Mi sveglio con una nausea pazzesca. Mi alzo di corsa e vado a rimettere. Kostas non c'era nel letto vicino a me. Mi ha sentita però, perché apre la porta e mi trova abbracciata alla tazza.
"Oi che hai?" mi chiede.
"Niente le solite nausee"
"Posso aiutarti?" mi chiede.
"No" mi tiro su e mi lavo i denti.
"Neanche se vado in farmacia a prenderti qualcosa?"
"No niente" lo sposto e me ne torno a letto, mi copro e lui riscende, scrollando le spalle. Lo ha voluto lui, alla fine. A tirare troppo la corda si spezza. Non lo sento più, ma Deva ha fame ed io mi alzo facendola mangiare, poi la cambio ma sento qualcuno che mi guarda. È Giorgio che mi fa un sorriso rassicurante.
"Vuoi una mano?" mi chiede.
"La vuoi cambiare?" chiedo.
"Se mi ricordo come si fa, si. La mia bambina ha sette anni. Da qua, va" dice prendendo il mio posto e le cambia il pannolino.
"Vedi che bravo, ti ricordi ancora"
"Certe cose non si dimenticano" ridacchia e le mette la tutina "ecco qua" mi dà la bimba in braccio.
"Grazie.. Che fai sveglio a quest'ora? Sono le cinque e mezza" chiedo.
"Mi sono alzato presto. Il signore vuoole che sia operativo fin dalla mattina" dice.
"Eh vedo.." mi siedo sul letto e metto Deva a vedere i cartoni così sta buona con il suo orsacchiotto tra le mani. Lui mi guarda. "Vuoi dirmi qualcosa?" chiedo per la sua insistenza.
"Nono, niente. Vado, se hai bisogno di qualcosa sono qui in giro" mi dice e se ne va. Mi sdraio anche io e quando sto per andare tra le braccia di morfeo, Ginevra si sveglia e viene di là.
"Gionno" mi dice.
"Buongiorno, va giù c'è papà per il latte" le dico e lei annuisce. Scende e sento che glielo chiede.~
Ginevra si arrampica sulla sedia tipo scimmietta.
"Piano" le dico. È una bambina curiosa, deve vedere tutto quello che faccio, non mi lascia mai da solo.
"Mi potti tu a cuola?" mi chiede.
"Si" le metto il latte nel biberon e glielo passo. Lei se lo beve guardandomi. "É buono?"
"Motto" mi dice finendo tutto il latte. Mi passa il biberon vuoto e lo metto a lavare. Ci andiamo a preparare per la scuola. La vesto e cerco di sistemarle i capelli per non mandarla in giro troppo spettinata, anche se so che quando la andrò a riprendere a scuola sarà irriconoscibile. Va di là dalla madre e le da un bacio.
"La accompagno" dico.
"Ok" mi risponde semplicemente. Scendiamo e accompagno Ginevra a scuola. Torno dopo un po' e salgo da Deva. Mi avvicino a lei che sta guardando i cartoni e le sistemo i capelli. Si mette il ciuccio, le do i baci anche se lo capisco che il momento coccoloso di ieri le è già passato. Un po' ci sta poi mi scaccia.
"Mhhh" sbuffo, mi alzo e me ne vado nello studio. Ci rimango per tutto il giorno perché tanto che sto facendo la mummia? Non mi considera quindi inutile perdere tempo con lei. Purtroppo le immagini di questa notte si fanno sempre più vive nella mia testa. Mi sono sentito solo, non mi sono mai sentito così. Di litigate c'è ne sono state tante, ma mai così profonde, mai così gelide. Verso le tre del pomeriggio me ne vado, verso scuola di Ginevra. Tra poco uscirà ed io ho voglia di stare un po' con lei. Padre e figlia.~
Ho provato a mangiare ma niente, non ci riesco. Mi viene la nausea. Mai come in questa volta mi sono sentita così. Forse è meglio che vado a fare due passi. Chiamo i cani a raccolta, metto la bimba nel passaggino ed esco. Ho sentito la porta sbattere, se n'è andato, almeno adesso non litighiamo. C'è solo silenzio in questa casa, la mia infelicità e il suo comportamento di merda.
Vicino al cancello c'è Giorgio. Lo guardo un attimo, forse ho sbagliato lo so, ma con lui mi sento diversa, una serenità che a me manca da morire. Mi sento donna, voluta. Invece Kostas neanche mi guarda, non mi tocca. Non so sono talmente tanto confusa che credo che Giorgio mi piaccia davvero, ma per adesso ho bisogno di stare sola. Lo saluto con la mano e vado a farmi un giro a piedi. Lui mi risaluta con un cenno del mento e non si avvicina. Forse capisce come mi sento e mi da i miei spazi, né ho bisogno. Ora più che mai.
Dopo un po' torniamo e Kostas è lì che mi aspettava.
"Deva ciao" dice alla bambina che se lo guarda e ride. La bacia "come stai?"
"Ma chi?" chiedo.
"Tu"
"Ah io, normale" tolgo il giacchetto a Deva. La metto nel box.
"Perché mi eviti mh"
"Posso dire lo stesso di te"
"Quando cerco di parlarti, fai altro. Non mi guardi e te ne vai. Cerco di parlarti ma scappi" mi dice.
"Ti sei comportato di merda, trattandomi in quel modo. Cosa ti aspetti? Baci e carezze?"
"Beh un riavvicinamento si, almeno dimmi ciao" mi dice.
"Non mi sento di riavvicinarmi. Non mi sento amata, né rispettata, né considerata, né niente.." dico.
"Me cojoni"
"Eh, ma se vuoi sentirti dire quello che stai pensando te lo dico"
"Potrei dire la stessa cosa di te eh" mi dice.
"Te la si cercata, hai oltrepassato ogni limite" dico.
"Eh certo, io vero? Tu che vai a ballare no eh"
"Si tu. Perché te l'ho detto, non ho fatto nulla. Mi so comportare, tu invece no, devi strafare e poi ti prendi le conseguenze" faccio spallucce.
"E quali sarebbero le conseguenze? Indifferenza?"
"Mhmh. Te l'ho detto come mi sento. Tu, ti sai slo incazzare" dico.
"Non mi aiuti a non farmi incazzare, perché potevi evitare. Ci saremmo andati insieme. Ma addirittura che io ora cerco di avvicinarmi e non mi ti fili di pezzo, non ci sto" mi dice guardandomi male.
"Ma smettila. Non uscivo da anni. Una sera, una, che esco tutte quelle scene. E dai" sbuffo.
"Ci sono rimasto di merda perché non mi dici un cazzo. Te ne sei andata e sei tornata alle tre, bello vero? Se lo avessi fatto io eh? Mi avresti messo in croce" dice, non ha tutti i torti lo so.
"Si però esageri, sono super controllata, e dai. Ci sta che ti incazzi, ma non quelle scene"
"Ho tolto tutto. Puoi uscire ed entrare quando cazzo ti pare, non ti controlla più nessuno. Lo sai come sono quando mi incazzi, reagisco male che ti devo dire" mi dice, come se volesse scusarsi.
"Non me ne frega Kostas, mi sono stufata"
"Eh allora facciamo i separati in casa! Bella situazione vero?"
"La hai creata solo che te, quindi..." dico.
"Potevi anche evitare.."
"Certo, ora è colpa mia come sempre, okay"
"Sto riconoscendo che ho sbagliato che cazzo ti devo dire??" mi chiede.
"Tante volte mi domando chi me lo ha fatto fare" dico sprezzante.
"Bene.. Ti sei rotta il cazzo di stare con me? Ti è passato l'amore? Rispondimi" mi chiede.
"Mi sono stufata si, perché non c'è dialogo, non c'è un cazzo. Solo litigate, storie, problemi"
"Non li creo solo io eh, non dare tutta la colpa a me" dice con la mano sul petto.
"Nono per carità"
"Ma sai la differenza quale è? Che io non mi sono mai pentito, tu si"
"Eh vabbè, la abbiamo vissuta in due modi diversi, molto diversi" dico. Il che è la verità..
"Certo, ma non ti preoccupare, non ti vengo a pregare per avere due attenzioni da te" dice.
"Guarda che anche con le bambine è così eh, non solo con me"
"Certo sono anche un padre di merda, vero?"
"Per una stravedi, per l'altra sti cazzi" dico.
"Le amo allo stesso modo. Solo che Deva è piccola, tante cose non le posso fare, ti sbagli di grosso. Le amo più della mia vita e non ti permetto di discutere su questo?"
"Ma lo vedo, stravedi solo per lei! Dentro questa casa esiste solo lei" sbraito.
"Le amo entrambe, l'affetto non gli manca perché sto sia con lei che con Ginevra, punto." dice e si prende Deva in braccio.
"Eh vabbè pensala come vuoi, tanto non ci credo" dico.
"Non mi interessa quello che credi tu, lo so io e va bene così" dice, si prende le bambine e va di là sul divano a vedere i cartoni con tutte e due. Mi metto una mano tra i capelli. Non ce la faccio più.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla