La mattina Ginevra si fionda sul mio letto come una furia.
"Papi" urla scuotendomi.
"Oh che c'è mh" chiedo insonnolito, stanotte mi sono preso tutto il letto, ho dormito come un pascià, ma nervoso.
"Debo andare a cuola" mi dice ma tengo ancora gli occhi chiusi.
"Ma mettiti sotto, vieni" le sposto le coperte.
"No, dai. Lattusso e cuola" apro gli occhi e la guardo che mi fa quegli occhioni a cui non so dire di no, mai.
"Come non vuoi dormire stamattina?"
"No.. Dai.."
"Certo, tua madre non può fare un cazzo" mi alzo e mi metto una tuta al volo. Scendo e lei mi segue di corsa, le faccio il latte, se lo beve tutto, dandomi soddisfazione nel vedere che miglioro sempre di più. Saliamo nella sua cameretta e accendo le luci, per dare fastidio a Camilla che si copre tutta.
"Allora, che ti vuoi mettere oggi?" alzo la voce così la sveglio, glielo faccio apposta.
"Ma se ha la divisa a scuola, cosa cazzo sceglie" dice da sotto le coperte.
"Fatti i cazzi tuoi"
"Mai." mi dice. La vesto come voglio e le metto le scarpette mentre la madre si è addormentata di nuovo. Sbatto l'anta dell'armadio ma lei non mi da soddisfazione di nulla, peccato. Così prima di andare via le imposto la sveglia ogni quarto d'ora. Sono dispettoso lo so, ma mi ha fatto incazzare e non poco.
Vado a portare Ginevra a scuola, la bacio e me ne torno a casa. Ma appena arrivo Camilla mi tira il telefono con un sonoro: "Vaffanculo"
"Oh ma che cazzo vuoi?"
"Due anni oh, un po' di rispetto per chi è incinta" se ne va di là.
"Te mezzo, che neanche di qua hai potuto dormire. Non sei invalida, le cose le puoi fare, ma non fai un cazzo" dico.
"Hai perso la scommessa e paghi. Fai le cose e zitto" mi dice.
"Non c'entra ilun cazzo, stai facendo la stronza. Mai. Calcola non faccio niente"
"Ma si sapeva eh, ti tiri sempre indietro" mi dice.
"Io? No bella, ma siccome mi fai incazzare che non ti sai comportare allora non lo faccio" dico stranito più del solito.
"Eh certo. Ma tanto la tua amica sarà perfetta no?"
"Hai detto che non sono più problemi tuoi"
"Fa lo stronzo, ci metto un attimo a farmi le valigie e andare via" mi dice e non ci vedo più.
"Scommetti che torniamo a più di quattro anni fa? Mi faccio l'amica e tu non esci di qui?" alzo la voce. "non istigarmi"
"Si si io scanno te e lei"
"Guarda eh"
"Ma pensa chi sei, fai figli con me e ti fai l'amica.." mi dice.
"Tu già ce l'hai, quindi"
"Ma se stavo con tutte donne, stavo scherzando, ma posso farmi l'amico? Stupido!" dice.
"Cazzo ne so che ti passa per la testa, magari ti sei rincoglionita e ti sei rotta il cazzo" sbuffo.
"Ma vaffanculo" dice e neanche le rispondo più, visto che ci mette tre secondi a farsi le valigie ed andare via no? Non doveva nemmeno pensarla una cosa del genere, sta stronza.
Sento pace, di sopra. Non ci vado da lei e scende nel momento esatto in cui mi alzo da tavola che ho appena pranzato. Me ne vado su lasciandola da sola, il fatto di dirmi che vuole andare via mi ha turbato parecchio. Alle quattro di pomeriggio vado a prende Ginevra. Quando torna racconta come è andata alla madre e si mette a giocare.~~
Mi sono stufata di questa situazione, sto cercando una casetta che possa ospitare me e le mie figlie, visto che lui è un coglione. Sta tornando lo stronzo che era un tempo, e non mi piace, neanche un po'. Ne quello che dice, ne quello che fa.
"Che cazzo stai facendo?" mi toglie il telefono dalle mani.
"Me ne vado, te l'ho detto.."
"Apposto, lo spieghi tu a Ginevra, glielo dici te che sei una stronza!" i suoi occhi si fanno di un nero che non so più dove inizia l'iride e finisce la pupilla. "è tu mi amavi vero? Brava questo volevi, perfetto"
"Vedo che ti dispiace tantissimo, sei disperato"
"Ma vaffanculo, ti avrei cacciata se non ti avessi più voluto, stai a fa tutto da sola" alza la voce. "dillo che ti sei rotta il cazzo, no che da un giorno all'altro te ne vai"
"Ma guarda come ti comporti"
"Io? E come eh? Ti sono sempre stato rispettoso!"
"Ti vuoi fare l'amica" questa cosa non mi è andata giù.
"Ti stai attaccando alle cazzate per andare via. Visto che me lo dici da ieri non si sa perché. Mi dici che scherzi sul fatto dell'amico, ma come ti stai sbrigando per andare via eh" ringhia.
"Ti lamenti che non faccio nulla, mi fai passare per troia, stavo scherzando. Hai mai sentito le voci degli uomini?"
"No, ma dimmi cosa fai qua dimmi"
"Niente sono inutile in questa casa, sta da solo che è meglio e fai come vuoi" mi alzo dal divano e salgo, mi chiudo al bagno dove i miei ormoni danno sfogo al mio pianto. Quanto è stronzo! Quando mi riprendo esco dal bagno.
"Io non faccio un cazzo, chissà che devo fare col maggiordomo, domestiche, cuoche. Poi fa lui invece per due volte che ha vestito la figlia. Io l'ho fatto per tre anni eppure non mi lamento" borbotto ad alta voce ma appena ho finito mi volto e vedo lui scuro in viso, quasi il fumo che gli esce dal naso.
"Ripetilo, forza, mi stai rinfacciando quei tre anni che non ci sono stato. Sei una grande stronza"
"Non è rinfacciare, è sottolineare" dico.
"Manco lo dovevi dire guarda. Non è che non ci sono stato per volontà mia eh" urla.
"E allora? Vuoi recuperare e poi mi vieni a dire che non faccio nulla"
"Tu invece vuoi recuperare andando via vero? Stai esagerando troppo, sappilo, la mia pazienza ha un limite, mh" dice con i nervi del collo che vorrebbero spezzarsi.
"E che fai sentiamo" nonostante questo lo sfido, perché non sono in me, oppure si, l'ho sempre fatto.
"Non provocarmi, perché se io mi sono calmato non vuol dire che non sono più quello di prima" mi dice.
"Falla finita allora, pesa le parole"
"Te i gesti invece, visto che ti stai cercando casa. Ma a Ginevra non ci pensi eh? A quella che deve nascere, a me? Tu non pensi a un cazzo. Decidi le cose e così deve essere. Io ti chiudo qua dentro quanto è vero dio" mi dice puntando i il dito e glielo mordo "oh. Non far uscire la bestia. Ti ho avvisata."
"Allora comportati bene e non dirmi che non faccio un cazzo" dico.
"Tu non fare la stronza, chiaro? Me le devi dire le cose, ne che prendi e te ne vai e non so dove sei. Perché io con te sto facendo il corretto e voglio che tu lo sia con me" dice.
"Anche io, vuoi vedere il telefono? Non ho neanche il codice, figurati"
"Non me ne frega un cazzo del telefono, se esci voglio saperlo" fa per scendere poi si rigira "e non provare mai più a rinfacciarmi quei tre anni in cui non ci sono stato per volere non mio, ho passato l'inferno e lo so solo io" mi da un'occhiata di fuoco.
"Ti tratto come mi tratti.."
"Non ti ho mai rinfacciato un cazzo, non lo accetto, soprattutto di una cosa che mi ha fatto malissimo"
"Ho sottolineato.."
"È comunque una cosa che non voglio sentire mai più, chiaro?" mi dice.
"Allora non dirmi che non faccio nulla, okay?" incrocio le braccia sotto al seno. Dice un incomprensibile mh e scende. Dopo poco scendo anche io, siamo tutti e due arrabbiati, ma non gli do peso. Kostas sta colorando con Ginevra, non resisto e gli faccio una foto, sono carini dopo tutto. Mi chiede se voglio colorare anche io, ma solo se si mettono sul tavolo visto che non posso sdraiarmi sul tappeto. Kostas si alza e prende i colori. Ci sediamo al tavolo e colori amo tutti e tre insieme. Lui è arrabbiato ancora, lo vedo. Vado a prendere un po' di patatine e le apro sul tavolo. Mangiamo e coloriamo. Poi prende il telefono e lo guardo.
"Che stai facendo?" chiedo perché nonostante io ci litighi lui é e sarà sempre il mio uomo.
"Vedo un video"
"Di cosa?" dico mentre coloro. Lui mi gira il telefono e mi fa vedere una pistola nera opaca, ultimo modello.
"Bella.."
"Voi che volete per natale?" ci chiede mentre va su Instagram ed io guardo cosa fa.
Ginevra inizia a fargli la super lista e a me viene un lampo di genio.
"Oh mo le zoccole le devi togliere, stiamo insieme" dico.
"Non dire parolacce davanti a Ginevra"
"Toglile" dico mentre va sui seguiti e facendo lo stronzo mi mostra tutte le baldracche che segue. "leva tutte. Tutte"
"Queta la conosco, questa mi serve"
"A fare cosa?"
"Infiltrata, non me le scopo lo vuoi capire o no, il telefono lo uso solo per lavorare. Che se me le volevo scopare di certo non stavamo così, in quattro" mi dice.
"Non è rispettoso nei miei confronti" dico mentre mi mostra un'altra puttana, gli tolgo il telefono e la blocco. Lui continua a non bloccare nessuno, perfetto.
"Mi da fastidio okay?"
"Sei gelosa?" mi chiede.
"Vaffanculo"
"È gelosa mhmh. Però vuoi cercarti casa per andare via, la coerenza" mi dice.
"Certo, guarda come ti comporti"
"Io e che ho fatto? Mi hai mai visto fare lo scemo con queste? No. Ti ho mai messo le corna? No. Gli scrivo? No. Quindi che cazzo di comportamento è il mio? Fedele, come sempre" mi dice
"Non mi sta bene che devi guardare tette e culi di quelle" dico "vai vai visto che ti faccio schifo io"
"Non fare la vittima, non se fa più niente da ere, da quanto non facciamo sesso?"
"Colpa tua, che mi fai incazzare" urlo.~~
Torno su perché veramente sta volta ha passato il limite, stavo per puntare la pistola addosso, sta uscendo di nuovo la bestia che è in me, dormiva da troppo tempo, si sta svegliando. Chi non lo ha non può capirlo, sparo nel nulla nel mio studio. Subito dopo Camilla spalanca la porta.
"Mettila via.." mi dice.
"Devo uscire" la metto nel cassetto e mi strofino la faccia con la mano. Sono in lotta tra il bene e il male, a tenere sempre a bada questa cattiveria, se non la fai uscire prende il sopravvento su te stesso e prima o poi ti uccide.
"Dove vai?"
"Non so a farmi un giro, vado a prende il pizzo io" mi metto la pistola nella fondina. Lei annuisce, forse ha capito. Non voglio nessuno intorno, voglio stare da solo per un po'. Prendo la moto che avevo comprato due mesi fa ma non ho mai usato. Vado a sfogare contro quei poveracci dei negozi che alla fine non c'entrano nulla ma con qualcuno devo prenderla sennò sto male. Torno a casa all'ora di cena, sbatto la porta e caccio via tutti, non voglio vedere nessuno.
"Papi" Ginevra corre da me.
"Ciao che hai fatto?"
"È pronta la sena" mi dice.
"Ora arrivo, vado a lavarmi le mani" dico, lei annuisce e vado al bagno poi vado a sedermi a tavola con lei e Camilla. Ho un po' sfogato ma sento quella pressione in gola che non mi lascia stare in pace.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla