Capitolo 25⭐️

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Eppure è impossibile: era a Miami, non qui! L'incubo é ritornato.
《Guarda un pò chi abbiamo qui! La mia sgualdrinella preferita...》, dice parecchio sorpreso.
《C-che fai qui?》, dico tremendo.
《Che scortese! Non si saluta un vecchio amico?》, dice toccandomi la guancia. Afferro la mano e la getto via.
《Sei cambiata! Guarda qua che bocconcino che mi sono perso quel giorno, in quel locale... ricordi?
Ho tutto un pò confuso, sai avevo bevuto ma, quel ripostiglio, non posso dimenticarlo. Avevo una voglia matta di strapparti i vestiti di dosso!》, dice facendo un passo in avanti e io indietreggio.
Fa paura! Ho tanta paura che possa succedere di nuovo e che io, non sappia difendermi e reagire.
《Sei uno stronzo! Lasciami in pace!》, affermo in tutta la mia compostezza.
《Perché dovrei? A quanto pare, il destino ha voluto che noi ci incontrassimo ancora: perché non sfruttarlo?》, dice mentre nei suoi occhi, passa una scintilla di malvagità pura. Ora sono completamente oppressa alla parete e la mia mente urla il nome di Damon all' impazzata.
Non avrei mai pensato di ritrovarmelo qui e, quando ho parlato a Damon di questo ragazzo di cui non conosco il nome e che quella sera a Miami, a cercato di violentarmi, lui non ha fatto altro che trattenersi dal spaccare il cartongesso della parete e poi mi ha baciato. Al ricordo di lui, sorrido.
《Ah vedo che già ti diverti!》, esclama. Puzza di birra e bevande alcoliche di cui non mi interessa conoscere il nome e, grazie al buio e alle poche luci gialle, sono contenta di non vederlo in faccia o almeno, non la sua bocca, che ha sfiorata la pelle nuda della mia spalla più volte quella notte. Mi è andata bene allora ma, non so adesso. Non ci sono le mie amiche. Non c'è nessuno che conosca e Damon, non verrà a salvarmi.
《Luis, che piacere!》, dice una voce familiare, proprio dietro la sua spalla.
Luis?! No, non può essere: sto sognando!
《Neil, vecchio amico mio, che onore vederti! Vuoi unirti a me? Ah giusto, tu certe cose non le fai!》, dice divertito.
《Primo, non sono tuo amico e secondo, a lei lasciala perdere!》, dice con un cenno verso di me. È stabile e freddo, quasi sembra non conoscermi.
《Sta con te?》, chiede mettendomi una mano al braccio.
《Non toccarla, Luis! Lei è con me e con D-damon!》, dice lanciandomi un veloce sguardo per poi ricominciare a guardarlo negli occhi.
《Damon? Quanto tempo è passato... due o un tre anni? Sai non sono bravo con i numeri e Damon, non è stato molto gentile con me e Vinc. Quindi, perché dovrei lasciare la sua sgualdrinella libera?》, dice in un modo così perverso che si capisce da lontano che è pazzo. Non sta bene e, anche se in questa sala chi sono tante persone ubriache perse, lui è il più disastroso di tutti.
《Perché sei da solo e non sei così stupido da metterti contro di noi, soprattutto contro Damon... quindi, ti conviene sparire dal mio campo visivo prima che ti pesti a dovere...》, dice senza il più minimo timore.
Mi guarda con un broncio in viso, essendo abbastanza scocciato.
《Te l'affido, allora... per ora! Ci vediamo, piccola... molto presto.》, dice lasciando il mio braccio e facendo l'occhiolino. Tremo un secondo ma, l'attimo dopo, sono tra le braccia di Neil.
《Andiamo da Damon, Kat! Adesso ti porto da lui, tranquilla!》, dice come avesse corso una maratona, come se potesse respirare dopo tanto tempo.
Annuisco sul suo petto e mi porta dove credo che sia, il retro dell'edificio. É tutto buio e non capisco come riesca ad orientarsi Neil ma, adesso, sto solo pensando a parlare con Damon. Ho capito tutto: è tutto più chiaro! Così lontani eppure uguali. Luis e la persona che ha cercato di violentarmi, sono la stessa persona. Luis è " l'amico" di Damon.
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《Voglio sapere cosa cazzo faceva lei con lui? Ho detto esplicitamente che dovevate tenerla sotto controllo e voi, cosa fate anzi, tu cosa fai? Vai a scoparti una in una camera dove l'avranno fatto altre mille persone, eh?》, grida Damon prendendo Adam per il colletto e sbatterlo al muro.
《Calmati, Damon! Non è successo nulla...》, dice Neil stringendomi ancora.
《Calmati? Io non mi calmo perché, poteva succederle qualsiasi cosa e voi... voi non c'eravate quando ve l'avevo chiesto per favore, di tenerla d'occhio! Come faccio a fidarmi di voi? Se le fosse successo qualcosa e non ci fossi stato, io...》, dice alzando un pugno verso la faccia di Adam, che però va a finire contro la parete, che si spacca un due.
《D-damon, devo dirti una cosa...》, dico a bassa voce.
Non mi ascolta neanche. 《Damon, lei ti deve dire una cosa!》, dice a voce più alta, Neil.
Damon continua a borbottare parole e imprecazioni.
《Damon, cazzo! Ascoltala invece di rimuginare su una cosa che, ormai è stata fatta!》, lo ammonisce Neil.
Damon si gira nella mia direzione con uno sguardo perso, occhi e guance rosse, le braccia con vene gonfie che gli pulsano sulla pelle.
《S-scusami, Kat! Perdonami...》, dice abbassando lo sguardo.
Mi stacco da Neil e lo abbraccio. Lui mi accoglie tra le sue braccia.
《Perdonami... non dovevo lasciarti da sola; sapevo che poteva succedere eppure io...》
《Sto bene! Sto bene ma, devo dirti una cosa...》
《T-ti ha fatto qualcosa? Ti ha...》, dice balbettante.
《No, non è questo... ti ricordi quando ti ho parlato di... di quando quel ragazzo a Miami ha cercato di stuprarmi?》, dico a voce più bassa.
《Si, ricordo Kat ma, che c'entra ora?》
《È lui, Damon! È Luis quel ragazzo... Non so come ma, è qui ed è la stessa persona. Non è stata colpa di Adam, almeno non tutta ma, anche colpa mia: sono andata a sbattergli contro e lui mi ha riconosciuta... e se non fosse arrivato Neil...》, dico sul punto di piangere.
《Non può essere... è impossibile! NO! NO! Io lo uccido, ti assicuro che appena lo rivedo lo uccido!》, grida ancora, gettando una sedia lì vicino, contro il muro.
《Clark devi salire!》, dice un ragazzetto magro, entrando dalla porta.
Damon non se lo ripete due volte: prende l'acqua e l'asciugamano, fa segno a Neil e guarda Adam in cagnesco, invitandolo a stare insieme a me. Lo guardo da dietro una tenda. Si siede nel ring, aspettando che l'arbitro li inviti ad iniziare e intanto, fa scricchiolare le dite delle mani e guarda basso con uno sguardo buio e freddo.
Appena l'altro ragazzo minuto e di una carnagione chiara, entra nel ring, Damon getta la borraccia per terra e si prepara alla vittoria. Si guardano come due rivali in guerra ma, in confronto a Damon, lui sembra un cucciolo che vorrebbe scappare e correre dalla mamma. Adesso, su questo ring, non ci sono due ragazzi pronti a vincere per soldi ma, c'è un ragazzo pronto a far di tutto per il denaro e poi, c'è Damon... un ragazzo che vuole scaricare la rabbia su qualcun'altra che non se lo merita e per farlo, é pronto ad uccidere...

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