Dopo tante, molte ore, il dottore scende dalla sua stanza, scatto in piedi con una vera e propria crisi di nervi. Mi dice che alla fine è andato tutto bene, le ha estratto la pallottola e adesso dorme per l'anestesia. Tiro un respiro di sollievo. Per fortuna stavolta è andato tutto bene, sarà l'ultima che succeda una cosa del genere, lo giuro su tutto quello che ho tra le mani. Lei non starà più in un letto, con l'anestesia e con l'ansia che le succeda qualcosa di brutto.
Vado a spogliarmi, mi tolgo dalle mani e dai vestiti il sangue non mio, non mi fa più niente ormai, ma stavolta provo un senso di benessere, ho fatto bene. Era palese che prima o poi uno dei due sarebbe morto. A tirare la corda si spezza, e questo è quello che è successo. Vado in camera sua, Ezio dorme sul letto vicino a lei, sono un quadro carino. Ma io penso tanto quando la guardo, penso che se sta così è solo colpa mia, non sono riuscito a proteggerla, non sono riuscito a darle quello che vorrebbe. E lei non può fare questa vita, non posso mettere a rischio la sua vita, né quella di Ezio. Devono andare via, devono tornare liberi, alla loro vita di sempre. Li guardo e qualcosa di nuovo in me prende il sopravvento. Sento una sensazione che non ho mai provato, una stretta al cuore che mi dice che sto facendo la scelta giusta anche se dolorosa, non vorrei mai separarmi da lei, ma devo. Appena si rimette la manderò via, non posso rischiare di perderla. Sarebbe peggio perderla che vederla con qualcun altro felice, mi faccio da parte, l'importante è che lei sia al sicuro, anche senza di me. Li guardo dalla porta, appoggiato. Me ne sto facendo una colpa. Dopo un po' di ore lei si sveglia, cerca di muoversi ma si lamenta che le fa male.
"Ferma, buona, ei" le dico.
"Oi, ciao.. Come stai?" mi chiede. Lei a me.
"Io bene, tu?" entro.
"Mi fa male tutto.. Cosa è successo?"
"Hanno sparato e ti hanno presa. Fortunatamente non era niente, ora hai i punti" le spiego.
"Mh.. Tu invece, stai bene?" mi chiede di nuovo. Annuisco è mi chiede di avvicinarmi. Lo faccio.
"Cosa vuoi?" le chiedo.
"Abbracciami.. Mi sei mancato tanto, ho avuto paura, tanta.." mi dice.
"Lo so.. Ma non mi dai mai retta, cazzo. Io ti avevo detto che era pericoloso" la strillo di nuovo per lo spavento che mi sono preso.
"Però adesso è finita, stai più tranquillo no?" mi dice a bassa voce.
"Ma se ti avesse ammazzata? Se avesse abusato di te, eh? Se ti avesse fatto del male? Non ci hai pensato, cazzo?"
"Si ci ho pensato, ma non è successo, tranquillo" mi dice.
"Devi starmi a sentire, se ti dico no è perché è no, hai capito?" le dico e lei annuisce.
"Vabbè dammi un bacio, ora sto qui.." mi dice guardandomi.
"Riposati" le dico e le do un bacio a stampo.
"Ti sono mancata?" mi chiede.
"Mh"
"Anche tu, tanto.." mi dice "Ho avuto paura. Non ci sarei mai andata con lui, piuttosto mi facevo ammazzare, voglio che tu lo sappia" mi dice.
"Non lo dire neanche per scherzo, stupida." la riprendo.
"Non pensavo mai di dirlo ma.. Non ti avrei mai tradito" mi dice sentendo il cuore che prima batte veloce e poi si frantuma in pezzi.
"Non è tradire quello, è salvare la pelle mh, non lo facevi per tua volontà" dico.
"Non lo avrei fatto, gli ho sputato, mi ha dato una pizza eh però poi è andato via" dice mentre sale in me il fuoco. Le mani addosso a lei no. Non lo permetto a nessuno. "dai l'importante è che sto qui con te, adesso. E con Ezio."
"Ringrazialo, è grazie a lui che ti abbiamo trovata" dico.
"Perche?"
"Ha sentito il tuo odore, mi ci ha portato lui in quella villa" rispondo.
"Amore.." lo chiama e lui si alza, andando a darle i baci, non si è mosso da questo letto, neanche per mangiare, deve stare con lei.
"Adesso riposati, se ti serve qualcosa mi chiami" le dico.
"Dove vai?"
"In palestra" dico e mi tiro su. Mi guarda e annuisce. Scendo perché ho bisogno di scaricare, ho bisogno di buttare via tutta questa brutta storia, ho bisogno di non pensare a niente per un po'. Faccio il circuito completo poi vado a farmi una doccia, sotto al getto i miei pensieri si amplificano e resto come uno scemo nel pensare che forse ho sbagliato all'inizio, forse non dovevo rapirla, non dovevo e basta. Ho sbagliato tutto e adesso lei è così indifesa che non riesco neanche a guardarla. Porto la carne ad Ezio che oggi se la è meritata ancora di più, gli sono grato per quello che ha fatto, senza di lui non so se la avrei trovata. Porto la cena in camera anche a Camilla.
"Ei, meglio?" mi dice.
"Insomma, non è che mi passa così.."
"Ci credo però ormai è acqua passata" mi dice.
"Si lo so, ma sono incazzato. Tieni Carmen ti ha fatto la pasta col tonno"
"Buona, mi devi aiutare però, da sola non riesco mi fa male tutto" mi dice con quegli occhi che nel bene o nel male mi fregano sempre.
"Ti aiuto" dico mentre lei prova a muoversi. La fermo, le alzo la testa e ci metto un cuscino. Le metto il vassoio sulle gambe, dicendole un continuo "ferma". Prendo la sedia e mi siedo vicino a lei. Giro la pasta con la forchetta.
"Quanto mi vizi" mi dice.
"Ma va va, sono incazzato pure con te. Apri la bocca" dico.
"Perché?" lei la apre ed io la imbocco.
"Perché non mi stai a sentire"
"Non lo ho mai fatto, perché farlo adesso?"
"Dovevi e basta" le do un'altra forchettata di pasta.
"Ma ora possiamo uscire tranquillamente, non c'è pericolo"
"Adesso ti rimetti e poi vediamo" dico continuando a farla mangiare.
"Ah vuoi riperdere alla Wii" mi dice masticando.
"Non c'è più, gli ho dato fuoco" dico serio e lei scoppia a ridere.
"Ma perché?"
"Perché bari"
"Ma no dai, ricompramela" mi dice mentre le do una pasticca che mi ha prescritto il medico, la faccio bere per mandarla giù.
"No, inutile che fi sta faccia da paraculetta" le dico.
"Ma come ogni mio desiderio è un ordine e poi.." mi dice mentre continuo a farla mangiare, le taglio la carne.
"Se ti rimetti presto te la compro mh" le dico e lei mangia più contenta.
Le dico che dopo viene il dottore che le medica i punti.
"Com'è carino?" mi chiede.
"Ora ti ho dato un antidolorifico, guarda se mo te ne devo dà un altro per un cazzotto in faccia" dico senza scompormi e le infilo la carne in bocca. Scoppia a ridere chiedendomi di smettere perché se ride le fa male tutto.
Le chiedo se vuole un arancio ma mi dice di no, basta. Sposto tutto.
"Voglio un bacio però" mi dice.
"Ti faccio male"
"Ma che, la lingua sta benone" la tira fuori. "baciami stupido"
Mi avvicino a lei e la bacio, stando attento a non farle male. La guardo e la bacio, un bacio diverso dagli altri che le ho sempre dato, è passionale ma al tempo stesso pieno di me, di lei, di noi. Lei ricambia allo stesso modo, le metto una mano sulla guancia, non avrei mai voluto dirle addio ma devo e lo faccio così, baciandola, piano per non farle male ma mettendoci tutto me stesso dentro. Chiusi in un bacio, ecco cosa siamo.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla