Se ne è andato, per fortuna. Non volevo fare sesso con lui. Esco dalla piscina e mentre mi vesto, mi sento strana, quasi eccitata, anzi, senza il quasi. Sono eccitata si, ma come è possibile? Mi metto l'accappatoio e torno su, entro in doccia e apro l'acqua. Che cosa mi sta succedendo? Non ho mai provato attrazione fisica per qualcun altro che non fosse il mio fidanzato. Forse l'astinenza inizia a farsi sentire, visto che qui i giorni sembrano mesi, anni. Tutto amplificato, tutto troppo a contatto. Non lo so ma sentirlo addosso mi ha fatto venire quella strana voglia che non sentivo da un po'. Esco dalla doccia e mi asciugo. Mi vesto comoda e scendo, sedendomi sulla poltrona. Lo guardo un attimo ogni tanto. È serio, arrabbiato ed evita di incrociare il mio sguardo. Madonna, ma così mi eccito peggio. Camilla! Ma cosa dici? Sei pazza?! No. Smettila, tutti tranne lui. Non devo è non voglio, no. Lui si sistema i capelli, con Ezio che gironzola tra i piedi.
"Non ti sei comportato bene prima" spezzo il silenzio.
"Non mi interessa"
"Eh a me si" dico.
"Eh vabbè, sti cazzi, se voglio lo rifaccio" mi dice sicuro di se.
"No è basta." dico.
"Oh basta te. Falla finita eh, ti ho qua e ti tocco, punto. Quando cazzo ne ho voglia, mh" mi dice.
"No, non sono roba tua, quindi non tocchi" continuo, non so cosa succederà ma non mi piego a lui, finché avrò le forze mi ribellerò, non è nella mia natura accusare i colpi.
"Lo sei, stai qua sei mia e tocco il cazzo che mi pare"
"None" ribadisco.
"Oh basta, taglia" mi dice.
"Tanto il modo di andare via lo trovo" mi alzo e salgo "e ti denuncio, ti mando in galera finché vivi" sbatto la porta una volta entrata in camera.
Non lo sento, ne lo vedo per tutta la mattinata. Mi metto a letto fino ad ora di pranzo, a pensare perché un uomo deve fare tutto questo per ottenere qualcosa? Perché deve usare la forza? Scendo a pranzo e lui per fortuna non c'è, saluto le ragazze della cucina, Carmen mi dice che è molto arrabbiato tanto che la ha sgridata e fatta mettere a piangere. Quanto è stronzo, mamma mia. Pranzo e inizio a sbroccare.
"Che palle, voglio uscire! Sempre dentro questa casa, sto impazzendo!" urlo "Usciamo Ambrogio" lo guardo.
"Non posso, non ho accesso alle chiavi" mi dice.
"Dove stanno? Dillo a me.." cerco di persuaderlo.
"Il signore le ha in cassaforte nel suo studio.." dice. E stato piuttosto facile. Non esito un secondo e corro su. Entro nello studio, facendo piano. Non so dove sia Kostas. Dove potrebbe essere una cassaforte, uno psicopatico dove la metterebbe? Mi guardo in giro e la trovo abbastanza velocemente. Non è neanche nascosta. Cerco di aprire la maniglia ma ovviamente c'è il codice. Mai una gioia. Inizio a mettere numeri a caso, non ne ho idea, magari una botta di fortuna..
"Che stai facendo?" la sua voce gelida mi fa gelare il sangue.
"Voglio uscire da qui, ora"
"Non esci mai più" dice così apro la finestra ma lui mi blocca. "dove credi di andare mh?"
"Lasciami, mi sono stancata di stare qua"
"Fai la persona normale, ma sti cazzi, ci stai e basta" mi dice.
"Io? No non la possa fare perché mi sono rotta le palle di stare dentro a queste quattro mura, voglio uscire" dico e lo guardo.
"No, oggi non si esce"
"Oh" alzo la voce.
"Non alzare la voce con me." mi guarda in modo cattivo.
"Non me ne frega niente di te."
"Oh non complicare le cose. Non devi ribellati, non costringermi ad usare la forza" mi dice.
"Non starò mai ai tuoi comandi" sostengo il suo sguardo e cerco di liberarmi dalla sua presa.
Lui mi attacca al muro, letteralmente, con la mano in faccia che mi fa per forza guardare lui.
"Non mi fai paura, te ne approfitti perché sono una donna e a livello fisico non posso fare nulla.." dico.
"Se eri un uomo ti avevo già ammazzato."
"Ma che sei una merda te lo dico ugualmente" dico.
"Sta zitta."
"Mai" dico. Lui infila la mano nella mia maglietta "non toccarmi"
"Shhh.."
"No, lasciami"
"Tanto non ti aiuta nessuno.." mi lecca il collo, ma gli tiro i capelli, se non voglio, non voglio. Lui non si ferma anzi, mi morde il collo, forte.
"Aia, vaffanculo" mi massaggio.
"Così impari" dice e chiude le finestre col telecomando "non esci da qui" si sposta e per la seconda volta l'ho scampata perché scende. Mi metto a frugare nello studio ma non trovo nulla, niente, sono imprigionata qua dentro, cazzo.
Scendo, sul piede di guerra.
"Oh, usciamo, ne ho bisogno" gli dico.
"No, scappi, non mi importa" dice "te fai la stronza, lo faccio anche io" è deciso.
"Portiamo fuori il cane" dico, cercando di farlo ragionare.
"Portalo in giardino" mi dice. Non ho speranze.
"Nooo! Voglio uscire" alzo la voce.
"Allora non lo portare da nessuna parte. Ho detto di no." la sua voce si fa più roca e decido di non insistere.
"Guarda che mi hai fatto sul collo, guarda" dico e mi sposto i capelli. Lui guarda.
"Cosi impari a fare la stronza con me"
"Ancora?" gli do una cucinata. Lui me lo toglie e lo tira via. "se ti dico di no è no, tu continui"
"Invece di essere contenta che uno ti vuole così"
"La tua è solo una fissa, non mi vuoi veramente" dico.
"Io ti voglio con tutto me stesso, ma tu devi fare così, affare tuo. Stai qua ti farò impazzire" dice con uno sguardo deciso.
"Uffffff, quanto ti odio"
"Fa niente, sono abituato" mi dice e vado in cucina a chiedere se possono farmi i tortini al cioccolato, almeno sfogo un po' sul cibo, ho bisogno di zucchero. Loro sono carine con me, sembra che qui ogni mio desiderio è un ordine e il profumo di cioccolato sul fuoco si diffonde per tutta la casa. Mi siedo a parlare con loro, ma Kostas viene a dirgliene quattro, non paga le cuoche per fare conversazione. Gli passo un tortino, magari si addolcisce anche lui, ma dubito. Mentre mangio però lo sento avvicinarsi a me da dietro. Ancora? Cosa non ha capito che non gliela do? Mi sposta i capelli e mi bacia il collo, sale con i baci dietro l'orecchio ma mi sposto così anche davanti agli altri prende picche. Non ci sta e mi blocca tra lui e il tavolo.
"Stai buona.." mi dice all'orecchio. Una vibrazione percorre il mio corpo e mi eccito, quando mi parla cosi. Mi accarezza il fianco ma gli tolgo la mano. Lo sento spostarsi e andare via. Anche questa volta sono salva. Mangio un altro tortino e continuo a parlare con Carmen ed Alessia come se nulla fosse.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla