Capitolo 37⭐️

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Sto qui seduta come una disperata che aspetta impaziente una chiamata o un messaggio dal suo ragazzo che sembra non arrivare. Controllo ogni due secondi il telefono mentre mangio una coppetta di gelato. Si, sono proprio disperata!
《Ma perché mangi gelato se siamo a gennaio? Ti prenderai qualcosa...》, dice Stephan sbucando da dietro la porta.
《Non lo so... ho fame e il gelato, mi sembra il dessert migliore dopo cena, no?》, dico mentendo.
《Non hai tutti i torti... sono appena andato a controllare tua madre e ha detto che vuole parlarti...》, dice sedendosi affianco a me.
《Allora, tiene questa che io vado di là!》, dico porgendogli la coppa.
《Ce lo vediamo un film? È da tanto che non facciamo cose da... amici.》
《Ehm, si... sceglilo tu, tanto abbiamo gli stessi gusti...》
《Si, lo so...》, dice sorridendo.
Ricambio il sorriso e poi, mi faccio forza ed entro nella tana del lupo.
Busso metre penso a quale altra minaccia o parola su Damon, voglia dirmi.
《Mamma, volevi parlarmi?》, dico osservando la sua faccia cosi pallida.
《Oh, si. Stephan mi ha detto che, tu eri ancora qui e volevo affrontare un discorso con te...》
《Ah, certo! Dimmi pure...》, affermo prima di prendere una sedia e sedermi lì vicino a lei.
《Allora, Kat so che tra noi le cose si sono complicate parecchio in questi ultimi mesi ma, non voglio perdere la mia unica figlia. Lui mi ha allontanato da te mentre prima, noi andavamo d'accordo su tutto e la nostra vita era perfetta!》
《Ne abbiamo già parlato e sono stufa di tutta questa situazione. Kate non capisco perché tu non voglia accettare la situazione... Noi due andavamo d'accordo perché io, ero accecata da te. Tu sei stata l'unica vera responsabile della mi vita ma, una volta uscita da questa casa, mi sono sentir libera... tu ed io non siamo uguali e non la pensiamo allo stesso modo. La mia vita non era perfetta, al contrario era monotona. Se vuoi parlarmi solo di questo, io me ne vado...》
《No! S-scusami, Kat... io non ti ho ascoltata molto, vero?》
Mi fa quasi pena, in questo letto così impotente.
《Non l'hai mai fatto...》, dico distogliendo lo sguardo dal suo.
《Mi dispiace!...Ciò nonostante, non appoggio la tua relazione! Stephan era un ragazzo perfetto per te e non cambierò la mia opinione. Ripeto, mi dispiace per non averti ascoltata: forse, ci saremmo risparmiati molto litigi!》, dice con voce roca.
《Ne sono sicura e... accetto le tue scuse! Pensa a riposare... come ti senti?》, domando accorgendomi di affrontare per la prima volta dopo tanto tempo, una conversazione civile con lei.
《Non sono molto in forma ma, mi riprenderò presto...》, dice con un sorriso forzato.
《Bene! Domani verrà la tua vicina a darti un'occhiata e anche Stephan in serata... io non ci sono!》
《Ritorni al college?》
《Damon... lui mi ha invitata a casa di sua madre per il ringraziamento e io ho accettato di accompagnarlo...》, continuo timidamente.
《Ah...》
《Ti porto qualcosa? Un bicchiere d'acqua o non lo so...》
《No, grazie...》
Capisco di essere arrivata alla fine di questa stupenda conversione madre-figlia così, ripongo la sedia al suo posto ed esco.
《Allora com'é andata?》, mi chiede Stephan addentando un pò di gelato.
《Ei, toglie quelle minacce dal mio gelato!》, dico buttandomi sul letto per poi recuperare la coppa.
《Ancora con questa fissazione? Pensavo fosse solo una fase...》, dice ridendo.
《Non c'è nessuna fase! Il gelato é mio e resta mio!》
《Dai qui...》, dice prima di sfilarmi il cucchiaio dalla bocca e metterselo nella sua. Un gesto troppo intimo, direi! Lo guardo impietrita. Stephan non era mai stato così.... come dire, esplicito o così diretto, nemmeno nella nostra relazione.
《Che c'è? Perché mi guardi così?》
《Perché come ti sto guardando?》, domando.
《Non lo so. Come se fossi... meravigliata!》
《Infatti lo sono. Mi hai preso il cucchiaio dalla bocca: non ti sembra una cosa intima?》 《Non saprei...》
《Davvero lo stai facendo, Stephan?》, dico scoppiando a ridere.
《Cosa starei facendo?》
《Stai cercando di conquistarmi con delle smancerie che non mi concedevi quando stavamo insieme?》
Mette la mano sulla mia e avvicina il viso al mio.
《Sta funzionando?》, chiede con un pizzico di malizia nei suoi occhi. Questo non è lo Stephan che conosco, sembra più tenace. Si avvicina ancora e fissa intensamente le mie labbra. Poggio una mano sul suo petto e lo allontano. 《No, Stephan...》
Scivolo più lontano da lui e lo osservo mentre si tocca i capelli.
《Perdonami, non so che mi prende! Tu sei così bella, attraente e diversa dal solito che, devo ammettere che manderei al diavolo tutte le idee che avevo su tutta quella storia dell' aspettare il matrimonio e lo farei... anche adesso. Mi sento così attratto da te; avrei voglia, per la prima volta, di toccarti e di poterti di nuovo baciare, meglio, come avrei voluto fare tante volte in vita mia. Non so se sia stato per tua madre o per qualcos'altro ma, ti giuro che se non ci fosse lui in quella tua cazzo di testa, sarei stato io il primo e ti avrei resa felice... io ti amo e non ho mai smesso di esserlo, neanche quando ho saputo di voi ma, sono un idiota, sto piangendo...》, dice mentre qualche lacrima riga il suo viso così perfetto che, una volta, credevo di amare. In un certo senso, lo amo ma, non come amo Damon. Non posso mentirgli.
Come la cosa più naturale al mondo, mi appoggio al suo petto con il capo e lo abbraccio. Non so se serva ma, è il minimo che posso fare per lui.
Lui ricambia subito l'abbraccio e mi lascia un bacio sulla tempia.
《Grazie...》, gli sussurro.
《Per cosa?》
《Per avermi fatto sentire speciale... questo, quando stavamo insieme non lo facevo e ora, che lo fai, ti ringrazio...》
《Tu sei sempre stata speciale. Ero io quello sbagliato. Possiamo rimanere buoni amici?》
《Non chiedo di meglio...》
Ci addormentiamo così, ricordando come si sta sereni durante una lunga notte d'inverno.
*IL MATTINO DOPO*
Sento un rumore e, per le mie povere orecchie è un vero scempio. Mi alzo ancora un pò stordita e ricordo della scorsa sera, soprattutto mi ricordo di aver con Stephan, vestita.
E lui non c'è. Seguo il rumore, che mi porta fino al salotto dove, Stephan cerca di reggere in piedi mia madre. Mi affretto subito ad aiutarlo e la prendo sotto braccio.  《Ma che è successo?》, domando confusa.
《Mi sono alzato perché ho sentito dei rumori in cucina e l'ho trovata con la testa dentro un mobile di pentole. Sta delirando!》
In effetti, mia madre continua a sussurrare cose senza senso e parecchio sconnesse fra loro. Questa cosa inizia a preoccuparmi poi del dovuto.
《Dobbiamo chiamare il dottore o, portarla all'ospedale, non saprei...》, dico allarmata.
《Perché non chiami il suo medico? Io cerco di portarla a letto...》
La lascio a lui e vado a cercare il mio cellulare, apparentemente scomparso. Per fortuna, il mio cellulare squilla e lo ritrovo dietro il letto. Ma come ha fatto a finire là dietro?
*inizio*
"Kat?!"
"Jade, scusami... non trovavo il telefono!"
"Come mai hai l'affanno? Tutto bene lì?"
"Mia madre non si è ancora ripresa e stavo per chiamare il suo medico. Poi non trovavo il telefono ma, per fortuna, tu hai chiamato."
"Complicato! Comunque Neil mi ha detto di avvisarti che Damon sta arrivando..."
"Ah si? E perché non mi ha chiamata Damon? Ieri non mi ha né chiamata né scritta... tu l'hai visto?"
"No! Solo ieri mattina è passato in camera mia per salutare Neil ma, non so altro... tranquilla, se non ti ha chiamato, ci sarà stato un buon motivo!"
"Lo spero! Grazie, Jade! Ci sentiamo più tardi, amica!"
"Va bene! A dopo!"
*fine*
Chissà sarà successo ora...
《Kat, hai chiamato?》, mi grida Stephan. Oh, cielo!
《Si, sto chiamando!》, mento ma subito dopo, compongo il numero che mia madre mi ha fatto imparare a memoria in caso di qualsiasi problema. Qualcosa di utile me l'ha insegnata...
《Kat?!》
《Si, Stephan ha detto che sta arrivando!》, gli grido ancora.
《Vieni qui!》
Lo raggiungo e lui è affacciato alla finestra. Vado a guardare fuori e noto la moto che si sta parcheggiando nel viale. Damon.

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