Capitolo 39⭐️

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Qualunque altra ragazza, al posto mio, avrebbe avuto una paura e un' ansia terribile nel presentarsi alla madre del proprio ragazzo, che possiede una villa e così tanto denaro da non sentirsi all'altezza della situazione e del luogo ma, io no. Non mi spavento su queste cose e sono sicura di me stessa e di certo, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Questa è l'unica cosa per cui ringrazierò mia madre a vita: la testardaggine! Dicono che è ereditaria, quindi...
Damon si fa avanti per primo e suono al campanello che, fa eco in tutta la casa per quanto è forte. Poi mi riafferra la mano e la stringe leggermente. Mi avvicino e gli bacio la guancia. Lui continua a guardare a terra ma, sorride al mio gesto. La porta si apre e una bambina con i capelli d'oro, ci sorride imbarazzata. Gli darei un cinque anni forse, ed è la bambina più graziosa che abbia mai visto con quel suo vestitino rosa chiaro e la cintura beige sulla vita.
《Papaaà... mamma, sono arrivati!》, urla la piccola. Ora che lo noto ha dei bellissimi occhi color nocciola. Ma perché mandano una bambina ad aprire la porta? Con una casa così non si possono permettere una cameriera o qualcosa di simile?
《Entrate!》, esclama con la sua dolce vocina. È educata, non c'è che dire!
Con le sue manine apre di più la porta e ci permette di entrare.
La casa è bella fuori ma, dentro, é uno spettacolo! Interamente bianca con qualche sfumatura sul celeste e le pareti tappezzate di quadri. Rivolgo nuovamente attenzione alla piccola che guarda ammirata Damon. In tutto questo tempo, non avevo prestato attenzione alla sua faccia e adesso, capisco tutto. Questa graziosa bimba è sua sorella o... sorellastra e, la bambina sa benissimo chi si trova davanti. I suoi occhietti brillano ma, Damon presta ancora attenzione alle sue scarpe oppure a qualunque cosa abbia davanti.
《Piccola come ti chiami?》, dico inginocchiandomi avanti a lei. Lei arrossisce subito.
《Sophie!》, dice imbarazzata.
《Ma che bel nome, Sophie! Io sono Kat.》, dico porgendole la mano.
《Dimmi Sophie, lo conosci questo ragazzo qui?》, dico sottovoce.
Lei si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: 《 Lui è il mio fratellone!》 Mi stupisce la dolcezza con cui l'ha detto! Ma come fa Damon ad odiarla? È così carina!
《É il tuo fidanzato?》, dice a voce più alta.
《Si! Però è un pò musone, no?》, dico ridendo.
《Si! Siete belli insieme, però...》, dice guardandoci. Poi mi si avvicina e mi abbraccia. Io adotto questa bambina, lo giuro! La stringo a me e le accarezzo i capelli affettuosamente. Veniamo interrotti da una donna che, ci raggiunge a spasso spedito.
《I nostri ospiti sono qui a quanto pare!》, dice con un sorriso radioso. La prima cosa che noto, è la notevole somiglianza con Damon, tranne per gli occhi: i suoi sono di un verde molto intenso. Elegante e con un portamento regale, potrebbe fare la modella.
《Che piacere io sono Lara, la madre di Damon!》, dice venendomo subito ad abbracciare. Deve essere una cosa di famiglia!
《Piacere, sono Kat!》, dico un pò timida. 《Damon, non saluti la tua mamma?》, dice entusiasta Lara. Damon si limita a sbuffare e ad essere stretto in un abbraccio poco voluto.
《Forza, venite! Victor ci aspetta in terrazza!》, dice facendoci strada.
Damon recupera la mia mano e quando la madre, si inginocchia per prendere Sophie tra le braccia, mi bacia la mano.
Non capisco il gesto ma, mi dà un senso di calore, dritto al cuore.
《Kat, dopo ti mostro la casa! Ho pari che se te la facessi vedere ora, mangieremmo alle tre!》, esclama divertita.
《Non si preoccupi, signora!》
《Signora?! Mi fai sembrare vecchia, chiamami Lara!》
《Va bene, Lara!》, dico sorridente.
Saliamo delle scale a chiocciola che, a quanto ho capito, portano a un terrazzo al chiuso. Finalmente su, l'uomo con capelli biondi come la figlia, ci viene incontro con un sorriso sulle labbra. È proprio un bell'uomo e, a quanto si intravede dalla camicia che indossa, si tiene anche in forma.
《Damon, sono contento di vederti!》, esclama dandogli una pacca sulla spalla.
《Peccato che, non sia proprio ricambiata la cosa!》, sputa Damon. Il signore fa un risolino e credo che sia abituato alle battutine di Damon.
《Lei é la tua ragazza, Damon? É un fiore!》, afferma stringendomi la mano.
《Appunto, è la mia ragazza!》, dice calcando la parola MIA.
Damon ha paura di quest'uomo: gli ha portato via la madre, una famiglia felice e ora, si mette sulle difendi per proteggere anche me da un pericolo inesistente.
《Lasciamo perdere! Sono Victor ma, puoi chiamarmi Vic!》, afferma ritornando a prestarmi attenzione.
《Piacere mio, sono Katy ma, lei può chiamarmi Kat e credo che la chiamerò Victor!》, dico ricambiando l'ironia.
《Tienitela stretta, Damon! Mi piace...》, esclama ridendo.
《Papà, posa sedermi vicino a Kat? Ti prego solo per oggi!》, implora Sophie incrociando le mani.
《D'accordo Sophie! Andiamo a tavola, allora!》
La bambina salta felice nelle braccia del padre e io, mi godo la scena.
《Damon, hai salutato tua sorella?》, domanda Lara molto piano, per non farsi sentire, probabilmente da Victor.
《Uno, lei non è mia sorella; due, no! Non l'ho fatto!》, dice indifferente.
《Puoi cercare di comportarti bene? Puoi mettere l'anima in pace, per oggi? Vorrei passare del tempo in serenità con mio figlio!》
《Ah ah. Che ridere! Davvero? Se mi comporto male, fai brutta figura con la tua bella famigliola?》
Damon scaccia via la mia mano per iniziare a gesticolare, segno di un imminente litigio.
《Damon, siamo una famiglia! Ora tu devo accettare tutto questo! Siamo una famiglia, adesso...》
OPS, Lara non dovevi!
《Scherzi? La mia famiglia non è di certo questa massa di finti damerini in questa enorme villa! La mia famiglia è e rimarrà mio padre anche se devo pagargli da solo, quel cazzo di posto doc riesce a disintossicarsi, lui ti è rimasto fedele e tu, no! Tu l'hai tradito con...》
《Basta Damon, ti prego!》
Victor sembra aver sentito tutto. Fa scendere Sophie dalle sue braccia che, si dirige verso la tavola apparecchiata e già pronta per un ricco pranzo, e lui si ferma con noi, a ribattere le parole di Damon.
《Possiamo calmarci, Damon? Non mi pare né il luogo né il momento...》
Immagino che si riferisca a me. Lui non sa che però, io so tutto. Loro credono che sia un'estranea ma, Damon mi ha raccontato.
《Lei sa tutto se ti riferisci a questo! È comunque...》
Devo salvare la giornata o, è iniziata male e finirà molto peggio. Così lo interrompo.
《Scusa Lara, puoi indicarmi il bagno? Damon e io non ci siamo lavati le mani...》
Lei rimane sbigottita dal mio intervento ma, mi risponde. 《Vai avanti sempre dritto e poi giri a destra!》, dice educatamente.
Faccio come dice e trascino Damon con me. Una volta chiusa la porta, Damon si siede sul gabinetto con la testa fra le mani e io, resto appoggiata alla porta.
《Grazie...》, sussurra dopo un pò.
《Per cosa?》
《Per tutto quello che hai fatto là fuori e per avermi salvato. Stavo per scoppiare!》
《Lo so... Damon, devi chiedere scusa! Sai che io ti appoggio ma, hai esagerato e poi, davanti la bambina...》
《Non credo di volerlo fare, però...》
《Forse ma, su una cosa Victor ha ragione: non è il momento! Se sei venuto qui per litigare, ce ne andiamo, Damon! Non ho voglia di dover sempre calmare i tuoi attacchi di rabbia come se fossi un bambino... sei un uomo grande e grosso! Devi saper affrontare la situazione... puoi sempre contare su di me ma, non un quel modo!》
Sospira un paio di volte e poi si rialza.
《Vieni...》
Apre la porta del bagno e usciamo insieme, fino alla tavolo dove Lara e Victor, parlano vivamente con Sophie.
《Tutto apposto?》, chiede Lara vedendoci arrivare. Io mi siedo vicino a Sophie e Damon, accanto a me. Mi prede subito la mano sotto il tavolo.
《S-scusatemi per prima... ho sbagliato ad alzare la voce!》, dice Damon guardando sul suo piatto.
Lara e Victor su guardano in modo curioso ma, alla fine, abbozzano un sorriso.
《Tranquillo Damon... ti capiamo! Ora però, mangiamo prima che si raffredda tutto!》, esclama Victor.
《Buon a-appetito!》, dice Sophie imitando il papà.
Tutto lo diciamo in coro e Damon solo lo sussurra.
《Gli hai fatto una magia?》, dice Victor affianco a me.
《No, è solo... Damon!》

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