Il pensiero che io le faccia schifo non mi lascia, mi rimbomba in testa da quando me lo ha detto. Non mi lascia mai, nemmeno quando uso il pugno duro nel mio lavoro, con qualcuno che mi ha fatto incazzare. Tipo questi che stanno ritardando il pagamento della mia protezione. Do ordini di procedere alle maniere forti ai miei uomini che senza batter ciglio scattano solo mandando un sms. Non mi sono più affacciato fino a stamattina a colazione, non mi piace il suo atteggiamento, non mi piace che mi viene sopra. Non adesso, quando sto cercando di domarla facendola stare in gabbia come un uccellino domestico. A volte penso che sia sbagliato, la parte razionale mi dice che questa cosa finirà solo per peggiorare. Che lei una volta uscita, ingannandomi, mi denunci e finisca dietro le sbarre. Ma la mia parte psicopatica, quella mi suggerisce che prima o poi, nel profondo, un po' di spazio nel suo cuore lo avrò. Non so come, non so quando, ma posso farcela. E spesso questa parte prende il sopravvento sulla ragione, perciò dopo aver dato disposizioni ai miei uomini, scendo. Me la trovo seduta sul divano, intenta a guardare un film. Vado a prendere un yogurt in cucina, non ho neanche cenato, mi sono fatto portare il pranzo nel mio studio, non curandomi dei suoi bisogni. Se le faccio sentire che lei è sola veramente in questa casa, allora qualcosa cambierà. Torno di là e mi siedo sul divano.
"Hai cenato?" le chiedo. Annuisce.
"Ma le sigarette?" mi chiede. Gliele passo, togliendole dalla mia tasca "Grazie. Posso fumare dentro?"
"No. Al massimo in finestra" dico. Fumo ma la casa impregnata dall'odore di fumo non mi piace. Lei si alza e va in finestra con la sua sigaretta tra le dita. Incrocio le braccia e la guardo un attimo. La vorrei, più che mai. Soprattutto quando si ribella, la farei mia per domarla. Mi mordo il labbro perché la mia parte inferiore mi sta suggerendo di prenderla, così, anche senza la sua volontà. Sono una bestia lo so, non dovrei pensare a queste cose, ma lei che mi gira per casa mi fa impazzire. Averla qui e non toccarla mi da la sensazione di non averla affatto. Lei è la mia ossessione più grande, l'unica cosa che non so se potrò mai ottenere. Ne con la forza, ne con le buone. In alcun modo. Lei è quella persona che terrei con me per sempre, anche in questa situazione, con lei che fuma in finestra e neanche mi guarda. L'importante è che lei sia qui, che la sento respirare la mia aria, che la vedo sbattere le palpebre, sistemarsi quei capelli di un fuoco tale che a volte sembra dare fuoco anche me.
"Perché ami il tuo fidanzato?" chiedo spezzando il silenzio.
"Perché lui ama me" sputa il fumo, lancia la cicca e chiude la finestra.
"Non è una risposta. Cosa ti ha fatto innamorare di lui?" chiedo inclinando la testa.
"Mi tratta bene, mi vizia, il modo in cui mi guarda. Mi fa divertire. Perché?" mi chiede.
"Così per sapere.." rispondo.
"Tu non ti sei mai innamorato, perché?"
"Non ho mai avuto la mente libera"
"E ora ce l'hai?" chiede.
"Si" la guardo. "non mi innamoro della prima che passa"
"Ora sei innamorato?" mi chiede.
"Non te lo dico."
"Perché? Se te lo chiedo mi interessa saperlo" mi dice.
"Parliamo d'altro, questa cosa non ti interessa" dico. Lei si siede vicino a me sul divano. "Lo ami quindi, è l'uomo della tua vita" continuo.
"Penso di sì" risponde.
"Pensi.. O si, o no"
"Si" mi dice senza tentennare. Mi sfrego la barba che sta crescendo sul mento, come faccio a farle cambiare idea che sono io l'uomo della sua vita? Come glielo faccio capire?
"Di me non ti piace niente?" azzardo.
"I capelli, poi quando imparerai a fare meno lo stronzo, potrò dire che mi piace qualcos'altro" risponde.
"Dubito allora, sono così"
"Eh allora non mi piace niente. Starò qua.." torna a guardare il film.
"Non ti manca il tuo fidanzato?" le chiedo.
"Molto.. Ero abituata a vederlo tutti i giorni.." dice e la sento la malinconia nella sua voce. "non si ama a comando, non si può imporre di amare una persona così dal nulla, poi tu non fai niente per farti amare, anzi. Dovresti essere tu a conquistare me, non il contrario"
"Mi fai incazzare. Basta non ci torniamo più su questo discorso. Ora torno, voglio farti vedere una cosa" dico e vado a prendere il telefono. Torno giù e le faccio vedere le foto dei figli di sua sorella, i suoi nipoti. Li guarda con gli occhi lucidi. Le mancano è palese.
"Mi mancano da morire.." dice.
"Lo so, ma se ti lascio andare poi non torni più e non posso"
"Non otterrai comunque niente" mi dice decisa.
"No?" la guardo.
"No. Non ci faccio nulla con queste cose materiali. Mi manca la mia famiglia, il mio fidanzato, i miei nipoti" dice. Continua con la ribellione, in un modo o nell'altro mi ricorda che qui, non sta bene.
"Adesso hai me. Ah giusto dimenticavo che ti faccio schifo, però hai solo me, fattene una ragione" dico.
"Ti odio, sappilo"
"Mi amerai"
"Mai"
"Puoi starne certa" dico.
"Perché sei così convinto?" chiede. "l'odio crescerà è non potrai fare nulla"
"Mi odiano in tanti" faccio spallucce. "Tu mi piaci, ti rincorro da anni"
"Ma se io non ti ho mai dato modo un motivo ci sarà no? Se non mi piaci perché ti dovrei amare?"
"Che ho che non va?" chiedo indicandomi.
"Per me non sei bello. A me, non mi avrai mai." mi ribadisce.
"Allora sta qua, che ti devo dì"
"Mi dovresti dire 'ok non preoccuparti, vai pure' ma col cazzo" sbuffa.
"Provaci" dico, voglio che la smetta con sta voglia di andare via. "se ti chiudi in camera tua dubito che si possa fare qualcosa. Io non rincorro più nessuno, ne sto ai comodi tuoi. Se stai calma, sto calmo pure io e vediamo di fare qualche altra cosa" le spiego.
"Del tipo?" mi chiede curiosa, ho catturato la sua attenzione.
"Uscivamo, visto che ti serve un po' d'aria" le dico, avevo pensato di farla cambiare un po', con me lo può fare, anche perché di certo non riuscirà a scappare. Ho gli uomini giusti al punto giusto.
"Usciamo allora" mi dice, spenge la televisione e si alza. Annuisco ed usciamo fuori. Apro il garage e apro la Range Rover con i vetri oscurati. Ma al momento di bendarla lei mi manda a fare in culo e scende incazzata. Era solo una protezione per me, per non farle vedere il punto esatto in cui siamo se un domani voglia raccontare tutto a qualche infame. Eppure non capisce, sale incazzata di nuovo e inizia a lanciarmi i peggio insulti, la mia rabbia non si controlla e salgo anche io, chiudendola a chiave in camera sua, visto che ha appena detto che ci vuole invecchiare li dentro, ora glielo faccio dire con la ragione.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla