Torno a casa dopo averci messo un po' e Camilla mi aspetta di sotto.
"Ma dove stavi?" mi chiede subito.
"Mi si è fermata la macchina ho dovuto chiamare Giorgio per venirmi a prendere" dico.
"Non è che tu hai l'amica e tutte queste minacce sono di una donna?" mi chiede.
"Ma va, non ho nessuna, tieni" le do la busta.
"Ah boh, ti rispetta tutta Roma.." mi dice.
"Eh si vede che qualcuno no. Ti stai facendo i film" dico mentre lei mangia.
"E chi è se non l'amica? Scoprilo no? Sai sempre tutto"
"Mi sto muovendo, non ci sono impronte sulla lettera, quello che l'ha portata lo abbiamo preso ma so ostina a dire che non sa nulla" sospiro.
"Vabbè ma è solo una lettera, io non gli darei peso.." mi dice.
"Beh so come vanno queste cose, iniziano così"
"Chiama tuo padre"
"Non posso rompergli le palle di nuovo, sto cercando delle piste" mi lecco le labbra.
"È una cosa seria, non fare lo scemo, se ti serve chiamalo" mi dice.
"Tranquilla, so che posso contare anche su di te, ma a me basta che voi state al sicuro" dico.
"Ci siamo"
"Si lo so, ma l'ansia comunque c'è. Ho una brutta sensazione addosso, non so come spiegarti" dico, per la prima volta mi apro con qualcuno.
"Cioè?"
"Non lo so, come se dovesse succedere qualcosa di punto in bianco. Dai alzati andiamo a sparare" mi alzo e lei mi segue. Scendiamo in giardino e sistemo le sagome. Giorgio ha appena comprato la pistola che sarà di Camilla, non ho mai pensato di farla diventare come me, ma è necessario che impari. Ci sono le sue iniziali intagliate con un oro luccicante. È più leggera della mia così non le fa fastidio, ma è comunque efficace. Gliela passo per farla abituare, se la rigira tra le mani. Le spiego come aprire la cartuccia e che prima proviamo con i piombini. Glielo passo a mano aperta e lei li sistema dentro. Le dico che se non vuole uccidere di mirare agli arti, se lo vuole morto di mirare a cuore è testa. Mi metto dietro di lei e le alzo il braccio mentre spara.
"Sembra che lo hai fatto sempre" dico.
"Occhio allora" sghignazza e spara pure in mezzo alle gambe.
"Eh no mh quello non si fa" dico, mi eccita quando la sua cattiveria prende il sopravvento su tutte le sue buone qualità.
Scarica la pistola, è davvero brava. Le alzo il mento e la bacio. Le do un proiettile per farla provare, carica la pistola e spara, sicuramente pensa sia una donna, ecco perché tutta quella cattiveria, non me lo dice ma è gelosa fracica.
"Per oggi basta" dico. Annuisce ed entriamo "mi ecciti così mafiosetta lo sai" le do un morso dietro al collo. La abbraccio da dietro perché mi è preso un attimo di sconforto, non avrei mai e dico mai voluto e pensato di darle una pistola in mano, ma è inevitabile, almeno se non sono con lei, può farlo da sola. Lei mi da i baci, lo capisce che sto in una situazione particolare, la amo per questo, perché in un attimo capisce come sto, il mio stato d'animo e prende la palla al balzo per non farmi cadere nel baratro. Mi mette una mano dietro la testa e mi fa le carezze. La bacio ma il mio telefono squilla. Ogni volta mi interrompono. Odio essere interrotto.
"Chi è?" mi chiede Camilla.
"Non lo so aspetta" mi sposto di fuori e rispondo a Giorgio.'Kostas' mi dice subito.
'Che ce'
'Ginevra non si trova!' mi dice e d e come una coltellata in petto.
'Che cosa? Cosa cazzo dici!' sbarro gli occhi.
'È sparita da scuola, è entrato un ragazzo simile a te dicendo che era lo zio e l'ha portata via' mi spiega. 'stiamo cercando ovunque'
'Io ammazzo tutti, anche voi! Voglio il quadruplo degli uomini per tutta la città, tu vieni a casa, vado io' dico incazzato come non mai.
'Non dire nulla a Camilla' mi dice.
'Sbrigati' attacco."Che è successo?" mi chiede Camilla.
"Niente amo hanno trovato una pista" svagheggio.
"Urlavi.. E chi è?"
"Chi è non lo sappiamo, devo scappare, dammi un bacio, ora viene Giorgio" dico e lei mi bacia un po' confusa ma io devo scappare non posso farla preoccupare. Salgo in macchina e sfreccio via, non so dove ma devo riprendermi mia figlia. Non posso perderla, me la pagheranno cara, chiunque sia.~~~
È scappato così, senza raccontarmi nulla ma l'ho visto visibilmente turbato. Non mi fido di questa situazione, c'è qualcosa che non mi ha detto e non mi convince. Chiamo suo padre, se può essere di aiuto ben venga, non sapeva nulla ma allerta mezzo mondo, deve scoprire chi è perché la sua famiglia deve essere al sicuro. E i suoi uomini fidati ripartono ai suoi ordini, non c'è un attimo di pace in questa vita, ma sto in ansia con Giorgio che anche lui è molto turbato. Spero vada tutto bene.
~~~
Mentre corro in macchina mi arriva un messaggio anonimo. Un indirizzo. Sia questa la pista da seguire o vogliono imbrogliarmi? Non mi interessa, penso poco, devo salvare mia figlia. Ci vado senza dire niente a nessuno, non posso perdere tempo, solo un ragazzo è con me a cui ho dato l'incarico di prendere mia figlia ed andare via perché me la sbrigo da solo. Se le hanno tolto un solo capello se la vedranno con me, anche se solo per il fatto di averle messo le mani addosso moriranno tutti.
Vedo il cancello della villa di quell'indirizzo. Accelero tanto che il cancello finisce sotto le ruote del mio SUV. Non me ne frega niente, sono incazzato come una bestia, ho le fiamme attorno a me. Tiro il freno a mano scendo iniziando a dare spallate alla porta, ovviamente chiusa. Sento una dose di adrenalina che mi prende dalla testa ai piedi, era molto tempo che dovevo fare una botta da matto, ma stavolta non scherzo, ho il pensiero fisso a Ginevra.
Entro di forza, non sentendo alcun dolore perché l'adrenalina è più forte di qualsiasi cosa.
"Volete me?? Eccomi" urlo nella sala grande. Salgo le scale a due a due entrando in tutte le stanze finché non trovo mia figlia, sorvegliata da quattro uomini. Mi corre incontro.
"Lasciala andare. Prenditela con me, vuoi me giusto?" dico aggrottando la fronte.
"Voglio tutto quello che hai" mi dice. Mi guardo intorno ora so chi sono. I seguaci di Gennaro che non hanno voluto starci, non vedevano l'ora che uscissi da galera per avere la loro vendetta per avergli ammazzato brutalmente il boss. Faccio un gesto al mio uomo di portare Ginevra a casa, lontano da qui. Mi sorprendo che la lascino andare, ma evidentemente l'hanno usata come esca per attirarmi, non ci sarei mai venuto di mia spontanea volontà. Il ragazzo che ha preso il posto del boss si alza e mi gira attorno. Lo sanno che devono fare in fretta perché da un momento all'altro ragazzo darà l'allarme e saranno fregati tutti quanti. Non abbasso lo sguardo, anzi lo sfido. Dai che hai paura? Sei un codardo, cinque contro uno ti e andata di lusso. Mi punta la pistola, ma nel mentre che alzo la mia vengo bloccato, così che io non possa difendermi. Mi guarda, sghignazza, mi muovo per difendermi, non c'è problema, la morte la voglio guardare in faccia, lo guardo, fallo adesso. Deglutisco ma non mi faccio vedere turbato, l'unica cosa che odio è dover lasciare la mia famiglia per sempre. Un colpo, uno solo che mi fa cadere a terra mentre sento urla di gioia e passi di corsa. Spari fuori la villa, molto confusi, sento il sangue bagnarmi i vestiti, appiccicano adesso. Un dolore lancinante al petto, una mano che mi gira a pancia in su, poi il buio.
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GANGSTER🔫
Fanfic«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla