dammi qui, vado io...》, mi sorride Ash. Annuisco e prima di lasciare andare il mazzo, recupero il bigliettino e lo infilo in tasca senza farmi accorgere. Ash si allontana e Cody circonda la mia vita con il suo braccio inaspettatamente.
《Sei la ragazza più forte che, io abbia mai conosciuto...》
《E tu, sei il ragazzo più dolce di questo pianeta e dell'intero universo!》, esclamo sorridente.
Poggia una mano sul mio mento e con il pollice, delinea dei cerchi sulla mia guancia.
《Questo é un sorriso vero o falso?》, domanda.
《Perché me lo chiedi?》
《Perché non capisco come tu riesca a sorridere dopo tutto quello che hai passato... ti ammiro!》
《Semplicemente, sono stanza di piangermi addosso. Ho perso delle persone che amavo ma, piangere non le fa ritornare indietro anche se, Damon...》
《Damon, nulla! Ash dice che, i pochi giorni che ha passato con lui, ha capito subito con chi aveva a che fare ma, da come ha parlato, anche se ce l'ha con lui, non sembrava avercela proprio a morte quindi, io ho dedotto che non sapesse nulla di quel Luis ...》
《Infatti... non sa nulla! È già abbastanza arrabbiato di per sé ed è meglio non aggiungere altra brace al fuoco...》, mi limito a dire.
《Hai ragione...》
Mi abbraccia e io, piagnucolo sul suo petto come una bambina per convincerlo a restare almeno le questa notte ma, lui nega cercando di dissuadermi.
《Ti prego. Ti prego.》, lo supplico.
《Hai detto che saresti rimasto finché ne avessi avuto bisogno e visto che Ash deve ripartire, non voglio restare sola. Ti prego: è la mia prima notte senza di lei in quella casa.》
《Quindi, non vuoi proprio ripartire con tuo cugino, eh? Non posso farti cambiare idea?》
《No... ho già ripetuto cosa voglio fare e voglio andare avanti da sola, non mi serve nessuno che sfami, ce la farò. Adesso però, voglio passare la serata con te e domani potrai partire!》, dico arresa. Sospira più volte e mi accarezza i capelli. 《Per te farei pure il giro del mondo in auto!》, esclama.
《Grazie fratellone.》
《Figurati sorellina.》
E stranamente, questo scambio di nomignoli, non mi dispiace. Vorrei avere davvero un fratello come lui, non lo nego.
《Che ne dite di mangiare qualcosa? Ho un leggero languirono!》, si lamenta Ash ritornando da noi.
《Andiamo cuginetto!》, esclamo sorridendo. Cody annuisce e ci avviamo in macchina verso un fast food che, abbiamo individuato durante il viaggio di andata.
《Ho invito dei documenti di trasferimento al tuo college. Quando vuoi, puoi iscriverti in un altra università...》, mi informa Ash guardandomi dallo specchietto retrovisore.
《Grazie Ash, presto deciderò dove andare...》, dico continuando a guardare dal finestrino ogni tratto delle mia vecchia città, quasi sconosciuta dopo questi lunghi mesi.
È tutto come la prima volta che ho varcato la porta di quel college: lì iniziavo una nuova vita ma, é durata ben poco. La mia vita, inizia a prendere un'altra forma senza di lui. Non sarà più lo stesso.
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La notte è calata ed i miei occhi, si rifiutano di chiudersi. Come se stessi morendo, le immagini della mia vita, scorrono nella mia testa e più le rivedo, più mi accorgo che, nonostante tutto, solo con Lui sono stata felice. Ogni suo sorriso, ogni suo bacio o respiro, erano come ossigeno e lo sono ancora, altrimenti non tratterrei il fiato nel ricordare un'amore reciproco, andato in frantumi. Ancora non capisco: ha smesso di amarmi o semplicemente ha trovato un' altra? Non posso essermi sognata tutte quelle volte che mi diceva un "ti amo" oppure mi abbandonavo a lui, sentendomi come marchiata. Io ero sua. Lui era mio, ne sono sicura. Vedevo come mi guardava, come i nostri sguardi non smettevano nemmeno un secondo di cercarsi, vedevo come i suoi occhi brillavano, proprio come i miei e, il desiderio di inumidire le mie labbra con le sue, quasi fosse una necessità. Come non lui essere amore questo? Non capisco. Sono di nuovo a questo punto, ci sto di nuovo pensando senza trovare un nesso logico e a dubitare di un qualche sbaglio nei suoi confronti ma, lo scaccio subito via. Tutto è così tranquillo in questa casa, da farmi paura da sola. Cody dorme, Ash é andato via. Io devo resistere. Devo farlo per noi. Mi ritrovo ancora una volta, con la sua maglietta tra le mani e il suo profumo indelebile che mi provoca solo nei ricordi. Ricordi di noi due. Quanto vorrei odiarlo come merita ma, non ce la faccio. È più forte di me. Me la stringo al petto e mi maledico per il mio assurdo comportamento. Devo smetterla. Devo dare un taglio a questo legame che, sembra non volermi lasciare libera. Mi metto seduta facendo attenzione a non svegliare Cody e afferro la valigia sotto al mio letto. La apro e faccio un lungo sospiro mentre, il mio sguardo oscilla tra la maglia e la valigia. La ripiego e la metto in fondo, sotto tutti i miei vestiti, richiudendola senza rifletterci un secondo di più. Basta. Devo avere il coraggio di dire: basta!
Ora, Damon, sei sepolto nel mio passato. Non verrai mai a sapere di tuo figlio o figlia. Non parteciperai alla sua nascita né al suo primo compleanno. Non lo vedrei mettersi in piedi sulle sue gambe e dire la sua prima parola. Non potrai amare tuo figlio. Una lacrima scorre incontrastata sul mio collo fino al mio petto, sul lato sinistro, in un angolo remoto del mio cuore. "Sarai sempre il mio primo e unico amore, Damon Clark..."
Il telefono si illumina sulla scrivania e vibra senza smettere, a quest'ora della notte. Scaccio via i pensieri e lo prendo tra le mani. Un sorriso mi illumina il volto. So cosa devo fare, ora.
《Addio, Damon...》, sussurro prima di dar vita a una nuova me e rispondere al messaggio della persona che mi scrive. Ho chiuso con lui. Ho chiuso con la mia tristezza. Ce l'ho sempre avuta davanti la persona che mi ama ma, io sono sempre stata troppo stupida per capirlo. Ora, sono pronta. Voglio provarci